Come differenziare una strategia SEO per desktop e mobile

Riccardo Mares

dic 01, 20175 min di lettura
Come differenziare una strategia SEO per desktop e mobile

Se inizio questo post con unadomanda tipo “Bisogna davvero differenziare la strategia SEO?” qualcuno si arrabbia? Nel dubbio proviamo a capire quel è lo status quo e come è meglio comportarci al fine di ottimizzare i risultati.

La prima cosa da sapere è che i dati di ottobre secondo StatCounter danno il mobile in netto vantaggio per quantità di pubblico:

Strategia SEO desktop vs mobileFonte: StatCounter

Non solo più traffico: secondo i dati di Criteo, già nel 2016 i dati per quantità di entrate e importo medio degli acquisti mobile hanno superato quelli del desktop.

Lo stato del business è quindi già fortemente sbilanciato verso il mobile, ma come già ho detto in altri luoghi la regola di fronte ad una situazione simile deve essere mobile first e non mobile only. Questo significa che è corretto sbilanciare la “strategia” verso il mobile, ma dobbiamo sempre ricordarci che quel 40-45% d’utenza desktop vale ancora moltissimo e non possiamo disattendere le loro attese.

Dal punto di vista meramente tecnico le condizioni non sono mutate. Secondo le linee guida di Google - ampiamente descritte da me nel post Ottimizzazione Mobile - le modalità strutturali rimangono tre:

  • Responsive: il sito rimane sempre quello, il codice erogato dal server è sempre lo stesso (compresi CSS/JS), la visualizzazione si adatta alle dimensioni del browser e alla sua densità di pixel.

  • URL Separate: si fanno due o più siti ai quali si accede tramite URL diverse (es: m.example.com). Saranno poi da inserire accorgimenti nel codice (tramite i tag <link> alternative e canonical) per spiegare a Google il legame tra le pagine e il motivo per cui due o più pagine hanno gli stessi contenuti. In questo tipo di soluzioni - a mio avviso - rientra anche la versione “AMP”.

  • Dinamica: si fanno due o più siti, ma l’URL sarà la medesima. In base alla tipologia di agent il server decide che versione del sito erogare. Anche qui sarà necessario un accorgimento tecnico, ma questa volta inserendo una “nota” a livello di HTTP Header (vary: user-agent).

Sistemato tutto dal punto di vista tecnico, sarà necessario sistemare il sito anche sotto quello contenutistico. Ci troviamo in bilico di un cambio di era, un po’ come il giorno prima e il giorno dopo in cui si sono estinti i dinosauri: prima e dopo il Mobile First Index. Cosa significa?

Ad oggi - escludendo numerosi annunci (al lupo, al lupo!!!) di Google - siamo ancora nella fase “pre” in cui Google valuta il sito nella sua versione desktop. Questo significa che sia le valutazioni contenutistiche sia quelle di layout (visibilità dei contenuti, forza “posizionale” dei link, …) sono fatte nella versione desktop, a prescindere dalla scelta strutturale mobile del sito (sempre che sia stata fatta).

Nella fase “post” sarà esattamente il contrario:questo significa che Google valuterà contenuti e visibilità per la versione mobile. Per semplificare diciamo che, se prima l’occhio di Sauron era Googlebot, domani sarà Googlebot Mobile.

Il cambio è davvero epocale, specie se consideriamo che era usanza creare delle versioni di sito mobile (specie nel caso “URL Separate”) molto più light, sia come proposta di contenuti sia come alberatura. Una condizione simile, dopo il cambio di Google, potrebbe significare mostrargli una versione del sito inadeguata.

Dal punto di vista strategico sarà quindi necessario fare in modo che il sito mobile mantenga le caratteristiche di velocità e immediatezza, garantendo però la presenza di:

  • alberatura completa

  • contenuti completi

  • dati strutturati completi

Se così non fosse, il risultato potrebbe essere un calo di rank, quindi di traffico, quindi di entrate. Parlo di entrate perché un sito web legato ad un qualsiasi business (anche personale) deve comunque essere valutato per la sua capacità di generare economia, valore, soldi!

