Strategie di Internal Link Building Avanzate Per Posizionare un Sito Web

Dario Ciracì

giu 10, 202411 min di lettura
Strategie di Internal Link Building
Condividi

INDICE

Se ti occupi di SEO da molto tempo, nella tua carriera avrai sicuramente avuto modo di leggere tantissimo sull’importanza dei link ai fini del posizionamento. Sono però anche sicuro che avrai letto tantissimo su quanto siano vitali i link esterni ai fini del ranking.

Sì, si parla molto, anche troppo della Link Building quando si pensa al concetto di “link”. Molto meno però dei link interni.

Chi l’ha detto che non si può parlare di Link Building pensando ai link interni?

A tutti gli effetti anche il termine “Link Building”, ovvero, costruire link, ritagliato sul proprio progetto web, sui propri link interni, è del tutto legittimo e non c’è alcuna linea guida che ci vieti di costruire link sul nostro sito.

A differenza dei link esterni, con i link interni puoi linkare come vuoi!

Sappiamo bene come i backlink siano ancora oggi il fattore di ranking in assoluto più importante (in realtà non sono tanto sicuro siano ancora al primo posto, ma di certo sono ancora importantissimi) e sappiamo come negli anni se ne sia abusato al punto che Google ci ha dedicato un algoritmo anti spam, Penguin diventato poi everflux ed integrato nel Core Algorithm.

Dopo Penguin la strategia di Link Building è un po’ cambiata: per alcuni è radicalmente cambiata.

Da linkare sempre con “money anchor text” (ad esempio “scarpe Nike Air Max uomo”) ovvero con testo corrispondente alla parola chiave con la quale si voleva rankare, si è passati ad un linking più naturale, che comprendeva testo generico (es. “cliccando qui”), naked url (es. www.miositoweb.it) o partial match anchor text (es. scarpe Nike Air Max su Zalando”).

La situazione però cambia se si parla di Internal Linking. Fino a prova contraria, puoi fare quello che vuoi finché lo fai sul tuo sito. L’importante è tenere sempre a mente la soddisfazione dell’intento di ricerca dell’utente e i link interni servono a guidare l’utente verso l’esplorazione di altre pagine del tuo sito.

Per il bot inoltre, hanno uno scopo non secondario: scoprire tutte le pagine e del tuo sito e comprendere quali sono le pagine più importanti del tuo sito.

Google scopre le nuove pagine attraverso i link interni
Come vengono scoperte le nuove pagine da Googlebot

Nel corso degli anni John Mueller, Search Quality Analyst di Google ha chiarito qual è lo scopo dei link interni su Google e, soprattutto, sugli anchor text utilizzati:

Dichiarazione John Mueller sui link interni
John Mueller si esprime sul valore dei link interni
Cosa dice John Mueller sugli anchor text
Il valore degli Anchor Text nei link interni per Google

Mentre con i link esterni, dopo il rilascio del Penguin Update, la posizione del link all’interno della pagina è cambiato, dando valore grossomodo ai link presenti nel corpo del testo e togliendolo a quelli posizionati in sezioni non editoriali (header, footer, sidebar, ecc.), con i link interni il discorso sembra essere diverso; sostanzialmente assume lo stesso valore in qualunque sezione della pagina esso venga inserito.

Qui il tweet di John Mueller in merito:

John Mueller sulla posizione dei link interni
John Mueller in merito alla posizione dei link interni nel corpo della pagina

Quindi, va bene metterli ovunque tu voglia perché i link interni sono importanti. Ma perché se ne parla così poco? Perché c’è poca diffusione sulla Link Building interna? Credo sia dovuto al fatto che in pochi, SEO compresi, siano consapevoli del reale valore dei link interni, se strutturati a dovere.

Vediamo come possiamo sfruttarli per aumentare il traffico organico dei nostri siti.

Possiamo fare almeno due cose con i link interni del nostro sito:

  • Link Building per posizionare le nostre pagine “business” (sì, proprio link building e in modo lecito).
  • Ridare linfa vitale alle nostre pagine che non producono più traffico.

Vediamo nel dettaglio queste due strategie.

