Come usare l’analitica web per migliorare SEO, content e social
L’ultima maratona formativa di SEMrush ha avuto come tema Google Analytics. È stata un’esperienza intensa, 4 ore di formazione online durante le quali alcuni tra i migliori professionisti del web marketing italiano hanno trattato il tema dell’analitica web dal punto di vista della loro specializzazione: la SEO, il content marketing, il social media marketing, il comportamento degli utenti.
Questo ha permesso a tutti i partecipanti di ottenere tanti tips utili su Google Analytics, immediatamente applicabili, qualsiasi fosse il loro settore, qualsiasi la mansione svolta all’interno della loro azienda.
Come funziona Google Analytics?
Google Analytics è un software di Google per la misurazione delle performance online; funziona tramite un codice di tracciamento, da installare su ogni pagina. Questo rileva dati di dimensione e metriche, creando determinati report:
- acquisition report: come potenziali clienti scoprono il sito
- behaviour report: come i visitatori utilizzano il sito
- conversion report: come visitatori diventano clienti
- audience report: caratteristiche dei visitatori
Analizzare i dati non è mai semplice, e può capitare di dar peso, erroneamente, a elementi non così importanti o che andrebbero meglio contestualizzati per sapere come agire. (Su questo tema ti consiglio di leggere la riflessione di Fabio Piccigallo sulla necessità di un approccio olistico ai dati).
Filippo Trocca, Cristiano Carriero, Pietro Lombardi, Francesco Antonacci, Fabio Piccigallo e Marco Volpe ci hanno fatto da Cicerone nel mondo delle analytics e ci hanno svelato trucchi e funzioni nascoste per ottimizzare ogni aspetto di un sito web, di un e-commerce, o di una landing page.
Delle analitiche, dei dati di traffico, del tempo che gli utenti passano su un sito web non se ne deve preoccupare solo chi lavora con numeri e statistiche, ma tutti gli elementi del team, da chi si occupa della SEO, a chi crea i contenuti, fino alla persona incaricata di gestire i social
Se hai seguito l’ultimo SEMrush WebStudy Marathon di sicuro hai ricevuto tanti consigli utili. Il video è già disponibile sul canale YouTube di SEMrush ma se non hai tempo per rivedere tutti i video, in questo post potrai trovare i tip forniti dagli esperti e scegliere poi di approfondire le questioni relative a Google Analytics che più ti interessano.
Vediamo insieme cosa ti suggeriscono i nostri esperti per migliorare il rendimento delle tue analisi.
"Google Analytics per SEO" con Filippo Trocca
Nella piattaforma di GA troviamo funzioni fondamentali per i SEO, ma alcune sono nascoste e non tutti le conoscono. Per poter analizzare il tuo traffico organico, considerando che la parte dedicata alla Search è stata rimossa da Google Analytics - GA non passa più il dato relativo alle organic keyword e non esiste alcun modo per ripristinare tale dato - l’unica soluzione a tua disposizione é il report “All traffic”, e in particolare i report Sorgente/mezzo e Canali.
Google Analytics riconosce automaticamente le sessioni provenienti dalle ricerche fatte in un motore di ricerca e le classifica come: mezzo -organic - e sorgente - il motore di ricerca utilizzato.
I Tips esclusivi di Filippo Trocca:
1# Attraverso il Report Canali puoi raggruppare diverse sorgenti di traffico in un unico gruppo. Tutte le visite organiche da motore di ricerca le trovi nel canale Organic Search.
2# Google Analytics riconosce, automaticamente, un gran numero di motori di ricerca, ossia è capace di determinare a quale motore di ricerca è riconducibile una url che sta tracciando. Puoi però trovarti nella situazione in cui il traffico che vuoi tracciare proviene da un motore di ricerca non presente nelle impostazioni di Google Analytics. Di default il traffico verrà tracciato come referral ma se vuoi invece tracciarlo come organico puoi insegnare a Google a riconoscere il nuovo motore di ricerca.
Per farlo devi entrare in Amministrazione, selezionare Informazioni di tracking (Tracking Info) all’interno della sezione Proprietà, aprire la sottosezione Sorgenti di traffico organiche (Organic Search Sources), Aggiungi motore di ricerca (Add Search Engine). Qui gli unici parametri da indicare sono: Search Engine Name (a tua discrezione), Domain Name Contains (il dominio) e Query Parameter.
3# Puoi integrare i dati di Search Console con Google Analytics in modo da vedere la correlazione tra i dati pre-click, query e impressioni, e quelli post-click, come la frequenza di rimbalzo e le transazioni.
