Monetizza il tuo blog grazie alla SEO e le affiliazioni
In questo articolo vorrei parlare di come coniugare SEO e affiliazioni per creare un blog personale di successo che ti permetta anche di avere una piccola entrata. Come blog personale intendo un sito web tutto tuo, non aziendale, dove poter monetizzare il traffico e con "di successo" mi riferisco al fatto di raggiungere le prime posizioni su Google in tempi ragionevolmente brevi.
In questo articolo spiego quindi come guadagnare soldi da un blog quando hai un budget molto basso, senza aver creato nessun prodotto e sfruttando il canale Google.
Perché Google? Il traffico organico è uno dei migliori tipi di traffico che un affiliato riceve sul proprio blog (se fatto bene), gratuito, targetizzato e può portare alti volumi di visite al sito. Siccome gli affiliati devono anche avere un buon margine tra guadagno dalle commissioni e spesa per il blog, e visto che il PPC è costoso, la SEO è un'ottima arma, importantissima per ogni affiliato.
Tuttavia, alle competenze SEO bisogna saper aggiungere il giusto prodotto da promuovere, altrimenti si rischia di fare tantissimo lavoro e di guadagnare poco. In questo articolo parlerò, tra le altre cose, di come selezionare le migliori nicchie di affiliazione.
Per illustrare tutto questo con un esempio pratico prendo in esame il mio blog come caso studio.
Guadagnare col blog: analisi di mercato, scelta delle affiliazioni, generazione del traffico
Nel 2014 ho deciso di lanciare il mio blog (Cloud Storage News) per recensire le soluzioni cloud storage.
L'idea del blog nasce quando mi metto alla ricerca di informazioni sul migliore cloud storage (ormai i miei 5GB gratuiti di Dropbox non erano più sufficienti e prima di fare l'upgrade a Dropbox volevo sincerarmi che fosse davvero il servizio migliore).
Dopo una breve ricerca online mi è stato subito chiaro che non esisteva un sito web in Italia che parlasse solo ed esclusivamente di cloud storage, insomma non ero riuscito a capire quale servizio facesse al caso mio. Questo mi ha fatto pensare, e mi son detto: "Perché non lanciare un blog tutto mio?"
Il termine "cloud storage" è esploso letteralmente nel 2012 in Italia e fino al 2015 c'è stata una fortissima domanda. Infatti Google confermava il trend:
Google Trend: 'cloud storage'Dopo 3 anni dove siamo? Sono molto contento di dire che il mio blog ha adesso 3 anni e in questo periodo non ha fatto altro che crescere e per questo motivo vorrei condividere con voi il processo che mi ha portato a questa crescita, quali risultati ho ottenuto e come sono riuscito a guadagnare con il blog utilizzando le affiliazioni.
Al momento, ecco la situazione:
- Su Google.it il blog primeggia per la parole chiave cloud storage e tutto quello che interessa il termine;
- 460 iscritti alla newsletter;
- 150 visitatori giornalieri, che significa 4.500 mensili;
- centinaia di backlink.
Non si tratta di volumi altissimi di visite come potete vedere, anche perché il tema è molto di nicchia, non sono tante le persone che cercano una soluzione cloud a pagamento in Italia, la maggior parte si accontenta di quelle gratuite. Tuttavia è opportuno notare che non ho fatto tantissima attività di backlink e non ho speso più di 30 Euro al mese in promozione del sito.
Dopo 3 anni posso tirare qualche conclusione e condividere con voi il successo di questo blog, che ancora oggi è l'unico in Italia a parlare esclusivamente di cloud storage.
