Che cos’è il Rank transition e quali sono gli effetti sul tuo sito

Andrea Di Rocco

apr 18, 20195 min di lettura
Che cos’è il Rank transition e quali sono gli effetti sul tuo sito

Ti è capitato di avere problemi con il posizionamento di un sito, ma di non riuscire a capirne il motivo? Hai passato ore e ore a ripercorrere tutte le ultime modifiche per capire dove avessi sbagliato? 

In realtà, potresti essere stato vittima di un bluff che Google utilizza per smascherare gli spammer. Questo sistema viene chiamato Rank transition.

Cerchiamo di capire come funziona e cosa fare se dovessi ritrovarti in questa situazione.

Improvvisi cambiamenti nel posizionamento

Se hai perso posizioni, per prima cosa cerca di escludere tutte le possibili cause note.

Le oscillazioni di posizione nella SERP sono normali. Basta un piccolo aggiornamento dell’algoritmo per ritrovarsi qualche posizione più in alto o più in basso.

Però può anche capitare di cambiare posizione dopo aver fatto degli interventi sul tuo sito. Quando noti un brusco calo di posizioni nella SERP, fai un piccolo riepilogo dei recenti cambiamenti che hai apportato al tuo sito web. Se hai modificato elementi importanti come la struttura, oppure sei intervenuto sulle keyword, o ancora non conosci bene il CMS e quindi potresti aver commesso degli errori, allora il calo potrebbe dipendere da questo. In tal caso, ti consiglio di iniziare a studiare e procurarti una guida WordPress che ti permetta di scoprire tutte le funzionalità del CMS e come sfruttarle al meglio, anche dal punto di vista della SEO.

È importante anche prendere in considerazione le prestazioni e l’affidabilità del tuo sito web. Hai avuto di recente problemi a raggiungere il tuo sito? La percentuale di uptime può influenzare il posizionamento.

O ancora, forse hai spostato il tuo sito e dominio ad un altro hosting? Non sapere come trasferire un dominio e un sito web correttamente può comportare il rischio di perdere posizioni. Se, per esempio, ti sei trasferito su un hosting molto meno performante, magari per risparmiare qualche soldo, Google potrebbe non prenderla tanto bene e il tuo calo dipenderebbe da questo.

Queste sono alcune delle cause che potrebbero aver provocato le variazioni di posizione. Ma se sei sicuro di non avere niente a che fare con tutto ciò, potresti essere coinvolto nel processo del rank transition.

Che cos’è il Rank transition?

Alcune cause da cui potrebbe dipendere la perdita di posizioni del tuo sito in serp

Il rank transition è il sistema che usa Google per confondere e individuare gli spammer e chiunque adotti tecniche SEO scorrette. Infatti, grazie alle modifiche applicate a un sito web in una situazione di perdita di posizioni, Google è in grado di capire se si tratta di spam o meno.

Funziona grosso modo così:

Google vede che hai fatto degli interventi, ma poi ti fa perdere posizioni, anche se il tuo ranking è in realtà salito. Quindi ti lascia il tempo di intervenire, e infine stabilisce un nuovo punteggio di ranking per la tua pagina. In base alle tue eventuali modifiche, sarà in grado di stabilire se il tuo intervento era “sano”, ossia mirato a migliorare la qualità del contenuto, oppure orientato al solo aumento delle posizioni nel più breve tempo possibile, e quindi si tratterebbe di spam.

Questo sistema è stato registrato ufficialmente da Google e nel brevetto del rank transition viene indicato come agisce la funzione, si spiega cosa viene considerato spam e si accenna anche alle tempistiche di tutto il processo.

Rank transition: cosa accade al tuo sito

Entriamo un po’ più nel dettaglio sul funzionamento del rank transition.

US8924380.pdf US8924380.pdf US8924380.pdf
Dal brevetto di Google: come funziona la transizione del ranking
US8924380.pdf

Viene preso in considerazione un documento (una pagina del tuo sito web, ad esempio) che ha un suo rank. Viene rilevata una modifica e quindi si stabilisce un cambiamento del ranking di quel documento, assegnando così il secondo ranking. Questo nuovo punteggio, però, non si riflette immediatamente nella nuova posizione definitiva. Tra il primo e il secondo ranking, c’è un periodo di transizione formato da variazioni di ranking apparentemente casuali.

