"Io credo che esistano 3 categorie fondamentali di persone: ci sono quelle che osservano gli eventi, quelle che si lamentano delle cose che succedono e quelle che fanno sì che le cose accadano"
Per celebrare questa bellissima giornata, la Festa della donna 2019, vorrei parlare di reti al femminile che funzionano e grazie alle quali, per molte donne, delle semplici idee di business si sono concretizzate in progetti reali e funzionanti. Quando facciamo network possiamo far emergere la parte più bella delle donne, il virtuale diventa reale, e gli incontri online si trasformano in frequentazioni vere e reali proprio sul territorio.
Ascolto, aiuto, condivisione, affiancamento, ed una buona dose di empatia: a volte basta solo questo per mettere in luce il potenziale di un'altra donna.
Nel 2016 ho fondato su LinkedIn la community Le donne di Verona fare Rete al Femminile, che nel 2017 si è sviluppata in un progetto ambizioso rosa e digitale, #VeronaRosaDigitale. Con me, tre amiche professioniste e tanta voglia di fare qualcosa di utile per altre donne. Insieme abbiamo affiancato e fatto crescere piccole startup al femminile, dato visibilità a donne con attività già avviate ma con la voglia di scegliere un canale nuovo, quello del web.
Oggi voglio raccontarti 2 storie, ma ce ne sarebbero tante altre, che mostrano cosa accade quando le donne fanno rete e si supportano, confrontandosi, lasciando scorrere le idee, condividendo opinioni ed esperienze, e sfruttando una consulenza professionale.
Forse queste storie ti faranno riflettere sulla tua attuale situazione lavorativa, forse ti daranno la spinta giusta per considerare più seriamente i tuoi sogni e le tue aspirazioni professionali. Potresti rivederti nel percorso compiuto dalle 2 donne protagoniste di questo articolo e sentire un po' anche tuo il loro successo.
Io spero che le storie di Paloma e di Francesca ti ispireranno e ti convinceranno a credere nelle reti al femminile.
Paloma Donadi: diventare libera professionista e mettersi in gioco online
"Avevo 37 anni quando di fronte a me si è presentato un bivio: continuare a cercare un improbabile lavoro come dipendente, oppure prendere in mano la mia vita, mettendo a frutto l'esperienza ventennale come graphic designer. Nonostante le difficoltà, i dubbi e l’inesperienza imprenditoriale, dentro di me la strada era già tracciata.
Fu durante un evento al femminile organizzato da Daniela Ballarini che concretizzai l'idea di diventare libera professionista. In quello stesso evento, tra l’altro, conobbi alcune tra le mie prime clienti, oltre a molte altre persone che tutt’oggi sono care amiche.
Sono passati poco più di due anni, durante i quali la formazione è stata continua e non sono mancati momenti di confronto e collaborazione, in particolare con esponenti del mondo femminile. A Verona, infatti, esiste una rete molto affiatata: mi riferisco a #VeronaRosaDigitale, community di donne professioniste del digitale, per la quale ho realizzato il logo. La community è stata una delle idee vincenti di Daniela, una vera professionista che in questi anni mi è stata vicina, consigliandomi e rassicurandomi anche nelle situazioni difficili.
Oggi mi sembra di aver “appena iniziato”, tanto è l’entusiasmo e la passione con cui affronto il lavoro. Mi occupo di immagine aziendale per PMI e professionisti; seguo la comunicazione visiva dei miei clienti e li assisto nelle loro esigenze.
È soprattutto nel web che i professionisti oggi si giocano la partita più importante. E per non perdersi in questo oceano di opportunità sono necessari intraprendenza, organizzazione ed equilibrio.
Spesso le necessità dei clienti richiedono l’apporto di diverse figure professionali, diventa quindi fondamentale fare rete e collaborare, cosa che con le Donne di Verona sta riuscendo alla perfezione!
Ho inoltre elaborato un mio personale metodo che utilizzo per aiutare chi sta cercando lavoro o desidera riposizionarsi professionalmente: come curriculum designer affronto la personalizzazione dei CV, portando i miei clienti a scoprire e sviluppare il loro personal branding."
Francesca Bazzani: un nuovo progetto tra marketing e pasticceria
"Sono Francesca Bazzani, ed oggi ho un’agenzia marketing rivolta al mondo Food&Pastry specializzata nella comunicazione e gestione del cliente con regimi alimentari particolari e ristretti e ho conosciuto per caso Daniela Ballarini qualche anno fa ad un incontro tra professionisti a tema LinkedIn.