Guadagnare con un blog - Fase 1: Analisi di mercato e concorrenza web
Il primo passo che di solito faccio per avviare una nuova campagna per il mio blog o per un cliente è analizzare il mercato di riferimento. Questo include:
- Tipi di contenuti creati
- Modalità di promozione dei contenuti
- Analisi SEO dei siti web concorrenti
1. Tipi di contenuti creati
La prima parte dell'analisi di mercato è guardare ai contenuti prodotti dagli altri siti con i quali potresti competere. Nel mio caso è stato sufficiente fare una ricerca su Google per trovare questi siti che si riducevano a stilare la classifica dei 10 migliori cloud storage. Anche siti grossi come FastWeb, Wired Italia, Tom's Hardware, per fare alcuni nomi, non facevano confronti tra i cloud storage. A me personalmente servivano i confronti perché avevo bisogno di comprare spazio online e di mettere due o tre servizi uno affianco all'altro per confrontarne le caratteristiche, quali:
- i prezzi mensili ed annuali
- il supporto tecnico
- tutte le funzioni cloud storage
- eventuali sconti
- lo spazio online offerto
- recensioni ed opinioni degli utenti
Mi è stato subito chiaro che non esisteva un sito di confronto del storage in Italia. Il fatto che questi grossi siti dominassero la classifica su Google per i termini quali "cloud storage" e simili non mi spaventava, anche perché si trattava di siti di notizie sulla tecnologia in generale che per un giorno avevano deciso di parlare di cloud storage e quindi logicamente dominavano la prima pagina di Google. Ma più che altro era perché erano siti abbastanza grossi e frequentati, non perché gli articoli sul cloud storage fossero rilevanti rispetto alle query degli utenti.
Se un utente cercava "Dropbox oppure Google Drive" oppure "cloud storage", per esempio, i risultati erano sempre gli stessi. Questo indicava che non esistevano pagine di confronto rilevanti. Neanche Google sapeva da dove prendere le informazioni.
Avevo intuito da questa analisi due cose importantissime:
- Creare un tipo di contenuto altamente specializzato per la nicchia del cloud storage avrebbe avuto del potenziale per scavalcare quei siti web su Google. In altre parole, avevo capito che offrire contenuti specializzati e di alta qualità poteva risultare in un ranking migliore rispetto a siti con un alto Domain Authority ma senza specializzazione.
- Un sito del genere sarebbe stato il primo in Italia e non avrebbe avuto concorrenti nella forma e nella struttura che volevo dargli.
Purtroppo per me non sapevo molto sull'argomento, a dire la verità ero abbastanza ignorante in materia. Avevo perciò deciso di leggere tutto quello che mi capitava sotto mano. Inoltre, non avendo esperienza dei vari cloud storage, ho iniziato a provare gratuitamente e testare quei servizi che offrivano un free trial. Ho scaricato i software sul mio PC, messo sul cloud vari file e confrontato i primi 3 servizi. Testare i servizi personalmente senza fidarsi di quello che dicevano gli altri è stata la cosa più importante da fare per creare contenuti originali.
2. Modalità di promozione dei contenuti
Prima di avviare le varie pagine Facebook, Twitter, LinkedIn dovevo capire quali di questi avrebbero funzionato per attirare l'audience al mio blog. Mi sono subito reso conto che per il mio blog né LinkedIn né Facebook potevano risolvere il problema dei volumi di traffico.
Considerata la natura dei miei contenuti, tecnica e tecnologica, e siccome, come abbiamo visto sopra, i risultati delle query non rispondevano ai miei bisogni né (molto probabilmente) a quelli degli utenti, avevo deciso di scrivere contenuti attinenti alle parole chiave per sfruttare il potenziale di Google.
A volte creare contenuti altamente rilevanti è più semplice di quanto si pensi, basta mettersi in linea con gli obiettivi di Google. Google pensa solo e soltanto ad offrire la migliore esperienza utente e se ti allinei con il suo obiettivo sei sulla buona strada.
3. Analisi SEO dei siti web concorrenti
La terza parte dell'analisi è guardare i siti che linkavano ai miei concorrenti, ossia fare un'analisi di backlink della concorrenza, e capire quali parole chiave avrebbero portato traffico. Come detto sopra, avevo solo intuito che parole come "confronto cloud storage" e simili avevano del potenziale ma non ero 100% sicuro. Avevo bisogno di capire chi e come portasse traffico ai miei articoli.
