Voice Search: il futuro della ricerca online?

Alessio Pomaro

giu 08, 202010 min di lettura
Voice Search: il futuro della ricerca online

INDICE

Prima di tutto diamo una definizione di voice search per fare chiarezza sul concetto, il quale è solo apparentemente molto semplice.

La voice search, o ricerca vocale, consente di utilizzare la voce, sfruttando il riconoscimento vocale e gli assistenti digitali, per effettuare ricerche online. 

Youtube video thumbnail

Come sta cambiando la ricerca con la voce

Hey Google, spegni le luci del salotto..
Alexa, metti una musica rilassante..

Hai già sentito espressioni di questo tipo? Probabilmente le hai usate tu stesso.
Gli assistenti vocali stanno modificando la nostra vita da quasi un decennio ormai, ma con una forte accelerazione nell'ultimo periodo. Il modo in cui interagiamo con ciò che ci circonda, le nostre smart home, i nostri dispositivi stanno cambiando radicalmente e influenzando il nostro comportamento. 

Questa "voice revolution", legata ai nuovi servizi vocali, influisce anche sul modo in cui effettuiamo ricerche online e sul nostro atteggiamento verso i motori di ricerca in generale. 

È più veloce ed immediato digitare parole chiave sforzandosi di pensare a come il motore di ricerca le interpreterà, oppure chiedere ad un dispositivo attraverso la voce e il linguaggio naturale?

La voice search è comoda, pratica ed è una soluzione utilissima quando abbiamo le mani e gli occhi occupati, ad esempio quando siamo alla guida e vogliamo sapere l'orario di uno spettacolo al cinema, e magari prenotarlo, oppure mentre siamo ai fornelli e ci serve assistenza nella preparazione di una ricetta. 

Pronunciamo 150 parole al minuto, riusciamo a scriverne 40. La generazione digitale sta subendo una rapida, come sempre quando si tratta di tecnologia, mutazione vocale. Le parole che usiamo e il modo in cui le pronunciamo riflettono la nostra identità. Forse è per questo che, proprio quando tutto sembrava passare per uno schermo e tramite la scrittura (post, tweet e messaggini), le corde vocali ricominciano a farsi sentire, anche su whatsapp e su applicazioni nate visive prima che sonore.

— Il Sole 24 Ore

  • Secondo Pwc il 71% delle persone preferisce effettuare ricerche attraverso la voce anziché digitare le query di ricerca (ed il dato è del 2018). 
  • Inoltre, secondo ComScore (2019), il 51% degli acquirenti online negli USA usa la ricerca vocale per la scelta di prodotti. 
  • Uno studio di GlobalWebIndex afferma che il 27% della popolazione online globale utilizza la ricerca vocale da dispositivi mobile. 

Questi dati offrono un'idea del potenziale della voice search, ma l’osservazione di ciò che ci accade intorno e di come stiamo cambiando credo siano gli aspetti più importanti da valutare. Ad esempio, hai mai provato a salvare i promemoria e gli appuntamenti usando Google Assistant? Attenzione, perché non si torna più indietro.

L'esempio che ho fatto riguarda una richiesta molto semplice che gli assistenti sono già "istruiti" ad erogare attraverso i servizi cloud offerti dai top player, così come il controllo multimediale (musica ed entertainment), il meteo, i tragitti, ecc..
Tuttavia, anche le ricerche generiche, ovvero quelle che generano risposte estratte dai siti web a disposizione online, stanno diventando sempre più performanti. Questo aspetto è particolarmente evidente utilizzando Google Assistant: se fino all'anno scorso si verificava spesso che l'assistente non sapesse rispondere, oggi è difficile trovare delle query di questo tipo, senza risposta.

L'evoluzione tecnologica che stiamo attraversando, inoltre, ci porterà ad un’espansione del mondo IoT (Internet of Things) e molti device che ci circondano presto potranno essere dotati di un assistente virtuale con il quale potremo comunicare. Statista, in una previsione pubblicata nel 2019, stima che nel 2025 raggiungeremo i 38,6 miliardi di dispositivi IoT connessi nel mondo, per raggiungere i 50 miliardi nel 2030.

