Che cosa sono i Featured snippet o snippet in evidenza di Google?
I featured snippet, definiti anche snippet in primo piano, sono risultati organici messi in evidenza da Google all’interno di un riquadro speciale nella parte superiore della pagina dei risultati di ricerca (SERP).
Apparsi per la prima volta nel 2014, sono un’opportunità per ridurre la distanza tra la query dell’utente e la risposta del sito. Lo scopo di questi snippet, infatti, è quello di fornire una risposta breve, ma completa all’utente che pone una domanda sul motore di ricerca, evitandogli di dover compiere un ulteriore step, ovvero di cliccare su un risultato e leggere il contenuto della pagina.
Contrariamente a quanto si possa credere, i featured snippet non rappresentano una funzione del Knowledge Graph del motore di ricerca, ma sono normali risultati di ricerca, organici, messi in risalto mediante un layout specifico.
A differenza delle altre integrazioni della Universal Search, lo snippet in primo piano non spinge l’ultimo risultato organico in seconda pagina e per questo motivo si dice che occupi la posizione zero.
Come si presenta generalmente un featured snippet?
Il riquadro di questi risultati in evidenza include un breve riepilogo della risposta, estratto da una pagina web, il relativo titolo, l'URL della pagina ed un’immagine. Ecco un esempio:
Il testo che troviamo dentro questo riquadro speciale dovrebbe rappresentare la migliore risposta disponibile su Google alla nostra domanda. Per approfondire l’argomento, l'utente dovrà cliccare sul link sottostante per leggere tutto l’articolo da cui quello snippet è stato preso.
Una cosa da sottolineare subito, è che gli snippet in primo piano sono da considerarsi temporanei: possono comparire e scomparire da un giorno all'altro.
Featured Snippet 2.0: i Multifaceted Snippet!
Nel 2018, per rispondere con maggiore efficacia alla necessità di trovare informazioni nonostante l’ambiguità lessicale che determinati termini di ricerca si portano dietro, Google ha messo in campo gli snippet con molte sfaccettature ( multifaceted featured snippet). Sono box in primo piano che offrono molteplici risposte per fare fronte contemporaneamente a potenziali differenti intenti associati.
Ci sono spesso legittime prospettive diverse offerte dagli editori, e vogliamo fornire agli utenti visibilità e accesso a quelle prospettive da più fonti
Di una funzione che avrebbe portato alle risposte multi intent se ne parlava già da un anno, e ora ne vediamo i risultati nella versione in lingua inglese del motore di ricerca. Ad oggi questa soluzione è presente solo su mobile e non per tutti. Ecco un esempio:
L’introduzione dei multifaceted featured snippet cerca di rimediare alla eventualità che i naviganti siano insoddisfatti di fronte a risultati non coerenti all’intento di ricerca, offrendo possibili molteplici interpretazioni della query.
Nel corso dello stesso anno, Google ha annunciato anche un’altra forma di snippet in primo piano, gli Expandable Featured Snippets (Snippet in Evidenza Espandibili) mirati a mostrare aspetti più utili dell'argomento intorno alla ricerca. Secondo l’articolo di presentazione, questi snippet sono “un nuovo modo per accedere velocemente alle informazioni rilevanti ed aiutarvi a dare uno sguardo ai molteplici aspetti di un argomento, in una singola ricerca”.
Nell’esempio fornito dalla compagnia americana, in futuro nei risultati di una ricerca generica come [quarzo vs. granito] apparirà un pannello espandibile con una serie di sottoargomenti pertinenti con la ricerca effettuata. Questo perché Google immagina che un utente che cerca “quarzo vs granito” possa essere interessato ai costi dei due materiali, alla differenza in termini di durata nel tempo, ai pregi di ciascuno, e cerca di aiutarlo ad ottenere le informazioni che vuole raggruppando questi risultati per tema.
Ecco uno screenshot della nuova funzionalità:
Quanti tipi di Featured Snippet esistono?
