In rete puoi trovare davvero un casino di contenuti che ti spiegano cos'è il personal branding, come farlo e soprattutto come farlo bene. Forse te ne sei accorto anche tu perché, per arrivare qui, hai digitato proprio 'personal branding' su Google, e hai toccato con mano – ops, con mouse – la vastità del materiale intorno a questa tematica. Ci sono centinaia e centinaia di pagine – e parlo solo di quelle prodotte nel nostro Paese – pronte a insegnarti come costruire il tuo brand personale. Già questa, in effetti, è una dimostrazione del fatto che l'interesse intorno a questo argomento è forte, in virtù della sua importanza per le nostre carriere e per i nostri business.
Ma sai una cosa? Nella maggior parte dei casi, chi ti spiega come fare personal branding parte da un presupposto implicito che io trovo sbagliato, o perlomeno impreciso. Parlo del principio secondo il quale il tuo personal brand sei tu.
A mio avviso non è però così, e anzi, lasciar intendere questo messaggio non può che essere controproduttivo: un imprenditore, uno scrittore, un consulente, un ricercatore, un inventore, insomma, qualsiasi cosa tu sia, il tuo personal brand non è costituito semplicemente da te. No, a formarlo ci sono i tuoi valori, le tue esperienze, la tua arte, il tuo business, i tuoi traguardi. E ti dirò di più: il tuo personal brand è costituito anche e soprattutto dalle altre persone, o meglio, da quello che tu puoi fare per loro.
Ecco, questo per dire che, nel momento in cui vuoi iniziare a realizzare il tuo personal brand, non devi pensare solamente a dare risposta alla domanda 'chi sono?'. No, assolutamente no. Prova piuttosto a partire dal quesito – ben più stimolante – 'cosa posso fare di valore per gli altri?'.
Partendo da questo presupposto fondamentale, puoi cominciare a costruire il tuo personal brand: ecco gli 8 passi cruciali che devi seguire.
1. Quali sono le tue doti?
Come ho già anticipato, il tuo personal brand non si esaurisce con te, né con con quello che ti piace fare: il tuo pubblico non sarà attratto da te per le tue passioni, quanto invece per le tue competenze. Il primo step, dunque, consiste nell'individuare quelle che sono le tue doti, ovvero i principali punti di forza che possono farti svettare al di sopra della concorrenza.
2. Conosci la tua audience
Forse sei un freelance, forse sei un alpinista, magari sei un cuoco. In ogni caso, prima di cominciare a fare personal branding, devi conoscere il tuo pubblico di riferimento. Chi compone la tua audience? Qual è l'età media del pubblico? Il genere? La professione? E la provenienza geografica? Quali sono i loro gusti, quali i loro interessi e quali i loro valori? Per studiare il tuo pubblico ci sono davvero tantissimi metodi, più o meno scientifici. Per iniziare, puoi metterti direttamente in contatto con parte della tua audience utilizzando i social, o puoi essere più indiretto, leggendo cosa scrivono queste persone sulle proprie pagine online o nei forum della tua nicchia.
3. Trova uno stile che sia solo tuo
Qualcuno, a questo punto, ti dice di 'essere te stesso'. Ecco, io invece preferisco dirti di 'trovare il tuo stile'. Il che, bada bene, non vuol dire che devi inventare un personaggio pubblico diverso da quello che sei realmente: non sei Batman, e nemmeno Iron Man, anche se sicuramente ti piacerebbe. Devi però partire dai tuoi punti di forza, e sottolineare quello che ti può far emergere dalla folla. Devi dunque trovare il tuo lato migliore, e mostrarlo al tuo pubblico, senza però recitare o forzare la situazione: ricordati che dovrai mantenere questo stesso stile per molto tempo, senza cambiarlo di volta in volta a tuo piacimento. Costruire il proprio personal brand, infatti, vuol dire avere un'identità online coerente e riconoscibile.
4. Definisci i tuoi valori
Quali sono i tuoi valori? In che cosa credi? Per cosa combatti? Quali sono i tuoi punti fermi? Insomma, qual è il tuo messaggio? Il tuo pubblico deve – vuole – capirlo, e affinché questo sia possibile in ogni tuo speech, in ogni tuo post, in ogni tuo prodotto e in ogni tuo video, beh, devi per prima cosa averlo ben chiaro in testa tu stesso.