Dispositivi IoT connessi nel mondo nel 2018, 2025 e 2030
Il numero di dispositivi IoT connessi nel mondo nel 2018, 2025 e 2030 - Fonte: statista.com

Questo aspetto incrementerà le interazioni con gli assistenti, rafforzerà il concetto di Ambient Computing e potenzialmente darà un boost alla voice search.

Chi dovrebbe ottimizzare per la ricerca vocale?

Youtube video thumbnail

Mentre, come abbiamo visto, la ricerca vocale sta diventando sempre più accurata, l'ottimizzazione per la voce (Voice Search Optimization - VSO) è particolarmente importante se gli utenti hanno maggiori probabilità di utilizzare un dispositivo mobile o un assistente vocale. 

Vediamo alcuni casi:

  1. hai un sito web di commercio elettronico:
  2. i tuoi utenti hanno le mani occupate;
  3. hai un’attività locale;
  4. vuoi essere di supporto ad utenti ipovedenti e/o con altre disabilità.

Hai un sito web di commercio elettronico

Secondo il Consumer Report 2018 di Narvar, realizzato con una survey che ha coinvolto oltre 1.500 online shoppers statunitensi, il 43% dei possessori di dispositivi vocali tra 45 e 60 anni utilizza l’interazione vocale nel processo d’acquisto.

Come le persone utilizzano la voice search nel percorso d'acquistoCome le persone utilizzano la voce nel percorso d'acquisto - Fonte: narvar.com

L’immagine mostra come le persone utilizzano la voice search nel percorso d'acquisto e offre degli spunti interessanti per l’ottimizzazione.

Se hai un e-commerce, puoi utilizzare una voice strategy per aiutare i tuoi clienti mentre stanno cercando i prodotti, focalizzandoti nella scheda del prodotto rispondendo alle domande che gli utenti potrebbero fare agli assistenti durante il loro customer journey. Ma anche per fornire ai motori di ricerca tutti i dati strutturati necessari per comprendere al meglio le caratteristiche dei prodotti.
Il tracciamento del pacco e il customer care potrebbero diventare servizi da offrire attraverso l’assistente virtuale.

I tuoi utenti hanno le mani occupate

Se hai un sito web di ricette, o comunque le offre come contenuto correlato, probabilmente sei all'interno del topic più evoluto (ma anche più competitivo) di una voice strategy. 
Puoi, ad esempio, offrire esperienze vocali attraverso i contenuti del sito (con un'implementazione evoluta dei dati strutturati), grazie alle quali gli utenti possono cucinare guidati dall'assistente. Ma puoi anche creare applicazioni vocali specifiche, con ricerche di piatti ed abbinamenti. Il tutto raggiungibile grazie agli assistenti virtuali, ma anche dal sito.

Hai un’attività locale

Se hai un’attività locale sappi che la ricerca vocale sarà sempre più importante per farsi trovare dagli utenti. Questo studio di Bright Local effettuato nel 2018 mostra, tra i vari dati, come il 46% degli utenti cerca quotidianamente un'attività commerciale locale, con un ulteriore 28% che lo fa settimanalmente.

Con la quale frequenza gli utenti cercano un'attività locale attraverso la voice search?
La frequenza con la quale gli utenti cercano informazioni su attività locali attraverso la voce - Fonte: brightlocal.com

Diventa quindi fondamentale offrire informazioni utili agli utenti per la tipologia di query legata ai business locali. 

Vuoi essere di supporto ad utenti ipovedenti e/o con altre disabilità

La ricerca vocale è un ottimo strumento per questa categoria di utenti in quanto permette loro di ottenere informazioni senza dover utilizzare una tastiera e leggere testo su un display. L’accessibilità è un tema sempre più importante per la nostra società e, grazie alle tecnologie legate alla voce, è possibile aiutare le persone più in difficoltà: un esempio tra tanti ce lo offre Google, che ha inserito all'interno di Google Maps una guida vocale per le persone ipovedenti con l’obiettivo di fornire loro una maggior autonomia.

Quelli appena visti sono solo alcuni esempi di casi per i quali una buona ottimizzazione dei contenuti per dare risposte agli utenti può regalarci soddisfazioni, ma ce ne sono molti altri che possono emergere analizzando i customer journey del nostro pubblico.

Come si ottimizzano i contenuti per la ricerca vocale?

