Cos'è la Black Hat SEO? 9 tecniche rischiose da evitare

Daryana Solntseva

dic 09, 202011 min di lettura
La Black Hat SEO

INDICE

10 anni fa molti consideravano la SEO una tattica di marketing manipolativa che aveva lo scopo di "imbrogliare l'algoritmo", usando tattiche che facessero credere a Google che il tuo sito Web fosse il miglior risultato per una query di ricerca.

Questo non dovrebbe mai accadere, e i SEO dovrebbero sempre concentrare i loro sforzi nella creazione del miglior risultato sul web per una query, non solo in uno che sembra tale.

Ma gli algoritmi di Google erano meno avanzati in questa prima fase, soprattutto quando si trattava di identificare lo spam web. 

Molti marketer usarono in modo prolifico le tattiche SEO Black hat per classificare i siti web; ora però i tempi sono cambiati. In questa guida, faremo un'analisi approfondita delle tecniche da evitare per non essere penalizzati dall'algoritmo di Google, in base alle sue Linee guida sulla qualità per i Webmaster.

Nello specifico, tratteremo:

Cos'è la Black Hat SEO?

Nella SEO Black hat troviamo tattiche utilizzate per classificare un sito Web che violano le linee guida dei motori di ricerca. Le tecniche SEO Black hat tentano di manipolare gli algoritmi dei motori di ricerca per aumentare il posizionamento di un sito nelle SERP.

I motori di ricerca, da Google a Bing, rendono molto chiaro quali tipi di pratiche vanno contro le loro condizioni. Sono anche abbastanza chiari sulle potenziali conseguenze se si violano le loro linee guida. L'uso di tattiche SEO Black hat può penalizzare il tuo sito Web (sia algoritmicamente che con una azione manuale), il che significa ranking inferiori e, molto probabilmente, un calo del traffico organico.

I rischi della Black Hat SEO

L'uso di tattiche Black hat per classificare il tuo sito Web comporta rischi significativi e questo è il motivo per cui la maggior parte dei SEO sceglie di non considerare tali approcci. Gran parte del settore SEO ritiene che queste pratiche siano completamente non etiche.

Ma la realtà è che c'è, e probabilmente ci sarà sempre, una piccola percentuale di professionisti del marketing che vogliono provare a imbrogliare il sistema e cercare di accelerare il successo organico del loro sito. Tuttavia, anche se le tecniche di Black hat SEO dimostrano di funzionare per il tuo sito Web, i risultati sono spesso di breve durata. 

Leggendo le Istruzioni per i Webmaster di Google, possiamo vedere chiaramente che la loro indicazione sui principi di base della SEO è:

Evitare i trucchi intesi a migliorare il posizionamento nei motori di ricerca. Una buona regola pratica è pensare se ti sentiresti a tuo agio spiegando cosa hai fatto a un sito Web che è in concorrenza con te o a un dipendente di Google. Un altro test utile è chiederti: "Questo aiuta i miei utenti? Lo farei se i motori di ricerca non esistessero?"

Quando si tratta di utilizzare tattiche Black hat, la verità è che queste tecniche non aiutano gli utenti e non sarebbero utilizzate se i motori di ricerca non esistessero.

3 motivi per evitare la Black Hat SEO

Ma quali sono gli scenari peggiori che si possono verificare se un sito utilizza la SEO Black hat per classificarsi? 

Scavando più a fondo nelle Istruzioni per i Webmaster di Google, possiamo vedere che queste affermano chiaramente che tali violazioni "possono portare alla rimozione completa di un sito dall'indice di Google o che il sito può essere influenzato da un'azione antispam manuale o algoritmica". Le linee guida inoltre affermano che "se un sito è stato interessato da un'azione di spam, potrebbe non essere più visualizzato nei risultati su Google.com o su uno dei siti partner di Google".

Mentre la SEO si occupa di aumentare la visibilità e il traffico organici di un sito Web, le tattiche Black hat possono effettivamente causare il risultato opposto. Per aiutarti a capire perché evitare tali approcci, ci siamo soffermati su tre punti chiave...

1. La SEO Black hat può influire negativamente su posizionamento e visibilità del tuo sito nella ricerca

2. Non porterà risultati a lungo termine

3. In genere si traduce in una scarsa esperienza utente

1. La SEO Black hat può influire negativamente su posizionamento e visibilità del tuo sito nella ricerca

Il motivo numero uno per non utilizzare tattiche SEO Black hat è che alla fine causeranno al tuo sito la perdita di ranking di ricerca, visibilità e traffico.

