Hai creato un blog, hai pubblicato e pubblichi con costanza nuovi contenuti, ovviamente di qualità, eppure ti sembra che il tuo sito non sia stato ancora preso in considerazione completamente dai motori di ricerca?Alcuni post raggiungono qualche risultato ma dopo mesi di attività ti sembra che ci sia ancora del margine di miglioramento.
In linea di massima, il posizionamento di un sito web e dei suoi contenuti avviene automaticamente, ma se ciò non accade o se i risultati non sono quelli sperati, è necessario agire autonomamente con una serie di accorgimenti.
Prima di entrare nel vivo dell’argomento, però, mi preme spiegare, almeno a grandi linee, la differenza tra indicizzazione e posizionamento di un sito.
- L’indicizzazione di un blog consiste in una serie di azioni che permettono al crawler dei motori di ricerca di accorgersi della presenza del tuo sito e di inserirlo nel proprio indice.
- Per posizionamento sui motori di ricerca, invece, si intende il posizionamento del proprio sito all’interno della pagina dei risultati di ricerca oppure, in modo più generico, tutte quelle tecniche necessarie per migliorare la posizione di un sito all’interno dei risultati di ricerca.
È possibile che tu abbia già messo in pratica le migliori strategie di posizionamento, ma se il tuo sito non è ancora stato indicizzato, non avrai alcuna visibilità sui motori di ricerca.
1# STEP: Verificare di aver consentito l’indicizzazione del blog
Il primo passo per ottenere visibilità sui motori di ricerca è quello di verificare l’indicizzazione del proprio blog all’interno dell’indice di Google. Effettuare questo controllo è semplice, e non richiede l’utilizzo di strumenti esterni; basta entrare nella home page del motore di ricerca ed inserire nella barra di ricerca la seguente espressione: “site:miosito.it”.
Se nella pagina dei risultati emergono tutte le pagine del sito, significa che l’indicizzazione è avvenuta correttamente. Se il blog, invece, è completamente assente dall’archivio di Google, è necessario effettuare alcuni accorgimenti:
- nel caso il tuo blog risieda sulla piattaforma Wordpress verifica che nelle impostazioni generali della dashboard del blog non sia rimasta spuntata la voce Visibilità ai motori di ricerca, perché essa può impedire la scansione del sito;
- il file robots.txt è stato inserito correttamente? Se trovi la seguente espressione: User-agent: * Disallow: /, significa che si sta bloccando l’indicizzazione dell’intero sito;
- controlla che nel codice HTML delle pagine non sia inserito il meta tag “no index”;
- verifica che il blog non sia stato penalizzato (a meno che il tuo sito non sia nuovo, in questo caso l'ipotesi è decisamente da scartare).
2# STEP: Analisi del rendimento del blog tramite SEMrush
Smarcati i punti precedenti, è sicuramente utile appoggiarsi a uno strumento che consenta di effettuare un’analisi on-site e di monitorarne i posizionamenti, anche in relazione a eventuali competitor.
- Entra nel sito https://semrush.com, registrati ed effettua il login;
- nel menù a sinistra, all’interno della sezione “Progetti”, clicca su “Crea il mio primo progetto”. Inserisci il dominio che sarà oggetto della tua analisi e il nome del progetto;
- alla voce di menù “Posizioni”, sotto Analisi dominio > Ricerca organica, potrai trovare le parole chiave che contraddistinguono il tuo progetto all’interno della Serp. Questo report, molto ricco, fornisce una serie di informazioni importantissime. La prima cosa da analizzare è la percentuale di traffico che le keyword in questione portano al sito, in modo da comprendere se la propria strategia di posizionamento stia realmente funzionando o se esistano parole chiave migliori da poter utilizzare. Potrebbe anche essere utile applicare un filtro che identifichi, ad esempio, le parole chiave classificate tra la quinta e la ventesima posizione (la scelta del range è puramente arbitrario, ma è un dato di fatto che questa tipologia di posizionamenti siano facilmente migliorabili). Nel caso si identifichino parole chiave secondarie, che potrebbe incrementare il traffico già acquisito, si potrebbe valutare l’idea di espandere l’articolo inserendo un paragrafo H2 di approfondimento al tema.