Analisi competitiva dei backlink:
Non ripeto qui ancora una volta come fare un'analisi competitiva dei backlink, questo argomento è già stato approfondito tantissime volte. Se volete avere qualche informazione in piu' potete leggere questo articolo e quest'altro.
Ecco un confronto tra i siti che parlano di cloud storage estratto da Open Site Explorer:
In sintesi, tutti questi concorrenti sono siti molto ben avviati. Come puoi vedere, nessun sito concorrente è impostato come CloudStorageNews, il mio sito, nel senso che non offrono confronti dettagliati e quindi in senso stretto non potrebbero definirsi concorrenti diretti, ma indiretti.
Tuttavia avevo notato da un'analisi delle loro page authority per le pagine che parlavano di cloud storage, che tali pagine non erano popolarissime come il sito che le pubblicava. Se infatti leggi le "Page Specific Metrics" puoi notare che le page authority sono molto inferiori:
Questa situazione confermava quello che avevo detto sopra, e cioè che anche se l'Home Page Specific Metric era altissimo questo non significava che le pagine con contenuti sul cloud storage, che dominavano la prima pagina di Google, fossero rilevanti rispetto alla query dell'utente.
Avevo individuato il punto debole sul quale il mio blog poteva competere.
Ma la cosa più interessante era chi mandava traffico su quelle pagine e come lo mandava.
Con mia grandissima sorpresa, ho scoperto che gli articoli che parlavano di cloud storage su questi siti non erano collegati a nessun altro sito, nessuno mandava loro del traffico. Usando Open Site Explorer ne puoi avere la conferma:
Ne ho dedotto che questi siti ricevevano traffico soltanto da Google: come li avevo trovati io con la mia ricerca, così li avevano trovati anche gli altri utenti. Ora il mio problema più grande era che, non avendo trovato un link di traffico voluminoso e affidabile per questi siti, avevo poche idee su come orientarmi per la mia attività di link building.
Analisi delle parole chiave:
Non aggiungo altro su questo argomento perché ne è pieno il web di articoli su come fare un' analisi delle keyword. Nel mio caso, come abbiamo visto nell'introduzione, il termine "cloud storage" ha avuto un boom a partire dal 2012 e fino al 2015. Considerando i contenuti dei miei concorrenti non restava che costruire una lista delle parole simili al cloud storage, come "backup online" e "confronto cloud" per fare due esempi. Non solo, ma esistono centinaia di parole chiave che si possono ricavare associate a grandi brand, come "recensione di Dropbox", per esempio. Tutte queste parole hanno portato traffico e permesso di monetizzare il blog, come vedremo in seguito.
Guadagnare con un blog - Fase 2: Strategie di affiliazione
Iniziare con dei buoni programmi di affiliazione che mi permettessero di avere un profitto dal mio blog e di offrire ai lettori consigli su quale servizio scegliere e provare, mi ha preso tantissimo tempo. Volevo che i lettori del mio blog non fossero tratti in inganno dal fatto che promuovevo dei prodotti per fini economici e che quindi pensassero che lo facessi solo per soldi.
Volevo anche far capire, cosa che con le affiliazioni è molto difficile, che ero davvero interessato al miglior prodotto per loro e che le mie recensioni erano oneste.
Se dovevo criticare un prodotto lo facevo senza nessun problema. Allo stesso tempo, dovevo preoccuparmi dei seguenti aspetti:
- Confermare che la nicchia del cloud storage fosse proficua
- Iniziare a promuovere i servizi cloud
- Stabilire relazioni con l'affiliate manager
- Impostare i metodi di pagamento delle commissioni
So che potrebbe essere difficile iniziare con le affiliazioni, specialmente per un utente inesperto che non sa da dove partire. Per questo motivo condivido una lista di strategie che io ho adottato, sia in passato sia per il mio blog, per orientarmi con le affiliazioni.
