I dati strutturati sono una modalità di scrittura del HTML che consente ai webmaster di pubblicare contenuti in modo codificato.
Molti chiamano questa metodologia di pubblicazione Semantic Web, io preferisco usare il termine Dati Strutturati per non creare confusione con altri argomenti legati ai contenuti e attenermi alla definizione che ne dà Google.
Quindi come si possono definire i dati strutturati? Te lo spiego con un esempio banale banale:
“Ciao mi chiamo Riccardo Mares, sono nato a Rovigo nel 1977 e nel tempo libero vado a correre con regolarità, facendo anche gare con gli AsicsFrontRunner.”
Una “macchina” per estrarre dati da questa frase dovrebbe INTERPRETARLI. Questo significa che il risultato di comprensione finale potrebbe non essere certo. La frase, inoltre, potrebbe avere un linguaggio non corretto o usare uno slang non riconosciuto.
Chiamiamo in causa Shannon e Weaver, che nel 1949 schematizzarono ogni processo comunicativo come segue:
fonte > codifica > canale > decodifica > destinazione
Il nostro compito sarà di declinare questo schema sfruttando la tecnologia (linguaggio) a nostra disposizione. Questa tabella è un esempio di dato strutturato:
Nel web possiamo fare la stessa cosa con gli Structured Data. Ecco un esempio:
Come puoi vedere, Google (abbiamo usato un suo tool) capisce perfettamente quello che gli stiamo dicendo, perché gli stiamo inviando un messaggio codificato usando dei campi standard.
Gli standard e schema.org
Come sostenuto da Shannon/Weaver, affinché la comunicazione avvenga nel modo corretto ci sono due step da affrontare: codifica e decodifica.
Google, Microsoft, Yahoo e Yandex nel 2011 hanno pensato bene di creare un enorme vocabolario chiamato schema.org. Nel sito ufficiale sono rappresentati tutti gli schemas (tipi di dato) che vengono riconosciuti dai motori di ricerca.
Traducendolo in linguaggio volgare significa: “Vuoi che io (motore di ricerca) capisca alla perfezione il tuo messaggio? Perfetto: fammelo trovare scritto così.”
Oltre alla grammatica, in schema.org sono indicate anche le diverse forme con cui il messaggio può essere “scritto” e sono: Microdata, RDFa, JSON-LD.
* è necessaria corrispondenza semantica, altrimenti partono le penalty!
Ti mostro un esempio chiarificatore:
Perché usare Schema.org
Ti tolgo subito il dubbio e ti dico che i dati strutturati NON sono un fattore di rank DIRETTO. Google lo afferma da sempre, anche in tempi molto recenti, con le parole del suo frontend John Mueller:
“We don’t use it as a quality factor, so it’s not like we would say that this site has Schema markup, therefore it’s a better site.”
Puoi vederlo qui:
Quindi prevedo immediatamente la tua domanda: “Perché usare i dati strutturati”?
Le risposte sono due:
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Per aver la certezza che il tuo messaggio arrivi in modo corretto al destinatario (i motori di ricerca).
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Per accedere al meraviglioso mondo dei Rich Snippet.
Cosa sono i Rich Snippet?
I rich snippet sono, appunto, degli snippet (i singoli risultati nelle SERP di Google) che hanno degli elementi visivi in più.
Qualche esempio:
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Ricetta (Recipe)
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Prodotto (Product)
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Breadcrumb (BreadcrumbList)
Praticamente, per alcune tipologie di dato, possiamo utilizzare la grammatica dei dati strutturati e permettere a Google di recepire il messaggio in modo corretto e pubblicare uno snippet avanzato con più informazioni.
Questi snippet sono sicuramente (e anche statisticamente) più attrattivi rispetto a quelli tradizionali e questo consente di migliorare il CTR (Click Through Rate), ovvero la quantità di click per numero di volte che tale snippet viene pubblicato da Google. Non è male se su 100 visualizzazioni cliccano in 40 al posto di 25, non credi?
Rich Snippet e eCommerce: Quali usare
Per farti un esempio concreto dell’uso dei rich snippet, ti elenco i tipi di dati che possono essere usati in un ecommerce.