Ci tengo a precisare "oggi" perché gli ultimi due anni sono stati un frullatore in cui, però, certi incontri hanno cambiato la traiettoria della mia vita professionale.
Nel 2016 lavoravo come responsabile marketing per una multinazionale, ma già sentivo i sintomi di una insoddisfazione crescente, non c’era un motivo preciso, ma più un’inquietudine di fondo e così mi iscrissi ad un incontro gratuito per migliorare la visibilità in LinkedIn e attraverso una conoscenza di alcuni minuti prima, conosco Daniela. Dopo alcuni mesi, ci rivediamo con sorpresa in palestra davanti alla postazione dei phon. Tra spazzole, creme e mascara iniziamo a parlare e così emerge questa insoddisfazione, la voglia di creare un progetto tutto mio unendo passioni e competenze: marketing, pasticceria e la cultura gastronomica italiana.
Nasce così la prima idea: Adagio gourmet, una linea di biscotteria gourmet dedicata al mercato estero in cui unire i profumi, i sapori e la cultura del vero Made in Italy da far conoscere al mondo.
Inaspettata arriva la proposta di partecipare ad un incontro organizzato da Daniela nella primavera 2017 con la sua associazione Le Donne di Verona fare rete al femminile ed Union Camere, in cui Daniela, con un mix and match, unisce tre donne in fasi diverse del loro percorso di crescita: chi supporta le donne imprenditrici nel loro percorso professionale, chi è già nel pieno della carriera e chi, come me, ha un progetto tutto da realizzare.
Farà sorridere, ma il nostro “ufficio” diventa il centro sportivo, un luogo informale in cui confrontarci, parlare, guardare bozze e parlare di numeri. Eh si, anche numeri, perché ogni progetto deve avere una solida base economica. Inizia così la fase business plan: messa a punto delle ricette, selezione materie prime e fornitori, trovare un nome alla società, raccolta costi, ipotesi prezzi di vendita, incontri con possibili distributori. Insomma, forno acceso a tutte le ore del giorno, assaggi come se non ci fosse un domani e calcolatrice in mano per fare i conti.
Così, ad inizio estate, arrivo da Daniela con la risposta in tasca: la biscotteria gourmet, per me, in quel momento non è fattibile per una serie di considerazioni. Nel frattempo, la multinazionale mi consegna una lettera di licenziamento: momento grigio, cosa fare?
Chi poteva comprendere la situazione ed avere anche franchezza, lucidità e concretezza per consigliare e chiarire quale direzione prendere?
La risposta mi sembra abbastanza ovvia: Daniela! Alla solita consolle dei phon, senza mezzi giri di parole, parliamo più di paure, necessità, timori, bisogni e desideri che di business in sé. Concordiamo che la priorità è riformulare il business in modo da evitare la produzione, la parte per me economicamente non sostenibile. Andiamo a rivedere competenze, passioni, percorso di studi, inclinazioni personali.
Da persona allergica, negli anni mi sono documentata sulle varietà vegetali, liste ingredienti, origine degli alimenti ecc. per poter capire cosa mangiare o meno, e mi accorgo che le persone hanno una scarsa conoscenza del cibo, della sua provenienza, storia e tradizione. Da laureata in Economia aziendale-marketing, l’approccio è l’esempio concentrato di come NON trattare il cliente. Da pasticciera – ho frequentato anche un corso di pasticceria alla CAST Alimenti di Brescia – vedo i piatti e il servizio anche in base alle tecniche, alle dinamiche del laboratorio cucina e agli ingredienti.
Dal mix delle varie prospettive sono arrivata all’idea di creare una mia agenzia marketing rivolta al mondo Food&Pastry, specializzata nella comunicazione al cliente con allergie, intolleranze e regimi alimentari alternativi. Sono passati alcuni mesi e nonostante l’agenzia stia partendo con tutte le fasi alterne di una nuova attività, Daniela, con sguardo concreto ma materno, mi dice ce la faremo!
Ecco forse questo è il segreto, in una fase di start in cui tutto è in costruzione e si è sommersi da calcoli, piani marketing e ricerca clienti, un sorriso e la rassicurazione che alla fine, con impegno, ce la faremo è la cosa più preziosa!"
Che cosa ne pensi delle storie di queste 2 donne?
Nella loro situazione ti saresti comportata allo stesso modo? Fammi sapere se queste storie ti hanno un po' ispirato, se ti è mai capitato di fare rete al femminile o se ti piacerebbe provarci.
Buon 8 marzo a tutte!