Perché lo Storytelling farà aumentare le visite del tuo blog
Ebbene lo ammetto, prima di iniziare a occuparmi del blog dell'azienda per cui lavoro non avevo la minima idea di cosa fosse lo Storytelling. Per dirla meglio: non pensavo che la narrativa potesse entrare in modo così prepotente nel panorama professionale, riuscendo a modificare e influenzare gusti e tendenze di diverse persone.
Ero un povero inconsapevole degli eventi, me ne rendo perfettamente conto. Avevo davanti agli occhi tanti tipi di pubblicità di diverse aziende che utilizzavano questo metodo per toccare il lato emotivo delle persone e non mi rendevo conto del fatto che tutto rientrasse in una precisa strategia studiata a tavolino.
Poco male, per fortuna una volta iniziato a occuparmi del blog di cui ho accennato in precedenza ho cercato di acquisire sempre maggiori conoscenze sulle principali tecniche dello Storytelling, alla ricerca di quegli elementi narrativi che, applicati alla comunicazione aziendale, riescono a trasformare degli utenti distratti in clienti fedeli e ambassador del brand.
Immagina la mia sorpresa e gioia quando sono venuto a conoscenza di una tecnica chiamata Storytelling Marketing, una strategia che applica le caratteristiche proprie dello stile narrativo al mondo professionale. Per me, aspirante scrittore con alle spalle un paio di pubblicazioni, si è trattato di una sorta di nuova meta da scoprire e da sognare.
Ho avuto la fortuna di poter collaborare e avere qualche buon consiglio da alcuni specialisti da me contattati, come per esempio Ilario Gobbi, che ha scritto anche un interessantissimo post pubblicato sul blog che gestisco.
Dopo aver letto quanti più articoli sull'argomento e aver acquistato un manuale di cui benedirò sempre ogni singolo centesimo speso per il suo acquisto (il libro in questione è Storytelling d'impresa di Andrea Fontana) mi sono detto "Bene, adesso ne so abbastanza per lanciarmi in questo nuovo e affascinante settore".
A questo punto mi è sorta un'ideuzza in testa, un modo per cercare di rendere quantomeno originale il mio approccio allo storytelling sui canali aziendali che gestisco, senza commettere l'errore di andare a scopiazzare le tecniche e le strategie dei migliori specialisti del settore.
Raccontare delle storie per avvicinare gli utenti
L'idea si è fatta strada in me nel giro di qualche giorno e senza ulteriori indugi ho pensato di proporre una nuova rubrica sul blog per presentare contenuti diversi dal solito, capaci, grazie proprio ai principi dello storytelling, di dare un sapore un po più personale a un settore, il web marketing, che di personale ne ha ben poco.
Quando scrivi per un blog aziendale devi per forza di cose incentrare tutti i tuoi sforzi sul tipo di target a cui l'azienda fa riferimento, proporre contenuti utili per questa fascia di utenti pubblicando tutorial, approfondimenti, post promozionali, consigli ecc ecc.
Insomma, come si può immaginare, un tripudio di elenchi puntati e di anchor text ben strutturati, nella speranza che le benedette keyword salgano sempre di più nelle SERP di Google.
Qual è il rischio di tutto questo?
Il mio parere personale è che, alla lunga, il blog risulterà davvero noioso e in realtà poco vicino alla reale natura delle persone. Il risultato sarà che con questo modo di raccontare la nostra azienda non avremo fatto breccia nei cuori dei lettori del blog aziendale e non li avremo indotti ad interessarsi ai servizi o prodotti che vendiamo. Questa è una cosa che in molti sembrano dimenticare di tanto in tanto: gli utenti ai quale ci rivolgiamo non sono solo dei numeri, un ammasso di username sconosciuti, vuote categorie da rimpinzare con informazioni a più non posso ben calibrate per provocare una reazione comandata. Sono persone che hanno bisogno di emozionarsi. Ed è qui che entra in scena lo storytelling aziendale per aiutarci.
Il fattore emozionale: dove lo mettiamo?
Proprio per questo motivo, per tentare di raccontare l'azienda in un modo più coinvolgente, ho pensato di creare una nuova rubrica, una categoria del blog chiamata I racconti di Keli in cui ogni sabato mattina ho raccontato una storia. Questi semplici racconti hanno tutti lo stesso protagonista, Amedeo, che ogni volta si trova ad affrontare alcune difficoltà professionali tipiche del settore, come un sito web troppo lento, scrivere contenuti web, scegliere i servizi hosting adatti, etc..
