Struttura di un sito e SEO: 2 segreti che un marketer non può non sapere

F. B. Oleandro

giu 12, 20198 min di lettura
Struttura di un sito e SEO: 2 segreti che un marketer non può non sapere

Strutturazione di un sito web: che cos’è e perché non puoi ignorarla

Quando si parla di struttura, ci si riferisce al modo in cui i contenuti sono distribuiti dentro a un dato sito su Internet. E benché tutti i siti abbiano una struttura, non c’è sito al mondo che sia perfettamente uguale a un altro. Basta pensare che mentre alcuni seguono una logica precisa, altri ospitano contenuti senza un vero e proprio senso. Ma l’avere una struttura non è un dettaglio che può essere tralasciato. Infatti, l’architettura gioca un ruolo fondamentale, non solo in ordine alla user experience, ma anche in merito alla SEO.

Per esempio, una home page mal strutturata – come quella che non spinge l’utente verso le pagine più importanti – è nociva per molteplici ragioni. Le più evidenti sono queste: disorienta, impedisce di arrivare ad una meta, e perciò dilapida le risorse spese a creare i contenuti che l’utente, pur dovendo in teoria trovare, in pratica non trova.

Struttura di un sito web e UX

Un sito ben disegnato e sviluppato favorisce una buona esperienza utente

Nel mondo del web niente è più bello di un’architettura chiara, genuina, che anticipa i bisogni degli utenti, e che guida le persone verso mete definite. Infatti, dal modo in cui un sito è strutturato, dipende prima di tutto la qualità della navigazione.

Un sito mal strutturato scoraggia chi cerca qualche cosa di preciso, incentivandolo a orientarsi verso altre piattaforme. Presto costui si dirà: «Tutti questo è troppo complesso per me, e siccome non ho tempo da perdere, me ne vado altrove». Possiamo biasimarlo? Ovviamente no. In primo luogo, dobbiamo capirlo. In secondo luogo, dobbiamo ristrutturare il sito affinché, visitandolo, egli trovi ciò che vuole.

Perciò possiamo dire che un sito è tanto meglio strutturato, quanto più semplifica la navigazione. E, viceversa, è tanto peggio strutturato, quanto più la intralcia e la rende difficoltosa.

Struttura di un sito web e SEO

Come strutturare un sito web per migliorare l'ottimizzazione SEO

Una struttura congeniale non aiuta solo le persone, ma fa nascere un sorriso pure in faccia a Google.

Come le persone, infatti, anche i motori di ricerca spendono energie per capire i siti; e quanto più gli è facile capirli, tanto più sono contenti. Rovesciando la frase: più un sito è architettato chiaramente, più è probabile che entri nel favore dei motori di ricerca.

Purtroppo, però, spesso i siti non sono che apparati di informazioni largamente disconnesse – una situazione avversa a qualunque motore di ricerca. Una ristrutturazione logica, è ciò che, in questi casi, permette di riqualificare un sito.

Poniamo caso che un blog ospiti cento articoli, ciascuno dei quali tratta di un tema alieno a tutti gli altri novantanove. Di un sito del genere non si può certo dire che non abbia una struttura. Tuttavia, si deve nondimeno dire che è architettato veramente male. Se non altro perché la speranza di essere trovato è inferiore a quella che avrebbe ove fosse bene strutturato.

Dunque, cosa bisogna fare per organizzare bene un sito agli occhi di Google?

Bisogna raggruppare le informazioni in sezioni distinte, perché i motori di ricerca:

  1. premiano le keyword, valutando la pagina in cui queste sono collocate
  2. premiano il sito in base ai contenuti che maggiormente favoriscono quelli in cui si trovano le keyword.

Nell'architettura di un sito è fondamentale gestire i link interni delle pagine

Dato che abbiamo parlato degli effetti della struttura di un sito sulla SEO, mi sembra giusto spendere due parole su di un punto non indifferente: i link contestuali

Si chiamano “contestuali” i link che, posti all’interno del copy, conducono da una pagina a un’altra, offrendo all’utente modo di approfondire un tema.

Ad esempio, sarebbe del tutto logico che una pagina sulla [SEO] contenesse un link a una pagina sulla [struttura dei siti]. E ciò perché, in genere, un link è rilevante a patto che si colleghi a una pagina pertinente a quella da cui parte. Viceversa è irrilevante quando punta a un tema tutto fuor che pertinente a quello esposto nella pagina in cui è contenuto.