Finora sono state individuate almeno quattro tipologie di Featured Snippets:
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Text Snippets, risultati in evidenza sotto forma di paragrafo, che si prefiggono lo scopo di fornire una risposta immediata ad una domanda posta dall’utente, senza il bisogno di entrare nel sito web che fornisce tale risposta. Le query più comuni per cui vengono visualizzati questi snippet sono “chi..“, “cosa..“, “quando..” e “perché..“. Ad esempio:
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List o Bulleted Snippets, risultati in evidenza che vengono visualizzati quando il search intent riguarda gli step da fare per portare a termine un determinato compito, ad esempio la realizzazione di una ricetta. Per ottenere questo snippet è bene inserire all’inizio del post un breve riepilogo delle azioni da compiere sotto forma di lista numerata o puntata. Ad esempio:
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Table Snippet, risultati in evidenza dove vengono fornite solo le informazioni più importanti, sotto forma di tabella. Per ottenere questo snippet in primo piano basterà inserire all’interno dell’articolo una tabella contenente dati ordinati:
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Video Snippets, ovvero featured snippet creati con risorse “esterne” come YouTube. Comprende un’anteprima del video con il suggerimento del minutaggio in cui si trova la risposta, il titolo e le parole correlate, oppure una breve descrizione. Ad esempio:
Featured Snippet: vantaggi e svantaggi
I principali vantaggi che comporta la posizione zero sono:
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Permette alle pagine di avere doppia visibilità. La pagina può avere la fortuna di apparire contemporaneamente nel canonico risultato di ricerca organico e nel risultato zero, andando cosìa posizionarsi in primo piano rispetto a tutti gli altri competitors presenti.
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Ruba traffico organico al primo risultato. Ahrefs ha studiato 2 milioni di snippet in primo piano: senza featured snippet i click al primo risultato sono il 26%, mentre con il box la situazione si divide: l’8,6% va al risultato in evidenza e il 19,6% al primo snippet.
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Aumenta la fiducia dell'utente verso il brand. Essere inseriti nel featured snippet significa avere contenuti di qualità e quindi possedere la fiducia di Google. Questa fiducia può essere trasferita agli utenti: l’80% delle persone afferma di avere fiducia nei risultati raccomandati da Google!
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Permette di risparmiare denaro impiegato in campagne ads. Le aziende investono cifre notevoli per raggiungere le prime posizioni della SERP mediante campagne Ads. Gli Snippet in primo piano sono un’ottima alternativa e permettono di occupare la posizione zero senza costi aggiuntivi.
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Consente di apparire nei risultati di ricerca vocali. Quando un utente rivolge una domanda al proprio dispositivo Google Home, in risposta non otterrà un elenco dei primi dieci risultati di ricerca organici, bensì una sola risposta, che deriva proprio da un Featured Snippet.
E gli svantaggi della posizione zero?
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Aumenta la percentuale di visite senza click. Studi hanno dimostrato che, grazie ai featured snippet, la maggior parte delle persone trova direttamente una risposta senza aver bisogno di approfondire l’argomento. Il dato più sconcertante riguarda la differenza nella percentuale di ricerche senza clic tra desktop e mobile: se nel desktop si attesta attorno al 34%, da mobile supera addirittura il 61%! In pratica gli utenti non cliccano sul risultato perché sono già soddisfatti dalla risposta che vedono sullo schermo del cellulare.
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Incrementa il valore di bounce rate. Sul Search Engine Journal è apparso un caso particolare di featured snippet, relativo ad un sito che ha implementato AMP, per andare incontro al mobile first index e velocizzare il sito web. Nell’esempio si mostrava come, cliccando sul risultato in evidenza, l’utente veniva direzionato in corrispondenza della porzione di testo mostrata nello snippet e, dopo aver soddisfatto la sua curiosità, abbandonava la pagina.
