Penguin 4.0: ecco da dove possono arrivare le Penalizzazioni

Daryana Solntseva

set 30, 20165 min di lettura
Penguin 4.0: ecco da dove possono arrivare le Penalizzazioni

Non farti trovare impreparato dal nuovo Update di Google

Penguin è uno degli algoritmi di Google che influenzano l'ordine dei risultati di ricerca che compaiono nelle SERP. Dal 2012, quando è stato introdotto, tanti siti su Internet sono stati sanzionati per le violazioni delle Google Webmaster Guideline, principalmente a causa della manipolazione dei backlink (non solo esterni ma anche interni).

Il pericolo che si nasconde dietro una penalizzazione del motore di ricerca è che il webmaster non sia al corrente di esser stato sanzionato da Google. Che cosa può indicare che si è vittima di una penalizzazione? È presto detto: se si nota una brusca caduta del traffico organico del sito, perdita di posizioni in SERP per una (o molte) parole chiave, anche quelle branded, allora la ragione è proprio l’applicazione di una penalizzazione da parte di Google.

Venerdì scorso Google ha annunciato ufficialmente un nuovo importante update di Penguin, che ora fa parte del Google core ranking algorithm.

Adesso sarà più difficile monitorare microsanzioni alle singole pagine: alcune pagine del sito potrebbero classificarsi bene in SERP, mentre altre cadere rovinosamente tra gli ultimi risultati. Sarà quindi ancora più importante effettuare regolarmentel’ audit di tutti i sottodomini, sezioni e pagine importanti del tuo sito web.

Penguin in real time e sempre attivo: cosa significa?

Tra le grandi novità, Penguin è ora «in tempo reale». Questo significa che la posizione di ogni pagina può essere modificata ogni volta che Google aggiorna le informazioni su di essa, e così le pagine che vi fanno riferimento. Gli effetti di questa nuova caratteristica di Penguin, sia negativi che positivi, saranno ora visibili molto più velocemente.

Penguin 4.0 in tutti i Paesi

Una dichiarazione ufficiale ha reso noto che Penguin è stato aggiornato contemporaneamente in tutti i Paesi e che da essere solo un filtro diventa parte integrante dell’algoritmo di Google. A questo punto è necessario controllare i backlink costantemente perché l'algoritmo è ora più focalizzato sulle pagine specifiche (Penguin sta diventando sempre più dettagliato), che hanno backlink sospetti.

Il Real time mode permetterà anche di uscire rapidamente dalle sanzioni: se il webmaster provvede a eliminare le cause della penalizzazione, alla successiva scansione/reindicizzazione, la sua pagina potrà tornare in SERP.

Non vuoi farti sorprendere dalle penalizzazioni di Penguin e Google? Ti suggerisco di provare alcuni tool per controllare con precisione se il tuo sito web contiene spam link che potrebbero renderlo oggetto di una penalizzazione o verificare se questa sia già avvenuta.

1# Usa Position tracking

Traccia costantemente i cambiamenti nei risultati di ricerca con avvisi e-mail regolari. Assicurati di star tracciando non solo le parole chiave per le quali si posiziona la tua home page, ma quelle di tutte le pagine importanti.

È necessario controllare il maggior numero di dati e verificare diverse fonti per ciascun sottodominio (ad esempio, separatamente per tutte le versioni linguistiche del sito).

Penguin 4.0: l'analisi dei link con Backlink Audit tool

Controlla regolarmente i nuovi backlink ed elimina i nuovi backlink sospetti.

4# Utilizza Google Search Console

Su Google Search Console configura property separate per ogni sottodominio o sezione importante del sito e aggiorna il File disavow secondo necessità. A prepararlo nel formato corretto ti aiuterà anche il tool Backlink Audit.

Con il rilascio dell'aggiornamento di Google Penguin è diventato ancora più importante monitorare i backlink su base regolare per non incorrere in penalizzazioni. Ma cosa fare nel caso in cui riscontrassi link spam? In questa eventualità, un tuo grande alleato sarà il File disavow che puoi scaricare da Google Search Console e attraverso il quale puoi invalidare i link illeciti sulle tue pagine.

