SEO trend 2020: le teorie degli esperti italiani

Valentina Pacitti

dic 31, 201916 min di lettura
SEO trend 2020: le teorie degli esperti italiani

È tempo di tirare le somme su quello che è stato questo ultimo anno nel Web marketing e dare un'occhiata a ciò che, con tutta probabilità, i professionisti del digitale dovranno affrontare nel 2020.

Quali strategie e tattiche SEO funzioneranno l’anno prossimo? Con quali nuove capacità dei motori di ricerca dovremo fare i conti? E gli utenti, quali comportamenti consolideranno e quali nuove esigenze dovranno essere soddisfatte? 

Rispondere a queste domande ci aiuterà ad affrontare l’anno che sta per iniziare con un piano di marketing aggiornato, allontanando la possibilità di incappare in qualche imprevisto.

Come ogni anno abbiamo chiesto agli esperti quali sono le loro teorie sul 2020: quali trend la faranno da padrone nella SEO? A cosa stare attenti fin da ora? E come prepararsi al meglio per i prossimi 12 mesi?

Se anche tu in questo periodo dell’anno ami fare un po’ di valutazioni su ciò che è accaduto finora nel marketing online e azzardare qualche ardita (o non tanto ardita) previsione, non perderti il nostro post annuale sulle tendenze SEO dell’anno nuovo e usa i commenti in fondo al post per dire la tua!

Cominciamo!

Mariachiara Marsella

Mariachiara Marsella

Web marketing manager, esperto SEO

Credo che il trend del 2020 nella SEO sia più che altro un marcato perfezionamento e successivo consolidamento di quanto sta già accadendo. Mi riferisco essenzialmente ad alcuni "eventi chiave" che molto probabilmente troveranno una più ampia diffusione, insomma saranno notati più facilmente. Nello specifico penso all’inevitabile aumento delle ricerche vocali, al ruolo vitale (nel bene e nel male) del brand e quindi delle ricerche branded, all’analisi (direi maniacale) dei bisogni degli utenti espressi attraverso ricerche effettuate sul motore di ricerca, alla personalizzazione dei risultati, che sarà sempre più personale, all’altrettanto inevitabile tris d’assi "UX + SEO + analisi data" (big, small, sporchi o puliti che siano) e, infine, alla saturazione dei contenuti "tanto per". Questo ultimo aspetto significa, ad oggi, molto di più di un semplice “realizza contenuti di qualità”. Questo ultimo concetto suggerisce che: dato un certo bisogno degli utenti che vuoi soddisfare e puoi soddisfare - in quanto voce autorevole in merito - dovrai trovare il modo migliore per piacere tanto a Google quanto agli utenti.

Concludendo, non solo la SEO non è morta ma ad oggi, anzi, sta verosimilmente vivendo la sua migliore stagione.

Finalmente ci si è accorti che non è e non può essere un’attività una tantum ma, invece, un vero e proprio modus pensandi che accompagna il progetto dalla nascita al mantenimento passando per nuove potenzialità da esplorare, ahimè o per fortuna (visto che non ci si annoia mai!) anche in base agli "umori" di Google.

Carmine Pucino

Carmine Pucino

Consulente SEO e Web Marketing

Cercare di fare previsioni nel complesso universo della SEO è un po’ come sperare di vedere il proprio futuro in una sfera di cristallo. Puoi provarci, ma nessuno ti garantisce che quella sfera non sia una semplice illusione ottica! Al netto di questa considerazione, dei doverosi “dipende”, e tralasciando per una volta il funerale che tutti considerano imminente ormai da anni, io voglio andare controcorrente e proclamare all’umanità che la SEO è viva e vegeta, e lo sarà ancora a lungo. 

Parlando di SEO trends per il 2020, quindi, preferisco affrontare la questione focalizzando l’attenzione sul solo argomento che dà valore all’affermazione precedente: l’utente e i suoi bisogni! È solo intorno ad esso, infatti, che ruota qualsiasi innovazione possiamo immaginare, ed è sull’utente che bisogna concentrarsi se si vogliono ottenere risultati concreti, economicamente sostenibili e sconnessi da qualsiasi logica di posizionamento fine a se stesso. Lavorando ogni giorno su progetti personali e su quelli dei clienti, mi capita di analizzare centinaia di serp, ed è impossibile non notare come il mondo Google sia costantemente in fermento, ma sempre più concentrato sul rispondere in maniera completa e pertinente alle esigenze delle persone. 