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Non dura per sempre! La posizione 0 non è per sempre: può essere che un giorno il nostro risultato venga premiato con la posizione zero, ed il giorno dopo non appaia più. Un featured snippet, infatti, può essere assegnato a fonti differenti per la stessa esigenza informativa.
Conviene davvero posizionarsi nel risultato in evidenza?
Secondo il mio parere la risposta è… dipende!
Un risultato che normalmente si classifica oltre alla quinta posizione, grazie ai featured snippet potrebbe ottenere una notevole visibilità. Per chi invece occupa già posizioni di favore, ad esempio tra i primi tre risultati, comparire in posizione zero si potrebbe tradurre in una diminuzione del CTR. Inoltre, bisogna valutare l’obiettivo del contenuto: gli utenti che sono alla ricerca di una risposta immediata (es. ingredienti polenta taragna) probabilmente non cercano un articolo da leggere e la conseguenza potrebbe tradursi in un aumento di visite senza click. Se invece il contenuto tratta di argomenti che richiedono un approfondimento (es. polenta taragna valtellinese) probabilmente l’utente non si accontenterà di una mera definizione e la possibilità che legga l'articolo messo in evidenza aumenta notevolmente.
Come si ottiene un Featured Snippet?
In realtà non esiste una procedura ben definita per ottenere un featured snippet. I risultati in evidenza sono estratti in maniera automatizzata da Google, tramite il suo algoritmo, che compone il risultato zero selezionando in modo automatico e veloce le informazioni che meglio rispondono alla query dell’utente.
In linea generale, per produrre un contenuto capace di ottenere uno snippet in primo piano bisogna individuare una domanda precisa che potrebbe essere interessante per il proprio target di riferimento.
I featured snippet, infatti, di solito appaiono come risultato di una domanda diretta da parte dell’utente. Stando a quanto riportato da Search Engine Land, i risultati in evidenza appaiono principalmente in seguito a ricerche finanziarie, matematiche, transazionali, mediche e relative al fai da te, mentre appaiono raramente per query relative allo shopping, alle immagini e ai video.
Una volta individuate le opportunità, cerchiamo di ampliare le nostre possibilità trovando tutte le parole chiave che potrebbero servire ad ottenere il featured snippet. Gli studi confermano che la maggior parte degli snippet in primo piano sono attivati da parole chiave long-tail: non bisogna focalizzare il contenuto su una singola keyword, ad esempio “SEO” ma sulle domande con cui il nostro target potrebbe interrogare il motore di ricerca es. “Cos’è la seo?”.
Le parole chiave utilizzate per ottimizzare l’articolo, ovviamente, dovranno rispettare l’intento di ricerca!
Inoltre, l’articolo dovrebbe essere strutturato in modo da andare a rispondere a diverse domande correlate. Non ha senso creare pagine separate che rispondano ciascuna ad una domanda specifica. Quando decidiamo di affrontare un argomento dobbiamo sviscerarlo in tutte le sue possibili varianti e dobbiamo porci tutte le domande che un utente medio potrebbe porsi quando cerca informazioni su Google. Per fare questo, consiglio di affiancare, ai classici motori semantici, altri tool come Answer the Public, Keyword Finder o Topic Research di SEMrush.
Combinare molte domande strettamente correlate in un articolo, servirà anche a strutturare bene i contenuti. Ho una strategia di organizzazione delle parole chiave di un sito che può essere applicata nella scrittura di un blog:
- una chiave generica rappresenta la categoria del blog,
- una long tail specifica viene utilizzata per costruire il titolo dell’articolo,
- una keyword ancora più specifica determina il sottotitolo dell'articolo,
- altre query correlate possono essere usate per espandere i sottoparagrafi.
Una volta definite le domande da sviscerare e aver individuato le parole chiave da poter utilizzare nell’articolo è arrivato il momento di scrivere o rivedere il contenuto. Ormai penso che la frase “Content is king” venga fuori dalle orecchie di tutte le persone che lavorano in questo settore, ma tutto ruota ancora attorno a questo semplice concetto.
