Google Tag Manager: 10 buoni motivi per usarlo

Fabio Piccigallo

giu 08, 20166 min di lettura
Google Tag Manager: 10 buoni motivi per usarlo

Web Analytics: 10 ragioni per utilizzare Tag Manager nelle tue analisi di marketing

Google Tag Manager è uno dei più innovativi strumenti presenti sul web per una gestione avanzata delle nostre analisi di marketing. Si tratta, per chi non ne avesse mai sentito parlare, di un tool dedicato principalmente agli analisti di marketing e ai marketing manager, che consente di portare la Conversion Rate Optimization - l’ottimizzazione dei processi di conversione all’interno di un sito web - a un livello altrimenti raggiungibile solo mediante l’utilizzo di strumenti spesso alquanto onerosi. 

Con Google Tag Manager è possibile tra l’altro tracciare e trasmettere con facilità ai propri tool di analisi o di gestione del marketing digitale (tra cui Google Analytics, ovviamente, ma anche Facebook) ogni genere di comportamento, dalla visualizzazione di una pagina web al click su una call to action, dal social sharing fino a tutto il funnel di acquisto di un ecommerce. 

Tutte cose che molti tool di analytics, opportunamente programmati, fanno già autonomamente, certo.

Perché, allora, vale comunque la pena di passare a Google Tag Manager? Ecco i miei 10 motivi

1# La soluzione ideale per l’uomo (o la donna) che non deve chiedere, mai

Web Analytics: 10 motivi per usare Google Tag Manager

Il primo, più importate dei vantaggi che scopre subito chi passa a Google Tag Manager? Eccolo: liberarsi dalla schiavitù del chiedere.

È un classico, no? 

Il tuo cliente ti affida la gestione del marketing e dei processi di ottimizzazione interni al suo sito web. Però - c'è sempre un però - la manutenzione tecnica del sito è affidata a una ditta esterna, ovvero è una delle millemila responsabilità del reparto IT interno dell'azienda, che (come sempre) ha molto da fare e (come sempre) non ha certo tempo da perdere con “quelli del marketing”. 

Situazione classica, a dir poco - alzi la mano chi non l'ha vissuta direttamente almeno una volta, da una parte o dall'altra della barricata. Insomma, immagina il povero analista di fronte a questa situazione: decine di call to action da tracciare, uno o più funnel di conversione da analizzare, magari (in un e-commerce) tutto il processo di acquisto da gestire, e un IT manager reticente che non ti consente di lavorare al ritmo e con la precisione che ti eri prefisso. Cosa fare?

La soluzione è: passare a Google Tag Manager. In questo modo, finalmente sarai libero di operare come credi per taggare qualsiasi elemento del sito web del tuo cliente (sempre che sia fatto almeno decentemente, s'intende) senza dover ricorrere agli interventi dello sviluppatore o del webmaster del sito. 

Meglio di così!

2# Puoi pianificare meglio il lavoro

Cosa comporta tutto questo? 

Anzitutto, comporta la possibilità di effettuare delle pianificazioni del tuo lavoro di analisi dei dati in modo molto più agevole, sfruttando le potenzialità di Google Tag Manager per monitorare in modo sistematico i percorsi interni al sito web che vuoi analizzare, decidendo di volta in volta il livello di dettaglio dell'analisi. 

Ad esempio? 

Pensa ad una Call to Action. Vorrai ovviamente che sia monitorata in modo molto specifico, separandola dalle altre Call to Action presenti nella stessa pagina. Ora, invece, pensa ai contenuti correlati di un blog. In questo caso, non ti interesserà sapere, probabilmente, quale particolare contenuto sia stato oggetto di click, ma ti basterà conoscere il numero di click complessivi sui correlati presi in generale. Ecco: Tag Manager consente di diversificare il livello di analisi in relazione ai tuoi obiettivi

E di farlo con facilità (il che non guasta mai).

3# Puoi parlare a Google Analytics con il suo linguaggio

Altro vantaggio considerevole: attraverso Tag Manager potrai utilizzare con facilità tutti gli script che ti consentono di inviare dati e parametri a Google Analytics senza scrivere una riga di codice. Al suo posto, troverai comode interfacce che ti consentiranno di lavorare in scioltezza e senza errori, sia per migliorare e adattare alle tue esigenze il tracking code di Analytics, sia per tracciare eventi ed eventi social con semplicità, utilizzando le variabili messe a disposizione da Google Tag Manager per renderne dinamici i parametri.

Google Tag Manager: la forma più pratica di comunicare con Analytics

4# Puoi provare nuove soluzioni senza fare danni. E in più, puoi tornare indietro quando vuoi

E dimmi che questo non è un vantaggio. 

Google Tag Manager lavora con due strumenti straordinari. Il primo è l'anteprima: consente di testare qualsiasi soluzione e verificarne fattibilità e eventuali difetti prima di andare in produzione. Un vantaggio non da poco, che capirà facilmente chiunque abbia messo le mani almeno una volta nella vita su una riga di codice. 