Sappiamo tutti che se parlassi di [patatine fritte] e creassi un anchor text che punta a una pagina relativa a [macchine da scrivere] e un altro che punta a una pagina concernente [pannelli solari], Google comincerebbe a pensare che lo sto prendendo in giro. Se non altro perché vedrebbe pagine sì connesse, ma connesse senza logica.

Cosa bisogna fare perché le pagine di un sito Internet siano logicamente interconnesse?

Bisogna assicurarsi di avere una ragnatela di link interni che rafforzi il tema (o i temi) principalmente trattati dal sito.

Ovviamente, ciò vale non solo per le pagine, ma anche per gli articoli.

Questo, però, lo vediamo tra un attimo. Ora concentriamoci sugli aspetti pratici. E chiediamoci: quali passi occorre compiere per garantirsi una solida struttura?

Come ottimizzare la struttura di un sito web

Come si ottimizza un sito a livello strutturale (architettura web)

Se c’è una cosa che ho imparato in questi anni, è che nello sviluppo di un sito c'è molto da imparare in ciò che ha detto Lincoln: 

Give me six hours to chop down a tree and I will spend the first four sharpening the axe (Dammi sei ore per abbattere un albero, e ne spenderò quattro ad affilare l’ascia).

Uno sguardo alla storia del web rivela subito che mai come oggi è così facile creare siti. Paradossalmente, però, non si sono mai visti siti fatti peggio di quelli che si fanno oggi. E non perché siano brutti, ma perché sono male strutturati. Spesso questo dipende dal fatto che si trascurano domande che non sono affatto trascurabili. Per esempio:

  • Qual è la mission?

  • Qual è il tema principale del sito?

  • Quante pagine avrà?

  • Quali saranno i suoi contenuti?

  • Come saranno predisposti?

  • Come saranno interconnessi?

  • Dove voglio che vada l’utente quando arriva a questa pagina?

  • Cosa voglio che faccia quando atterra su quest’altra?

Potrà suonare anche un cliché, ma un sito è strutturato bene solo quando è architettato  come un albero, dove la home funge da tronco, da cui si ramificano le categorie, dalle quali, a loro volta, originano le sottocategorie. Ciò perché così una cosa segue l’altra, e le informazioni sono agevolmente comprensibili per le persone e per i robot.

Vediamo dunque come strutturare la parte più importante di quest’albero: la home page.

1. Struttura di un sito web e home page

Definizione di gerarchie delle pagine, categorie e sottocategorie per la homepage

Chiunque intenda migliorare il proprio sito, non può partire dalla fine. Deve partire dall’inizio: dalla home page. Non serve dire che questa rappresenta il cuore pulsante di ogni sito. E se è vero che una buona home fa vincere il 40/50% della battaglia, purtroppo è vero anche il contrario: con una pessima home la sconfitta è assicurata.

Il motivo, piuttosto ovvio, è che se la home è poco chiara, l’utente non ci pensa due volte, e va a pescare informazioni altrove.

Tanto è importante questa pagina che, piuttosto che guidare i visitatori a una home oscura, è meglio condurli in qualunque altro posto. Spesso la gente è mossa da una gran voglia di acquistare quando digita la URL di un sito, ma la perde non appena vi ci arriva. I motivi sono molti:

  • il sito non carica velocemente

  • non è professionale

  • non trasmette le intenzioni dell’azienda

  • contiene dead link

  • ecc.

Insomma, quando si sviluppa una home page, ci si può anche permettere di trascurare un po’ l’estetica, ma ci si tira la zappa sui piedi se non si cura l’efficienza. Per evitare che ciò accada, occorre sedersi al tavolo e farsi alcune domande. Eccone alcune:

  • La pagina attira l’attenzione dell’utente in circa cinque secondi?

  • Siamo certi che l’architettura sia disegnata per favorire le intenzioni dei visitatori?

  • Quanto appare professionale questa home da 1 a 10?

  • La grafica, e la scelta dei colori in particolare, incoraggiano gli utenti a fare quello che vogliamo, oppure mandano un segnale sbagliato?