Per apparire in posizione zero, l’articolo dovrà essere
completo, fluente ed esauriente!
E in termini di lunghezza dell’articolo? Lo studio di AJ Gergich cita che “la lunghezza media di un frammento di paragrafo sta tra le 45 e le 97 parole”, ma ciò non significa che l’articolo dovrà essere riassunto in un breve paragrafo, anzi, si sa che Google apprezza particolarmente contenuti di lunga durata, che rispondono a diverse domande correlate!Come fare quindi? Il mio consiglio è quello di strutturare i contenuti seguendo lo schema della “piramide rovesciata”: inizia dando una risposta breve e concisa alla domanda principale contenuta nel titolo, poi procedi argomentando la tua tesi e concludi con dettagli, approfondimenti e link utili.
Questa tattica sembra comportare una maggiore fidelizzazione degli utenti perché rende qualsiasi articolo più semplice da leggere. Ovviamente ogni paragrafo andrà inserito all’interno del markup <p>.
Se il tuo contenuto, invece, è troppo lungo per farlo rientrare nel paragrafo puoi tagliare il testo con un riepilogo, un elenco o una tabella: Google ama i contenuti strutturati e basati su numeri! Anche se non esiste un markup specifico per strutturare il contenuto in modo che esso appaia come risultato in evidenza, Google sembra riprendere bene ai markup <table>, <ol> e <ul>.
In termini di lunghezza, invece, il numero di elementi che dovranno comporre uno snippet sotto forma di lista o elenco va da 4 a 8. Se crei una lista, però, non limitarti ad otto elementi, rendila più lunga! Questo escamotage spingerà i lettori a cliccare sul link per approfondire gli step ulteriori, creando un maggior coinvolgimento. Lo stesso vale per le tabelle, la cui dimensione massima sembra essere di tre colonne e nove righe.
Altro passo fondamentale per emergere rispetto alla concorrenza è quello di aggiungere immagini rilevanti, accattivanti ed aggiornate, immediatamente sotto il paragrafo, la lista o la tabella. La maggior parte degli snippet in primo piano, infatti, contiene almeno un'immagine in evidenza. Questa tecnica è comunemente usata da siti come WikiHow, che utilizzano le immagini per spiegare tutti i passaggi di un articolo.
Una volta terminata la stesura dell’articolo,
assicurati che sia perfettamente ottimizzato.
Innanzitutto, assicurati di offrire contenuti di qualità all’utente: articoli freschi ed aggiornati consentono di generare più traffico e conversioni. Questa scelta non solo può risultare producente verso i propri lettori, ma anche per Google, che apprezza notevolmente aggiornamenti ben fatti e ponderati (freshness).
Ricordati di evidenziare la parola chiave obiettivo nel testo, e di utilizzarla anche all’interno dell'URL, del titolo H1, del title tag, della meta description e dell’ALT dell’immagine principale. Utilizza anche le query correlate, magari per creare sottoparagrafi capaci di organizzare la struttura del testo e rispondere alle possibili domande dell’utente. Utilizza liste puntate, anchor text intelligenti ed elimina tutto ciò che è superficiale nella formattazione: virgolette, puntini di sospensione, punti esclamativi, corsivi, grassetti di troppo, che molto spesso vengono utilizzati a sproposito. Infine controlla che il contenuto abbia lo stesso allineamento ed un font omogeneo in ogni sezione.
Altre ottimizzazioni da non dimenticare per chi desidera ottenere un featured snippet:
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acquisizione di link e menzioni di qualità;
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check della velocità della pagina;
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ottimizzazione mobile della pagina;
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implementazione dei dati strutturati JSON-LD;
Non ci sono risultati concreti che suggeriscono che Google attualmente utilizzi dati strutturati per generare Featured Snippet!
John Mueller, in un recente Hangout dei webmaster ha dato conferma a questa teoria.
Tuttavia, l’utilizzo dei dati strutturati è fortemente consigliato nell’era della conversazione poiché essi forniscono informazioni ben definite per una vasta gamma di user intents codificati.
