Desktop vs Mobile: la differenza tra le SERP

Valentina Pacitti

mag 03, 201912 min di lettura
Desktop vs Mobile: la differenza tra le SERP

Abbiamo preso 50.000 parole chiave casuali nel nostro database per scoprire quanto diverse siano le SERP per la stessa query di ricerca su piattaforme diverse.

Avviso spoiler: non si tratta proprio del giorno e della notte, ma il quadro generale è inquietante.

Ci sono molte differenze tra le piattaforme: solo il 13% dei siti web riesce a mantenere la stessa identica posizione su tutti i dispositivi.

I risultati di ricerca su dispositivi diversi sono distinti a causa delle diverse funzionalità delle SERP e, ovviamente, dello spazio dello schermo, che cambia drasticamente l'esperienza dell'utente e la visibilità del tuo sito web.

Con il traffico mobile che guadagna sempre più terreno a livello globale, questa situazione diventa, a ragione, una grande preoccupazione.

La metodologia della nostra ricerca

Nel nostro studio abbiamo utilizzato lo strumento Ricerca Organica di SEMrush per esaminare le differenze di URL e posizione dei domini per 50.000 parole chiave casuali nel nostro database.

Immaginalo in questo modo: abbiamo scattato istantanee di SERP desktop e le abbiamo confrontate con istantanee di SERP da mobile per la stessa query.

I dati sulle differenze di URL mostrano un quadro generale su quante pagine perdono la propria posizione nella ricerca mobile.

Per una presentazione più precisa e dettagliata della differenza tra SERP desktop e mobile, abbiamo utilizzato le differenze nelle posizioni dei domini. Monitorando domini e pagine non specifiche, ci siamo assicurati di prendere in considerazione versioni mobile di pagine con URL diversi.

A proposito dello strumento Ricerca Organica

Ricerca Organica di SEMrush è uno strumento semplice che offre una visione approfondita delle prestazioni organiche di qualsiasi dominio. In pochi secondi ottieni le parole chiave migliori che portano traffico a un sito web, vedi il suo recente andamento nelle classifiche di ricerca e, se si classifica per le SERP feature, il tool ti restituisce anche l'elenco dei principali concorrenti della ricerca organica, e molto altro.

Cambiamenti di URL

Quante pagine perdono visibilità nella ricerca mobile?

Abbiamo tracciato quante pagine hanno perso la loro posizione nella ricerca mobile rispetto ai risultati desktop.

Uno sconcertante 30% delle pagine presenti nella prima pagina dei risultati di ricerca desktop viene spostato oltre i primi 10 risultati nella ricerca mobile.

La tabella seguente mostra quanti risultati desktop sono stati esclusi dalle prime 10, 30 e 100 posizioni su dispositivi mobili.

Numero di pagine che perdono la loro posizione nelle serp mobile

Cambiamento di posizione dei domini

Quanti domini hanno cambiato la loro posizione nella ricerca mobile?

La tabella seguente mostra quanti domini riescono a mantenere la loro posizione. Come abbiamo già stabilito, solo il 13% dei siti web ha la stessa posizione su tutti i dispositivi.

Scavando ulteriormente, abbiamo contato quanti domini sono stati spostati nella ricerca mobile a una, tre o dieci posizioni da quella che hanno su desktop.

Scalare di una posizione potrebbe non sembrare un grosso problema, ma bisogna tenere presente che le pagine dei risultati di ricerca per dispositivi mobili e desktop hanno diverse profondità di scorrimento e ctr.

Rispetto ai desktop, l’abbandono della top 3 sui cellulari ha conseguenze molto più pesanti sul traffico.

Numero di domini che cambiano la loro posizione nella ricerca mobile

Commenti dagli esperti del settore:

È interessante notare come scorrendo tra i risultati delle serp, questi arrivino a discostarsi anche di molto, rispetto alla loro controparte desktop, per una stessa query. Il dato da cui partire per avere una lettura chiara è secondo me questo: solo il 13% dei siti mantiene le stesse posizioni tra i due device (desktop e mobile).