  • Esistono link che mandano i visitatori esattamente dove vogliamo che vadano?

  • I testi sono scritti in maniera coerente? Il loro significato è inequivocabile?

  • Possiamo dire che la pagina rifletta i principi di UX?

  • Dove cade l’occhio dell’utente quando atterra in questo luogo? Cosa vogliamo che veda? E cosa vogliamo che trascuri?

  • La pagina dei contatti è facile da trovare?

  • È possibile accedere subito ai prodotti in vendita?

  • Cosa c’è di superfluo che distrae l’attenzione dell'utente?

Navigare un sito non dovrebbe essere diverso dallo sfogliare un libro. Tutto dovrebbe essere chiaro fin da subito.

Ancora prima di aprirlo, una persona dovrebbe essere in grado di indovinare quel che c'è dentro. Come gli occhi sono lo specchio dell’anima, così la home è lo specchio di ogni sito.

2. Struttura di un sito web e blog

Un blog di successo deve essere ben strutturato

Quanto sia importante che il menù offra una panoramica del sito, e quanto sia fondamentale bilanciare categorie e sottocategorie, sono questioni già affrontate in questo articolo, al quale rimando per qualunque spiegazione in merito. Ora vorrei concentrare l’attenzione su una diversa e fondamentale componente: il blog.

In passato i blog erano più che altro una serie di articoli sviluppati intorno ad argomenti saltuariamente accomunati. Tecnicamente, si iniziava a scrivere senza aver chiaro un obiettivo, accumulando una sfilza di post privi di una vera e propria gerarchia. Di conseguenza, ogni post era tanto importante quanto gli altri. Cosa alla quale i motori di ricerca sono piuttosto allergici.

Tempi passati.

Oggi i blog di successo sono quelli bene strutturati. E poiché nessuno è così cieco da non notarlo, la tendenza sta cambiando. Evidentemente anche perché oggi il blog è usato per farsi trovare dai motori di ricerca, più che per sciorinare i propri affari personali.

Detto questo, è chiaro che non solo il sito, ma anche il blog deve rispettare una struttura gerarchica, nella quale gli articoli principali occupano la parte più alta dell’architettura, mentre i secondari fanno loro da satellite. In questo modo, anziché avere dieci articoli che trattano della medesima cosa nel medesimo modo, si avrà un “articolo padre” attorno al quale gravitano i suoi “figli”.

Non a caso i siti che si posizionano più in alto nelle serp sono organizzati come una tesi di PhD: hanno un titolo che identifica l’argomento, un abstract che riassume i punti principali, un indice che rimanda alle varie sezioni, e dei contenuti che approfondiscono il tema centrale.

Naturalmente, però, per concepire un blog di questo tipo – dove l’articolo maggiore tocca ciascuno dei temi singolarmente approfonditi dagli articoli minori – non basta mettersi a scrivere, ma occorre creare un impianto preciso, anticipando i temi da trattare. Anzi, occorre predeterminare i contenuti e il modo in cui gli articoli interagiranno tra di loro.

È un lavoro estenuante, sì, ma qualcuno lo dovrà pur fare…

Conclusione

Tirando le somme, possiamo dire che l’avere una struttura è per un sito web indispensabile, non solo per la UX, ma anche per aiutare i motori di ricerca a capire quali articoli siano da preferire. Infatti, se questi non capiscono come un sito è organizzato, si trovano costretti a ignorarlo.

Strutturare un sito in maniera logica e gerarchica previene che ciò avvenga. La home dovrebbe puntare ai contenuti più importanti, mentre il blog dovrebbe prevedere “articoli maggiori”, attorno ai quali gravitano e ai quali puntano gli “articoli minori”.

Com'è la struttura interna del tuo sito web?

Mi piacerebbe sapere se prima di creare il tuo sito o blog hai fatto questi ragionamenti e se pianifichi i tuoi  contenuti pensando alla gerarchia delle pagine e alle keyword che cercano gli utenti.

Hai a disposizione la sezione dei commenti qui sotto per raccontarmi se quest'articolo ti è stato utile o se hai ancora qualche dubbio!

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Saggista, blogger e WP designer. Prima di fondare Abovesafelevel.it, ha creato Robasuperfiga.it e ha scritto qualche saggio sulla natura umana.