Il ranking che si può avere durante la transizione può essere più basso sia del primo che del secondo, oppure più alto di entrambi, oppure oscillare in maniera (apparentemente) casuale. Le variazioni di questi valori non dipendono da cambiamenti nei fattori di ranking della pagina.

Durante il periodo di transizione, Google osserva molto attentamente cosa accade alla pagina. Infatti, se vengono fatti degli interventi immediati e consistenti sui fattori di ranking, è probabile che la pagina in questione venga identificata come spam. C’è perfino il rischio che sia considerato spam anche tutto il sito o il dominio a cui la pagina appartiene, e perfino una pagina che contiene un link ad essa.

Se perciò avvengono dei cambiamenti nei fattori di ranking durante il periodo di transizione, questi vengono osservati molto attentamente, ricalcolando il ranking della pagina ad ogni modifica.

La patente di Google sull'algoritmo del Rank Transition

Quali interventi sono considerati spam nel Rank transition?

Nel brevetto sul rank transition, Google spiega anche quali sono le modifiche che possono essere considerate spam e quindi che osserva con particolare attenzione:

  • accumulo di keywords: una parola o key phrase viene inserita diverse volte per aumentare la frequenza, ma usarla così spesso in un testo non è affatto naturale;

  • testo invisibile: vengono aggiunte parole chiave in vari punti della pagina ma il testo viene reso invisibile assegnandogli lo stesso colore dello sfondo;

  • testo microscopico: si aggiungono keywords con il testo di dimensioni molto piccole, al punto da non essere notate da un visitatore;

  • reindirizzamenti di pagine: la pagina (che sicuramente contiene altre tecniche di spamming) presenta un codice di reindirizzamento a un contenuto che non ha nulla a che fare con la query;

  • accumulo di meta tags: i meta tag vengono riempiti di tante keywords diverse, in modo che la pagina risulti rilevante per un vasto numero di query;

  • manipolazione dei link: vengono creati link di bassa qualità che puntano alla pagina in questione, come quelli generati dalle link farm.

Queste azioni vengono usate per ingannare il motore di ricerca, convincendolo che la pagina tratti di un determinato argomento quando in realtà non è così. In questo modo, la pagina risulterà rilevante per una determinata query, o per più query, anche se poi in realtà l’argomento trattato è molto diverso.

Quanto dura il periodo di transizione?

Nel documento viene menzionato un periodo di circa 70 giorni all’interno del quale si verificano oscillazioni di diversa entità, prima di ottenere un valore stabile nel ranking.

Pare che comunque il rank transition duri fino a 90 giorni, secondo l’osservazione diretta degli esperti, come dice anche Jenn Matthews di Search Engine Journal nel suo dettagliato post “ What Is Rank Transition & What Does It Mean for SEO?”.

In ogni caso, è bene ricordare che solo l’osservazione diretta di casi reali può darci informazioni più precise di cosa accade durante il periodo di rank transition. È infatti tipico di Google rivelare i propri segreti solo tempo dopo aver modificato l’algoritmo oppure lasciar trapelare solo informazioni parziali. Quindi non c’è da stupirsi se i 70 giorni di cui si parla nel brevetto in realtà siano molti di più.

Conclusione

L’insegnamento che possiamo dunque trarne è: abbi pazienza! Con Google bisogna avere tanta pazienza se vuoi ottenere dei risultati concreti e a lungo termine.

Come abbiamo visto, intervenire troppo rapidamente ad ogni oscillazione nella SERP potrebbe far credere a Google che il tuo scopo sia ottenere tutto e subito, e quindi saresti considerato uno spammer.

Prenditela un po’ più con calma e rimani in osservazione. Potresti stupirti dei risultati che otterrai semplicemente senza fare nulla.

Se fossi preso di mira da Google con il rank transition come ti comporteresti?

Raccontamelo qui sotto. E se ne hai avuto esperienza diretta, fammi sapere come l'hai affrontato.

Condividi
Condividi
Author Photo
Dal 2012, insieme al mio Team di esperti WordPress e SEO, porto avanti SOS-WP.it. La mia passione per WordPress mi ha portato negli anni ad aiutare sempre più persone a creare, gestire e far crescere il proprio sito web in completa autonomia. Vieni sul sito di SOS WP e scopri le oltre 550 guide e le oltre 150 video lezioni a tua disposizione.