- sempre sotto Analisi dominio > Ricerca organica, alla voce “Pagine” ti sarà possibile vedere le pagine del blog più utili ed efficaci per il posizionamento organico del blog. In questo modo è possibile avere un'idea delle query digitate dal pubblico per raggiungere i tuoi articoli, e quindi di quali keyword necessita l’articolo per posizionarsi;
- un altro strumento utilissimo è Tracking della posizione. Ti permetterà di decidere in modo consapevole se implementare o meno la tecnologia AMP, e quali keyword utilizzare per ottimizzare le pagine (per ulteriori approfondimenti si consiglia di leggere: Strumento di Tracking della posizione: supporto delle pagine AMP)
3# STEP: Analizzare e ottimizzare la struttura delle pagine dal punto di vista SEO
Una volta stabilita la giusta categorizzazione dei post è sicuramente propedeutica un’analisi della struttura delle pagine e l’ottimizzazione dei contenuti in ottica SEO.
Innanzitutto, è necessario scoprire quali sono i topic e gli argomenti che appassionano di più i lettori, in un determinato periodo temporale, e cercare di trattarli sul proprio sito utilizzando le parole chiave con i migliori volumi di traffico.
Per scoprire quali sono gli argomenti più cercati, in base alle categorie di appartenenza del blog, è possibile usare Google Trends, uno strumento gratuito messo a disposizione da Google che permette di conoscere le più recenti statistiche di ricerca, in Italia e nel Mondo.
In secondo luogo è necessario verificare il corretto inserimento dei tag HTML in chiave SEO:
- tag title, il titolo restituito sotto forma di link nei risultati dei motori di ricerca, su cui l’utente clicca per raggiungere la pagina di interesse. È fondamentale inserire title brevi, descrittivi e attraenti, che contengano la parola chiave principale della pagina;
- meta description, la descrizione che compare nei risultati dei motori di ricerca, sotto al title. È fondamentale che le description siano esplicative e che contengano una call-to-action che inviti il lettore a cliccare su uno specifico risultato;
- tag header, intestazioni che delimitano il testo in paragrafi e consentono di far comprendere l’argomento della pagina agli utenti e ai motori di ricerca. È opportuno controllare che sia stato utilizzato un tag H1 in corrispondenza del titolo principale della pagina e tag H2 o H3 per i titoli dei relativi sottoparagrafi.
- tag ALT, un attributo che consente ai motori di ricerca di capire cosa rappresentano le immagini;
- URL, ovvero l’indirizzo della pagina. Deve essere breve, parlante e deve contenere la parola chiave principale. Se l’URL viene modificato una volta che l’articolo è già stato pubblicato e indicizzato, è necessario effettuare un redirect 301;
- link interni, ovvero collegamenti ipertestuali che rimandano a pagine diverse dello stesso sito, dove trovare ulteriori approfondimenti dell’argomento trattato. Sono utili sia per rendere più fluida la lettura, che per far scoprire contenuti nuovi ai lettori, ma anche per ridurre la frequenza di rimbalzo e migliorarne il posizionamento.
Un altro passaggio fondamentale per consentire l’indicizzazione e, conseguentemente, il posizionamento del contenuto di un blog, è quello di inviare la sitemap a Google.
La sitemap è un documento che contiene la lista di tutte le pagine presenti sul sito, ordinate gerarchicamente secondo una priorità stabilità. Se usi WordPress, puoi generarla facilmente con il plugin Yoast SEO, in alternativa puoi crearla manualmente tramite FTP nella root del tuo dominio.
Dopo aver inviato la sitemap tramite Google Search Console, invia le pagine del blog per una scansione. Sempre sulla Search Console, su Scansione > Visualizza come Google, aggiungi la home o le singole pagine che vuoi indicizzare immediatamente. Puoi seguire questo processo sia per richiedere la scansione di un singolo URL (massimo 500 al mese), che di un URL e di tutte le pagine ad esso correlate (in questo caso c’è un limite massimo di 10 richieste mensili).