Il secondo, altrettanto importante, è il versioning. In pratica, Tag Manager conserva tutte le istanze che abbiamo pubblicato del nostro account nel proprio database. In questo modo, se ci accorgiamo troppo tardi di aver fatto qualche sciocchezza, riusciremo facilmente a tornare indietro fino all'ultima versione funzionante

Tool di Google Tag Manager: Versioning

5# Puoi centralizzare tutti i tag

Hai mai provato a tracciare una serie di eventi che possono avvenire ovunque sul tuo sito web - ad esempio, il click su una Call to Action? Ci sono molti modi per farlo. Se non hai nessuna esperienza di programmazione, probabilmente dovrai cercare tutte le Call to Action presenti sul tuo sito e associarle a un evento da trasmettere a Google Analytics. Se invece hai qualche esperienza di programmazione, forse riuscirai a non fare questa fatica, provando a impostare una funzione che presieda automaticamente a questo compito. 

Oppure, puoi utilizzare Google Tag Manager. In questo modo, il compito di reagire spetterà al click listener. A te invece andrà il compito - ben più facile - di spiegare a Tag Manager quale evento trasmettere a Google Analytics in relazione al click avvenuto sul sito. 

Più facile di così!

6# Puoi riutilizzare i codici e le soluzioni

A volte capita di avere idee geniali. Grazie alla modularità di Google Tag Manager, ti sarà possibile utilizzare queste idee e soluzioni più e più volte.

7# Puoi utilizzare funzioni, calcoli, variabili e trasmettere i risultati a Google Analytics con facilità

Google Analytics, si sa, consente solo da pochi mesi - e solo in alcuni casi - di effettuare calcoli con le metriche presenti nel proprio database, o di manipolare le proprie dimensioni grazie all'utilizzo dei filtri avanzati. Qualsiasi input noi vogliamo dare ad Analytics, insomma questo dovrà probabilmente essere stato elaborato precedentemente. Immagina, ad esempio, che tu voglia importare in Analytics una certa grandezza presente nel codice del tuo sito, magari all'interno di un metatag, o in una specifica posizione della URL.

Come potrai fare?

Una soluzione è quella di calcolare questa grandezza mediante una o più funzioni da elaborare all'interno del codice della tua pagina, e importare il risultato in Analytics grazie ad una modifica del tracking code. 

L'altra? Delegare il compito a Tag Manager, che mette a disposizione tutto il proprio database di variabili personalizzate e dedicate a questo scopo. 

8# Puoi finalmente semplificarti il lavoro di tag su ecommerce

Chi ha mai provato a elaborare le funzioni di Google Analytics che presiedono alle varie fasi del processo di acquisto? Nulla di facile, vero? Enhanced Ecommerce è uno degli strumenti più complessi da impostare in Google Analytics, perché richiede l'attivazione di diverse funzioni che presiedono al reperimento e all'invio dei dati in tempo reale, man mano che l'utente avanza nel suo Customer Journey.

Analisi di mercato: perché Google Tag Manager è un tool imprescindibile

Google Tag Manager semplifica notevolmente questo processo e, in alcuni casi, lo rende possibile anche senza aggiungere al sito una sola riga di codice.

9# Puoi utilizzare facilmente i nuovi pixel di conversione di Facebook in relazione agli eventi

Altro aspetto che interesserà, credo, molti colleghi. Con Google Tag Manager è possibile semplificare notevolmente l'implementazione dei nuovi pixel di conversione di Facebook, ed è possibile addirittura impostarli senza modificare il codice del sito. 

10# Puoi taggare finalmente il tuo sito per esplorare i comportamenti degli utenti, con semplicità

Last but not Least: con Google Tag Manager sei libero di taggare qualsiasi pulsante, qualsiasi comportamento, qualsiasi interazione dei nostri utenti sul tuo sito, a partire ad esempio dalle interazioni social, che spesso rimangono indecifrabili per Google Analytics. Insomma, avrai la possibilità di tracciare tutta l’esperienza utente, click per click: qualcosa di impagabile, soprattutto per la determinazione di use case e profili utente nei siti più complessi.

Una marcia in più nella marketing analytics

Insomma, ti sarai reso conto da solo: con Tag Manager il lavoro di tracciamento e analisi di un sito web diviene non solo più semplice, ma anche più performante, poiché ti consente di effettuare in pratica qualsiasi tracciamento tu voglia, mantenendo il livello dell’analisi dei dati uno strato sopra quello del codice del sito. Se poi naturalmente riesci a coinvolgere gli IT nel tuo progetto di tracciamento, non potrai che guadagnare ancora di più in efficienza - un tema che oggi, credo, sia ovunque di moda.

Se anche tu utilizzi Google Tag Manager, aggiungeresti qualche punto a questa lista?

Raccontami la tua esperienza con questo incredibile tool nei commenti.

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Marketing Analyst and Business Development Manager presso l'agenzia OnMarketing. Oggi mi occupo soprattutto di Web Strategy e di SEA, lavorando costantemente con un focus sull'analisi statistica ed economica dei risultati delle attività dei miei clienti. Mi trovi su Linkedin.