Credo che l’impatto più rilevante nel 2020 si verificherà quindi proprio sugli utenti, e i punti di contatto con essi saranno davvero tanti: SEO local, ricerche vocali, e-commerce e modalità di acquisti online (AKA e-commerce) su tutti!

La SEO Local, e in modo particolare Google My Business, stanno crescendo in maniera esponenziale. Sembra che dopo il fallimento di Google Plus a Mountain View abbiano davvero trovato un cavallo vincente su cui puntare. Nell’ultimo anno abbiamo visto:

  • un totale restyling dei local pack, sempre più ricchi e completi
  • la sempre maggiore importanza riservata alle immagini
  • la possibilità di pubblicare post, iniziative e notizie a corredo del proprio profilo
  • ads sviluppate sui servizi locali 
  • badge di garanzia rilasciati direttamente da Google
  • possibilità di acquistare biglietti per attrazioni turistiche
  • caroselli di foto 
  • una miriade di piccole implementazioni 

Alcune di queste novità per il momento sono disponibili solo negli USA e in altre nazioni (non in Italia). Sembra chiaro, inoltre, che su My Business si avrà molto presto la possibilità di fare acquisti in maniera diretta, oltre al “classico” drive-to-store che da sempre rappresenta il core di questa piattaforma.

L'anno prossimo vedremo anche il prepotente sviluppo delle ricerche vocali. Tutte le statistiche dimostrano crescite enormi in tal senso, vedi questo articolo per approfondire un po’ di numeri.

La sensazione è che il linguaggio conversazionale stia diventando uno standard, non più una novità. Ciò è vero soprattutto per le nuove generazioni, che sono ormai abituate a sfruttare i propri device usando quasi esclusivamente la voce.

Inoltre in futuro potremmo trovarci a lavorare non più sui soli smartphone o sugli assistenti vocali che oggi conosciamo (Google Home e Alexa su tutti), ma su tanti altri oggetti con cui è utile “parlare”, che saranno via via resi interattivi.

Insomma, le tendenze da studiare e su cui ragionare sono davvero tante. Di sicuro il 2020 non sarà un anno noioso per chi lavora in questo settore! :-)

Emanuele Tolomei

Emanuele Tolomei

Consulente Esperto SEO, Web Project Manager

Come al solito sei lì che cerchi qualche bottone da premere, e nel frattempo sono passati anni, e in tutti questi anni non sei ancora riuscito a immaginare qualcosa che sia buono per te stesso.

A parte progetti personali, la miglior cosa che puoi fare per il tuo benessere nel 2020 è:

  • smettere di informarti nei posti sbagliati
  • leggere di cambiamenti che avvengono alla velocità della luce
  • sapere cosa fa Greta in real time
  • fare complimenti a tutti i colleghi che incontri su Facebook
  • leggere libri retrodatati
  • milioni di altre cose che fai già...

Se vuoi capire dove andare, devi essere pronto a spezzare tutti i paradigmi a cui sei più assuefatto.

La SEO non è cambiata, ma sono cambiati i canali su cui puoi farla. 

Se continui ogni giorno a guardare le serp, ti sarai accorto che sono cambiate, ma continui ad ostinarti a fare link building per arrivare primo risultato su una chiave, in cui con la SEO ti ritrovi ben che vada 4°.

Quindi? dov'è che dovresti guardare? Devi immaginare Google, come un grande ecosistema, che coinvolge gli utenti in vari luoghi durante il customer journey. Devi anche fare i conti con le tue peculiarità:

  • fai informazione
  • fai affiliate marketing
  • fai lead generation
  • fai e-commerce
  • sei uno youtuber
  • sei un podcaster
  • fai e-mail marketing
  • fai funnel marketing
  • fai solo progetti pro-bono

Qualunque sia il motivo per cui lavori con la rete, devi dare un senso ad ogni micro-operazione, anche la più banale, che può essere la scelta della sedia su cui poggi il culo ogni giorno. Una volta pronto, sappi che dovrai fare un grande sforzo per resistere a tutti gli attacchi che farà Google al tuo Business, con continui Update, cambi di serp, cambi di ogni genere.

