Come progettare una strategia di Inbound Email Marketing

Annette Palmieri

set 08, 20175 min di lettura
Come progettare una strategia di Inbound Email Marketing

Organizza la tua attività di Email marketing in ottica Inbound

Esiste una differenza tra l’Inbound Email Marketing e l’Outbound Email Marketing.

Sei sicuro che la tua attività di Email marketing stia attirando utenti nel tuo funnel?

Prima di capire come organizzare un’attività di email marketing in ottica Inbound facciamo chiarezza su due punti. In primis, tutti parlano di Inbound Marketing, ma pochi prendono seriamente in considerazione questo aspetto della comunicazione digitale di un’azienda. Il secondo punto è strettamente collegato al primo in quanto, quando si parla di email marketing si pensa immediatamente alla propria posta elettronica intasata dallo spam. Questo avviene per la ragione di cui ti parlavo precedentemente: troppo spesso ci vengono inviate email che non ci riguardano affatto, sia da un punto di vista del contenuto, sia dal punto di vista del rapporto che abbiamo con il brand.

Fortunatamente il mondo dell’email marketing si sta evolvendo verso quello di cui tutti parliamo quotidianamente, l’Inbound Marketing. Questo significa che gli operatori del settore hanno almeno l’obiettivo di individuare utenti che hanno già espresso interesse verso la propria azienda. Ma lo spam esiste ancora e l’Inbound Email Marketing può essere interpretato come tale se non vengono eseguiti correttamente tutti i passaggi.

In questo articolo vedremo insieme come progettare una strategia di Inbound Email Marketing al fine di rafforzare il rapporto tra brand e utente e per aumentare il numero di lead, piuttosto che inviare promozioni a potenziali clienti. Come prima mossa abbiamo la necessità di creare una mailing list e aumentarne il numero di iscritti.

Come creare una Mailing list di valore e farla crescere

Probabilmente se hai deciso di leggere questo post è perché sai che raccogliere email a caso per raggiungere la più ampia audience possibile è una strada da non percorrere. Costruire una mailing list vuol dire come prima azione valutare la qualità dei lead invece della quantità. Per creare una lista dovresti raccogliere le email delle persone che ti hanno dato il permesso di utilizzare i loro indirizzi di posta elettronica: una strategia importante in quanto gli utenti sono i massimi esperti nell’evitare le comunicazioni che non desiderano.

Avere una chiara value proposition

Prima però di chiedere alle persone di iscriversi alla tua mailing list, c’è un punto cruciale da affrontare: qualunque metodo tu scelga di adottare deve includere una chiara value proposition, progettata per attrarre il tuo target.

Chiedere agli utenti semplicemente di sottoscrivere o iscriversi ad una maling list non è molto convincente. Bisogna cambiare la concezione delle cose: la richiesta di iscrizione deve costituire già un motivo e non un’offerta.

È molto più forte fornire un chiaro incentivo, così si avrà già una prima scrematura spontanea degli utenti. Quello che si può dare dipende dall’azienda e dal business, a patto che dia valore al proprio target.

Un altro modo per costruire una mailing list è quello di fornire contenuti gratuiti, come webinar, ebook o qualsiasi altro contenuto prezioso e scaricabile lasciando la propria email tramite un form.

Lead di qualità

Acquisire nuovi contatti ha un costo molto più elevato che curare quelli già in database. Concentrarsi solo sulla singola transazione vuol dire perdere di vista il valore dell’intero ciclo di vita di ogni potenziale cliente.

L’email marketing è un ottimo modo per alimentare i rapporti con i clienti, fino a quando non saranno pronti ad acquistare. Inoltre, l’invio di contenuti di alta qualità ai tuoi clienti può aiutarli a parlare bene del tuo brand.

Un consiglio per ottenere lead di qualità: non acquistare liste di email! Questo risale al principio di qualità e quantità. Meglio avere una lista più piccola di utenti coinvolti invece di un elenco corposo di persone non interessate. Inoltre, se invii messaggi a persone che non hanno espresso alcun interesse per la tua azienda o il tuo prodotto, corri il rischio molto elevato che tue email siano contrassegnate come spam.

5 differenze tra l’Inbound Email Marketing e l’Outbound Email Marketing

Di seguito ti elenco i 5 motivi per cui dovresti organizzare la tua attività di email marketing in ottica Inbound, una logica completamente diversa dalla classica visione Outbound.