In realtà ciò non dovrebbe sorprenderci più di tanto se pensiamo a come l'evoluzione della serp mobile sia cambiata in questi anni, con l'aggiunta di numerose feature pensate proprio per il mobile e, considerando, che ci sono query che, cercate da un device mobile, meritano particolari e precise "risposte" che da una ricerca desktop non avrebbero senso.

Tra le feature previste per il mobile che in qualche modo fanno discostare il posizionamento dei risultati per una stessa query, ci sono, giusto per citarne alcune:

  • i local result, più prominenti da desktop;
  • i pannelli del Knowledge Graph, che da mobile occupa molto più spazio;
  • i risultati dei Verticals (video, notizie, immagini, ecc.) che hanno una maggior possibilità di apparire nelle serp mobili;
  • le serp mobili mostrano risultati derivanti dall'Apple Store e Google Play, per query che includono termini come "download" o "app".

Cosa fare di questi dati?

La variazione tra i risultati proposti per ricerche mobili rispetto a quelle desktop è sicuramente aumentata seguendo il trend dell'utilizzo sempre più massivo di device mobili e di ricerche sul motore fatte da quei dispositivi. Probabilmente queste differenze saranno ancora più evidenti nei prossimi anni, pensiamo che, quando la ricerca vocale troverà piena diffusione, avremo magari risultati totalmente differenti tra i due device.

Una cosa è certa: dovresti già da qualche tempo aver iniziato a ottimizzare il tuo sito web a partire dalle ricerche mobili, effettuando una keyword search principalmente di tipo mobile. Nel mese di Dicembre 2017 è iniziato il graduale rollout che ha portato l'infrastruttura del motore di ricerca a indicizzare i siti a partire dalla loro versione mobile (e non più desktop, come avveniva prima), con il Mobile-first Indexing.

Per questo, oggi, il consiglio è di lavorare analizzando prima di tutto le serp mobili, analizzando i competitor che compaiono su device mobili per determinate query e basare la strategia SEO e di contenuti su quei risultati.

Guardando questi risultati, molto sorprendenti ammetto, la prima cosa che mi viene da pensare è che rimango molto sbalordito del fatto che solo il 13% dei siti mantiene la stessa posizione tra desktop e mobile, dati impietosi che suggeriscono a quei folli che ancora non hanno previsto di passare a mobile di farlo immediatamente e soprattutto di preferire il concetto di mobile first.

Sembra che Google inizi sempre di più a favorire il suo knowledge graph, i contenuti di tipo media proprio perché sono tipici di una ricerca mobile. Attenzione però a non pensare che il desktop sia superato, potrebbe essere un errore fatale! Soprattutto per acquisti di grosse cifre molte persone preferiscono cercare su mobile, ma concludere l’acquisto sul desktop.

Un altro dato che mi fa molto riflettere è quel 30% di visite che si perdono nel passaggio tra mobile e desktop: siamo in presenza di cifre pazzesche, probabilmente dovuto al fatto che molti proprietari di siti siano ancora reticenti al concetto di mobile first. 

La mia conclusione va al di là di Google e della SEO stessa: penso che il mondo sia cambiato, gli smartphone fanno parte della nostra vita in maniera ormai costante, per questo devi adattare il tuo sito al mobile non per Google, ma per i tuoi visitatori, il resto viene da sé.

Ciò che è emerso da questa nuova ricerca di SEMrush l'ho notato anch’io. Diciamo così.

Google è una macchina imperfetta come gli uomini che ne gestiscono il funzionamento, quindi ora non aspettarti che ti racconti di come le pagine di risposta del motore di ricerca in versione mobile mostrino esclusivamente risultati di siti web con pagine AMP native. Premettendo che la cibernetica è la scienza della decisione, in questa infinita guerra per trovare un ordine di misura per la conoscenza, appare sempre più evidente quel principio di indeterminazione di Heisenberg che un tempo non mi andava proprio giù, ma che ho imparato ad abbracciare e tenermi stretto.