Cosa può proteggerti da tutto questo? Inizia a pensare a ogni progetto, o a ogni lavoro che svolgi per un tuo cliente, come una grande operazione di Brand Awareness. È il brand, che ti farà sopravvivere a qualsiasi cosa e ti renderà inattaccabile nel tempo. Se c'è una cosa che ho capito in ormai quasi 15 anni di internet, è che ho lasciato indietro tanti progetti, che magari mi hanno portato anche soldi e soddisfazioni, ma sono solo 3 o 4 quelli che ancora resistono, a prescindere da tutto quello che è accaduto in questi anni. Sì, perché se non lo sai gli Update avvengono da sempre, non esiste solo Bert e su SEMrush li puoi vedere.

Si è parlato di vocal search, di GDPR, di IA, di Machine Learning, di un sacco di cose, e ogni volta che sei uscito da un webinar, da un post del migliore dei SEO, da un seminario o da un convegno, da un corso seo avanzatissimo, ti sei sentito potente e ti sei detto: "Adesso vado a casa e mi bunkerizzo fino a che non ho applicato tutto". Poi sarà arrivato qualcosa, che ha smontato pezzo per pezzo le tue certezze. E sai perché? Perché quello che ti hanno fatto vedere ha funzionato in un preciso momento e per un preciso progetto con un preciso target.

La miglior cosa che puoi fare nel 2020 è continuare a studiare, a capire, a testare, ma non sulle cose degli altri, bensì su cose create da te per innescare un processo all'interno di uno dei vari canali di Google, cercando di scardinare i paradigmi. Anziché lavorare con le ipotesi, lavora con i fatti.

La sostanza è che nessuno può sapere quale sia il migliore approccio da tenere in considerazione, ma l'unica cosa che ti aiuterà ad affrontare qualunque cambiamento, ricordati, sarà il Brand, te l'ho detto anche prima. In un cosmo come lo è internet, è l'unica cosa che i tuoi utenti riconosceranno a prescindere da dove troveranno il contenuto. È l'unica cosa a cui un Update non può fare nulla, e se analizzassi ogni singolo progetto che oggi non porti avanti, troverai sempre questo pattern.

Se il modo per ottenere più visibilità, oggi, è Discover, allora prova con tutte le tue forze a entrarci, ma non farlo con òiaubnvgnvgnvgnvgnvghnfvbupian.blog o miglioriregalinatale2020.com, ma con nomecognome.it, nomeazienda.it, nomebrand.it, nomeprodotto.it e scegli un piano editoriale che sia utile a chi lo fruisce. Quello che farà la differenza sarà NOME. Vuoi sapere di più? È sempre stato così :), ma eri troppo preso nel cercare il bottone o il plugin delle meraviglie  e a diventare sempre più SCARSO.

Ti lascio con una nuova visione di quello che per me è oggi il web. Tempo fa, mentre usavo alcuni strumenti combinati tra loro, ho iniziato a vedere una parola molto ricorrente: TRIGGER, ossia attivatore. Hai mai pensato a una parola chiave come un TRIGGER? Se lo hai fatto complimenti, perché sei già nella nuova dimensione. Se no provaci, e scoprirai un mondo che è sempre stato quello di chi, consapevolmente o no, ha fatto il web come lo conosciamo oggi. Pensa ad ogni cosa che produci, come qualcosa che attiva un processo, che ne sposta un'altra, che arriva a qualcuno, che si unisce a qualcos'altro.