L’integrazione con Search Console non è fatta a livello di query, ma a livello di pagina di destinazione, questo perché per realizzare il collegamento c’è bisogno di un elemento in comune tra le 2 piattaforme, e quest’elemento non può essere la query perché in Analytics non è presente. L’unico elemento che potrebbe collegare Google Analytics e Search Console è la pagina di destinazione perché GA registra tutte le pagine.
Attenzione! Se personalizzi le URL in Google Analytics non sarà possibile per Search Console fare il match.
Da notare che il primo elemento che ci fornisce Search Console non è la query ma la landing page, ovvero questa è per Google la dimensione più importante, quella sulla quale ci fornisce più informazioni. Questo non è casuale e dovrebbe mettere sull’attenti tutti i SEO: forse Google vuole farci sapere che le keyword non sono più così rilevanti.
4# Il report Site Speed: attraverso un grafico intuitivo, Google Analytics ti mostra immediatamente qual è la pagina del tuo sito più lenta rispetto alla media, informazione che ti permette di ottimizzare gli elementi di quella pagina per migliorare la velocità media di tutto il tuo sito.
Solitamente, la pagina più lenta è la homepage, ossia non è questa un’informazione nuova. Quello che puoi fare è impostare un filtro che non tenga conto della homepage e che ti mostri i tempi di tutte le altre pagine per vedere quali sono quelle più lente rispetto alla nuova media.
Importante: questa sezione di Google Analytics ti offre informazioni sulla velocità delle tue pagine non rispetto alla tua connessone, ma prendendo in considerazione un campione di utenti. Nella colonna PageSpeed suggestions ti vengono offerti i suggerimenti di PageSpeed per migliorare la velocità di ogni singola pagina
5# Le pagine 404 sono tra gli elementi più negativi di un sito per la SEO perché causano: perdita di un contenuto, perdita dell’authority guadagnata dalla pagina, i link diventano inutili perché la pagina non esiste più. La soluzione giusta in questa situazione è individuare tali pagine e applicare un redirect 301.
Ma come trovare automaticamente tutte le pagine 404 di un sito?
È possibile scoprirle attraverso la navigazione degli utenti, utilizzando Google Tag Manager.
Gli step per individuare le pagine 404 con Google Analytics e Google Tag Manager sono:
1. Individuare l’elemento del Tag Title della pagina che contraddistingue le pagine 404: in Google il title della pagina è sempre Error 404 (Not Found)!!1. Ogni volta che trovi questo elemento nella pagina sei sicuro di avere a che fare con una pagina 404.
2. Creare un evento GTM quando viene individuata questa pagina.
a) Si imposta una Macro in GTM che salvi il title della pagina, si sceglie il Macro Title e si inserisce “Global Variable Name”.
b) Si crea un trigger, una regola che si attivi per il title errore 404.
c) Si imposta una Macro che salvi il referrer della pagina.
3. Inizializzare uno specifico tag di Google Analytics sulle pagine 404.
Il webinar di Filippo Trocca è già online:
Le slide del suo intervento sono disponibili su SlideShare.
"Google Analytics per il Content" con Cristiano Carriero, Francesco Antonacci, Pietro Lombardi
Se ti stai chiedendo perché dovresti preoccuparti delle analitiche web prima di creare i contenuti che andrai a pubblicare sul tuo sito, blog o e-commerce, sappi che i dati di traffico, come il numero di visualizzazioni o il tempo che un utente passa su una pagina piuttosto che su un’altra, così come la certezza del canale che ha veicolato i contenuti di maggior successo ti permettono di strutturare la tua strategia di contenuti in modo molto più efficace.
Attraverso Google Analytics puoi rintracciare le keyword che convertono meglio o quelle che generano più traffico. Ecco i tips suggeriti dal team di Socialware (Cristiano Carriero, Francesco Antonacci e Pietro Lombardi) per migliorare le conversioni di un sito correggendo la strategia di contenuti in base ai dati raccolti da Analytics.
I Tips esclusivi del team Socialware:
1# Segmentare: è importante effettuare un raggruppamento di dati per individuare cosa sta funzionando e perché. Ad esempio, può essere utile segmentare i contenuti per categoria, per autore, per tipologia di contenuto e analizzare i dati di traffico. Altro raggruppamento estremamente utile è quello per canali, in base alla strategia di promozione scelta (campagne social specifiche su Facebook, Pinterest, etc…), alla rete di affiliazione, alle necessità di monitoraggio.
Per individuare su Google Analytics da dove proviene il traffico, si può sfruttare l’UTM Tagging, che attraverso dei codici specifici che identificano l’url associata ad ogni campagna permette di segmentare il traffico per fonte, canale, campagna, contenuto e termini.
