Siamo portati a pensare che il copywriter debba usare centinaia di strumenti. Che ognuno di questi abbia funzioni specifiche altrimenti non replicabili. Che tutti insieme concorrano a trasformare il mestiere della scrittura efficace rendendolo speciale.
Forse questa distorsione cognitiva è alimentata da alcune guide sulla scrittura per il web nate più per posizionarsi su Google che per fornire informazioni puntuali al lettore o al professionista. Parlo di quegli articoli in stile: "I millemila tool per copywriter freelance" che, nella migliore delle ipotesi, finiscono per privilegiare quantità di H2 a qualità di informazione.
Questa è la prima riflessione che mi sento di fare sull’argomento. La seconda – che potrebbe dilungarsi per diecimila parole – riguarda cosa intende la gente quando parla di copy, visto che ormai “copywriting” è diventato un termine ombrello sotto al quale si tende a far rientrare di tutto: dal web writing al blog, dalla SEO al social media management. Con tutte le conseguenze del caso.
Capite che se dovessimo scrivere la lista dei tool per il web writer, il blogger, il SEO copywriter o il social media manager non la finiremmo più.
Preferisco continuare su una strada forse minimal, ma netta e onesta. Pertanto, vado dritto al punto.
Cosa serve per fare il mestiere di Copywriter?
Rimanendo il più possibile fedele a questa domanda, ho compilato una lista di ferri del mestiere che entrano in gioco quando si deve scrivere per il Web oppure offline.
Qualcuno potrà storcere il naso, magari aspettandosi di trovare suggerimenti diversi. Non è importante. Ciò che conta davvero è creare un po’ di (sano) dibattito su un mestiere, quello di scrivere, che può e deve essere arricchito dall’apporto della tecnologia, ma che è troppo nobile per essere schiacciato da algoritmi, tool miracolosi e approssimazione.
1. Fare il copywriter: il tool più importante
Non è una bacchetta magica, né un miracoloso elisir di lunga vita. Non è una panacea in grado di migliorare la scrittura e renderla perfetta, né un nepente che fa dimenticare errori e orrori. Niente di tutto ciò, perché la verità sta nel nulla.
La scrittura è l’arte più umile che c’è e, proprio per questo motivo, è onesta. Pertanto il primo strumento per copywriter è l’atteggiamento.
Eh sì, essere consci del fatto che là fuori non troverete mai e poi mai qualcosa di immutabile è il primo passo verso la liberazione dagli spacciatori di guide definitive e di corsi di copywriting a 9,99 euro invece che 199 euro, ma solo fino a domani alle 11.23 e 58 secondi, con buona pace di Fibonacci.
Ciò che fa la differenza è l’atteggiamento di sfida continua e la consapevolezza che non si è mai arrivati da nessuna parte. Si è sempre alle prime armi. Si ha sempre molto da imparare, pur nell’orgoglio della fatica fatta in silenzio e senza tanti status update ad aggiornare chiunque dei propri progressi.
Questa consapevolezza è il solo e unico strumento per diventare copywriter, assieme logicamente all’urgenza calcolata che vuole liberarsi dall’ego e per questo, a ogni occasione utile, fa correre pensiero e mano al taccuino, al computer, all’iPad. E tutto questo non per cercare gloria e visibilità, come sbagliando insegnano molti corsi sull’argomento, ma proprio per fuggire l’idea di quella gloria. Per leggere tra le rughe del quotidiano. Per coltivare quell’occhio sano che attraverso la parola racconta la società dei consumi: un po’ scrittore, un po’ antropologo, un po' pubblicitario. Qualcosa del genere. Se siete su questa strada, siete sulla strada del copywriting. Tutto il resto è showbiz, isteria della parola. Pandemia del pensiero. Desiderio irrefrenabile di raccontarci utilizzando quei canali digitali che invece ci stanno inghiottendo.
Ok ok, qualche strumento per aiutarci nel lavoro c’è. Siete proprio sicuri di voler proseguire la lettura?
2. Leggere molto, spesso, di tutto
In pochi decenni dall’avvento di grandi e piccoli schermi siamo diventati quell’homo videns che il sociologo Giovanni Sartori, con una felice immagine, aveva teorizzato. Proprio per questo motivo, per evitare che il populismo dell’immagine finisca di fagocitare parola e raziocinio, dovremmo invertire la rotta suicida che ci ha portato a galleggiare nella risacca del post-pensiero e dedicarci alla lettura.
Romanzi, poesie, saggi, fumetti: tutto. Leggere fa bene al cervello e alla mente, guarda caso i due strumenti di lavoro fondamentali di un copywriter. Vanno coltivati. Ho detto tutto.
Per approfondire leggi il post: 10 libri sul Content Marketing per Copywriter
3. Vocabolari e dizionari
Saper scrivere è fondamentale per fare il copywriter. Tra gli strumenti che permettono di farlo in modo impeccabile la configurazione base prevede l’intramontabile Zanichelli, un sinonimi contrari, dizionari di lingue a seconda delle necessità oppure WordReference, altro miglior amico del copywriter.
I dizionari sono fondamentali. Il copy lavora con le parole, non può permettersi imprecisioni (che possono capitare anche ai migliori), omissioni o refusi. No, dico, provateci a immobilizzare un malintenzionato usando un teaser al posto di un taser!
Oltre al già citato WordReference mi viene in mente l’enciclopedia online Treccani, altro aiuto più che valido per chi deve giostrarsi tra informazioni e concetti e può aver bisogno di una verifica veloce.