Apri Google Search Console, clicca su “Link” nel menu a sinistra e poi nella tabella “Link interni”.

Link interni di un sito web visualizzabili in Search Console
Puoi visualizzare i link interni con più link sulla Search Console di Google

Vedi le pagine più importanti del tuo sito listate tra le prime dieci, diciamo subito dopo la homepage?

No? Allora c’è un problema di Internal Link Building non valorizzato.

Ora effettua un crawl con Semrush o con il tuo crawler preferito.

Se hai usato Semrush, al termine della scansione, vai alla sezione “Link interni”. Qui troverai il grafico “Distribuzione dei link interni” dove, sostanzialmente, potrai conoscere quali sono attualmente le pagine del tuo sito che stanno ricevendo il più alto “Internal Link Rank”.

Distribuzione link interni di un sito in Site Audit di Semrush

Se hai la conferma che tra le pagine identificate da Semrush come “forti” non ci sono quelle che sono per te (e per il tuo business) più importanti, allora puoi lavorare per cambiare lo stato delle cose.

Per una buona strategia di internal link building dovrai fare in modo che le pagine più importanti del tuo sito risultino quelle più linkate e, cosa importante, dovrai fare in modo che oltre a risultare tra le più linkate, vengano linkate con il testo di ancoraggio che desideri, ovvero quello con cui vuoi che siano posizionate le tue pagine business (ricordi cosa ha detto John Mueller sopra? “L’anchor text del link interno aiuta il bot a comprendere il contesto della pagina”).

Ora, utilizzando crawler specifici come Screaming Frog o Sitebulb potrai scaricarti tutti i link interni del tuo sito e dovrai guardare questa volta, oltre al fatto che le pagine più linkate del tuo sito siano quelle per te più importanti, anche alla distribuzione degli anchor text e a quella della posizione dei link interni nelle pagine.

Organizza le colonne eliminando tutte quelle non utili in questo momento e filtra i risultati affinché ti vengano mostrati i link ipertestuali (che sono sempre più importanti dei link da immagini o da altri tipi di file, esempio xml sitemap).

Dopo aver estratto tutti i link interni, puoi filtrare per le 20 pagine del tuo sito e crearti una tabella pivot con un grafico. La soluzione per te, come obiettivo finale, sarà quello di avere una situazione come quella del mio sito: avere le pagine più importanti quali quelle più linkate.

Successivamente puoi crearti una comoda tabella pivot e poi un grafico come quello che segue per avere un’idea più chiara su come intervenire per ottimizzare la tua internal linking strategy.

Numero di Grafico anchor text per posizioni nelle pagine
Numero di Anchor Text per posizioni nelle pagine

Il grafico sopra è dal mio sito webinfermento.it e ho selezionato volutamente le top 20 internal anchor text. Ora, il grafico ti darà una chiara situazione su come dovrai lavorare per distribuire meglio gli anchor text dei tuoi link interni.

Per capirci meglio, magari il primo grafico potrà anche averti evidenziato che le tue pagine più importanti sono già quelle più linkate internamente. Tuttavia, però, c’è la possibilità che tu non le stia linkando con le giuste anchor text.

Nonostante John Mueller abbia detto che, a differenza dei link esterni, per i link interni non ha rilevanza la posizione del link all’interno della pagina, negli anni ho imparare a prendere con le pinze tutte le dichiarazione di Google, specie se provenienti da Mueller; il mio motto SEO è “fidarsi è bene, sperimentare è meglio”.

Se un link è nel contenuto principale della pagina ha più possibilità di essere cliccato (e di essere dunque utile) dall’utente e, di conseguenza, il nostro obiettivo sarà quello di favorire un maggior interlinking dal contenuto della pagina.

Come (e Dove) Linkare Per Migliorare il Ranking

Per favorire un maggior interlinking sulle keyword di interesse, bisogna individuare innanzitutto il “contesto giusto” per linkare.

Il nostro obiettivo, infatti, non sarà quello di fare keyword stuffing usando i link interni ovunque, ma inserire dei link che abbiano un senso, dei link che aggiungano valore anche all’utente e non solo a Googlebot.