2# Custom Reports: non accontentarti dei report standard di Google Analytics ma crea report specifici che abbiano all’interno tutte le metriche che possono esserti utili (ad esempio Visualizzazioni di pagina, Visualizzazioni di pagine uniche, Tempo medio sulla pagina, Sessioni, Utenti, Frequenza di rimbalzo, etc...). Aggiusta il report secondo i tuoi bisogni specifici, personalizzando i Dettagli dimensione (si possono ad esempio impostare Pagina di destinazione, Raggruppamento canali, Sorgente/mezzo, …).
Il consiglio è quindi quello di creare un report customizzato che offra tutti gli indicatori rilevanti in un’unica schermata.
3# Dashboard: serviti di questo strumento per comunicare i dati all’interno del tuo team di lavoro e per passare i dati ai clienti.
4# Utilizza i dati forniti da Google Analytics per capire che tipo di contenuto prediligono i tuoi lettori/ potenziali clienti e spingi su quelli quando crei nuovi contenuti. Stabilisci obiettivi verificabili e controlla sempre con i tool di analitica web i risultati ottenuti. Non dimenticare mai che i dati centrano la conversazione sul comportamento dell’utente, permettono una conversazione intelligente e contribuiscono al racconto di una storia pertinente e accattivante, coerente con quello che i tuoi clienti cercano.
5# SeoTelling: Non ragionare mai per compartimenti stagni: usa i dati forniti da Google Analytics per ottimizzare tanto i contenuti quanto la SEO del tuo sito. Analytics ti fornirà i dati di cui hai bisogno per portare avanti un’ottimizzazione all’insegna del Seotelling, cioè della fusione tra SEO e storytelling.
Il webinar del team di Socialware è già online:
Le slide del loro intervento sono disponibili su SlideShare.
"Google Analytics per SMM" con Fabio Piccigallo
Il sito e i canali social costituiscono tasselli diversi della tua strategia di attacco al web. I modi principali in cui puoi utilizzarli sono: advertising, pubblicizzazione a sé stante e distribuzione del contenuto all'interno di un piano strategico di content marketing, finalizzato al raggiungimento degli obiettivi del sito web, cioè brand awareness, lead generation e vendita diretta.
L’analitica web ti permette di effettuare l'analisi dei dati quantitativi e qualitativi del tuo sito, ma anche di quello dei tuoi competitor, in modo da portare miglioramenti continui all'esperienza dell'utente. Ma ogni tua azione dovrà sempre avere come obiettivo l'utente.
I Tips esclusivi di Fabio Piccigallo:
1# Gli obiettivi di SMM che analizzi su Google Analytics devono essere SMART: Specifici (l'oggetto dell’attività di social media marketing e i risultati desiderati devono essere chiari), Misurabili, Raggiungibili (collocati nell'orizzonte delle possibilità del mercato e in linea con il budget a disposizione), Pertinenti (correlati alle altre attività di breve e medio periodo) e basati sul Tempo (determinate dalla specifica curva di crescita desiderata).
2# Per essere sicuro che i KPI che hai impostato ti forniscano indicazioni realmente utili devi accertarti che rispondano ai seguenti criteri:
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sono facilmente comprensibili - favoriscono decisioni rapide;
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sono connessi con gli obiettivi di business (pertinenti rispetto agli obiettivi primari e non delle “vanity metrics”, quali registered users, downloads, raw pageviews, ecc.);
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sono misurabili e disponibili (un dato disponibile soltanto sotto certi condizioni è inutile);
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sono confrontabili nel tempo (altrimenti non si riesce a misurare il progresso).
3# Ricorda che il dato, di per sé, non è la mai la tua finalità. L’obiettivo della tua attività di analisi su Google Analytics è prendere decisioni che abbiano un impatto positivo sulle prestazioni del tuo business.
4# Utilizza il metodo Kaizen (miglioramento continuo) per testare e implementare ogni cambiamento che effettui sulla tua strategia di social media marketing. Questo metodo consiste in un ciclo continuo che ha come punto di partenza la definizione degli obiettivi. A seguire si determinano i KPIs, si raccolgono le informazioni, si analizzano, si testano le varie alternative, si effettuano delle implementazioni e si riparte da capo con nuovi obiettivi, nuovi KPI, etc...
5# Su Google Analytics, c'è un'intera sezione dedicata ai “Social”. Non fermarti però ad analizzare i dati delle varie campagne, ma valuta i risultati ottenuti in combinazione con le metriche di altre attività di promozione. Riguardo ai “Social” si può analizzare ogni tipo di dato che si vuole, però è importante capire che tipo di informazione ci sta fornendo quel dato e come posso utilizzarla all’interno della mia strategia.