Oggi dal punto di vista strategico siamo già di fronte ad un’altra scelta: AMP (Accelerated Mobile Pages). Quello che era un progetto open source per creare siti molto veloci, è diventato il nuovo cavallo di battaglia di Google per il mondo mobile (o trojan horse???).

Sostanzialmente AMP si compone di questi elementi:

  • un nuovo linguaggio di programmazione chiamato AMP HTML, che comprende anche dei framework css/js affinché tutto funzioni

  • i server cache che erogano fisicamente i siti AMP (quindi non più il proprio hosting)

  • l’integrazione con la SERP (questo il VERO segreto di AMP) che durante il tempo in cui l’utente guarda i risultati (idle time), pre-scarica le pagine AMP

AMP: pro e contro

La domanda ricorrente oggi è: devo avere la versione AMP? Personalmente faccio ancora molta fatica a dare una risposta valida per qualsiasi casistica di website. All’ultimo Brighton SEO (settembre 2017 - ove era presente anche SEMrush) c’è stato uno scontro tra due grandi SEO: Aleyda Solis (pro AMP) e Jon Henshaw (contro AMP).

Aleyda sosteneva la qualità di AMP, le performance davvero superlative e lo sviluppo di nuovi tag per rendere le pagine sempre più “complete”, senza soffrire di deficienza rispetto all’HTML tradizionale. Jon sosteneva che - tolto il pre-loading dalle SERP - AMP è solo un appesantimento che costringe a programmare una versione ex-novo e che porta il sito su server fuori dal proprio controllo.

Ad oggi Google ha più volte dichiarato che AMP non porta benefici lato organico-rank. Personalmente la reputo ancora una scelta il cui ROI non è positivo per la grande generalità dei siti: propendo per una visione molto più vicina a quella di Jon e alla necessità di tornare a fare i siti con programmatori (che sanno programmare, non installatori di plug in!) e webmaster (che sanno ottimizzare codice front-end e immagini). Se però parliamo di siti news non sono così convinto che AMP non dia reali benefici in SERP, con il carousel sempre più zeppo di risultati AMP.

Ovvio che la valutazione è molto “leggera” e si può scivolare nel bias empirico: sono avvantaggiati gli AMP o tutti i siti di news si stanno convertendo ad AMP quindi occupano il carousel? Alcuni dati interessanti possono essere trovati sul post di Elena per SEMrush, in cui si evidenzia un aumento di presenza di AMP nel caso di SERP news.

Riassumendo lo scenario attuale è il seguente:

  • Il desktop è ancora importantissimo, quindi da NON dimenticarsene

  • Il mobile sta superando il desktop per quantità e qualità (€) del traffico

  • Un business online NON può più permettersi di avere un sito diversamente mobile friendly (e non intendo la ex label di Google, ma nel senso operativo del termine)

  • Le soluzioni disponibili sono (con Mobile intendo anche la soluzione ”Dinamica”):

    1. Responsive

    2. Responsive + AMP

    3. Desktop + Mobile

    4. Desktop + Mobile + AMP

    5. Desktop + AMP

Personalmente ritengo che oggi (quindi con gli algoritmi di Google a freno) per un sito di news la scelta Responsive + AMP (per le sole news) sia la migliore.

Per un sito ecommerce ritengo che la scelta di Desktop + Mobile sia ancora la più premiante, ove andrei ad investire il costo dello sviluppo AMP in miglioramento dell’esperienza utente (UX) su mobile, ancora oggi troppo bistrattato.

Concordi con la mia scelta? Hai una visione diversa da condividere? Vai!

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Riccardo nella SEO ne ha viste di cotte e di crude su diverse tipologie di siti web: dal B2B al B2C, dai web site di annunci agli e-Commerce, dai siti di hotel a quelli sul travel, dai blog ai portali editoriali con centinaia di migliaia di pagine. È Search Engine Manager presso Studio Cappello e autore di “Mamma, posso spiegarti: lavoro nel web”