Non c’è bisogno di spostarci da desktop a mobile per trovare differenze nei risultati di ricerca per la stessa query. Le oscillazioni si verificano per un’enorme quantità di query fatte a Google indipendentemente dal fatto di cambiare device. Spesso facendo la stessa ricerca – pur priva di intento locale – da città diverse, si noteranno oscillazioni importanti nelle serp. Succede perché dall’ultimo quarto del 2018 in particolare, Google ha avviato un processo di determinazione della rilevanza sulla base di continui test che studiano i comportamenti a partire proprio dalle oscillazioni di ci si parla qui. Tali oscillazioni si sommano alle differenze pur certamente esistenti tra mobile e desktop indexing, che al netto degli errori favoriscono il posizionamento dei siti con performance elevate e progettati in modalità mobile first thinking.

Come risultato abbiamo un ordine di cose in cui le serp meno mutevoli sono quelle dall’intento univoco. Se ad esempio cerco “caschi integrali”, i risultati saranno tutti siti e-commerce, mentre per la ricerca “smaltimento amianto” avrò a che fare con risultati da siti web anche molto diversi tra loro per tipologia. È in questo secondo caso che Google sta usando maggiormente i nuovi algoritmi a intelligenza artificiale per valutare i comportamenti su base oscillatoria. La cosa davvero interessante è che non si cerca più di capire il solo intento della query, ma anche di coglierne il valore per tipologie di utenti diversi. Non solo “che significa”, ma “che significa per chi e in quale momento”.

A queste condizioni è evidente come la SEO non possa fermarsi all’ottimizzazione delle performance, ma debba accogliere sempre di più lo studio delle dinamiche sociali che sottendono le ricerche su Google. Senza nulla togliere alle statistiche e alla legge dei grandi numeri, le evoluzioni dei motori di ricerca andrebbero sempre studiate con approccio qualitativo oltre che quantitativo, altrimenti si rischierà di tagliar via fette di informazioni troppo preziose.

Le statistiche che emergono dallo studio di SEMrush sono molto interessanti. Parlano di qualcosa che sto dicendo da molto tempo, ovvero che le persone hanno davvero bisogno di vedere le effettive SERP mobile per rendersi conto di cosa sta succedendo.

Mobile e desktop sono diversi, a volte molto diversi. Questo è particolarmente vero perché funzionalità delle serp come il Knowledge Graph, che appare a destra nel desktop, occupa invece la parte superiore della serp nel mobile, spingendo verso il basso gli altri risultati.

Secondo SparkToro / JumpShot, la maggior parte delle ricerche da dispositivi mobili non porta a un clic sul sito web: il 62% delle persone rimane nelle risorse ospitate da Google. Questo significa che resta un 38% di utenti che "POTREBBERO" cliccare sul tuo sito web, e solo i clic che arrivano al tuo sito web entrano nelle tue analisi. Se sei sotto la posizione 1 nelle classifiche organiche, la probabilità che tu riceva il clic diventa sempre più bassa; basare una strategia SEO su questo tipo di dati traballanti è follia!

Strategie che consiglio:

  • Ho parlato e scritto molto su Entity-First Indexing, invece di Mobile-First Indexing, perché credo che il passaggio di Google al Mobile-First Indexing sia stata una mossa per organizzare le informazioni attorno al proprio Knowledge Graph. Puoi notare come i siti web (risultati "Visti sul Web") vengono estratti in mappe (parte del Knowledge Graph), piuttosto che viceversa.
  • I SEO devono pensare al “Topic Layer” probabilmente come il contenuto web viene categorizzato nel Knowledge Graph. Sembra che a volte alcune informazioni ricevano abbastanza coinvolgimento dai contenuti web da spostarle nel livello degli argomenti. Questo potrebbe essere parzialmente influenzato dagli "Argomenti correlati" nel Knowledge Graph, così come dalle popolari interazioni del "People Also Ask".
  • Google di recente ha raddoppiato l'ottimizzazione dei media, perché i contenuti multimediali sono estremamente coinvolgenti e possono essere ricercati e consultati tramite ricerca tradizionale o ricerca vocale. Ciò significa che i brand devono:
  1. Creare e ottimizzare video e livestream, idealmente ospitati su YouTube

