Che cos'è un'audit SEO?
L’audit SEO non è altro che un’analisi, attraverso la quale si vanno a studiare tutti gli aspetti di un sito web da un punto di vista tecnico, strutturale e contenutistico.
Essa consente di individuare le aree di intervento e di consigliare eventuali accorgimenti per migliorare l’ indicizzazione e il posizionamento del sito. Può prendere in considerazione diversi aspetti, dal link profile all’alberatura, dai menu di navigazione alla struttura delle URL, dai title alle description, ma anche errori 404, velocità di caricamento, usabilità, e molto altro ancora.
Per fare una metafora si potrebbe paragonare l’analisi SEO con un check up medico completo: solo grazie ad esami e diagnosi precise, è infatti possibile riuscire a individuare la causa di un malessere e soprattutto riuscire a curarlo. Allo stesso modo, solamente analizzando bene la situazione di partenza di un sito, il suo posizionamento attuale e quello dei suoi competitor, è possibile individuare gli interventi da effettuare.
Ma non solo! L’audit di un sito può essere un’occasione per l’azienda di fermarsi a fare il punto della propria strategia di comunicazione digitale. E, considerando la complessità dei percorsi con cui oggi domanda e offerta si incontrano, direi che potrebbe essere un vantaggio non indifferente!
Questa attività è quella che, da sempre, mi appassiona di più del mio lavoro, un compito stimolante che richiede precisione e competenza. Tutti i siti web, infatti, hanno caratteristiche e necessità differenti, quindi ogni analisi mi permette di scoprire problemi nuovi e di ragionare sulle migliori soluzioni tecniche possibili.
Quando è opportuno effettuare l’analisi di un sito web?
I siti web, quando sono utilizzati come strumenti efficaci di comunicazione e marketing, dovrebbero essere oggetto di monitoraggio costante, ma ci sono situazioni in cui l’analisi deve essere particolarmente approfondita: vediamo quando e perché!
La situazione ideale per effettuare un audit SEO è sicuramente in vista della realizzazione di un nuovo sito web. É totalmente inutile sviluppare un sito senza aver chiaro come sarà la sua struttura in ottica SEO, ovvero l’ organizzazione delle informazioni secondo uno schema ordinato e coerente. L’alberatura di un sito web, infatti, non è solo necessaria in termini di user experience, ma facilita l’indicizzazione da parte dello spider e il posizionamento delle pagine all’interno dei risultati di ricerca.
Le aziende nel corso degli anni cambiano, hanno nuovi prodotti o servizi da vendere, e magari desiderano comunicare le informazioni in modo differente: un consulente SEO può aiutare a formulare questi ragionamenti, a seguito di un'accurata analisi delle ricerche degli utenti.
Ad esempio si possono individuare ricerche molto specifiche legate alle attività dell’azienda, da presidiare, oppure l'analisi può suggerire il livello di visibilità che dovrebbero avere determinati contenuti rispetto ad altri, o ancora suggerire le parole chiave da utilizzare per ottimizzare i testi delle pagine.
Rifare un sito, inoltre, rappresenta un’ottima occasione per ripensare al modo in cui il sito è articolato a livello di domini e struttura delle pagine (URL). Ciò diventa ancora più rilevante se si possiede un sito multilingua, che desidera rivolgersi a mercati differenti. La scelta tra dominio unico (.com) con versioni in lingua organizzate in sottocartelle (ad esempio /it, /en. etc.) e domini localizzati per ciascun mercato di riferimento (.it, .en, etc.) è da valutare con il supporto di un consulente SEO.
Inoltre, un’analisi SEO di questo tipo consente di fornire agli sviluppatori indicazioni precise dal punto di vista del codice, al fine di rendere il sito quanto più usabile e friendly possibile. Alcuni punti che vengono presi in considerazione infatti sono la velocità del sito, l’utilizzo corretto dei meta tag all’interno delle pagine, il corretto utilizzo dei principali file di sistema, l’uso corretto dei dati strutturati.
Dato per scontato che il momento ideale per effettuare un'audit tecnica completa sia prima di rifare il sito, possono capitare alcuni casi dove si rende altrettanto necessaria un’analisi approfondita.
Migrazione SEO friendly
Migrare un sito web è un’attività molto complessa che rischia, se gestita male, di compromettere la rilevanza acquisita nel tempo in termini di trust e quindi la perdita del posizionamento e del traffico organico acquisito. Capita spesso che i clienti decidano di migrare il sito in autonomia, senza le competenze necessarie e quindi si rivolgano a un consulente SEO per cercare di risolvere i problemi rilevati, come ad esempio problemi di crawling, link rotti, errori 404.
Un’analisi SEO consente di arginare problematiche che hanno a che vedere con l'esperienza dell'utente, creando una soluzione di continuità per gli utenti che da un giorno all’altro si ritrovano a navigare su un sito con una navigazione che non conoscono.
