Viral marketing: ispira la condivisione dei tuoi contenuti

Alessandra Arpi

gen 18, 20166 min di lettura
Viral marketing: ispira la condivisione dei tuoi contenuti

Marketing virale: la capacità di rendere le persone portavoce del tuo messaggio

Il web oggi è impregnato sino al midollo di video virali, campagne social media virali, meme virali, in modo quasi saturo.

Non c’è una formula che spieghi il viral marketing, o una regola generale in grado di rendere un contenuto virale. Ma ci sono alcuni elementi che, se sfruttati a dovere, possono garantirci la giusta connessione con gli utenti e far sì che questi diventino portavoce del nostro messaggio. 

Ciò che spiana la strada al viral marketing - e continuerà a farlo in futuro - è la capacità di ispirare le persone.

Vediamo come questo accade.

Durante le passate festività natalizie, Pornhub, con un unico video virale ha diffuso ancor di più il proprio nome nel cyberspazio, sdoganandolo, grazie alle condivisioni di milioni di utenti del suo video di Natale: 5 milioni e 300mila visualizzazioni su Youtube. Non sono poche.

Youtube video thumbnail

Insospettabili utenti di internet hanno condiviso sulla propria pagina Facebook il video di un simpatico nonnino in preda all’entusiasmo per il regalo del nipote: un coupon per l'abbonamento premium a Pornhub. Il video è stato mostrato ad amici e parenti (sì, parenti), se ne è discusso nelle community e al bar davanti all'aperitivo.

Il porno su Internet sdoganato così, tra la magia del Natale e l'amore per i nonni, tanto da diventare motivo di sorriso bonario, uscendo di fatto dagli argomenti tabù.

Ecco, questo è ciò che si può definire un viral marketing decisamente ben riuscito. Tutto in pochi secondi di video.

Ma quali sono i presupposti per lavorare su un buon marketing virale?

Partiamo dal presupposto che creare una campagna di successo, come sempre, necessita di grande organizzazione e pianificazione, senza le quali non si va lontano.

Dopo un'attenta ricerca e vari studi, ecco qualche consiglio per lavorare su un contenuto affinché possa davvero ispirare le persone e spingere quella levetta emotiva che stimola la condivisione: 

1# Crea emozione

Il viral marketing fa leva sulle emozioni. Prendi proprio Pornhub: il Natale, la famiglia, il nonno triste in un angolo in preda alla malinconia della vecchiaia, il nipote che pensa al nonno triste.

E non importa se il prodotto finale è un sito porno. Emozioni, tutto parte da quelle. Bisogna dimenticarsi dell'idea di creare qualcosa che piaccia a tutti, ma che colpisca una determinata emozione. Positiva o negativa che sia. Basta tentare di essere generalisti.

Nel viral marketing si prende una posizione, possibilmente molto forte. E si lavora su quella.

Ecco alcune qualità che i contenuti emozionali devono avere per fare leva sulle persone:

  • Immediatezza: sul web, patria della velocità e dell'effimero, le emozioni sono immediate. Semplici da comprendere. I film impegnati sono per il cinema, le grandi emozioni semplici sono per il viral marketing. Crea contenuti che promuovano valori semplici da riconoscere.
  • Unicità: sii diverso. Fuori dal coro, insomma. Dài al pubblico qualcosa che non è ancora stato visto. Il porno e il Natale insieme, ad esempio. Fatti ricordare.
  • Utilità: la maggior parte dei contenuti virali sono utili. Danno una risposta, anche a un problema minuscolo. Danno un consiglio, un'accortezza. Inserisci valore aggiunto nei tuoi contenuti.
  • Esagerazione: corri dei rischi. Esagera una presa di posizione. Pornhub ha fatto proprio questo: ha giocato in modo pericoloso con il porno e il Natale. Eppure guarda cosa ne è uscito fuori. L'esagerazione, se ben studiata, è un ottimo ingrediente del viral marketing.
  • Commistione di emozioni: non è detto che un contenuto virale debba suscitare una e una sola emozione. Pornhub, di nuovo, insegna: abbiamo la gioia del Natale, la malinconia del nonno solitario, la sorpresa del vedere l'abbonamento porno regalato al caro vecchino, il divertimento di quest'immagine, forse un pelo di indignazione da parte di qualcuno. Sono almeno cinque emozioni in un video solo, in un minuto e mezzo. Ma sono emozioni ben mescolate e dal risultato forte. Provare per credere.
  • Qualità visuale: altra cosa banale, ma spesso dimenticata. Un contenuto virale non è sciatto. Non è sgranato, non ha audio basso, non ha una grafica povera e rudimentale. La viralità di un contenuto sta spesso nella sua apparenza. In come si presenta all'utente. Se contiene del testo, deve essere ben leggibile e non troppo lungo. Se contiene una foto, deve essere grande e di alta qualità. Se è un video deve avere un buon audio e un'ottima risoluzione. Quando abbiamo a che fare con il marketing virale, non sottovalutiamo questi aspetti, mai.