Per poter arrivare in posizione zero, infine, consiglio scontato, ma mai banale: analizzare il comportamento di Google rispetto ai risultati che si trovano già in tale posizione! Google è un eccellente strumento per smascherare gli snippet guadagnati dai propri concorrenti. Mettiti nei panni del tuo target: che tipo di domande fanno le persone nel tuo settore? Ad esempio, se hai un blog di ricette, prova a pensare a domande comuni che i tuoi clienti potrebbero fare, ad esempio: "Come cuocere le lasagne al forno". Quindi, fai una rapida ricerca di quella domanda e scopri chi è attualmente proprietario dello snippet in primo piano. Se sei nella SERP in inglese dai un'occhiata alla sezione "People also ask", ed otterrai suggerimenti di argomenti correlati da trattare.
Usa SEMrush per creare i tuoi featured snippet!
SEMrush è noto per la sua capacità di scoprire informazioni sull'analisi dei siti. Ma lo sapevi che puoi anche usarlo per identificare i tuoi featured snippet e quelli dei tuoi competitors?
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Opportunità
Questa funzione di Position Tracking mostra le keyword per cui ci posizioniamo, dove un nostro competitor ha conquistato uno snippet in primo piano. Basta inserire il progetto in SEMrush, selezionare la tab “Featured Snippet” e dare un’occhiata alle opportunità. Per sapere come questa pagina ha ottenuto lo snippet in primo piano, clicca sul link “Visualizza SERP” e successivamente entra nella pagina. Come è presentato il loro contenuto? È scritto in paragrafi brevi o lunghi? Fornisce una lista?
Un’altra funzionalità consentita da SEMrush è quella di scoprire le parole chiave di interesse, già presenti all’interno degli snippet in evidenza. Basta inserire una parola chiave nella casella di ricerca di Keyword Magic Tool, selezionare la tab “Keyword Correlate”, includere o escludere i termini desiderati e selezionare l'opzione "Snippet in evidenza" nel filtro “Funzionalità Avanzate” > "Caratteristiche SERP".
Inoltre, puoi utilizzare lo strumento per trovare varianti di parole chiave correlate a coda lunga che potresti scegliere come target per i frammenti che già possiedi: da Ricerca Organica inserisci il tuo nome di dominio, vai alla scheda “Posizioni” e applica questi due filtri: includi posizioni tra 1 e 5, ed escludi SERP in cui ti trovi già negli snippet in primo piano. In questo modo ottieni un elenco di tutte le parole chiave per le quali il tuo sito (o quello di un tuo competitor) si posiziona bene, ma non compare negli snippet in primo piano.
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Snippet esistente
Questa funzione mostra le parole chiave per cui il tuo sito, o il sito di un competitor, è posizionato con uno snippet in primo piano. Basta inserire il progetto in SEMrush, selezionare la tab “Featured Snippet” e dare un’occhiata alla tab “new”.
In alternativa inserisci l'URL del sito nella homepage di SEMrush e fai clic su "Inizia ora". Quindi, fai clic su "Ricerca organica" > "Posizioni" ed inserisci il filtro avanzato “snippet in primo piano”. Quando hai scoperto quali sono gli snippet per i quali la tua concorrenza si è classificata, puoi iniziare a ottimizzare le tue pagine per gli stessi termini. Puoi anche vedere come appare lo snippet nella pagina dei risultati cliccando sulla tabellina grigia sotto la voce "SERP":
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Snippet nuovo o perso
Questa funzione mostra le parole chiave per cui il tuo sito, o il sito di un competitor, si è posizionato recentemente con uno snippet in primo piano, oppure che ha smesso di posizionarsi. Basta inserire il progetto in SEMrush, selezionare la tab “Featured Snippet” e dare un’occhiata alla tab “new” o “lost”.
E voi? Che ne pensate dei Featured Snippet?
Non esitate a lasciarmi un commento con la vostra opinione!