1. Contatti spontanei. Come detto sopra, se stai ottenendo i contatti da liste acquistate o sponsorizzazioni di eventi, è tempo di smettere. Questi contatti non hanno chiesto di ricevere comunicazioni dal tuo brand via mail, quindi stai già partendo con il piede sbaglio per fare nurturing e concludere un affare con una di queste persone. Inizia a costruire una lista di contatti con un vero e proprio approccio opt-in, quindi utilizzando strumenti come:

  • il blogging;

  • contenuti scaricabili gratuitamente;

  • creazione di una newsletter regolare e con contenuti adatti alla fase del funnel in cui si trovano i tuoi utenti.

Costruendo le tue campagne di email marketing dirette a questi contatti, otterrai un tasso di apertura maggiore, così come i click e le altre conversioni. Inoltre, proteggerai la “reputazione” del tuo indirizzo IP senza che venga contrassegnato come spam.

2. Contenuti in target. Creare una newsletter ed inviarla a tutti i propri contatti, che siano essi prospect o clienti, è una pratica molto comune. Ma con una piccola segmentazione da organizzare direttamente all’interno della piattaforma di email marketing che si sceglie, è possibile iniziare a creare elenchi di contatti profilati, in base alle categorie di interesse.

Segmentando le tue liste, potrai creare dei contenuti ad hoc per ogni lista e dare maggiore valore alle esigenze specifiche degli utenti.

3. Valore del destinatario. La tua prima email non dovrebbe riguardare una vendita, soprattutto se si tratta di un elenco di nuovi contatti. Inizia invece fornendo contenuti che possano tornare utili nella quotidianità, che rispondano alle domande più comuni degli utenti o che li guidino attraverso il processo decisionale relativamente al tuo prodotto o servizio. In questo modo inizi a nutrire il rapporto e, naturalmente, a spostare gli utenti verso il BOFU (Bottom of the funnel).

4. Frequenza/Timing. Una grande differenza tra una email Inbound e una Outbound è la frequenza e il tempo delle comunicazioni inviate. Ogni settore ha un ciclo di vendita diverso e dovresti costruire le tue campagne di email marketing in base ad una chiara pianificazione. Non è consigliabile inviare sei email in un periodo di due settimane quando il ciclo di vendita tipico è di 12 mesi.

Struttura la frequenza delle tue campagne in modo che siano coerenti, senza essere troppo regolari.

Tieni anche presente quale giorno e quale ora sono migliori per l’invio. Non avere paura di sperimentare e fare alcuni test A/B!

5. Possibilità di modificare le opzioni di sottoscrizione. Ultimo ma non meno importante, per ogni email inviata assicurati che il destinatario abbia la possibilità di poter annullare facilmente o modificare le opzioni di sottoscrizione. La maggior parte delle piattaforme di email marketing inserisce questa opzione automaticamente in base alle normative. I tuoi iscritti apprezzeranno la facilità di poter annullare la sottoscrizione o, meglio ancora, di modificare la frequenza di ricezione dei messaggi.

Per concludere ti lascio un mio consiglio

Troppo spesso non si considera l’attività di email marketing abbastanza importante da dedicare una strategia e un piano editoriale. Non c’è nulla di più sbagliato, perché l’email rappresenta un canale preferenziale rispetto ai social network e ti permette di instaurare una comunicazione one-to-one altamente personalizzata.

Se hai ben chiaro il tuo funnel di vendita, non dovrai far altro che organizzare anche i contenuti delle tue email in base al funnel per far sì che le persone passino dalla fase TOFU a quella BOFU.

Alla strategia deve seguire l’azione, quindi dopo aver realizzato il tuo funnel per l’attività di email marketing non devi far altro che mettere in atto un piano editoriale per far sì che i contenuti arrivino sempre alle persone giuste nel momento giusto.

E tu cosa ne pensi dell'approccio inbound all'Email marketing?

Aspetto i tuoi commenti qui sotto!

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Napoletana, gattara, logorroica, twittatrice compulsiva, non vivo senza il mio smartphone a portata di mano. Vi avviso: sono peggio di Lucy Van Pelt. Amo le parole e quotidianamente lotto contro i miei nemici giurati: i refusi. Non sono brava in tutto anzi, le cose che so fare sono notevolmente maggiori rispetto a quelle che non so fare. Ad esempio, so scrivere ma non so camminare e bere contemporaneamente.