L’analisi delle query di ricerca 

La sfida principale che deve affrontare la ricerca vocale è abbastanza chiara: non parliamo nello stesso modo in cui scriviamo

Immagina di voler trovare il prezzo dell'iPhone più recente. Digitando una query su Google, scriverai qualcosa del tipo "prezzo iPhone". Se usi il comando vocale, invece, potresti chiedere "Quanto costa l’ultimo iPhone?".
Andando quindi a dotare i contenuti anche di queste espressioni possiamo aspirare ad essere trovati più facilmente attraverso le ricerche vocali.

Esistono diversi strumenti che ci possono aiutare in questo tipo di analisi, ad esempio Topic Research di SEMrush, il quale permette di espandere un argomento e propone delle query conversazionali ad esso correlate.

La mappa mentale generata da Topic Research di SEMRushLa mappa mentale generata da Topic Research - SEMRush

Nell'immagine vediamo un esempio di espansione di argomenti partendo dal termine “google assistant”. Quelle che seguono, sono un esempio di query conversazionali che vengono suggerite.

Le query conversazionali suggerite da Topic Research di SEMRush partendo da un termine
Le query conversazionali suggerite da Topic Research partendo da un termine - SEMRush

Rimanendo su SEMrush possiamo contare anche su Keyword Magic Tool, il quale ci offre una panoramica query di tipo “domanda” come vediamo nell’immagine che segue.

Le query conversazionali suggerite da Keyword Magic Tool di SEMRushLe query conversazionali suggerite da Keyword Magic Tool - SEMRush

Un altro esempio di tool molto noto che ci dà questo tipo di informazioni è Answer The Public, ma non dimentichiamoci il tool per eccellenza, ovvero la serp di Google e, per i più vicini al mondo dello sviluppo, le API di Google Suggest.

Per approfondire leggi: Ricerca vocale: come cambia la SEO.

L’organizzazione e la struttura dei contenuti

Una volta individuati i topic e le query degli utenti alle quali possiamo rispondere nel corso dei customer journey, è necessario capire come possiamo strutturare i contenuti per inserirci nelle ricerche vocali in maniera naturale e semplice.

Due soluzioni interessanti sono le seguenti.

  • Un’area FAQ all’interno delle sezioni principali del sito web. Questo metodo permette di rispettare la struttura del sito web, aggiungendo, nei diversi topic che lo compongono, le risposte alle relative domande più comuni.
  • Un blog ben organizzato. Questa è la soluzione tecnicamente più semplice perché consiste nel creare post per il blog dedicati alle query conversazionali.

L’implementazione dei dati strutturati

I dati strutturati offrono ai motori di ricerca delle informazioni organizzate e standard, quindi semplici da interpretare, facilitando la comprensione e categorizzazione dei contenuti.

In particolare, relativamente alla ricerca vocale, i dati strutturati diventano importanti perché vengono utilizzati per la citazione del nome del brand nelle risposte degli assistenti, ma anche perché possono trasformare i contenuti del sito web in applicazioni vocali per Google Assistant (le Google Actions). Alcune proprietà, infatti, su determinati device, permettono interazioni come quella che vediamo nel video che segue: si passa dalla ricerca al dialogo con l’assistente.

Youtube video thumbnail

Personalizzazione e localizzazione 

I dati dello studio di Bright Local visti in precedenza parlano molto chiaro: le persone utilizzano frequentemente la ricerca vocale per ottenere informazioni sulle attività locali.

Attraverso una ricerca vocale posso vedere gli orari delle farmacie più vicine
Un esempio di ricerca vocale relativa ad attività locali - Google Assistant

Questo significa che avere la scheda Google My Business ben ottimizzata e coerente con i dati strutturati del sito web diventa un requisito fondamentale in ottica di ricerca vocale. Non dimentichiamo che l’utente che cerca un punto fisico probabilmente è in mobilità, e quindi se non trova le informazioni, o se queste sono errate, cercherà altrove.

Assistenti vocali on-site e applicazioni vocali

La voice strategy non si ferma all'ottimizzazione del sito web. Come abbiamo già detto, infatti, il comportamento dell’utente sta cambiando, e questo probabilmente lo porterà ad aspettarsi l’interazione vocale ovunque. Per questo motivo fa parte della strategia anche la creazione di voicebot all’interno del sito web e di applicazioni vocali utilizzabili attraverso i principali assistenti, ovvero le Google Actions per Google Assistant, le Skill per Amazon Alexa e le Capsule per Samsung Bixby.