Altro fattore determinante per il posizionamento di un blog è l’utilizzo dei dati strutturati.
Tramite un particolare linguaggio, i microdati sono in grado di determinare in maniera univoca gli elementi che compongono i contenuti delle pagine, rendendoli facilmente comprensibili ai motori di ricerca. Avere una codifica comune dei contenuti presenti sul web permette di indicizzare le pagine più facilmente e velocemente, fornendo risultati più attinenti alle ricerche degli utenti.
Infine, non meno importante è l’implementazione del markup per AMP (Accelerated Mobile Pages). Il progetto AMP è stato concepito per offrire una soluzione Open Source finalizzata al miglioramento della user experience nella navigazione mobile, soprattutto per quanto riguarda le prestazioni di caricamento delle risorse. Esso basa il suo funzionamento su di un un'apposita variante del markup per le pagine Web, denominata AMP HTML, una forma estesa del classico HTML dove buona parte dei tag rimangono i medesimi, mentre altri sono stati sostituiti con degli elementi specifici, orientati alla massimizzazione delle performance. Per ulteriori info consulta la guida di Google.
4# STEP: Controllare la categorizzazione degli articoli
Se non ci sono problemi che impediscono il posizionamento del blog e dei relativi contenuti, è possibile attuare alcune tecniche che consentono di velocizzarne il processo, come ad esempio la categorizzazione dei post. Le categorie sono veri e propri contenitori che ospitano i contenuti, organizzandoli per argomenti. Attenzione però a non confonderle con i tag, che sono tassonomie orizzontali, ovvero raggruppamenti in base a una specifica caratteristica. Ad esempio, se una categoria del vostro blog fosse “Social Network”, il relativo tag sarebbe “Facebook” o “Instagram”.
Forse non tutti sanno che la categorizzazione dei contenuti di un blog consente di portare traffico al sito e di migliorarne il posizionamento.
Come fare? Ecco alcuni semplici consigli:
- prediligete un numero minore di categorie, in favore dell’estensione della tematica;
- non create categorie simili semanticamente per evitare contenuti duplicati;
- non lasciate le categorie vuote o semi-vuote (un solo post);
- verificate che ogni categoria contenga solo tematiche affini;
- ottimizzate le categorie dal punto di vista SEO.
5# STEP: Definire una strategia di Link Building ottimale
Una volta rivista la strategia SEO on-page del tuo blog, è giunto il momento di fare link building.
L’importanza di una rete di link rimane uno dei fattori di maggior rilievo nel posizionamento di un sito web o di un blog. Google e gli altri motori fanno sì che vengano privilegiati i siti con contenuti di qualità, facilmente navigabili e che ricevono backlink in modo naturale.
Fin dall’inizio della tua attività online cerca di collaborare con altri siti, ad esempio facendo guest blogging ed assicurandoti di ricevere link verso le tue pagine. Ricorda però che non tutti i link sono uguali! I tempi in cui a fare la differenza era soltanto la quantità dei backlink acquisiti sono ormai lontani, ora ciò che conta è la qualità.
Se non sei molto esperto al riguardo, in questo articolo puoi trovare nove mosse vincenti per fare Link Building.
Conclusioni
Anche se Google non garantisce il posizionamento di alcun blog o sito web, è possibile fare dei passi per permettere ai cosiddetti crawler di comprendere a pieno il valore dei tuoi contenuti.
Come abbiamo visto, per migliorare il posizionamento sui motori di ricerca sono di fondamentale importanza:
- la produzione di articoli di qualità,
- la categorizzazione degli articoli,
- l’inserimento dei giusti tag HTML,
- l’utilizzo di strumenti quali Google Search Console e SEMrush per l’analisi e il miglioramento del rendimento delle pagine.
E ricorda: un buon posizionamento è il primo passo per ottenere sorprendenti risultati!
Hai ancora qualche dubbio sul posizionamento di un blog?
Scrivilo qui nei commenti!