Come iniziare con le affiliazioni: 5 modi per trovare una nicchia di mercato
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Trovare opportunità dal traffico delle parole chiave
Trovare opportunità di prodotto da promuovere come affiliato può significare spulciare le parole chiave che portano traffico al blog. Queste parole chiave devono avere due elementi in comune:
- Portare alti volumi di traffico
- Avere una bassa competitività
Nel caso del mio sito ho visto che la parola chiave "Mega Cloud" mi portava altissimi volumi di visita, anche se questo non era certo un prodotto che mi faceva guadagnare, perché Mega Cloud non ha un programma di affiliazione. Però era un'indicazione per far trovare il mio sito su Google e mi sono attivato a scrivere di più sul tema per far sì che il mio sito diventasse più rilevante.
Per il termine "Mega cloud" adesso occupo la prima posizione su Google.it e il mio blog è sopra al grandissimo Salvatore Aranzulla (non me ne voglia) e a Wikipedia.
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Risolvere problemi che affliggono l'audience
Uno dei motivi che fa sì che risolvere problemi per la tua audience equivalga a trovare una nicchia di mercato è che le persone devono comprare prodotti per risolvere tali problemi. E devono acquistarli velocemente. I cosiddetti "pain points" sono tutti quei problemi che causano stress, perdita di tempo, frustrazioni oppure sono problemi fisici. Per esempio ProTeethGuard, un'azienda americana, ha capito che molte persone la notte, mentre dormono, digrignano i denti e hanno quindi inventato un prodotto che allevia questo dolore. Il prodotto ha il vantaggio di costare poco, se paragonato ad una dentiera creata dai dentisti. ProTeethGuard offre un programma di affiliazione con una commissione del 25% su ogni vendita per un prodotto che in media costa $150. Ciò significa che un affiliato potrebbe guadagnare $35 per ogni vendita dal suo blog. Se si riesce a creare un alto volume di traffico qualificato con buone rate di conversione, matematicamente si guadagna bene.
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Parlare di passioni /hobby e condividerle sul blog
Prendiamo per esempio gli amanti del mare e subacquea. I prodotti di subacquea costano una fortuna: gadget, tute, bombole, regolatori, computer, macchine fotografiche marine possono costare centinaia, se non migliaia, di Euro. Promuovere prodotti legati a questa passione potrebbe essere un'attività lucrativa ma devi anche trovare il giusto brand perché le persone hanno le loro preferenze e restano fedeli ad un brand.
Un esempio è LeisurePro, il più grande negozio online di attrezzature subaquee. Offrono un programma di affiliazione tramite il network che si chiama AvantLink. Il vantaggio di usare LeisurePro è che offrono diversi tipi di brand quindi puoi sperimentare quelli che fanno per te.
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Identificare prodotti nuovi mai usati
Alcuni affiliati hanno un'opinione negativa riguardo a promuovere sul blog prodotti mai usati: non sono mai stati sperimentati, non ci sono casi di successo. Dall'altro lato, non esiste concorrenza, il che significa alti potenziali di guadagno. Uno dei problemi con i prodotti nuovi mai usati è che l'affiliato passa un sacco di tempo ad educare gli utenti dei benefici del nuovo prodotto.
Esempio: i nuovi portali che offrono siti web preconfezionati, i cosiddetti "website builder", che ti permettono di costruire un sito da un template già creato, semplicemente aggiungendo nuovi elementi web con la funzione drag & drop. Questo tipo di prodotto non compete con i vari Shopify, Magento, WordPress perché non richiede competenze tecniche di codice. Uno dei programmi di affiliazione migliori per questo tipo di nicchia è Jimdo, che paga commissioni scalabili da $15 a $30 per ogni vendita, a seconda del numero di vendite che produce l'affiliato.
