Decretato il vincitore del primo contest dei Fatti di SEO
I 3 finalisti ci raccontano come hanno scalato la SERP per la query "festa del lavoro"
A un mese dalla fine del SEO contest organizzato da SEMrush e aperto a tutti i Fatti di SEO, sono lieto di presentarti il racconto di quest’esperienza avvincente, fatta di persone, intuizioni fulminee e rischi (più o meno) calcolati.
Nell’ordine ti propongo prima i case study dei due “secondi classificati”Giovanni Rasulo e Jacopo Cappelli e poi il report della strategia con cui il vincitore Angelo Massaro (che per l’occasione ha addirittura messo insieme un gruppo di lavoro, sviluppando tutto come se fosse un progetto business a tutti gli effetti) ha scalato la SERP per la query della sfida. Insomma, rischi di rimanere sorpreso!
Prima di studiare e trarre le debite conclusioni dai 3 case study dei vincitori, puoi rivedere come è nato #Primialprimo, quali erano le regole del contest e con quale obiettivo si partecipava a questa entusiasmante sfida SEO, leggendo il post che ho scritto su SEMrush: Fatti di SEO: partecipa alla sfida e vinci account SEMrush.
Riassumendo, le regole del contest erano le seguenti:
- Aprire ex novo un blog di terzo livello su una piattaforma gratuita.
- Nel nome del dominio non possono comparire le parole primo, maggio, festa e lavoro.
- Il contest comincia il 1° febbraio e termina il 1° maggio.
Partiamo subito con il primo caso di studio, la strategia SEO messa in campo da Giovanni Rasulo, che ci fornisce un interessante esempio di come si può scalare una SERP su una query data.
Case study 1, la strategia del secondo classificato: mettersi nei panni dell'utente
workersday.altervista.org (di Giovanni Rasulo)
"Comincio col raccontare com'è iniziata premettendo che non sono un SEO professionista, sono giusto un dilettante appassionato: la SEO con me un po' c'entra perché lavoro nel digital marketing.
Il digital marketing, per come la vedo io, è l'insieme di attività e tecniche integrate che sinergicamente permettono il raggiungimento di un determinato obiettivo sul web (vendita, branding, eventi, etc...). La SEO prende in considerazione solo un aspetto, i motori di ricerca, ed è considerata nella pianificazione di una digital strategy perché aumenta la probabilità che un sito venga visitato in modo naturale da un flusso crescente di utenti.
Ho colto da subito l'invito a partecipare al contest #Primialprimo, le cui regole stabilivano che il posizionamento per la query scelta sarebbe stato valido solo se nel dominio del sito creato non ci fosse stata alcuna componente della focus keyword prevista: festa del lavoro.
Così, di getto, mi è venuto in mente l’argomento su cui dovevano basarsi le prime pagine che avrei creato, ho battezzato quindi il dominio con il nome di Workersday. Una sfida ardua, considerando che si tratta di un dominio di terzo livello in lingua inglese.
Perché ho partecipato?
A me piacciono le sfide, soprattutto in ambiti a me sconosciuti dove viene stimolata la mia curiosità. Mi piace misurare i miei limiti. Per questo mi sono messo alla prova creando un sito web su Altervista, installando Wordpress, collegandolo alla Search Console di Google e abbozzando i primi quattro contenuti dopo aver installato un tema minimale che fosse più pulito possibile.
I primi contenuti per posizionarmi sulla query del contest sono stati creati in 3 pagine:
- Storia della Festa del Lavoro
- Programma del Concertone
- Come raggiungere San Giovanni da tutti i lati di Roma
Poi ho creato il primo articolo che è rimasto in bozza un po': Festa del Lavoro in inglese. In questa primissima fase ho davvero usato poco i SEO tool, mettendomi semplicemente nei panni dell'utente che fosse interessato alla festività, al concerto, a Roma.