Dai un'occhiata a quanto segue. Il grafico mostra la visibilità di un sito che ha messo in atto tattiche innaturali e che per questo ha ottenuto un effetto negativo:

Quando un sito Web perde traffico e visibilità, ciò significa in genere che le conversioni e le entrate seguono una tendenza similare. 

Questo, di per sé, può significare una riduzione degli ingressi di un'azienda e portare alla perdita di posti di lavoro o addirittura alla chiusura dell'attività. Nella migliore delle ipotesi, un forte calo del traffico organico significa che questo dovrà essere integrato con un investimento maggiore in PPC o altri canali a pagamento.

Le tattiche SEO Black hat possono causare un calo delle prestazioni di un sito Web come risultato di un'azione manuale o di un filtro algoritmico.

2. Non porterà risultati a lungo termine

Anche nei casi in cui le classifiche e le prestazioni organiche inizialmente aumentano grazie alle tecniche manipolative, questi risultati raramente si mantengono.

Sebbene Google possa impiegare del tempo per determinare che un sito attua approcci non etici (potrebbe essere condotta una revisione manuale o verificarsi un aggiornamento dell'algoritmo), una volta che il motore di ricerca rileva l'inganno, una perdita di traffico è inevitabile.

Forse l'unica cosa peggiore che lottare per posizionare un sito è vedere classifiche e traffico gonfiati artificialmente che diminuiscono d'un tratto dopo poco tempo. Le aziende hanno bisogno di certezze, e le tattiche Black hat non possono offrirne.

3. In genere si traduce in una scarsa esperienza utente

Nel nostro webinar SEO tecnica vs UI/UX, Bastian Grimm condivide un commento su come sia cambiata, nel tempo, l'importanza della UX per la SEO, affermando che:

Una cosa che è diventata un po' più ovvia è che Google non stava necessariamente cercando di classificare i siti che avevano fatto la miglior SEO, piuttosto cercava di offrire un'esperienza decente o almeno un'esperienza di cui le persone fossero soddisfatte.

— Bastian Grimm

Il SEO deve considerare l'esperienza di un utente su un sito e lavorare per offrire i migliori contenuti e la migliore UX. Le tattiche Black hat fanno l'esatto opposto: ottimizzano per i motori di ricerca (almeno quello che pensano che i motori di ricerca vogliano vedere) piuttosto che per gli utenti. Questo, di per sé, può essere problematico.

La fiducia gioca un ruolo importante nel successo del canale di ricerca. Se viene data più importanza ai motori di ricerca rispetto agli utenti, ci sono buone probabilità che la capacità di conversione del sito sarà notevolmente limitata. 

9 tattiche SEO Black Hat da evitare

Se hai appena iniziato con la SEO, potresti non essere sicuro di quali tattiche dovresti o non dovresti usare. Sebbene molte delle basi SEO siano chiare strategie White hat, molte delle tattiche più avanzate richiedono maggiore attenzione ai dettagli.

Tuttavia, assicurati di seguire il consiglio giusto. Alcune tattiche riportate su blog e gruppi sui social media o menzionate dai tuoi contatti possono sembrare strategie "avanzate", ma in realtà ti stanno solo portando verso tecniche più Black hat. 

Più cose sai sulle tattiche che potrebbero provocare un disastro per il tuo sito, più sarà facile individuarle ed evitarle. Ecco nove tattiche che violano le Istruzioni per i Webmaster di Google che non dovresti utilizzare nel 2020:

1. Keyword Stuffing

2. Contenuto generato automaticamente/duplicato

3. Testo nascosto

4. Pagine Doorway/Gateway

5. Cloaking

6. Link a pagamento/manipolativi

7. Dati strutturati e rich snippet utilizzati in modo improprio

8. Redirect fuorvianti

9. SEO negativa

1. Keyword Stuffing 

Ripetere continuamente le parole chiave target principali della tua pagina non ti aiuterà a classificarti. Il Keyword stuffing, come è noto, quasi certamente porterà all'effetto contrario.