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Promuovere un brand famoso
Adottando la strategia opposta alla precedente, prendi un brand famoso e lo promuovi. Ovviamente questo significa tantissima competizione su Google ed in generale come prodotto. Dovresti come minimo completare una ricerca dei concorrenti e di mercato nei minimi dettagli per capire cosa offrono gli affiliati concorrenti, come promuovono e cercare di differenziarsi per poter emergere. Esempio: Hostgator. Un'azienda che offre soluzioni di hosting per tutti i gusti e paga fino a $125 per ogni vendita. Si tratta di una commissione molto elevata ma anche molto difficile da guadagnare per via della concorrenza.
I maggiori network di affiliazione
CJ Affiliate by Conversant - In assoluto il network più famoso, fondato nel 1998. Offre milioni di diversi prodotti da promuovere, quindi se non hai idea di che cosa promuovere sul tuo blog per cominciare a guadagnare, iscriviti a CJ.
Rakuten LinkShare - Con 90.000 prodotti da promuovere, Rakuten offre test di promozione automatici dei prodotti scelti per farti capire quale funziona meglio.
Amazon Associates - Si dice che siano stati gli inventori dell'affiliate marketing. In ogni caso il programma ha fatto la fortuna di Amazon come azienda. 1 milione di prodotti e pagamenti ogni 60 giorni.
ShareASale - con 3.900 negozi, ShareASale ti permette di promuovere più prodotti all'interno della stessa nicchia per massimizzare i profitti.
ClickBank - con 56.000 prodotti in 200 paesi è l'ideale per promuovere eBook e recentemente ha visto una crescita del 12% in prodotti culinari e vino.
AffiliateWindow - tradotto in Italiano da poco, AffiliateWindow ha generato 82 milioni di vendite nel 2016 ed è specializzato in prodotti dolciari.
TradeTracker - con quasi 6.000 programmi di affiliazione attivi in Italia, TradeTracker si differenzia per la funzione esclusiva di real attribution: invece di pagare un solo affiliato per la vendita - normalmente l'ultimo clic prende tutto il merito - la real attribution è democratica, condivide la commissione tra tutti gli affiliati coinvolti nel processo di vendita.
Alcune definizioni dell'Affiliate marketing
Nell'affiliate marketing il linguaggio utilizzato è a volte esclusivo per questa attività, io ci ho messo un po' di tempo per assimilarlo.
I tipi di commissione:
CPA - Cost per Action. La commissione che un'azienda paga all'affiliato per una vendita.
CPL - Cost per Lead. La commissione che un'azienda paga all'affiliato per un'azione compiuta sul sito (iscrizione alla newsletter, creazione di un account).
CPC - Cost per Click. La commissione che un'azienda paga all'affiliato per un clic al proprio sito.
Revenue Sharing. Un tipo di commissione alternativo: invece di pagare una commissione fissa, l'azienda paga una percentuale del costo del prodotto.
Analytics:
EPC - Earning Per Click.Quanto un affiliato guadagna per ogni clic prodotto.
CR - Conversion Rate. La percentuale degli utenti che, dopo aver cliccato sul link, compra (ossia diventa cliente).
Pixel tracking. Immagini: gif trasparenti molto piccole della dimensione di 1x1 pixel usate per tracciare un evento.
Pixel firing. Quando la pixel funziona si dice in Inglese "fires".Le pixel sono usate per livelli di tracciamento molto complessi, non servono sempre, a volte complicano le cose.
Guadagnare con un blog - Fase 3: generazione del traffico
Dopo aver completato la fase di analisi del mercato e aver deciso quale sarebbe stato il prodotto da promuovere, dovevo iniziare a generare traffico qualificato sul mio blog. Come detto sopra, era subito chiaro che i social media non avrebbero aiutato a generare traffico e, visto che non avevo praticamente nessuna concorrenza, mi sono concentrato sulla SEO, l'unico canale che ho utilizzato. Quindi delineo le attività che mi hanno portato traffico.
1. Struttura delle pagine
Avevo deciso, per mancanza di competenze tecniche di programmazione e di budget, che avrei utilizzato Wix (nota: non sono affiliato di Wix) come mio hosting e piattaforma. Scelta che poi a lungo andare non rifarei, ma i motivi non li spiego qui, non è la sede giusta. In ogni caso, con Wix puoi gestire la SEO di ogni singola pagina web del tuo sito, dalle site map, agli URL, ai metadata.