Product
Aiuta a codificare il prodotto in vendita. Va inserito nella pagina di dettaglio di prodotto (non nelle pagine di listing). Il tipo di dato Product ospita al suo interno altri tipi di dati:
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offer: i dati relativi all’offerta commerciale, come il prezzo e la disponibilità del prodotto
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review: le singole recensioni del prodotto
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aggregate rating: le valutazioni aggregate degli utenti, quello che poi si traduce nelle mitiche “stelline” in SERP
L’uso dei dati economici consente inoltre di attivare in Google Shopping la possibilità di aggiornare i dati relativi a prezzo e disponibilità del prodotto al passaggio del crawler (sempre googlebot) senza dover aspettare l’aggiornamento giornaliero del feed merchant (per approfondire http://bit.ly/2qxOKOG).
Fonte:
Review
Gli utenti che acquistano sul tuo ecommerce possono esprimere la propria opinione sul servizio con le recensioni. Anche loro possono essere codificate, usando il tipo di dato Review. Ottimale è avere una pagina di “Dicono di noi” all’interno del quale raccoglierle e codificarle tutte.
Fonte:
Aggregate Rating
Come per i prodotti, puoi raccogliere i voti che gli utenti danno al tuo store e dirlo a Google. Nei casi in cui non ci sia questa possibilità, si possono aggregare i voti dei singoli prodotti.
Attenzione: ciclicamente Google verifica lo stato dei vari siti in merito a questi dati e spesso il risultato è una pesante pulizia dei “furbetti” ai quali rimuove le stelline dalle SERP.
Fonte:
Local Business
Se l’ecommerce ha anche delle sedi fisiche, il tipo di dato Local Business permette di dichiare le informazioni base dello store, come il nome, i contatti e la posizione. Questo dato andrà a rafforzare la comprensione da parte di Google, ma è secondario rispetto alle impostazioni della scheda Google My Business.
Fonte:
Website
Permette di comunicare a Google un nome del sito da sostituire in SERP come primo nodo del breadcrumb, al posto del dominio.
In più consente di segnalare a Google che, se vuole attivare il sitelink search box (ovvero il modulino di ricerca del sito direttamente in SERP), porti l’utente nei risultati del sito e non in una SERP filtrata per il sito.
Fonte:
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https://developers.google.com/search/docs/data-types/sitelinks-searchbox
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https://developers.google.com/search/docs/guides/enhance-site
AMP e Article
Tema scottante degli ultimi anni è AMP (Accelerate Mobile Pages), in modo particolare per quanto concerne il mondo mobile delle news.
Uno dei requisiti base affinché Google decida di pubblicare i tuoi snippet di news sui dispositivi mobile e in modalità AMP è l’uso del dato strutturato Article.
Per approfondire: http://bit.ly/2qB7QDG
Dati Strutturati e Approfondimenti
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Google mette a disposizione uno strumento per valutare un codice o i dati strutturati all’interno di una pagina (non bloccata dal robots.txt): https://search.google.com/structured-data/testing-tool
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Google, nella sua Search Console, ha predisposto una sezione dedicata alla rilevazione dei dati strutturati all’interno del sito e alla segnalazione di eventuali errori: https://www.google.com/webmasters/tools/structured-data
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Ci sono vari tool di terze parti per aiutare nella creazione di HTML codificato. Io uso spesso questo come base di partenza, per poi completare a mano: https://hallanalysis.com/json-ld-generator/
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Linee guida di Google: https://developers.google.com/search/docs/guides/intro-structured-data
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Prima di schema.org c’era un altro ricco vocabolario chiamato Data-Vocabulary.org, che da giugno 2011 è stato inglobato in schema.org. Anche la documentazione di Google, che usava queste tipologie di dato, è stata completamente rivista.
Per concludere
L’uso dei dati strutturati consente principalmente di:
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Aumentare al massimo la comprensione da parte dei motori di ricerca dei nostri contenuti fondamentali
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Accedere alla pubblicazione dei Rich Snippet nelle SERP di Google
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Accedere a funzionalità avanzate di comunicazione con Google, come ad esempio l’aggiornamento delle informazioni per Google Shopping
Tutto chiaro? E allora che cosa aspetti: prova anche tu a sfruttare i dati strutturati!
Aspetto di sapere quali risultati avrai ottenuto.