I SEO Black hat tentano a volte di manipolare il posizionamento di un sito includendo una keyword in modo innaturale in una pagina. Il Keyword stuffing spesso si verifica in blocchi casuali che si trovano al di fuori del contenuto principale o all'interno di paragrafi che semplicemente non hanno senso quando li leggi ad alta voce.

Ecco un esempio di contenuto con keyword stuffing fornito da Google:

img-semblog

2. Contenuto generato automaticamente/duplicato

Creare contenuti di qualità non è facile, ma rimane il fatto che è uno dei tre principali fattori di ranking di Google.

Una tecnica Black hat comune consiste nel generare automaticamente contenuti da classificare per un gran numero di parole chiave senza effettivamente creare contenuti utili e unici. Un esempio potrebbe essere una moltitudine di pagine locali create con lo stesso contenuto, cambiando solo il nome del luogo.

Assicurati di dedicare del tempo alla creazione di contenuti SEO-friendly per evitare problemi causati da pagine di bassa qualità o duplicate.

3. Testo nascosto

La tecnica del testo nascosto consiste nell'uso di testo dello stesso colore dello sfondo, inserito fuori dallo schermo o dietro un'immagine, utilizzando intenzionalmente CSS per impedire agli utenti di vederlo. Un altro escamotage è l'uso di una dimensione del carattere pari a zero. Questo inganno a volte era usato per inserire parole chiave nella pagina; molti marketer fornivano lunghi elenchi di parole chiave per le quali desideravano classificare i propri contenuti nelle SERP.

Ciò di cui stiamo parlando qui è un chiaro tentativo di nascondere completamente il testo, e non si applica a quello che si trova in un accordion, in schede o caricato dinamicamente utilizzando JavaScript. Da parte nostra, non ti consigliamo assolutamente di aggiungere testo nascosto alle tue pagine. I crawler dei motori di ricerca sono oggi molto più sofisticati di un tempo e capiscono subito se si sta cercando di riempire una pagina di keyword.

4. Pagine Doorway/Gateway

Creare pagine per colpire query di ricerca specifiche con contenuti destinati ad agire come funnel verso una pagina è considerata una violazione delle linee guida di Google. Queste tipologie di pagine sono note come doorway o gateway.

Ogni contenuto del tuo sito dovrebbe avere uno scopo specifico e non dovresti creare pagine nel tentativo di classificare parole chiave che non sono del tutto pertinenti.

Sono incluse:

  • La creazione di pagine per puntare a parole chiave con targeting geografico in località in cui la tua attività non ha una presenza fisica, convogliando gli utenti su una singola pagina.
  • Pagine create esclusivamente per posizionarsi per le query di ricerca piuttosto che per soddisfare le esigenze di un utente.

Crea contenuti per gli esseri umani, non per i motori di ricerca.

5. Cloaking

Il Cloaking è una tattica che prevede la pubblicazione di contenuti o URL diversi per utenti e motori di ricerca, fornendo essenzialmente un'esperienza diversa a seconda del caso.

Questo è un chiaro tentativo di classificare una pagina con un contenuto creato per i motori di ricerca, mentre gli utenti vengono indirizzati a un luogo (o qualcosa) diverso. Questa è una pratica ingannevole, che viola le linee guida dei motori di ricerca.

Se concentri i tuoi sforzi sulla progettazione delle migliori esperienze possibili per i tuoi utenti, ci sono buone probabilità che anche i motori di ricerca apprezzeranno la tua pagina. 

Gli schemi di link sono uno dei tipi più comuni di SEO Black hat e questa è l'area in cui spesso nasce molta confusione.

È buon senso che dovresti scrivere contenuti che funzionano per i tuoi utenti e che non dovresti nascondere il testo, ma la link building è un concetto un po' più complesso.

Il nocciolo della questione è che i link dovrebbero crearsi spontaneamente, soprattutto se si considera che sono voti di fiducia da un sito Web a un altro. Ciò significa che dovresti evitare tattiche come:

  • Link a pagamento (sponsorizzati) che non contengono un attributo rel="nofollow" o rel="sponsored"
  • Eccessivi scambi di link
  • Commenti spam nei blog
  • Spam nei forum
  • Campagne di article marketing o guest posting su larga scala
  • Link building automatizzato
  • Directory di spam, siti di bookmarking e proprietà Web 2.0
  • Link Site-wide nel footer o nella barra laterale
  • Link che utilizzano una corrispondenza esatta o un anchor text commerciale

7. Dati strutturati e rich snippet utilizzati in modo improprio

Sebbene i dati strutturati possano aiutare a definire entità, azioni e relazioni online, una tattica Black hat comune è abusare o utilizzare in modo improprio questo tipo di markup.