In sostanza Amedeo è stato per me il pretesto per raccontare come superare le più semplici e classiche difficoltà che (sono convinto) ognuno dei lettori del mio blog aziendale si trova ad affrontare ogni giorno. Attraverso questo personaggio ho sviluppato il mio esperimento di storytelling aziendale.
Nei Racconti di Keli non c'è soluzione di continuità tra un racconto e l'altro, ogni storia è come se fosse calata in un universo a sé, e di volta in volta in cui cambiano anche le caratteristiche psicologiche del personaggio principale, che mantiene sì un'aria simpaticamente disastrosa che lo caratterizza (lo ammetto, ho pensato a Woody Allen quando l'ho creato) ma ogni volta è calato in un contesto diverso, alle prese con una nuova problematica professionale.
Suggerire la filosofia dell'azienda attraverso lo Storytelling
Se sei un blogger professionista che scrive per il proprio blog, allora non avrai nessuna difficoltà nel mettere in campo te stesso e quello che sei. Quando però ti occupi del blog di un'azienda, quello che devi riuscire a mettere in risalto è la filosofia dell'azienda, i suoi valori, i suoi progetti, ciò che la società vuole far conoscere di sé agli utenti del web. Ma soprattutto devi fare in modo che tra l'azienda e gli utenti si crei una connessione. Lo storytelling può fornirti gli strumenti per raggiungere questo scopo.
Non è facile come possa sembrare e senza una vera e propria strategia di comunicazione, sarà molto difficile ottenere dei buoni risultati applicando questo approccio ai contenuti del tuo blog.
Nel mio caso, come sta andando l'esperimento?
Ho lanciato il mio esperimento di storytelling aziendale a luglio. Fino a questo momento posso solo mettere in evidenza come questi nuovi racconti, con i quali ho presentato ai lettori del blog aziendale che curo alcune situazioni nelle quali possono immedesimarsi, riescano ad attirare in effetti molto di più l'attenzione degli utenti, cosa evidenziata dal numero in crescita di visualizzazioni, interazioni e condivisioni sui diversi canali social di cui mi occupo sempre per conto dell'azienda.
È ancora presto per trarre delle considerazioni definitive, inoltre il periodo estivo non può essere preso in esame in termini assoluti, visto che si tratta di un periodo particolare in cui, normalmente, il traffico web cala vistosamente, sono quindi curioso di valutare nei prossimi mesi quali saranno i risultati che farà registrare questa rubrica, anche per quel che riguarda l'andamento delle keyword che inserisco di volta in volta nelle diverse storie.
Lavoro su un blog aziendale e cerco con queste storie di collegare due esigenze: da una parte proporre soluzioni per i professionisti del web marketing, mettendo in evidenza quelle che sono le difficoltà di un individuo che tenta di affacciarsi in un mondo per lui nuovo; dall'altra lascio intuire quelli che sono i punti fermi dell'azienda stessa, la sua filosofia e il messaggio che vuole trasmettere alle persone. Per coniugare queste 2 necessità, lo storytelling aziendale è davvero formidabile.
E non è finita qui: bisogna tenere sempre d'occhio in primis quello che è il benedetto target a cui l'azienda si riferisce, perciò va bene inserire parti di se stessi in questi brevi racconti ma soprattutto cercare di riportare quelle che possono essere le problematiche di queste persone e proporre, attraverso gli eventi narrati, una possibile soluzione degli stessi.
Un lavoro non semplice ma altamente stimolante e che, mi auguro, possa portare un messaggio ben chiaro a tutti coloro che andranno a leggere e cioè che l'azienda non considera gli utenti una massa informe di nomi ma delle persone, individui con intelligenze e sentimenti, un lato emotivo che troppo spesso nel ramo aziendale viene tenuto fuori.
Io non sono d'accordo ed è per questo che adoro lo Storytelling. Colpire l'attenzione delle persone e suscitare un loro interesse non potrà che far altro che portare a dei grossi vantaggi, anche in termini di fidelizzazione.
Utopia? Non so ancora rispondere su questo, datemi qualche altro mese e (se volete) tireremo le somme del mio esperimento di narrazione aziendale: valuteremo insieme se il mio test di storytelling ha raggiunto l'obiettivo desiderato o se è rimasto un misero tentativo di uscire dagli schemi destinato a finire nel nulla.
Anche tu hai applicato lo storytelling alla tua strategia di comunicazione aziendale?
Ti va di raccontarmi la tua esperienza e magari di dirmi quali sono stati i tuoi risultati?
Aspetto i tuoi commenti.