Content marketing: cambia strategia in base agli obiettivi
Il content marketing è un'arma decisiva per ottenere buoni risultati online. Il motivo è semplice: le persone cercano informazioni ed emozioni sul web. E tu puoi usare i contenuti per rispondere a queste esigenze.
L'obiettivo è semplice, almeno in teoria: intercettare i potenziali lettori con quello che metti online e alimentare nel tempo i contatti per ottenere i risultati sperati. Il problema di questo approccio si riassume in un punto difficile da elaborare:
I contenuti non si fermano con la scrittura e la pubblicazione sul blog. Certo, questa è la soluzione ideale per avviare il processo di inbound marketing. Ma non sempre è per tutti. Il blog non è la risposta a tutte le esigenze dell’audience.
Soprattutto perché l' inbound marketing non si limita a lavorare con il blog. Per intercettare e deliziare hai bisogno di contenuti differenti, in base a esigenze e necessità. Una strategia di content marketing aiuta a definire questi punti, e a individuare la relazione chiave tra obiettivi e azioni da mettere in campo.
Qualche idea per iniziare nel modo giusto? In questa guida di MediaBuzz abbiamo raccolto i punti essenziali dell’argomento content marketing, qui invece trovi una declinazione rispetto ai vari obiettivi strategici.
Content marketing per i social media: punta sul piano editoriale
Ho detto che la creazione dei contenuti non riguarda solo i blog, ma tutti i social media. Ovvero tutti gli strumenti che ti permettono di diventare un micro editore. Hai deciso di promuovere la tua azienda con un account Instagram? Preferisci rimanere sulla pagina Facebook? Hai creato un blog aziendale? Tutto questo pretende un lavoro di content marketing che fa capo al piano editoriale. Un obiettivo che riassume:
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Analisi del brand.
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Obiettivi strategici.
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Target di riferimento.
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Contenuti.
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Calendario editoriale.
Questo schema consente di gestire l’attività nel miglior modo possibile. Vale a dire per raggiungere obiettivi che possono essere diversi in base alla piattaforma presa in considerazione. Su un blog, ad esempio, si passa dalla vendita di un bene o di un servizio alla lead generation. Mentre sui social puoi puntare sull’engagement e la fidelizzazione di un pubblico prezioso per la tua attività online.
Digital PR e link building
Molti ragionano sulla possibilità di fare link building in modo da non pestare i piedi alle regole di Google. Regole che suggeriscono (o meglio, impongono) di non forzare la mano e creare schemi di link. Operazione difficile, non credi? In realtà la strada da seguire c’è e si chiama content marketing.
Devi creare dei contenuti capaci di attirare l’attenzione di un determinato pubblico, e quindi di guadagnare buoni link in ingresso.
Qualche esempio concreto?
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Ebook gratis.
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Guide da scaricare.
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Raccolte di immagini gratis.
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Webinar e video.
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Eventi.
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Seminari e presentazioni.
Tutto questo può diventare un magnete, ma non sempre è sufficiente sfornare qualcosa di qualitativamente superiore per catturare l’attenzione e guadagnare buoni link in ingresso. Come risolvere questo problema?
Con un buon lavoro di digital PR che preveda una fase di blogger outreach per individuare autori e portali. E un altro passaggio per contattare i singoli attraverso un lavoro che può essere diverso in base al target di riferimento. Per approfondire puoi dare uno sguardo a questo articolo dedicato proprio al rapporto tra content marketing e link building.
Influencer e content marketing
Il blog spesso non basta, soprattutto quando nessuno ti conosce. E quando devi iniziare da zero in un settore molto competitivo. Uno dei passaggi decisivi per sfruttare la tua attenzione per i contenuti: proporre una buona strategia di influencer marketing.
Ovvero un'azione che ti permette di individuare le persone per promuovere beni e servizi che portano il tuo brand, attraverso un social media adeguato.