Questo di solito significa usare dati strutturati per fornire informazioni di fatto errate, che è quello che fanno coloro che tentano di creare dati strutturati vantaggiosi per il loro sito. Molti marketer scrivono recensioni false con valutazioni a 5 stelle per aumentare la posizione nella SERP della loro attività e godere di un CTR più elevato.

Come le altre tattiche di questo elenco, si tratta di un inganno in piena regola e non di una tattica SEO da prendere in considerazione. 

8. Redirect fuorvianti

Che si tratti di una vecchia pagina che stai aggiornando a un nuovo URL o di una che stai preparando per una migrazione del sito, l'uso dei redirect è comune nella SEO. Non c'è niente di sbagliato in questo, anzi, è il miglior modo per garantire che il tuo sito sia ben organizzato e facilmente accessibile agli utenti e ai crawler dei motori di ricerca.

Tuttavia, in modo simile al cloaking, i redirect fraudolenti vengono inseriti dai SEO Black hat per ingannare i motori di ricerca con contenuti diversi da quelli che vede un utente. Spesso il motore di ricerca indicizza la pagina originale, mentre gli utenti vengono indirizzati a un URL di destinazione diverso. Nelle Istruzioni per i Webmaster, Google elenca specificamente gli "sneaky redirect" come una tattica Black hat che viola le sue linee guida.

9. SEO negativa

Sarebbe sbagliato presumere che tutte le tattiche SEO Black hat mirino al sito che un marketer sta cercando di classificare.

Alcuni SEO non etici utilizzano una SEO negativa nel tentativo di ridurre le classifiche dei concorrenti. Pensa ad esso come all'uso di tattiche che violano le linee guida di Google sul sito di qualcun altro, invece che sul tuo.

In pratica, questo comunemente significa far puntare un gran numero di link innaturali al dominio di qualcun altro, nella speranza che questo gli causi una penalizzazione. 

Sebbene non sia una pratica molto comune, dato che Google è sempre più in grado di rilevare i link che hanno origine da tali attacchi e ignorarli, è importante esserne consapevoli e analizzare regolarmente il proprio profilo di link (cosa che può essere fatta con il Backlink Audit Tool di SEMrush).

Come segnalare l'uso di tecniche SEO Black Hat

Potresti esserti posto la seguente domanda leggendo questa guida: e se noti uno dei tuoi concorrenti che usa tattiche Black hat e non viene penalizzato? 

Puoi inviare una segnalazione di spam a Google se ritieni che un sito Web si sia classificato grazie a link a pagamento, spam o altre violazioni. Sebbene la segnalazione di un sito non comporti un'azione diretta, stai migliorando il rilevamento algoritmico dello spam. 

Come marketer, è spesso scoraggiante scoprire che un sito Web sta ingannando il sistema e la fa franca. Google sta diventando sempre più bravo a impedire a tali siti di classificarsi nelle prime posizioni delle SERP, ma ci sono ancora siti che funzionano bene sfruttando le tattiche Black hat.

A seconda della gravità dello spam web realizzato, ci sono buone probabilità che questi siti subiscano un impatto negativo in un futuro non troppo lontano dopo un aggiornamento dell'algoritmo.


Ricorda: le tattiche SEO Black hat rappresentano un rischio reale per qualsiasi sito Web che le usa come un modo per classificarsi nelle SERP. 

E anche se non sono più usate così comunemente come una volta, ci sono ancora SEO che seguono questa strada o che inducono le aziende a credere che siano pratiche etiche nel mondo del marketing, quando in realtà si tratta di chiare violazioni delle linee guida di Google.

In definitiva, ti consigliamo di evitare tattiche Black hat sul tuo sito. Se vuoi aumentare la visibilità del tuo sito online, assicurati di imparare a classificarlo utilizzando tecniche che non violano le Istruzioni per i Webmaster di Google.

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Daryana is a PR manager at Semrush, she is responsible for product studies launch and coverage. Being an expert in public and international relations she takes inspiration from all possible cases to improve her work. She loves her profession because here you need to study and update your knowledge literally every day.