Buon anno nuovo da Piediluco ;)

Marco Ronco

Marco Ronco

Esperto SEO

Da quello che abbiamo potuto vedere nel corso del 2019, anche nell’ambito del lavoro di agenzia in Meta Line, la SEO non ha vissuto particolari scossoni ma sta seguendo un progressivo cambiamento dove i motori di ricerca diventano sempre più evoluti per migliorare l’esperienza dell’utente. Credo che anche il 2020 continuerà sulla stessa onda anche sotto la spinta del recente update all’algoritmo di Google, BERT, di cui Big G ha annunciato il rollout anche in Italia solo pochi giorni fa. Al di là che si tratti di un importante passo in avanti nel campo dell’intelligenza artificiale per il riconoscimento del linguaggio naturale, questo nuovo aggiornamento non fa che confermare quanto già viene detto da tempo, cioè che nel digital marketing è importante creare contenuti di valore!

Scrivere bene, scrivere per il lettore prima che per il motore di ricerca diventerà ancor di più l’imperativo nel futuro più prossimo.

Determinate aziende come le PMI italiane che vogliono farsi conoscere devono comprendere l’importanza della cura dei contenuti, non ragionando strettamente in ottica di parole chiave ma anche e soprattutto in termini di condivisione di valore e anticipazione dei bisogni del cliente.

Occorre porsi le domande giuste per trovare le risposte giuste: cosa mi distingue? Quali sono i miei fattori differenzianti? In che modo posso raccontarli al pubblico e portarli fuori dalla mia azienda? Cosa cerca il mio prospect? Quali problemi deve risolvere? Stiamo parlando di Search intent! Che cosa stanno cercando le persone e cosa vogliono trovare come risultato delle loro ricerche. Dobbiamo capire le buyer persona e il loro journey, quali sono le motivazioni profonde che le muovono, come si informano e quale linguaggio utilizzano. Le persone non parlano per keyword, ma usano il linguaggio naturale. Google lo sa e per questo ha implementato un sistema come BERT: per riuscire ad interpretare al meglio le query di ricerca e cogliere sfumature e contesti, non solo parole, per dare risultati sempre più accurati e pertinenti.

In questo senso BERT ha avallato la necessità di curare la qualità dei contenuti perché porta il motore di ricerca ad essere sempre più intelligente e a comprendere sempre meglio come parlano le persone. Non si parla più di singole parole chiave ma di entità. Anche se Bert impatterà solo sul 10% dei risultati di ricerca sarà interessante vedere quali effetti avrà sulle SERP e sui featured snippet. Non dimentichiamoci che circa il 49% delle ricerche degli utenti sono no click search. L’utente inserisce una query di ricerca, guarda i risultati che appaiono in prima pagina e 1 volta su 2 non entra in nessun sito perché grazie ai featured snippet e al knowledge graph ha già trovato la risposta che cercava. Questo è vero in particolare per le ricerche da mobile, dove l’obiettivo è spesso trovare una risposta esaustiva in tempi rapidi.

Maggiore cura mettiamo nel contenuto, maggiore sarà la probabilità di raggiungere la prima pagina di Google e il risultato zero, lo snippet in primo piano. In questo senso, se ci pensiamo un attimo, il ruolo di Google ADS e degli annunci a pagamento è ancor più rilevante. 

Quest'ultimo punto mi porta a dire che un’altra delle tendenze SEO del 2020 sarà… Non solo SEO! Anche qui, niente di nuovo ma vale la pena ricordarlo: le stesse persone che fanno SEO devono imparare ad adottare una prospettiva ampia e a comprendere le dinamiche del proprio settore e di quello dei clienti per capire dove indirizzare le strategie di posizionamento e come queste possono lavorare in sinergia con altre attività di digital marketing.

L’errore più grande che possiamo fare noi SEO è quello di focalizzarci sulle keyword fini a sé stesse senza considerare gli obiettivi di business del cliente.

La SEO non è una disciplina a sé stante ma rientra tra gli strumenti di digital marketing a disposizione di agenzie ed aziende per curare la propria presenza online e intercettare i potenziali clienti sul web. Ribadisco quindi l’importanza dell’omnicanalità, un tema molto caro anche a noi di Meta Line su cui abbiamo basato il nostro nuovo metodo di lavoro Digital Marketing Design. Non di sola SEO può essere fatta la strategia di un’azienda, come allo stesso modo non basta fare campagne spot su FB o su Linkedin.