Quindi potrebbe essere Instagram, Twitter, YouTube o il blog. Dipende dal target che vuoi raggiungere: non tutto può essere risolto con le immagini. O con i video. O ancora con i testi.
La tua attività di content marketing deve essere rivolta alla creazione di occasioni utili per permettere agli influencer di dare ai propri follower degli aggiornamenti degni di nota. Quindi niente comunicato stampa o cartella con foto di repertorio: i contenuti si creano con l'esperienza reale. Ad esempio con un blog tour o un campione omaggio per testare le reali capacità del bene.
L'aspetto da considerare: puntare sempre sulla trasparenza della relazione tra azienda e influencer. Oggi, sia sui social che sui blog, è indispensabile mettere nero su bianco il rapporto commerciale. L’autorevolezza di una campagna - ma anche dei protagonisti che lavorano in questo settore - dipende dalla trasparenza e dalla linearità. Mai nascondersi, mettere sempre in chiaro la relazione: la qualità dei contenuti farà il resto.
Investi nel Native advertising
Molte aziende in Italia fanno ancora fatica a comprendere l’utilità del native advertising. Magari confondono questa tecnica con il guest blogging o il semplice invio di comunicati stampa. In realtà non c’è nulla di più sbagliato.
Per incassare buoni risultati con questa tecnica devi lavorare su un fronte particolare: quello del content marketing, devi creare qualcosa di speciale e che unisca testo, video, audio e design. Vuoi un esempio? Ecco cosa pubblicano sul New York Times, solo per avere un’idea.
Cosa significa tutto questo? Guarda bene l’esempio che ti ho segnalato: c’è un contenuto brandizzato, che riconosci come proprietario di un’azienda esterna al quotidiano. Con una qualità così elevata, però, dimentichi qualsiasi connessione economica tra chi pubblica e chi crea. Il lettore capisce subito che è un articolo legato a interessi, ma in linea con il calendario editoriale.
Qui ci sono investimenti che possono superare le migliaia di euro. Ma il native advertising va in questa direzione.
Perché qui non lavori su link building ma sulla costruzione del brand: le persone riconoscono il tuo nome, e lo associano a valori positivi. Valori che sei riuscito a creare con una combinazione virtuosa di content marketing.
Analisi e content marketing con SEMrush
Tutte queste azioni (influencer marketing, piano editoriale per social media, native advertising) hanno un fil rouge che collega tutti i passaggi: l’analisi di partenza. Senza non si procede, non si raccolgono frutti. In questo caso è indispensabile procedere con un tool capace non solo di fare una buona keyword research, ma anche di analizzare in profondità competitor e blog con i quali collaborare.
Con SEMrush, ad esempio, puoi gestire nel miglior modo possibile piano editoriale grazie allo strumento di analisi delle parole chiave, Poi c’è il tool Pagine che consente di individuare le keyword più significative dei progetti che si posizionano meglio. Qui trovi idee inestimabili per completare i titoli del calendario.
Tutto questo senza considerare l’utilità del tool dedicato all’analisi e alla comparazione dei siti web. Basta fare una ricerca per nome dominio e ricevi tutte le informazioni necessarie per scegliere progetti editoriali sui quali pubblicare contenuti come native advertising. Ad esempio puoi individuare i posizionamenti virtuosi, una stima del traffico e della crescita. Ci sono anche i link in ingresso e gli investimenti in termini di advertising.
Tutte queste informazioni sono indispensabili per procedere con la tua strategia di inbound marketing.
Content marketing: e tu come lavori?
Queste riflessioni sono decisive per calibrare il lavoro di content marketing intorno a esigenze necessarie per ottenere risultati concreti. Vuoi alimentare blog e social network? Devi analizzare le keyword. Vuoi fare native advertising? Devi capire quali sono le piattaforme che fanno al caso tuo. In ogni caso, se vuoi fare influencer marketing, hai bisogno di contenuti specifici e studiati a tavolino.
Sei d’accordo?
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