Esistono diverse modalità e software per la creazione di questi “agenti virtuali”, ma uno sviluppo professionale implica l’implementazione di codice personalizzato. Google, ma anche Amazon, ad esempio, offrono diversi mezzi per iniziare senza scrivere una riga di codice, ma per realizzare dei flussi e delle integrazioni di un certo livello, non si può farne a meno.

Attraverso delle configurazioni avanzate ed implementazioni all'interno delle console in cui si gestiscono le applicazioni vocali è possibile ottenere due funzionalità molto interessanti:

  1. creare dei link che puntano direttamente ad aprire Google Assistant configurato per dare delle informazioni specifiche all'utente;
  2. creare delle estensioni delle app mobile in modo che l’assistente possa estrarre dei dati direttamente dall'applicazione stessa, creando una sorta di collaborazione tra le due entità.

Cosa significa realizzare una Voice Strategy

Una strategia vocale completa permette all'utente di interagire con l’assistente nei diversi touchpoint che consentono di giungere ai nostri contenuti.

Torniamo all'esempio del sito web di ricette. Se l’utente fa una ricerca su Google può accedere al sito web dal risultato in serp, oppure, se a casa possiede uno smart display, inviare la ricetta direttamente al device e iniziare a cucinare con l’assistente. Questa è una novità apparsa di recente all’interno dei risultati di ricerca..

Il bottone "Cucina" in serp permette di inviare la ricetta allo Smart Display
Il bottone "Cucina" permette di passare dal risultato in serp all'interazione vocale con Google Assistant

All'interno del sito, inoltre, potrebbe trovare l’assistente on-site e/o un bottone che, attraverso un “action link”, apre direttamente Google Assistant pronto a spiegare la ricetta.
Ma l’utente potrebbe cercare direttamente attraverso l’assistente. In questo caso, se il device in uso è uno smart display, ci troveremo nello scenario del video che abbiamo visto in precedenza, oppure l’assistente ci porterà al sito web, oppure ancora potrebbe estendere un'app mobile.
Il brand che mette a disposizione le ricette, inoltre, potrebbe aver sviluppato la sua applicazione vocale, disponibile attraverso tutti gli assistenti. Prova, ad esempio a dire a Google Assistant:

Hey Google, parla con GialloZafferano!

Conclusioni

La ricerca vocale è uno strumento che sta diventando sempre più rilevante con l'ascesa di assistenti vocali come Alexa, Google Assistant e Bixby. La tecnologia è in rapida evoluzione e diffusione: in un anno i cambiamenti sono stati abissali e si è passati da un argomento di nicchia ad uno mainstream.

Se la situazione di partenza consiste in un sito web ben strutturato e posizionato, l’effort per ottimizzarlo in ottica voice search non è enorme, quindi è perfettamente integrabile in una strategia di marketing. Tuttavia, come abbiamo visto, la voice strategy non è basata soltanto sui contenuti di un sito web, ma anche nel caso di creazione di applicazioni vocali, l’integrazione più avvenire gradualmente per far conoscere agli utenti un “nuovo” touchpoint.

Per rispondere alla domanda del titolo del post, posso dire che di certo la voice search sarà uno dei protagonisti della ricerca del futuro. Il mio consiglio è di provare ad anticipare i tempi, perché l’esperienza in un nuovo ambito oggi può trasformarsi in un grande vantaggio competitivo domani.

Youtube video thumbnail
Condividi
Author Photo
Alessio Pomaro, Head of Voice Technology e SEO Manager di site By site, è ingegnere informatico da sempre appassionato di web marketing e di tecnologia, e autore del libro Voice technology, le nuove sfide del marketing conversazionale e della digital transformation (Dario Flaccovio Editore). Relatore ad eventi come il Search Marketing Connect, il Web Marketing Festival e l’SMXL, è docente accreditato per la SEO e la Voice Search. Dal 2018 studia il Natural Language Processing, le interfacce conversazionali e vocali (VUI), per migliorare i processi aziendali all'interno della digital transformation. Dal 2019 dirige l’R&D di “Voice Branding”, un team dedicato alla ricerca vocale, alla Voice Technology e al marketing conversazionale.