3 step per creare un URL che piace a Google

Giovanni Amato

mar 30, 20205 min di lettura
3 step per creare un URL che piace a Google

Di' la verità: quando navighi tra le pagine di un sito web, non ti capita mai di buttare un occhio agli URL?

Scommetto di sì. E ti dico anche perché ne sono così sicuro.

Gli URL (acronimo di Uniform Resource Locator), sono uno dei primi elementi che Google e gli internauti notano, quando atterrano in un website. 

E se è vero - come recita il detto - che la prima impressione è quella che conta, meglio farsi trovare pronti con URL chiare, concise ed esplicative. In una parola: ottimizzate.

Ma perché è così importante rendere SEO-friendly gli URL del mio sito web?

Perché devi ottimizzare gli url delle tue pagine

Oltre che per un mero fattore estetico - sì, sono un cultore del bello - pensa agli URL del tuo sito web come i rami di un albero. Un albero geometricamente perfetto, con una struttura studiata per fornire percorsi di navigazione che siano ottimali sia all'utente sia ai tuoi obiettivi di Marketing.

Inoltre, correggere in itinere una cattiva gestione degli URL può essere difficoltoso. Anche perché potresti finire in un circolo vizioso di redirect chain - dove neanche avevi chiesto di diventare socio!

Ora, battuta a parte, credo tu abbia compreso appieno perché bisogna pianificare sin dal principio una buona struttura per gli URL delle tue pagine web.

E anche se non esiste un manuale universale per URLatori professionisti, in questa guida provo a darti 3 consigli utili per gettare basi solide e costruire indirizzi web SEO-perfetti!

1. Inserisci la tua parola chiave nell'URL

Ancora prima di pubblicare una nuova pagina sul tuo sito web, la prima domanda che devi farti è:

Qual è lo scopo della pagina che sto per creare?

Qualunque sia l'obiettivo della pagina (transazionale, informativo o amministrativo, ad esempio), lo scenario ottimale è che quest'ultima sia trovata dai tuoi potenziali utenti - senza dimenticare i crawler dei motori di ricerca.

Ed è anche per questo motivo che, dopo la sempreverde (e SEMPRE FONDAMENTALE) keyword research, attribuirai alla pagina una seed keyword (o un argomento principale). Seed keyword che includerai nel tag title e nel corpo del testo - comprendendo sinonimi e varianti per includere quanti più termini pertinenti e utili a rendere la pagina la MIGLIORE delle risorse disponibili.

Per approfondire puoi leggere il post: La guida di SEMrush alla ricerca di parole chiave

Ora comprendi perché bisognerebbe inserirla anche nell'URL, subito dopo il dominio principale? Esatto, sia per una questione di coerenza tra query di ricerca e contenuto della pagina sia per rendere chiaro fin da subito il contenuto della pagina.

Eccoti un esempio

Questo articolo vuole intercettare le ricerche di chi si chiede come scrivere/settare/impostare/creare un URL (o indirizzo web) ottimizzato per i motori di ricerca e, quindi, SEO-friendly. 

Potrei usare esattamente le parole dell'h1 - cosa che tra l'altro molti CMS automatizzano già. Oppure, potrei cercare di ottimizzare la mia URL, includendo nello slug soltanto la mia main keyword: "url-seo-friendly".

Guarda caso, l'URL ottimizzata (questa → https://it.semrush.com/blog/come-creare-url-seo-friendly), è uguale a quella della pagina che stai leggendo. Sì, proprio questa. Coincidenze? Io non credo! ;)

2. Pensa al futuro

Qui, il discorso inizia a farsi serio! Le variabili in gioco aumentano e il rischio di combinare pasticci è, davvero, dietro l'angolo.

Di che diamine sto parlando? Del futuro. Sì, hai letto bene.

Il futuro del tuo sito web dipende anche da come organizzerai la struttura di navigazione e le tassonomie (categorie e tag).

L'esempio che ti ho fatto nel primo punto si riferiva al classico scenario editoriale. Ma le cose cambiano quando, ad esempio, bisogna ottimizzare un e-Commerce.

Supponiamo che tua abbia un negozio elettronico di calzature.

Di seguito 2 esempi di URL. Quale delle due sia quella ottimizzata per i motori di ricerca lo scopri giusto tra qualche riga; intanto, però, dai un'occhiata!

  1. https://sonounurlesemplificativo.tld/scarpe-uomo/anfibi/dr-martens
  2. https://sonounurlesemplificativo.tld/dr-martens

Guardale entrambe, rifletti qualche secondo, e di', ad alta voce, la risposta che reputi giusta.

Fatto?

Ecco ora puoi scrollare la pagina, per vedere se hai indovinato.

