AdWords per il 2018: le ultime novità da testare subito

Gianpaolo Lorusso

gen 12, 20184 min di lettura
AdWords per il 2018: le ultime novità da testare subito

Tutte le nuove funzionalità rilasciate e il loro potenziale impatto sulle tue campagne

Il 2017 sarà probabilmente ricordato come uno degli anni di svolta nella storia di AdWords. La "nuova esperienza" aperta a tutti gli inserzionisti in ottobre ha portato con sé non solo cambiamenti radicali nell'interfaccia, ma un'infinità di modifiche e innovazioni che spingono tutte verso l' automazione delle campagne (dalla creazione degli annunci alla gestione delle offerte e alle opzioni di targeting) .

Ecco le cose più importanti da controllare e che dovresti testare nel 2018, se vuoi essere sempre un passo avanti alla concorrenza.

Buoni propositi 2018 per AdWords

Prima di tutto, alcuni professionisti PPC hanno riferito che il nuovo limite massimo di spesa giornaliero del 100% rispetto al budget prefissato (prima era il 20%) può fare qualche scherzetto su campagne appena lanciate. Il sistema ora può arrivare a raddoppiare il budget se nei giorni precedenti si è speso meno del limite, ma evidentemente quando si parte da zero ciò può creare qualche problema. Meglio quindi monitorare bene le nuove campagne nei loro primi giorni di vita.

A giugno Google ha poi introdotto la strategia di bid "Massimizza le conversioni", che imposta automaticamente i CPC per ottenere i migliori risultati in termini di conversioni. Se già non l’hai utilizzata, questo è sicuramente un buon test da fare in gruppi con una storia costante di conversioni (almeno 2 o 3 al giorno). Per evitare di danneggiare ciò che sta già funzionando suggerisco di provarlo però prima in una bozza/esperimento di campagna, per poi usarlo sul 100% del traffico solo se i numeri confermano un aumento delle performance.

A ottobre hanno anche reso disponibili i modelli di attribuzione basati sui dati (cd. Data Driven) a tutti gli inserzionisti. Basta quindi controllare i report di confronto tra i vari modelli (in Impostazioni generali > Misurazione > Attribuzione della rete di ricerca > Modelli di attribuzione) per vedere se ci sono delle differenze sostanziali e scegliere quello più adatto al comportamento dei nostri clienti (in generale, più il nostro utente tipo ha un processo di acquisto “diretto” e non fa giri lunghi e complessi, meno rilevante sarà la differenza tra i vari modelli).

Altra cosa da provare è la possibilità di testare variazioni di "asset" all'interno dello stesso annuncio. È indubbiamente qualcosa da provare nei prossimi mesi, in attesa che Google li generi in automatico.

A settembre Google ha pubblicato anche il supporto per le pagina di destinazione AMP (Accelerated Mobile Pages), che è qualcosa assolutamente da provare se i tuoi utenti target usano principalmente dispositivi mobili.

Nell'ultima parte del 2017 sono emersi grandi cambiamenti anche nel remarketing. Le audience “ Customer Match” ora consentono di creare elenchi per il remarketing con numeri di telefono e indirizzi, oltre che per email, puoi indirizzare gli annunci a persone che si sono appena laureate, trasferite in un’altra città o sposate (" Life event targeting") e puoi creare segmenti di “intenzioni” personalizzati, che funzionano esattamente come gli interessi di affinità personalizzati (con parole chiave o URL di siti di riferimento del settore), ma intercettano persone che hanno mostrato più che un semplice generico interessamento in qualcosa e sono in uno stadio di acquisto più avanzato (almeno secondo Google).

Nelle campagne di ricerca, a febbraio è arrivato l' operatore "IF" per modificare dinamicamente gli annunci di testo per diversi segmenti di pubblico o dispositivi. Se non l'hai ancora testato, dovresti farlo il prima possibile. Potrebbe essere una vera svolta per semplificare le campagne e allo stesso tempo indirizzare messaggi ancora più personalizzati agli utenti.

A settembre le opzioni di rotazione degli annunci sono state semplificate a solo 2 (ottimizza o non ottimizza). Il mio suggerimento è quello di utilizzare l'opzione non ottimizza solo se sai perfettamente cosa stai facendo o disponi di uno strumento automatizzato di ottimizzazione di terze parti (o di un sacco di tempo per controllare e ottimizzare sistematicamente “a manazza” le tue campagne).

Inoltre in Italia cominciano a essere disponibili i primi dati sui redditi familiari degli utenti target. Se vendi un prodotto di fascia alta potrebbe essere molto interessante testare questa novità.

A novembre sono arrivate le estensioni di promozione. Questo è semplicemente qualcosa che non puoi permetterti di non usare se hai offerte ricorrenti nelle tue promozioni (e se non lo hai, creale).

Nelle campagne Shopping dovresti poi testare il remarketing e i segmenti di pubblico simili non appena possibile. Se già usi il remarketing in altre campagne, aggiungere le tue liste alle campagne shopping richiede non più di 30 secondi. Se i numeri poi mostreranno che i tuoi visitatori ripetuti hanno gli stessi tassi di conversione degli altri, semplicemente non cambierà nulla. Ma se convertono di più (cosa molto probabile) potresti modificare i bid per quelle liste e ciò potrebbe far aumentare drasticamente il rendimento delle tue campagne.

Le conversioni “ Visite in negozio” potrebbero essere un'altra innovazione fondamentale per inserzionisti con negozi fisici registrati in Google My Business. Per poterle usare bisogna avere "migliaia di clic sugli annunci e molte visite in negozio", ma Google sta investendo molto su questo e l’accuratezza del 99% che sostengono di avere mi fa pensare che qui e nelle visite nei rivenditori affiliati (non ancora disponibili in Italia) si giochi il futuro delle campagne di vendita locali.

Per quanto riguarda le campagne display, oltre alle Smart Display Campaign completamente automatiche, che nel primo trimestre del 2018 dovrebbero essere disponibili a livello di gruppo, a novembre hanno rilasciato il remarketing e le liste di audience simili nelle campagne Gmail (anche qui vale sicuramente la pena di fare dei test).

Ultimo, ma non meno importante, a novembre Google ha lanciato le Campagne App Universali, sostituendo le campagne specifiche per piattaforma e automatizzando completamente posizionamenti e opzioni di targeting.

L'automazione: il futuro delle campagne AdWords

Da tutti questi sviluppi risulta evidente che Google sta investendo molto per automatizzare completamente le campagne. I professionisti PPC difficilmente potranno permettersi di non abbracciare questa nuova tendenza per mantenere ottimizzazioni rigide come, ad esempio, le campagne Alpha-Beta (stesse parole chiave con diversi tipi di corrispondenza in diversi gruppi) o gruppi formati da parole chiave singole. Molto presto verrà chiesto loro di passare dalla gestione operativa all’elaborazione di strategie di promozione e all'ottimizzazione delle conversioni.

Ecco perché in ADworld Experience (il più grande evento PPC italiano, che ho creato nel 2012) già da 2 anni il focus si è spostato proprio su queste attività e nella nuova edizione del 12 e 13 aprile ci sarà ancora più spazio proprio per queste strategie.

Qual è la prima novità di AdWords che testerai?

Spero che questo piccolo recap ti sia d’aiuto e mi auguro sinceramente che il 2018 sará il miglior anno di sempre per le tue campagne. Aspetto qui sotto il tuo commento! ;-)

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