Il principale nemico di chi vuole costruire il proprio personal branding è l'inconsistenza, la vacuità. In altre parole, l'inutilità: a chi interessa un brand inutile?
5. Diventa l'eroe della tua storia
Sì, lo so, ti ho spiazzato. Poco sopra ti ho detto che non sei né Batman né Iron Man, e ora ti vengo a dire che devi essere l'eroe della tua storia. Dai, mettiamola in un altro modo – per ora. Devi essere il protagonista della tua storia, e devi essere in grado di raccontarla bene. Hai presente il buon storytelling, sì? È da questa narrazione che i tuoi utenti avranno una conferma e una spiegazione della tua motivazione, delle tue capacità e dei tuoi obiettivi. E, soprattutto, non aver paura di iniziare dall'inizio, ovvero dal basso: più lungo apparirà il tuo percorso di crescita, più questo ti farà splendere. Hai presente chi era l'Uomo Ragno prima di venire morso da quel ragnetto, vero?
6. Attivati online, ma nel modo giusto
Costruire il proprio personal brand online non vuol dire puntare a fare vagonate di follower. La propria qualità, infatti, non si misura a pedalate di fan. Pensi che la forza del tuo personal brand sia la somma di tutti i follower che hai su Facebook, Twitter, LinkedIn e Instagram? Nossignore: a determinarla è piuttosto la somma dei tuoi interventi che, nell'universo online, sono costituiti dai tuoi post, dai tuoi articoli, dai tuoi podcast, dai tuoi commenti ai contenuti altrui, dalle tue pubblicazioni...
Una volta che hai scoperto quelli che sono i tuoi valori devi assolutamente condividerli con il tuo pubblico.
A questo scopo non bastano però i soli social network. No, dalla tua dovrai avere anche un sito web ben gestito e degli strumenti che ti possano aiutare a diffondere e ottimizzare il tuo messaggio: dai tool di email marketing agli strumenti di Analytics, le possibilità per migliorare la tua efficacia online sono infinite.
7. Fai le cose giuste, e comunicale al tuo pubblico.
Quelli di Shopify lo spiegano con 4 parole che, nel tempo, sono diventate una vera massima, ovvero
Do Things, Tell People.
Tralasciando il fatto che mi batterò sempre per veder riconosciuta l'origine tutta morettiana di questo motto (il celebre 'faccio cose, vedo gente' di Ecce Bombo, per capirci), voglio sottolineare che, in fondo in fondo, è questa l'essenza del personal branding.
Fare delle cose magnifiche, senza poi comunicarle, è del tutto inutile sul lato del marketing di sé stessi.
Allo stesso modo, promuovere sé stessi senza portare nessun merito né nessuna prova del proprio valore, beh, equivale soltanto a far rumore. E, ahimè, in rete di brusio ce n'è davvero fin troppo. Ma occhio, ti ho detto di comunicare al pubblico le tue azioni, non ho detto di ostentarle: il tuo obiettivo è generare interesse ed engagement, non fastidio. Chiaro?
8. Crea dei contenuti capaci di rapire il tuo pubblico
Sì, sopra ho semplificato un po': 'fai le cose giuste, e comunicale al tuo pubblico'. Forse tu sei un mago a fare quello che fai, ma questo non ti rende direttamente un comunicatore da urlo, men che meno online.
Come devono essere, dunque, i tuoi contenuti? Quali sono le regole essenziali che devi tenere in testa mentre prepari la tua strategia di content marketing? Prima di pubblicare un nuovo post sul tuo blog, devi sempre pensare se il testo è interessante e utile per il tuo pubblico, ma non basta. Devi anche ottimizzarlo per i motori di ricerca e promuoverlo nel modo giusto, facendo in modo che gli utenti lo condividano a loro volta ai loro contatti.
E il tuo personal brand risponde a tutte le caratteristiche che ti ho elencato?
Raccontami su quali elementi hai deciso di costruire il tuo marchio personale e se sei riuscito a individuare e comunicare il valore che puoi apportare agli altri.
Se cerchi spunti per costruire da zero la tua identità sul web puoi leggere il post Brand identity: definire l’identità di un brand in 5 step.