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Entrambe sono URL validissime!

La prima URL mostra all'utente (e ai motori di ricerca) la struttura di navigazione, passando dalla categoria principale - scarpe uomo - alla sottocategoria - anfibi - per concludere con il prodotto finale - le mitiche Dr. Martens.

La seconda URL, invece, mostra il prodotto, passando direttamente dal dominio.

Io, per un e-Commerce, opterei per la prima URL. E lo farei anche (e soprattutto) per gettare le basi di un'architettura che può crescere nel tempo.

Per approfondire puoi leggere: Come fare alberatura e architettura di navigazione del sito

Per un blog, invece, la seconda URL può essere la scelta migliore, anche perché lo scopo ultimo di un'attività editoriale è cercare di coprire (e presidiare in SERP) le ricerche informazionali dei nostri potenziali utenti.

Ciò significa che non necessitiamo di una struttura così complessa. "Basta" organizzare i cassetti dei nostri articoli (aka categorie e tag) in modo coerente e, soprattutto, senza rischiare di cannibalizzare le URL. 

Sì, perché pensare al futuro è anche progettare una struttura che riesca a prevedere possibili cannibalizzazioni - sia a livello contenutistico che di URL.

Torniamo per un attimo al nostro e-Commerce di scarpe, ipotizzando di avere integrato nella nostra strategia di comunicazione un blog. Ora, nel nostro piano editoriale abbiamo previsto una categoria che parli dei brand che hanno fatto la storia nel mondo delle calzature. E supponiamo, per un attimo, di avere scelto la seconda struttura di URL (dominio.tld/prodotto, ricordi?).

L'URL della scheda prodotto delle Dr. Martens sarà: https://sonounurlesemplificativo.tld/dr-martens.

E l'url del nostro articolo sul noto marchio di Wollaston? Beh, anche ipotizzando che l'URL preveda un /blog/ al suo interno, l'indirizzo finale potrebbe somigliare a qualcosa del genere: https://sonounurlesemplificativo.tld/blog/dr-martens.

E questo scenario, come puoi ben immaginare, è tutto fuorché ideale.

Ora, hai capito cosa intendo per "costruisci l'url pensando al futuro del tuo sito web?"

Per approfondire leggi il post: Come districare l'architettura di un sito con 500.000 pagine

3. Evita il superfluo

Il terzo punto volerà in un fiato, promesso.

Anche perché superfluo e prolisso sono 2 parole che cozzano abbastanza tra loro.

Dunque, una URL ottimizzata non vuole - salvo raro eccezioni - le stop word (congiunzioni, articoli e preposizioni), così come le ripetizioni.

Evita di comporre URL di questo tipo: https://sonounurlspammosa.tld/scarpe/scarpe-uomo/anfibi-uomo/dr-martens-anfibi-uomo. La razza umana, tutta, così come il gran consiglio dei Motori di Ricerca ringraziano.

— Giovanni Amato

E disdegna anche:

  • il maiuscoletto (dominio.tld/Ciao-Sono-Un-URL-Simpatica)
  • gli asterischi e gli accenti (dominio.tld/non*scrivermi*così)
  • gli underscores (dominio.tld/ho_il_meno_che_non_funziona)
  • un URL troppo lungo: max 512 pixels, viceversa Google ti tronca l'indirizzo in SERP.

Sull'ultimo punto (url brevi vs lunghi), prima di scatenare l'ira di alcuni miei colleghi SEO, diciamo che, in teoria, Google può scansionare e indexare URL che superano i 2000 caratteri (~2047 per l'esattezza), ma questo non significa che sia una best practice.

Per approfondire: Google’s John Mueller Recommends Keeping URLs Under 1,000 Characters

Come creare un URL ottimizzato: tiriamo le somme

Per scrivere un URL SEO (e user) friendly bisogna pensare - come sempre - alla sua fruibilità. Ed è questo il motivo che spinge gli esperti del settore a parlare di "URL parlanti": indirizzi web capaci di fare intuire, subito, il contenuto della pagina. 

E tu, come strutturi i percorsi di navigazione e le URL dei tuoi siti web?

Lasciami un commento, il confronto in questi casi è una manna dal cielo! ;)

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Classe 82, padre, marito, poeta, SEM Specialist. Amante delle parole e del loro significato, ho trasformato la mia più grande passione in una professione. Oggi, mi occupo di Digital Marketing. Nello specifico, di ottimizzazione per i motori di ricerca e campagne di advertising. Nel tempo libero, resetto il cervello. O almeno ci provo. La mia giornata ideale? Marialuisa, la spiaggia e un Mojito. Questa sarebbe stata la mia risposta fino a qualche anno fa. Ora, è "Fabio" la mia giornata ideale.