Se il tuo è un sito editoriale o è un E-commere ma con una sezione editoriale, puoi sfruttare gli articoli per inserire i link su anchor text business iniziando dalle pagine più forti del sito (per numero di link esterni e di link interni).

Il link deve essere inserito in modo naturale ed avere un senso. Nell’esempio qui sotto un articolo dal blog di Semrush che, menzionando il termine “link esterni”, si collega all’articolo ad essi dedicato.

Esempio link interno corretto
Esempio di link interno di Semrush

Se hai un magazine o un blog che usa il CMS WordPress ed hai migliaia di articoli pubblicati, puoi utilizzare un plugin come "Link Whisper" che analizza l’intero database degli articoli e suggerisce, in base alle parole chiave da te indicate, in quale articoli suggerire l’inserimento del link su testo già presente e, volendo ha anche una funzione di auto-inserimento in bulk.

Sfrutta queste sezioni del tuo sito per linkare le categorie e le sottocategorie più importanti del tuo sito, considerando che nel caso di un E-commerce di grandi dimensioni non sarà mai possibile linkare tutto.

Sfrutta sempre un mega menu se hai tante categorie di prodotti e richiama nel footer le macro categorie più importanti.

Attenzione però a non esagerare con i link nel footer! Ricorda che il footer ha oggi l’obiettivo di mostrare i dati di contatto della società e i link alla privacy e cookie policy.

In passato i footer link ottimizzati erano molto utilizzati e i portali che ne facevano ampio utilizzo sono poi stati spazzati via dall’aggiornamento algoritmico chiamato Penguin, che penalizzava i siti che facevano abuso di link esterni sovraottimizzati e che, al tempo stesso, presentavano un'ottimizzazione on site molto spinta.

Esempio penalizzazione per link interni nel footer
I footer link del portale comparatore di assicurazioni online Segugio.it. Attenzione a non abusarne!

A livello di gerarchia, dopo la homepage le pagine di listing (categoria e sottocategoria) sono generalmente quelle più importanti del sito.

Puoi sfruttare la parte editoriale della pagina (per capirci quella “belove the fold”, ma in certi casi anche quella “above”) per inserire link interni rispettando sempre un ordinamento gerarchico.

Il famoso Zalando, citato spesso come best practice SEO da seguire per gli E-commerce, ci viene in aiuto anche quando si tratta di trovare ispirazione per la composizione della nostra rete di link interni.

Nell’immagine qui sotto puoi vedere come nei listing di prodotto di categoria e sottocategoria, la sezione “below the fold” è praticamente strutturata per i bot, piaccia o meno. L’utente ci clicca? Probabilmente no. Ma il bot ha modo di individuare tutte le categorie strettamente correlate a quella in cui si trova, nonché arrivare ad altre categorie simili.

Il SEO di Zalando ha invece modo di fare link building interno avendo l’opportunità di utilizzare la keyword esatta con la quale cerca di posizionarsi la pagina di destinazione.

Esempio di best practice di link building interno dal sito Zalando
La "ragnatela" di Link Interni di Zalando

Per capire come strutturare la tua rete di link, oltre ad ispirarti a un top player come Zalando, cerca di seguire un senso logico e di chiederti cosa l’utente (e il bot) vorrebbe trovare in una determinata sezione?

A senso logico, se sono in una macro-categoria di prodotti (es. occhiali da sole donna) ha senso vedermi ben linkate tutte le sottocategorie correlate (es. occhiali da sole per tipologie di forma, occhiali da sole per tipologie di modello, ecc.) ed eventualmente tutte le pagine dei brand che commercializzano quella categoria di prodotti.

Esempio strategia di link interni di Asos
Un esempio di rete di link interni e contestuale utilizzata da Asos nella categoria di prodotti degli occhiali da sole.

L’importante è però ricordarsi sempre di non abusare. Ci sono SEO che sono convinti che vada trasformata in keyword transazionale ogni parola testuale presente sul sito. Non è così. Si faceva in questo modo in passato e da allora la SEO è evoluta.