2. Contenuti
La mia strategia di acquisizione del traffico era prettamente organica, mi sono concentrato molto su come attirare traffico sul sito piuttosto che andarlo a cercare o comprare. Per questo motivo ci è voluto qualche mese prima che il sito prendesse piede e io credo fortemente nella qualità dei contenuti, la mia priorità assoluta.
Per prima cosa, ho fatto una ricerca delle parole chiave inerenti il cloud storage. Ho raccolto le parole in ordine di volume e grado di competitività. Da qui ho iniziato a creare contenuti (per esempio recensione di Dropbox) che si conciliavano con le parole chiave. Nel primo anno ho pubblicato più di 30 recensioni di diversi prodotti cloud storage e backup online.
3. Email
Una delle priorità del mio blog era generate utenti realmente interessati ai contenuti e alle recensioni. I 460 iscritti alla newsletter sono utenti che davvero vogliono leggere quello che pubblico.
L'email è lo strumento ideale per condividere i tuoi contenuti.
Avendo usato wix.com per il mio blog, ho provato diversi strumenti per creare un pop up che permettesse alle persone di iscriversi al blog. Alla fine ho optato per Social Intents (non sono affiliato). Con Social Intents ricevi una notifica via email ogni volta che qualche utente si iscrive e inoltre hai un account per controllare le statistiche e capire anche da quale pagina si crea la conversione:
4. Gli utenti target
L'altra cosa che avevo deciso di fare era pensare a quali tipologie di utenti avessero più bisogno di un cloud storage, ossia spazio online per metterci i propri file, fossero essi video, foto, documenti di lavoro, progetti condivisi. Per rispondere a questa domanda mi sono di nuovo rivolto a Google e ho scoperto che i fotografi sono tra gli utenti più esperti sul tema, ovviamente per il semplice motivo che hanno bisogno di enormi quantità di spazio per salvare e condividere le proprie foto.
Ho scoperto quindi che un sito di fotografia usciva nei risultati la maggior parte delle volte. Ho quindi deciso di contattare il web master e proporre una sezione cloud storage per i suoi utenti. La mia email di richiesta di collaborazione è stata subito accolta da Alberto Cabas Vidani, il fondatore del blog www.fotocomefare.com, che mi ha permesso di stilare la classifica dei migliori cloud storage direttamente sul suo sito.
Ho speso un bel po' di ore a produrre quel contenuto ma ne è valsa la pena, sono fortemente convinto che un canale di questo tipo sia utilissimo sia per il mio blog che per gli utenti del blog di fotografia.
Conclusione
Per concludere, vorrei enfatizzare l'importanza dell'analisi e della ricerca di mercato. Come abbiamo visto nella Fase 1 di questa guida per guadagnare con un blog, ho speso molto tempo per convicermi che il cloud storage fosse la nicchia giusta, incluse informazioni sui concorrenti, su come generare traffico e sulle parole chiave.
Per quanto riguarda l'affiliazione, se non sai da dove iniziare come nicchia affidati ad un network di quelli che ho elencato e mettiti in contatto con l'affiliate manager, che saprà consigliarti.
Per me la misurazione delle attività ha un'importanza fondamentale per capire se sto traendo profitto dal mio blog: se non so quanto traffico creo, quante persone mando ai vari prodotti, quante si iscrivono alla newsletter, tutto quello che faccio non viene giustificato. Solo i numeri possono darti risposte, quindi fai affidamento sui vari tool di analytics per le tue analisi.
Ricordati di creare sempre contenuti di qualità che permettano ai tuoi utenti di orientarsi nella foresta dei vari prodotti: l'esperto sei tu e tu li devi guidare. Tutto il resto viene in un secondo momento.
E tu hai mai provato a monetizzare un blog con le affiliazioni?
Raccontami la tua esperienza!