Dopo aver pubblicato le prime tre pagine avrei dovuto cominciare a trovare l'ispirazione per popolare il sito di articoli. Cercando sempre di vestirmi con i panni degli utenti, col passare dei giorni mi informavo sulla SERP che veniva fuori nel 2015 limitando le date di inizio e fine periodo su Google, confrontandola con quella che trovavo all'inizio del contest (febbraio 2016, ndr).
Studiando la SERPe aprendo i siti web nei risultati di ricerca, mi chiedo cosa avrebbero voluto gli utenti se avessero cercato "festa del lavoro" e se davvero quei risultati potevano essere soddisfacenti. Mi leggo un po' di testi, analizzo gli snippet, uso il kw tool di Adwords, guardo le correlate e i suggerimenti in Google per quella query, tenendomi frequentemente aggiornato in Google News per la stessa focus keyword.
In base agli aggiornamenti, a dalle mie intuizioni su quello che gli utenti avrebbero voluto trovare, oltre che alle continue analisi di nuove correlate, ho scritto da solo gli articoli che oggi potete leggere sul blog.
Sarà perché non è stato un progetto lavorativo, sarà perché volevo davvero fosse una sfida, sarà anche perché avevo pochissimo tempo a disposizione e il periodo era molto breve, non ho mai e dico mai visitato gli altri siti in gara né ho mai analizzato i loro testi. Solo di sfuggita nell'ultima settimana, ormai a giochi praticamente finiti, ho visitato il sito di quello che è poi stato premiato vincitore, il primo dei partecipanti nei risultati di ricerca per la query del contest (sono convinto, hanno preso spunto dal mio articolo sul meteo per scrivere il loro :D ).
Sono soddisfatto del risultato raggiunto perché ho dimostrato a me stesso (e non solo) che non bisogna mai smettere di formarsi. Studiare e aggiornarsi costantemente nel medio-lungo periodo porta a risultati concreti e dovremmo sempre cogliere le sfide per misurare noi stessi e spingerci a migliorare. Inoltre, l’esperienza reale vale come case history e può fornire importanti lezioni e spunti strategici.
È stato interessante analizzare la SERP che diventava sempre più “danzante” con l'avvicinarsi della scadenza del Primo Maggio. Avrei potuto fare molto meglio, ma ho fatto tutto da solo nei pochi momenti liberi, senza comunque bruciarmi i weekend di relax e godermi le tante belle giornate che quest'inverno e questa primavera ci hanno regalato.”
Case study 2, la strategia SEO del terzo classificato: un po’ di Black Hat
lastoriaitaliana.wordpress.com (di Jacopo Cappelli)
"Siamo partiti tutti con lo stesso obiettivo: essere più in alto possibile sulla serp per la query della sfida. Prima di iniziare, come tutti gli altri concorrenti, mi sono messo a sedere ed ho pensato: Come faccio? Cosa faranno i miei avversari? Voglio sperimentare qualche metodo? Ho calcolato quanto tempo potevo dedicare al progetto, quanto doveva essere il tempo di vita del sito e ho deciso, dopo alcune riflessioni, di provare a fare un po’ di black hat (roba tranquilla ;) ).
Ovviamente non lo avrei mai fatto per il mio sito o per quelli dei miei clienti, ma per questo progetto mi sembrava davvero adatto, volevo divertirmi, vedere se riuscivo a “fregare” Google e per quanto tempo sarei rimasto vivo (in fondo è anche così che si impara a maneggiare la SEO, e questa era una buona occasione per avere a disposizione un caso di studio). Insomma volevo capire diverse cose e allora ho iniziato.
Ho aperto un sito su wordpress.com, mai fatto prima, è stata una bella sfida. Collegare tutti gli strumenti che volevo è stato più complicato di come ricordassi e alla fine ne ho lasciati fuori diversi. Quindi la sfida partiva male: un hosting che non mi piaceva, con tanti tool mancanti e poca possibilità di modificare html, php, ecc… (come approccio SEO sono molto tecnico!).