Sovra-ottimizzare oltre una certa soglia non porta più vantaggi, anzi, in alcuni casi può far scattare il filtro di over optimization.

Il problema delle pagine orfane o poco linkate e di quelle deindicizzate è spesso correlato.

Se una pagina è poco linkata vuol dire che sia noi sia il bot la riteniamo poco importante. Sono tante le cause per cui una pagina può essere poco linkata (o non avere alcun link):

  • è una pagina orfana perché rilevata in sitemap ma non presente nei link interni del sito;
  • sono pagine di paginato;
  • sono url di immagini o di pdf.

Una delle ragioni per cui, soprattutto per i siti editoriali, le pagine finiscono deindicizzate e segnalate nel report di Google Search Console “Crawled – Currently Not Indexed” è anche perché sono poco linkate.

Report "Crawled - Currently Not Indexed" di Google Search Console
Il report Google Search Console "Crawled - Currently Not Indexed"

Anche in questo caso, dopo aver fatto un audit del tuo sito, puoi valutare innanzitutto entro quanti clic dalla homepage è navigabile in media il tuo sito.

In linea di massima la maggior parte del tuo sito dovrebbe sempre essere raggiungibile entro 3 clic dalla homepage.

Se avrai dall’audit di Semrush (o altro crawler) il grafico come quello qui sotto, la situazione sarà più che positiva.

Grafico profondità di crawling di un sito da Site Audit
Livelli di profondità di scansione di un sito

In caso contrario converrà invertire la rotta e rendere il sito meglio interlinkato affinché le pagine, anche le meno importanti, siano raggiungibile entro pochi clic dalla home.

Come Fare?

Innanzitutto fai in modo di avere un megamenu con tutte le categorie e sottocategorie del sito linkate.

Nelle pagine di categoria, aumenta inoltre il numero di link alle pagine foglie (prodotti nel caso di E-commerce, articoli di blog nel caso di siti editoriali, ecc.).

Stessa cosa puoi fare con i paginati. Se il layout attuale della pagina è impostato per mostrare 10 link, puoi aumentarlo a 20. Questo ridurrà il numero di pagine di paginato.

Usa la vecchia cara mappa Html.

Andata in disuso ma utilissima per i portali di grandi dimensione, aiuta tantissimo a ridurre i livelli di profondità delle pagine del sito.

Se il tuo sito ha poche migliaia di pagine può esserti sufficiente anche una sola mappa html linkata nel footer del sito.

Se il tuo sito ha decine o centinaia di pagine puoi strutturare una mappa html linkata nel footer e che mostri i link a tutte le categorie e sottocategorie del sito e che linki poi ad altre mappe html più piccole, che mostreranno ad esempio tutti i prodotti dei vari brand.

Con questi piccoli accorgimenti possiamo ridurre tantissimo i livelli di profondità di scansione del nostro sito.

Altra cosa a cui guardare quando ci si occupa strategicamente dei link interni è la distribuzione.

Accertiamoci che le pagine più importanti siano quelle che ricevono più link e che quelle che ne ricevano di meno siano quelle per noi meno importanti e non viceversa.

Nell’immagine qui sotto, tratta dall’audit del mio blog, le pagine “deboli” sono volutamente pagine per me poco importanti, in quanto rappresentano paginati di blog.

Distribuzione dei link interni nel Site Audit di Semrush
Distribuzione dei link interni

Ricorda sempre di prestare attenzione alla struttura del tuo sito, alla composizione del tuo internal linking map e degli anchor text utilizzati per dare importanza alle pagine per te più rilevanti. 

In questo modo la tua strategia di link building interna risulterà efficace e il posizionamento del tuo sito web ne beneficerà.

Condividi
Author Photo
Dario è il fondatore dell‘agenzia Webinfermento e autore del blog Webinfermento.it.. Specializzato in SEO, Content Marketing e Link Earning, partecipa come docente e relatore nelle più importanti conferenze italiane di web marketing. Ha curato numerosi progetti di successo nel Content Marketing e ha scritto il libro “Gestisci Blog, Social e SEO con il Content Marketing“, edito da Flaccovio Editore.