4. Fogli, foglietti, penne colorate, una lavagna
Trovare idee, disegnare schemi, costruire mappe mentali multicolori, individuare collegamenti apparentemente inaspettati tra concetti distanti, prendere appunti, segnarsi al volo un’idea prima di scappare da un cliente, scrivere un promemoria. Ora, possiamo anche ipotizzare l’esistenza di centinaia di App che vengono in nostro aiuto in questi casi, ma NIENTE batte carta e penna. Così come NIENTE batte una bella lavagna e un kit di pennarelli colorati.
La creatività è indicibile: abbiamo però bisogno di circondarci di strumenti adeguati per poterla evocare dal nulla e quindi esprimere, diventando altro. Caratteristica comune di tutti questi strumenti è che devono essere interfacce (per dirla con Levy) di semplice utilizzo. Veloci, pratiche, permettono consistenti risparmi in termini di risorse cognitive. Cosa volere di più?
5. Tool per tutelare il proprio ingegno
Il post del mio SegnaleZero.com dedicato ai migliori esercizi per scrivere è uno dei più saccheggiati. Da quando l’ho pubblicato, parecchi appassionati e anche qualche sedicente insegnate di scrittura l’hanno “preso a prestito”, in parte o in toto, per crearne una sorta di micro-clone.
Morale: di fronte a un’orda che farebbe impallidire Thomas Hobbes è meglio tutelare il proprio lavoro. Per questo motivo esistono software come Copyscape, che permettono di tenere traccia dei contenuti di un sito web ed essere informati nel caso in qui qualcuno copi spudoratamente i vostri contenuti.
6. Tool per organizzare il proprio lavoro
Qui iniziano i dolori. Nel senso che il copy – il vero copy – è un creativo; la cosa richiede un certo sforzo nell’organizzare il proprio tempo, perché tendiamo a vivere in un fluido, un alone luminoso che poi nella pratica ci fa sprecare ore su ore. Personalmente, anche in questo caso ho scelto pochi, ma decisivi strumenti:
Gmail e Google One. Posta elettronica ed evoluzione di Google Drive, tutto in uno. Comprendo Calendar nell’elenco, che mi aiuta a non perdere un appuntamento.
Notion. Strumento eccezionale per gestire la produttività. Lo si usa per gestire gli spazi di lavoro, condividere i documenti e organizzare i flussi.
Clickup. Secondo mio modesto parere, migliore dei vari Asana e Trello.
7. Tool per organizzare le fonti di informazione
Anche qui scelta minimale. Solo quello che mi serve davvero per organizzare le (numerose) informazioni.
Feedly. Ottimo strumento per gestire i feed RSS e organizzare le riviste preferite.
Fiery feeds. Ottimo reader per Mac. Lo annoto per dovere di cronaca.
Evernote. È l’applicazione più famosa. Secondo me Notion rappresenta un’alternativa decisamente più che valida, però Evernote non può mancare nella lista dei tool del copywriting.
Flipboard. Magazine di notizie provenienti da social e riviste online, aggrega le news sulla base degli interessi espressi dalla fase di registrazione in poi. Il risultato è un magazine personalizzato in un formato piuttosto interessante.
8. Copywriting sì, ma anche SEO tool
Pochi ma buoni, in conformità con la scelta espressa in precedenza.
SEMrush o altri tool di competitive intelligence. Qual è il miglior strumento per analizzare le strategie di content marketing e SEO dei competitor? Sul mercato esistono ottimi tool, seppure con alcune differenze ben definite.
Con SEMrush, oltre a trovare le parole chiave perfette per i tuoi contenuti, scopri quali domande rivolgono gli utenti ai motori di ricerca.
Answerthepublic. Software molto interessante che, partendo da un certo argomento o keyword, consente di individuare le chiavi di ricerca di coda lunga.
Ubersuggest. Tool deputato alla ricerca e analisi di parole chiave, arricchito da tutta una serie di strumenti utili e facili da usare per il SEO copywriting. Chiaramente è molto più verticale di altre soluzioni di tipo “suite”.
9. Tool per l’elaborazione delle immagini
Se stiamo presupponendo grafiche piuttosto semplici, come ad esempio preparare le immagini per i canali social media di un cliente, la risposta si chiama Canva, abbinato a un potente abbonamento Adobe Stock. Le banche dati gratuite non mancano, penso a Pixabay o Unsplash, ma come si può ben capire il rischio “doppione” è altissimo.
10. Strumenti per gestire il tempo
Altro tema annoso per tutti i creativi: non sprecare tempo. La strada più diretta è suddividere la giornata in due parti – mattina e pomeriggio – della durata di 4 ore. Poi, dividere di nuovo entrambe le parti in:
- 20 minuti per fare il punto della giornata che ci attende, organizzare le attività per urgenza e importanza e pianificare il lavoro
- Sessioni da 50 minuti di lavoro ininterrotto
- Pause di 5 minuti tra una sessione e l’altra
In alternativa è possibile dotarsi di apposito timer e seguire le regole della validissima tecnica pomodoro. La ricerca del tempo, assieme alla sua ottimizzazione, è la sfida più grande per i professionisti di oggi: esistono molte app di time management, o nate per altri scopi ma perfettamente adattabili.
Per approfondire puoi leggere il post: Harvest: come gestire un progetto in modo efficiente
Copywriting: non solo tools
Questa, come dicevo, è una lista minimal di strumenti utili a un mestiere che è ancora e fortunatamente testa, penna e idee. Minimale, però, non vuol dire completa. Pertanto, come sempre, i commenti sono a vostra disposizione per segnalare tool, strumenti, app o dispositivi che possono giovare a chi gioca con le parole e di questo gioco ne ha fatto una professione.