Un po’ demoralizzato inizio con i primi contenuti, rimetto insieme qualcosa facendo copia/incolla da altri siti, cercando di pubblicare contenuti originali e leggibili. Ne esce fuori qualcosa di decente, inizio ad aggiungere i primi backlink (robaccia, ma andava più che bene per iniziare).
Dopo un paio di settimane vedo che appaio in 70° posizione e mi rincuoro un po’ e allora, dopo aver prodotto io degli articoli, che descriverei “dignitosi” per provenire dalla mano di un tecnico, faccio mente locale per capire cosa fare.
Il tempo, elemento decisivo, scarseggiava: decido allora di prendere la palla al balzo e con uno spinner inizio a generare contenuti dal dubbio valore per l’utente (e dire dubbio è quasi utopistico). Prendo i siti principali per le keyword “festa del lavoro”, “primo maggio” e altre collegate e lascio il software a spinnare e mettere insieme testi inutili per l’utente, ma forse di utilità per Google.
Creo 50/60 articoli in questo modo e inizio a buttarne dentro 10/15. Aspetto e spero (spero tanto!). Passa altro tempo ed il ranking per la query del contest si alza, così inizio a sperare sempre in meglio e allora continuo! Sempre più su, sempre più su!
Non mi dilungo oltre su questa attività visto che vi sto già annoiando! Sono in prima pagina, 7°/8° posizione, secondo del concorso, con l’attuale vincitore sopra di me in 3°/4° posizione e un altro competitor a fine della seconda pagina. Dopo giorni/settimane di attesa la situazione non cambia, tutto stabile.
Visto che quando il gioco si fa duro i duri iniziano a giocare, ho provato la carta finale: tonnellata di backlink spazzatura…o bene bene o male male! Provate ad indovinare? Male male, scendo in seconda pagina, in 11°/12° posizione. Mi dico: “Situazione sempre recuperabile”, ma a questo punto continuo solo l’attività di inserimento articoli senza fare link building.
Morale della storia? Arrivo terzo. Con la crescita del volume di ricerca, il mio sito, giustamente poco autorevole, lascia le prime posizioni della serp per la query “festa del lavoro”.
Quello che emerge da questo case study sembra una frase fatta, ma in realtà ci dimostra con la pratica quello che ogni professionista SEO sa già: se vogliamo dare valore e convertire tramite la SEO, le tecniche black hat non possono esserci di aiuto. La strada white hat è tortuosa e sicuramente più lenta, ma è l’unica che può assicurarci risultati duraturi nel tempo.
Case study 3: Posizionarsi per primi su una query, il vincitore di #Primialprimo
Angelo Massaro è un Legal Blogger che si occupa di SEO dal 2007 solo per progetti personali. Ha appreso la SEO seguendo il forum di Giorgio Taverniti e oggi i Fatti di SEO, oltre che studiando empiricamente sui siti personali.
“Partecipare al contest è stata una sfida accattivante e mi ha permesso di apprendere con maggiore consapevolezza alcune dinamiche della SEO e inoltre sperimentare tecniche di engagement proprie del SMM
Report dell’attività svolta per posizionarsi sulla query indicata
1. Acquisto tema SEO friendly
Il tema base graficamente impresentabile di blogger.com viene sostituito con altro accattivante e seo orientato (tema “Cosimo”)
2. Attività Onsite
Tra le tante attività effettuate sul template:
- Modifica del titolo da Festa del lavoro 2016 a festa del lavoro
- Eliminato meta tag keywords
- Modifica footer con link 'nofollow' e aggiunta elementi nel menu navigazione
- Aggiornamento delle descrizionidelle immagini
- Modifica da lang='en-US' a lang="it-IT"
- Modificato robots.txt
3. Inserimento in directory e article marketing
Abbiamo inserito il dominio in poche e selezionate directory con link dofollow e redatto alcuni article marketing su siti gratuiti di comunicati. Attività svolta da Dario Bongiovanni.