In ottica di business rimane comunque centrale il ruolo del sito web ottimizzato SEO, hub di contenuti e attualmente l’unica piattaforma digitale dove il brand può mantenere pressoché un pieno controllo. Lo diciamo sempre ai nostri clienti: il digitale è un ecosistema complesso, dove non conta tanto esserci ovunque e per chiunque, ma piuttosto sfruttare i canali giusti per arrivare alle persone giuste con i contenuti giusti per loro. La vera forza di una strategia digitale, nel 2019 come nel 2020, sarà l’integrazione tra la SEO e tutti gli altri canali digitali.

Flavius-Florin Harabor

Flavius-Florin Harabor

Sviluppatore e consulente web marketing

Eccoci qui a parlare dei trends per la SEO del 2020, certo cercando di essere più chiari possibile e cercando di offrire le informazioni più utili per chi ha iniziato a scoprire questo mondo oggi, oppure per chi pensa che la SEO non sia così rilevante. Partendo proprio qui vorrei chiedere o meglio dare questo consiglio a coloro che si occupano di SEO da poco tempo oppure l’hanno scoperta da poco: gentilmente iniziate ad utilizzare Google Search Console, attivante Schema.org e provate a capire che potete diventare una risorsa con il vostro progetto, non un semplice raccoglitore di contenuti. 

È vero, che sono uno di coloro che sostiene che senza contenuto non si va avanti, questo significa che se apri un sito personale, un e-commerce o un sito per la tua azienda, non puoi tenerli lì come delle vetrine da utilizzare in caso di bisogno. Questo perché nel 2020, Google porterà avanti un progetto iniziato e studiato da almeno un decennio e l’ho annunciato al mondo non molto tempo fa. Sto parlando di Google BERT che porta l’ottimizzazione del contenuto, finalmente nella direzione che io ho cercato di spiegare e far capire, cioè dovrà essere veramente scritto secondo quelle che sono le intenzioni dell'utente, piuttosto che contenuti scritti da un motore di ricerca che prova a capire se quel contenuto è quello che potrebbe cercare un utente. Questo significa che bisogna puntare sui contenuti di qualità, impostati e organizzati bene.

Come sappiamo la SEO si basa sugli algoritmi, questi nonostante i decenni di sviluppo ancor oggi fanno fatica a comprendere completamente il contesto. Quindi possiamo e dobbiamo aiutare gli algoritmi a comprendere il contenuto di un sito grazie ai dati strutturati.

Si devono sfruttare al meglio i dati strutturati in un modo tale che questi aiutino gli algoritmi dei motori di ricerca a comprendere meglio non solo ciò che è presente all'interno di una pagina, ma anche il modo in cui ciascun elemento si collega ad altri elementi presenti nella pagina e come tale pagina si collega ad altre pagine all'interno del sito web.

Ricapitolando, i trends per la SEO del 2020 sono: i contenuti scritti bene, in modo costante, sfruttando al meglio l’intento di ricerca degli utenti e soprattutto utilizzare bene i dati strutturati. Senza dimenticarci di Schema.org e Google Search Console. 

Luca Carchesio

Luca Carchesio

Esperto SEO, Web Designer

Quando penso alla SEO del 2020 mi vengono subito in mente 2 super novità: Vocal Search e Visual Search.

Pensavate che dicessi video? contenuti? esperienza dell’utente sulle pagine web? Stavolta no. Secondo il mio modesto parere, nel 2020 ci sarà uno sprint verso queste nuove ed importantissime tecnologie che stanno cambiando davvero il modo di fare SEO in maniera radicale. 

Vocal Search - Personalmente ci sto già lavorando da ottobre. Sto lavorando su Alexa con Alexa Skills e Google Assistant in Google Developer Console. Tra le tante attività mi sono volutamente ritagliato del tempo da investire alla comprensione della Vocal Search. Io ci credo fortemente perché noto che anche loro (Amazon e Google) ci credono molto. Le pubblicità, i sistemi, le infrastrutture ed ogni altra cosa stanno andando verso la vocal search. Sappiamo benissimo che “arrivare primi” su queste novità significa arrivare primi anche sulle SERP in maniera determinante. I competitor che non si adegueranno saranno poi in perenne rincorsa nei confronti dei siti web posizionati e che rispondono anche alla ricerca vocale.