Usa i dati forniti da Google Analytics per:
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profilare i tuoi follower (puoi ricavare dati socio-demografici, abitudini d'acquisto, comportamenti);
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valutare i diversi canali (come contribuiscono i canali social all'intera attività del tuo sito web, canale per canale, in termini qualitativi e non quantitativi, ragionando in termini di engagement e sentiment).
Il webinar di Fabio Piccigallo è già online:
Le slide del suo intervento sono disponibili su SlideShare.
"Tool di Analitica che dovresti usare oltre Google Analytics"con Marco Volpe
L’analisi del comportamento dell’utente è fondamentale per ottenere quello che vogliamo. L’esito positivo di ogni azione che si intraprende sul web dipende da 3 elementi:
- sufficiente motivazione
- sufficiente capacità di agire
- stimolo o richiesta
Google Analytics, insieme ad altri tool più avanzati di analitica web, ci permette di sapere se stiamo rispettando questi elementi, ovvero ci dà informazioni riguardo la corretta intercettazione degli utenti (persone in target, quindi con la sufficiente capacità di agire), la loro motivazione, e l'efficacia dello stimolo che abbiamo introdotto per suscitare un'azione che ci interessa.
Si possono attivare tool più avanzati rispetto a Google Analytics per ottenere analisi più evolute. Vediamo quali strumenti possiamo implementare e perché.
I Tips esclusivi di Marco Volpe: I tool avanzati di analitica web
1# Google Tag Manager. I suoi vantaggi sono:
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tocchi il sito solo una volta;
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cambi le regole del gioco in tempo reale;
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puoi fare retargeting in maniera più evoluta;
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sono presenti più attori nella gestione del sito e di ognuno si tracciano le azioni.
Il più grande vantaggio di GTM è che ti permette di salvare le informazioni dove preferisci, in particolare ti dà la possibilità di sfruttare quello che è lo strumento più potente di Google: Google Docs. La sua potenza è data dal fatto che:
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dialoga con i servizi esterni;
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si possono elaborare dati ad orari predefiniti anche in maniera automatica;
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usa i server di Google;
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permette la collaborazione sui documenti;
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puoi ripristinare versioni passate;
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è visual: permette di fare e aggiornare i grafici come lo vuoi.
2# Clicky: ti permette di capire il comportamento di un visitatore in un sito. Possibilità del tool:
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seguire un utente passo passo in maniera più evoluta del nuovo strumento di “Esplorazione della visita” di Google Analytics;
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se il visitatore ritorna lo riconosce e ci dà l'analisi di tutto quello che ha fatto questa volta e le volte precedenti;
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offre analisi semplificata di mappe di calore;
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comunica tramite API con l’esterno;
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analizza il comportamento di utenti reali che non sanno di essere osservati.
3# Crazy Egg. Tool utile per Conversion Rate Optimization. Mette a tua disposizione:
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mappe di scorrimento per vedere da quale parte dello schermo sono venuti gli utenti (per inserire al meglio le call to action);
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mappe dei click;
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segmenti avanzati dei click.
4# Mouseflow/Clicktale. Per filmare la visita dell’utente all’interno del sito: Vantaggi di questo tool:
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ogni visita diventa un filmato;
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puoi vedere dove l’utente si ferma con il mouse o tocca con le dita e puoi analizzare il friction point, ossia il punto di frizione che non ti consente di arrivare alla conversione;
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noti gli effetti delle modifiche in tempo reale;
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l’analisi si svolge su utenti reali e in target.
5# Come impostare una strategia efficace e migliorarla grazie all’analitica web:
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definisci un KPI in euro.
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imposta gli strumenti adatti (valuta la possibilità di integrare Google Analytics con altri tool più avanzati, come quelli appena visti).
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confronta i dati raccolti con una frequenza che ti permetta di rilevare dei cambiamenti significativi o delle problematiche improvviste.
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tieni sempre in considerazione che il tuo utente tipo non è un esperto in tecnologia e, pur volendo completare il suo acquisto, potrebbe non riuscirci. Devi essere pronto ad individuare il problema e risolverlo.
Il webinar di Marco Volpe è già online:
Le slide del suo intervento sono disponibili su SlideShare.
Questi sono i tip che i nostri esperti hanno voluto suggerirti. Come hai potuto vedere, l’analitica web va ben oltre il semplice dato di pagine visualizzate di Google Analytics.
Una buona analisi del traffico del tuo sito e del comportamento dei tuoi utenti è fondamentale per la buona riuscita della tua strategia di marketing.
Che cosa ne pensi di questi consigli per migliorare l'analisi dei dati del tuo sito?
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