Come vengono utilizzati i File disavow? Per rispondere a questa domanda abbiamo analizzato migliaia di disavow file degli utenti.

Le regole di disavow si applicano al 1,3% dei link trovati (42% al massimo). Il file medio viene aggiornato una volta ogni 56 giorni. Però se si esplora il 5% dei più attivi, per loro la frequenza di aggiornamento è ogni 4 giorni (che, a proposito, secondo Google è troppo spesso).

Quando si aggiorna un file il numero di domini per disavow nel 98% dei file si registra un incremento medio del 2%. Nel periodo preso in esame, il 44% dei domini analizzati non ha inviato nemmeno una volta a Google un file disavow. Per quasi tutti loro (87%) la probabilità di sanzioni da parte di Google è stata valutata come bassa o media dal tool Backlink Audit.

Per le diverse versioni, www, non-www e subdomini, quasi sempre si utilizza la stessa versione di file disavow (94%), che viene aggiornato nello stesso giorno.

Gli errori più comuni nel File Disavow

Il 79% dei file sono creati nel pieno rispetto delle norme GSC, ma a volte ci sono errori, e per evitare quelli più comuni si devono rispettare queste regole:

  • la stringa deve iniziare con http (per URL) o con la function word domain;
  • i commenti (questo è opzionale) devono essere evidenziati con un segno «#».

# Disavow file for domain.com

domain:spammydomain.com

http://veryspammydomain.com/index.html

Altri errori:

Non utilizzare la domain key (quando si applicano le regole per il dominio)

  • Importanza: alta.
  • Frequenza: 6%.

Google accetta solo le stringhe che iniziano con http o domain. Se specifichi solo www.domain.com Google ignorerà questa stringa.

  • Corretto: domain: domainname.com; domain: www.domainname2.com
  • Scoretto: domainname.com; www.domainname2.com

Utilizzare le virgolette all'inizio della stringa

  • Importanza: alta.
  • Frequenza: 7%.

Se la stringa inizia con qualcosa di diverso da http o domain, Google Disavow Tool ignorerà questa riga.

  • Corretto: http://www.domain.com/index.html
  • Scorretto: ‘http://www.domain.com/index.html’

Nel file disavow ci sono solo gli URL

  • Importanza: alta.
  • Frequenza: 11%.

Se non vuoi che Google prenda in considerazione la relazione tra il sito da cui parte un backlink e il tuo sito, è necessario aggiungere nel file disavow il dominio intero. Ad esempio, un link da un articolo sul blog può figurare in diverse pagine tecniche di questo blog (top post, categorу dei post, post dei mese)

Stringhe testuali con le note che non sono commentate con #

  • Importanza: media.
  • Frequenza: 4%.

I commenti in generale non sono obbligatori. Google suggerisce di aggiungere i commenti in modo tale che questi non influenzino la capacità del sistema di bypassare il file.

Formattazione sbagliata di file

  • Importanza: alta.
  • Frequenza: 2%.

Google non riesce a individuare correttamente il file e le regole di disavow non saranno applicate.

Sempre dopo il caricamento del file controlla quante stringhe Google ha individuato. Se i conti non ti tornano, verifica il file e controlla che le stringhe rispettino le regole appena viste.

Ora che Penguin è qui, non farti trovare impreparato: analizza con regolarità le tue pagine. 

Sulla nostra piattaforma puoi trovare tutti gli strumenti per tenere sotto controllo la situazione e non farti cogliere impreparato dagli update di Google.

Vuoi conoscere le opinioni degli esperti sull'update Penguin 4.0?

Allora non perderti il post di Anastasia Sidko sul blog inglese di SEMrush!

Hai ancora qualche dubbio? Vorresti saperne di più sui nostri tool di analisi?

Non esitare a contattarci!

Condividi
Author Photo
Daryana is a PR manager at Semrush, she is responsible for product studies launch and coverage. Being an expert in public and international relations she takes inspiration from all possible cases to improve her work. She loves her profession because here you need to study and update your knowledge literally every day.