I dati confermano abbondantemente questo trend dove circa il 20% degli utenti mobile esegue già una ricerca vocale sul dispositivo, per cui cosa stiamo aspettando? Il 2020!

Qualche consiglio sull’ottimizzazione per la vocal search (prendi ciò che dico come un consiglio, mi raccomando):

  • Il contenuto deve rispondere esattamente ad una domanda, deve contenere domanda / risposta, possibilmente la domanda che l’utente porrà all’assistente vocale. 
  • Nel contenuto dovrebbero essere presenti quanto più in alto possibile i bullets points (elenco puntato) nel caso in cui l’articolo contenga, ad esempio, l’elenco di una ricetta ecc… 
  • Infine il mio consiglio è lavorare soprattutto su un contenuto che già gode di un ottimo posizionamento perché pare che Big G preferisca attivare l’assistente su contenuti qualitativamente alti e almeno nei primi 3 risultati di ricerca, soprattutto quando è già presente l’attivazione di uno snippet feedback, ad esempio. 

Visual Search - Un’immagine vale più di mille parole! Nonostante sia anch’essa una super novità dalle grandi potenzialità, secondo me, è ancora indietro nei confronti della vocal search perché pare che si stiano ancora svolgendo test su test in merito a questa tecnologia. Conosci Google Lens? No? allora provalo, rimarrai di stucco. Ecco, Google Lens è già molto utilizzato ed è capace di darti una risposta su circa 1 miliardo di oggetti! Praticamente tutto… Ma a cosa servirebbe la ricerca visuale e per quale particolare tipologia di utente potrebbe essere super comodo? 

  • chi vuole una traduzione di un cartello di un paese straniero, per esempio
  • chi vuole una ricetta fotografando un piatto
  • chi vuole informazioni nutrizionali di un prodotto
  • chi vuole informazioni su un monumento o un particolare punto di riferimento
  • chi vuole fare shopping
  • e molto molto altro…

Purtroppo nel mio caso ho sperimentato ancora troppo poco per dispensare consigli utili di ottimizzazione ma sicuramente nei punti cardine ci saranno (lo spero):

  • Per prima cosa, se vogliamo che l’immagine sia funzionale alla visual search, dovrebbe esprimere esattamente ciò che vuole comunicare, senza metafore né interpretazioni fantasiose (cerchi un divano? la foto deve contenere un divano)
  • Ottimizzazione della Query di ricerca nel nome dell’immagine, nel titolo e nel tag alt
  • Ranking e autorevolezza della pagina in cui è contenuta l’immagine
  • Immagine contenuta nella parte alta della pagina.
  • Ottimizzazione delle immagini
  • Utilizzo di un appropriato Markup dei dati strutturati a correlazione dell’immagine.

Questo è ciò che mi sento di consigliare ai lettori di SEMrush e sono certo anzi certissimo che questi 2 elementi abbiano un enorme futuro nella SEO del 2020 ed oltre!

Questi sono i consigli degli esperti SEO a cui abbiamo chiesto una previsione per il 2020.

Gli spunti che ci hanno offerto sono davvero tanti e tutti molto stimolanti.

Ora tocca a te!

Quali tendenze credi che saranno predominanti nel 2020 per la SEO e il Web marketing in generale?

Non aver paura di condividere le convinzioni che hai maturato nel corso del 2019: le tue supposizioni, soprattutto se basate sulla tua esperienza diretta, saranno sicuramente interessanti! 

Buon anno nuovo a tutti e ricordatevi che anche i SEO vanno in vacanza ( o forse no?).

Quindi ora spegnete il computer, togliete la suoneria al cellulare e godetevi questi giorni di feste con le persone che vi fanno sentire come quando scoprite di esservi posizionati nella prima pagina di Google! 

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Esperta di digital marketing e contenuti, blog editor di Semrush Italia. Aiuto piccole e grandi aziende a creare le migliori strategie di contenuti per raggiungere il loro pubblico ideale. Con l‘obiettivo di fare la differenza.