4. Copy e redazione testi, content manager
Pubblicazione di una media di 1 articolo originale ogni due giorni, di lunghezza variabile da 400 a 1.000 parole. Strategia redazionale orientata verso keyword ottenute con strumenti come Google AdWords, Keyword planner e SEMrush. Inoltre si è cercato di coprire tutte le manifestazioni in programma per il 1° maggio (da Milano, Genova, Taranto, Latina..) aggiungendo tematiche delicate inerenti al diritto del lavoro (voucher, lavoro nero, lavoro minorile e sfruttamento, pensioni, smart work, fiere del lavoro e così via).
WebCopy Maria Elena Virga:
“Per quanto riguarda le strategie usate per la redazione dei testi, ho cercato di rimanere il più possibile legata al concetto di SEO Friendly, usando le Keywords richieste e inserendole lungo tutta la lunghezza del testo, senza però esagerare, creando testi chiari per contenuti accessibili a tutti gli utenti
WebCopy Clarissa Cusimano:
"Di grande importanza, quando scrivo un articolo in ottica seo, è riuscire a conciliare stile coinvolgente e accattivante con contenuti interessanti e di rilievo. Dopo la ricerca di temi d'impatto, mi metto nei panni dell'utente che legge, cercando le keywords ideali per posizionarsi sulla query d’interesse e articolando il pezzo in modo che sia scorrevole alla lettura, formattandolo in maniera chiara e semplice. Anche la componente visiva è essenziale e per questo inserisco immagini ottimizzate
5. Acquisto di domini scaduti e redirect
Attraverso www.expireddomains.net abbiamo analizzato le key “primo maggio” e “festa del lavoro”.
Abbiamo acquistato su Tophost - topname dei domini scaduti con backlink interessanti in tema di: www.primomaggio.org e www.primomaggiobassano.it.
Abbiamo effettuato il redirect sul dominio in gara.
6. Link naturali
BUTAC segnala il sito per aver scoperto la bufala del giornale alla pagina http://www.butac.it/concertone-del-primo-maggio-lo-pseudogiornalismo/.
GIORNALETTISMO segnala il sito alla pagina http://www.giornalettismo.com/archives/2051768/concerto-primo-maggio-genova-bufala/
7. Wikipedia: Collegamenti esterni e redirect
Abbiamo inserito il post http://fest-del-lavo.blogspot.it/2016/02/festa-del-lavoro-negli-stati-uniti-il.html su “Collegamenti esterni” della pagina wikipedia Labor Day. Abbiamo fatto lo stesso con la pagina wikipedia Concerto del primo Maggio, inserendo nei “Collegamenti esterni” il dominio www.primomaggio.org con redirect sul dominio in gara.
8. Condivisione ed engagement sui social Facebook, Twitter e Google+
Abbiamo creato la pagina/comunità facebook https://www.facebook.com/festadellavoro/ e l'account twitter https://twitter.com/festadellavoro1. Abbiamo condiviso gli articoli del blog con artisti, cantanti e SMM della manifestazione del concerto del lavoro, puntando all’engagement con post mirati per aumentare utenza e condivisione degli articoli.
Esempi di engagement riuscito (i primi tre su Facebook, il quarto su Twitter):
@gEoMeTrAmAnGoNi ???? , vincitore ???? del contest 1MNext #1M2016 #primomaggio #festadellavoro #NuovoMEI2016 https://t.co/pTiNxWdS24
— festa del lavoro (@festadellavoro1) May 7, 2016
Questi sono i 3 case study dei vincitori di #Primialprimo, che per 3 mesi si sono sfidati per posizionarsi sulla query “festa del lavoro” (sfidando anche Google). Come ogni esperto SEO sa bene, il modo migliore per capire il funzionamento dei motori di ricerca è testare la risposta a degli stimoli precisi. Per questo i case history sono così utili ed ecco perché ho chiesto ai tre finalisti di ripercorrere le strategie che li hanno condotti a scalare la SERP di una query specifica. Spero potrai trarne delle lezioni utili.
Che cosa ne pensi delle strategie di posizionamento SEO che sono state applicate?
I casi di studio presentati ti sembrano interessanti?
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