Un primo controllo da fare è quello di verificare la corretta indicizzazione del sito tramite il comando site:. Contestualmente dedichiamo un po’ di tempo a navigare le pagine del sito, per vedere come rispondono.
L’importante è poi porre una particolare attenzione agli errori di crawling. In questa fase è fondamentale individuare gli errori 3xx/3xx/5xx da correggere o redirezionare. Sottovalutare questo passaggio, o farlo dopo molto tempo dal rilascio del sito, potrebbe portare a una perdita di visibilità significativa. Gli spider dei motori di ricerca, infatti, non trovando più le "vecchie" pagine, e non avendo indicazioni su quali siano quelle nuove, comincerebbero man mano a rimuoverle dall'indice segnalando inoltre all’interno della Search Console un aumento di errori con relativi status code (404).
Se vuoi approfondire l'argomento puoi leggere il post Crawler: 18 motivi per cui non indicizzano il tuo sito.
Altri parametri da tracciare nei giorni successivi alla migrazione sono l’andamento del traffico, i posizionamenti, alert e warning vari. Bisogna avere la certezza che i tag di monitoraggio siano stati implementati correttamente nel nuovo sito. Inoltre è possibile indicare a Google la presenza del nuovo sito configurandolo in Google Search Console.
Nuovo sito web su cui il cliente desidera iniziare a fare SEO
Fare un’analisi SEO in questa fase potrebbe aiutare a definire gli obiettivi di una campagna a breve o lungo termine che preveda ad esempio gli obiettivi di:
- incremento dei visitatori
- miglioramento del posizionamento nella SERP
- incremento dell’autorevolezza del brand
- etc.
Come prima cosa quando si inizia a studiare un nuovo sito dove effettuare un’attività di ottimizzazione, è importante capire la competizione con cui deve confrontarsi online. Prima di tutto è quindi fondamentale effettuare un'analisi delle parole chiave principali, del traffico che arriva al sito e della sua link popularity. Questi indicatori si confrontano poi con i migliori 5/10 competitor. Da questa semplice analisi è possibile capire le potenzialità del sito e il suo grado di competitività sul mercato.
In secondo luogo vale la pena valutare la rilevanza SEO dei contenuti testuali disponibili, oltre che di tutte le componenti di codice che hanno più importanza per i motori di ricerca, ad esempio metadati, headings, URL, al fine di allinearli alle ricerche svolte dagli utenti. In questa istanza è molto importante anche individuare problemi che potrebbero attivare gli algoritmi di Google, come ad esempio contenuti duplicati o di bassa qualità.
Infine bisogna porre attenzione anche alla struttura tecnica del sito e al codice, cercando di individuare errori o incorrettezze possibili, tra sitemap.xml, robots.txt, fruibilità del sito da dispositivi mobile e la velocità del web server (un fattore che non può assolutamente essere tralasciato).
Sito ottimizzato che riscontra problemi di performance
Il sito non non si posiziona come sperato? È carente in termini di ritorno e quindi non sembra veicolare correttamente consapevolezza e notorietà al brand? Oppure non raccoglie un traffico targettizzato e quindi non sembra portare contatti o vendite? Anche in questo caso è meglio procedere con un’analisi approfondita, che permetta di individuare gli errori, risultati dagli interventi precedenti, e trovare opportunità di miglioramento interessanti.
Se il sito dopo qualche mese subisce un calo evidente, improvviso, nel traffico organico o nel posizionamento delle keyword, è sempre opportuno effettuare un’analisi approfondita per assicurasi che non ci sia di mezzo un problema di migrazione o una penalizzazione, magari dovuta ad una campagna link building condotta male, un'eccessiva ripetizione delle parole chiave, oppure a causa della presenza di contenuti duplicati non gestiti nel modo corretto.
In questo caso è sicuramente utile SEMrush con la funzione di controllo delle keyword posizionate nei mesi precedenti. Grazie ad essa infatti sarà possibile verificare quali pagine erano meglio posizionate e per quali chiavi in modo da effettuare un lavoro molto più mirato. I nuovi report di Ricerca organica ti forniscono dati live super precisi non solo sul dominio principale ma anche sui sottodomini e le pagine più importanti del tuo sito. In questo modo hai sempre la situazione sotto controllo.
Come già detto in precedenza, la soluzione sta nella capacità di osservare e di analizzare con occhio critico, oltre che nella cura che ogni SEO Specialist è pronto a mettere in questo lavoro. Forse è un po' scontato, ma va detto, che è più importante la qualità dell'analisi che il momento in cui viene effettuata.
E per te quando è il momento migliore per svolgere un'audit di un sito web?
Hai mai rimpianto di non aver dedicato del tempo all'analisi del tuo sito?
Aspetto i tuoi commenti!