  2. Creare e ottimizzare i podcast - inviati a Google come feed XML

  3. Usare fantastiche immagini con un alt text descrittivo

  4. Avviare app native, Web app o PWA – indicizzate con la nuova API di indicizzazione di Google o ospitate in Firebase

  5. Ottimizzare Google My Business con Info e Media

Tendiamo a descrivere i bit di informazione che vengono trascinati dal livello Edge al livello argomento come "Fraggles". Questa parola è una combinazione della parola "Fragment" e "Handle" perché spesso, quando queste risorse sono evidenziate in un ricerca, Google apre la pagina e scorre direttamente al contenuto della pagina, come se fosse presente una maniglia HTML o jump link. A volte questi sono presenti, e a volte Google sembra sapere da solo dove trovarli. Ciò che è importante qui è che una pagina può posizionarsi, ma all'interno di quella classifica può esserci un carosello verticale o orizzontale di ulteriori snippet cliccabili, tutti provenienti dalla stessa pagina. Questo fa sì che la lista occupi più spazio e appaia più autorevole, che generi più clic e che le persone trovino esattamente ciò che desiderano, aumentandone coinvolgimento e soddisfazione.

I “Fraggles” sono nuovi, ma nella nostra ricerca non scientifica, sembra che i seguenti elementi tendano a guidare i Fraggles:

  1. Aggiunta di jump link - specialmente per H2 / H3

  2. Recensioni con stelle per le risposte

  3. Markup di Q&A e recensioni con stelle per la 'migliore risposta'

  4. Tutto ciò che potresti fare comunque per generare snippet in evidenza / risposte di Google (tabelle, elenchi puntati, schema, ecc.)

Cerca di capire come Google e il Knowledge Graph vedono il tuo brand e le risorse ad esso associate utilizzando i seguenti strumenti:

Perché il 31% dei risultati di ricerca desktop non è visibile su SERP mobile?

Ho letto qualche mese fa che oltre il 50% di tutti i risultati di ricerca sono presi dall'indice mobile, quindi questo può spiegare perché il 31% delle ricerche desktop non sono visibili su mobile search. Questo, unito al fatto che le persone stanno progettando il lato mobile delle cose per essere più attenti alle intenzioni degli utenti e più vicini alla fase di acquisto, significa che le ricerche sul desktop tendono ad avere molte più informazioni sulle pagine e sono più adatte alle persone in cerca di informazioni.

Perché solo il 10% degli URL è in grado di mantenere la stessa posizione su desktop e dispositivi mobili?

Per me, fattori come CTR e un certo numero di altre cose saranno più elevati sui dispositivi mobili, semplicemente perché più persone arrivano sui siti web da dispositivi mobili, quindi quei piccoli fattori che fanno parte dell'algoritmo avranno molta più interazione e questo potrebbe potenzialmente portare a posizioni migliori su un dispositivo mobile rispetto al desktop. Cose come la velocità della pagina e la facilità di utilizzo in mobilità sono fattori importanti anche sul lato mobile, e ancora una volta le persone stanno lavorando su questo aspetto delle cose. Inoltre, se come ho letto oltre il 50% dei risultati di ricerca di Google proviene dall'indice mobile, dobbiamo pensare che questo nel tempo aumenterà e quindi dovremmo disporre di un gruppo più stabile di URL su desktop e dispositivi mobili.

È fondamentale essere in una buona posizione su entrambe le SERP? Una posizione "buona" sul Desktop è ancora "buona" sul Mobile?

Penso che abbia senso avere buone posizioni sia sul desktop che sui dispositivi mobili, dato che non si sa mai da dove arriverà il prossimo cliente, per cui essere più in alto su uno di questi device ti darà maggiori possibilità di portare quel cliente sul tuo sito web. Come suggeriscono le statistiche, più persone usano i dispositivi mobili in un sacco di casi, quindi lavorerei sempre su questo aspetto come priorità, ma non ignorerei il desktop in questa fase, dato che personalmente ho ancora una discreta quantità di traffico dal desktop.

Conclusioni

L'importanza dell'ottimizzazione mobile non è una novità, ma speriamo che la nostra ricerca metta in evidenza quanto sia più difficile competere nella ricerca mobile, e quanto sia importante tenere il passo.

Che cosa ne pensi dei dati che ti abbiamo mostrato?

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Esperta di digital marketing e contenuti, blog editor di Semrush Italia. Aiuto piccole e grandi aziende a creare le migliori strategie di contenuti per raggiungere il loro pubblico ideale. Con l‘obiettivo di fare la differenza.