2# Crea qualcosa di inaspettato

Di nuovo, Pornhub aiuta a comprendere meglio il concetto. Chi mai si sarebbe aspettato che un sito di video porno internazionale scegliesse il classico spot di Natale tutto luci, famiglia e amore per promuovere il proprio abbonamento premium?

Nel viral marketing bisogna osare. Uscire fuori dagli schemi. Cercare di promuovere il proprio prodotto facendolo sembrare meraviglioso è la tradizionale tecnica della pubblicità. Spesso superata.

3# Non fare pubblicità

Va bene, sembra un controsenso. Ma non lo è. Difficilmente le persone si sentiranno ispirate a condividere una pubblicità nuda e cruda. Ciò che le persone condividono è una storia. Lo storytelling è la chiave del viral marketing. Il Natale, il nonno triste, la famiglia felice, i selfie di rito, il supereroe nipote che porta la gioia sul volto del nonno, sguardo d'intesa, lacrima finale, sipario.

Una rappresentazione teatrale da manuale in nemmeno un minuto e mezzo. E la pubblicità al sito e all'abbonamento premium compare negli ultimi dieci secondi. Insomma, un rapporto di 10:1 tra storia e advertising schietto. E quest'ultimo non deve essere mai il punto focale di una campagna virale.

4# Fanne una serie

Anche questo può sembrare banale, ma è uno dei principi chiave che renderanno il tuo contenuto memorabile. Le persone hanno visto il tuo video, condiviso i suoi valori, ne hanno parlato, ci hanno riso su, si sono magari un pelo indignati.

E poi? E poi la dura realtà è che tenderanno a dimenticare tutto. Il viral marketing vive di attimi. Come fare, quindi, per evitare che ciò accada? Dando un seguito al contenuto virale.

Uno dei primi esempi in Italia? Ricordate lo spot della “Telefonata che allunga la vita”, grande campagna della Telecom-Sip degli anni '90? Ecco, quella è una serie ben riuscita. Abbiamo seguito per mesi le vicende di un Massimo Lopez condannato a morte che, come ultimo desiderio, aveva richiesto di fare una telefonata che, grazie alle tariffe Telecom, è durata una vita.

Una piccola commedia che ci ha spinti a voler sapere cosa sarebbe successo nella puntata successiva. All’epoca non si chiamava viral marketing, ma gli ingredienti c’erano già tutti! 

Dai quindi alle persone più storie, più contenuti, più emozioni. 

5# Stimola la condivisione

Anche questo è un aspetto che spesso è dato per scontato, ma a volte non curato abbastanza. La condivisione è la parola chiave del viral marketing.

Senza di quella non ci sarebbe né marketing, né tantomeno viralità. Ecco perché devi fare di tutto per facilitare al massimo la condivisione da parte degli utenti. Rendi il tuo contenuto scaricabile, fornisci il link per inserirlo nei vari blog o sugli altri social network, invialo tramite newsletter. 

E non dimenticare: guida sempre il tuo utente. Non bisogna mai lasciare che le persone si chiedano cosa dovranno fare in seguito.

6# Usa buone Call To Action

Come si dice sempre, l'utente è pigro. E vuole sapere cosa deve fare. Sta a te dirglielo. Le CTA devono essere studiate ad hoc. Usale con parsimonia: mai più di una CTA alla volta, potresti rischiare di confondere l'utente o infastidirlo con più richieste in una sola frase. 

Troppe scelte mandano in confusione.

7# Regala un beneficio

Le persone non condividono solo perché l'autore del contenuto è davvero bravo. Condividono perché, in un modo o nell'altro, vi hanno trovato un beneficio. Un sorriso, un'informazione preziosa, un contenuto premium. Insomma, serve un'offerta impossibile da rifiutare.

8# Rimani in contatto

A nessuno piace dialogare da solo. O condividere contenuti di un autore fantasma. Un altro punto cardine di una campagna di viral marketing di successo è la capacità di stabilire una rete di relazione con gli utenti.

Rispondere ai commenti è parte di tutto questo. Ringraziare per la condivisione, citare un blog che ha parlato del tuo video, riproporlo sui social, sono tutte attività che ti avvicinano agli utenti e fanno capire loro che dietro alle emozioni generate da un contenuto ci sono persone in carne e ossa.

Ricordiamoci che sempre di marketing si tratta: per ogni campagna di successo esiste sempre una seria fase di ricerca, analisi di target e di settore. Insomma, niente di ciò che è virale è abbandonato al caso, ma è attentamente studiato.

Secondo te che qualità deve avere un contenuto per diventare virale?

Ricordi una campagna virale che ti ha colpito particolarmente? Lascia la tua opinione nei commenti. 

Foto ( viral marketing): Shutterstock

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Alessandra è giornalista, blogger e content curator. Si occupa di trovare le parole più semplici ed efficaci per raccontare storie. Va matta per la letteratura americana, il sushi e le serie tv.