Google Optimize, ovvero: testa la tua Landing senza rompere le scatole al programmatore

Matteo Zambon

gen 26, 20186 min di lettura
Google Optimize, ovvero: testa la tua Landing senza rompere le scatole al programmatore

Dico sempre che è importantissimo capire cosa sta funzionando nella nostra strategia di web marketing, e scommetto che ormai lo sai anche tu quanto questo sia fondamentale.

Gli strumenti per farlo sono i più disparati (Google Analytics, Google Tag Manager, Hotjar, eccetera), ma oggi voglio parlarti di uno strumento in particolare :)

Hai mai sentito parlare di Google Optimize?

Google Optimize è uno strumento per la CRO (l’ottimizzazione del tasso di conversione) che ti permette di testare e ottimizzare le pagine del tuo sito attraverso l’uso di A/B test e non solo. Potrai così capire qual è l’elemento - o la combinazione di elementi - che ti aiuta ad aumentare il tasso di conversione.

Sì, perché grazie a questo tool, non appena il grafico affermerà che la sua versione della landing page è la più “figa” e accattivante, tu lo guarderai dritto negli occhi e gli dirai, dati alla mano: “Lasciamo parlare i numeri” (io ti consiglio di usare un tono di voce un po’ drammatico, così ti sentirai come uno di quegli eroi nei film in bianco e nero).

Maaaaa Matteo, non c’erano già gli esperimenti di Google Analytics?

Eh sì, hai detto bene, c’erano. Per fortuna però Google è rinsavito e ha deciso che era ora di creare uno strumento decisamente più utile e completo.

Lo so che sei curioso, vedrai quanti #barbatrucchi ti mostrerò in questo articolo ;)

Caratteristiche di Google Optimize

Uuuh... quante cose che puoi fare con Optimize! Praticamente hai la possibilità di creare un ambiente completo per fare Conversion Rate Optimization (CRO). Vediamo nel dettaglio:

  • A/B Test, Multivariati e di Reindirizzamento 
  • Integrazioni con Google Analytics, Google Adwords, ecc.
  • Targeting Avanzato
  • Visual Editor
  • Reportistica

A/B Test, Multivariati, URL Test: che cosa (diavolo) sono?

Sono diverse tipologie di esperimenti che Google Optimize ti permette di fare per migliorare le performance del tuo sito web (o landing page). 

Quindi via libera ai test! Solo fino a 3 contemporaneamente però (nella versione gratuita) :P

  • A/B Test: ti fa creare un confronto fra la versione originale e una variante. La variante in questione ha un solo elemento diverso rispetto all’originale, che sia il colore di un pulsante, la grandezza di un’immagine o una frase nel copy. Puoi fare anche uno split test che abbia più di una variante (in questo caso si chiama A/B/n test). Ricorda però che più varianti ci sono, più hai bisogno di traffico e conversioni per far sì che i risultati siano statisticamente validi.
  • Multivariati: è come fare più A/B test contemporaneamente. Una roba figa lo so, ma come nel caso degli A/B/n test ci vuole tanto traffico (e tante conversioni).
  • Test di reindirizzamento (o split URL test): ti permette di testare due pagine web diverse tra loro. In questo tipo di test le varianti sono identificate dall’URL e non dagli elementi della pagina.

La cosa figa di Google Optimize è che, essendo un prodotto Google, si integra facilmente con Google Analytics, Google AdWords, Google Tag Manager, e compagnia cantante. Anzi, l’integrazione con Google Analytics è fondamentale perché è da lì che prende i dati e stabilisce la variante vincitrice una volta terminato il test.

Targeting avanzato: quali opzioni hai a disposizione?

Tante, c’è quasi l’imbarazzo della scelta! A momenti puoi targetizzare anche per il colore della maglietta. A parte gli scherzi, ci sono un sacco di opzioni super interessanti:

  • Target URL: come dice il nome stesso, puoi selezionare le URL dove far girare i tuoi esperimenti. Non solo una, ma anche più URL.
  • Comportamento: puoi targettizzare gli utenti in base al loro comportamento.
  • Geolocalizzazione: vuoi mostrare il tuo split test agli utenti localizzati in una determinata area geografica? Con la geolocalizzazione puoi tranquillamente farlo.
  • Tecnologia: questa è la targetizzazione in base al dispositivo mobile o al browser del computer.
  • Variabile JavaScript: targetizza i visitatori in base ad una variabile JavaScript. Vuoi un esempio? Gli utenti che hanno un carrello del valore tra i 50 e i 60 euro.
  • Cookie Proprietario: puoi utilizzare come target il valore di un parametro inserito all’interno del cookie dell’utente.
  • Codice JavaScript personalizzato: ti permette di targetizzare gli utenti dei tuoi test in base a un valore restituito dal codice.
  • Query: puoi targetizzare in base a determinati parametri UTM, per esempio “tutti gli utenti che provengono da utm_campaign=natale2017”. Puoi davvero sbizzarrirti!
  • Variabile Livello Dati: ebbene sì, hai capito bene. Puoi anche targetizzare tramite una variabile del Data Layer di GTM. Che figata!

Come si installa Google Optimize?

Ahia, qui veniamo al tasto dolente (ma non spaventarti, non c’è niente di impossibile). 

Diciamo che l’installazione di Google Optimize richiede alcuni accorgimenti, soprattutto se vuoi fare un’implementazione precisa e senza errori.

Innanzitutto devi avere 3 cose:

  • Un account Google (quello che utilizzi per Gmail, per intenderci)
  • Un sito web o una landing page
  • Un account di Google Analytics (altrimenti da dove prendiamo i dati per analizzare gli A/B test?)

Poi ovviamente, dovrai andare ad attivare un contenitore di Google Optimize (a questo indirizzo).

E ora passiamo alla parte dell’installazione…

Secondo la guida ufficiale dovresti andare a modificare il codice di Google Analytics, poi mettere mano al page hiding snippet, camminare dieci metri sulle mani e poi fare una giravolta in senso antiorario… scherzo, non mi prendere sul serio :P Quello che volevo dirti è che dovresti completare una serie di step e magari andare a disturbare gli sviluppatori, che di sicuro saranno felicissimi della tua richiesta (come no).

Come installare Google OptimizeInstallare Google Optimize senza Google Tag Manager (auguri)

Ascolta lo zio Matteo, lascia perdere tutti questi passaggi arzigogolati e segui i miei consigli piuttosto. 

La prima cosa che ti servirà è l’ID di Google Optimize e, ovviamente, Google Tag Manager (avevi qualche dubbio? ;) ).

Fortunatamente all’interno di GTM esiste già il Tag di Google Optimize. Infatti, come nel caso dell’installazione di molti altri tool, ti basterà prendere l’ID e inserirlo all’interno del Tag già integrato nella piattaforma: facilissimo. 

L’installazione di Google Optimize però è particolare e richiede un piccolo accorgimento in più: dopo aver inserito l’ID bisognerà far partire Google Optimize prima del Pageview di Google Analytics. Come? Ssssshh… c’è un #barbatrucco!

Il #barbatrucco è questo: entra nelle impostazioni del Tag di Google Analytics sotto “Sequenza Tag” e seleziona il Tag che hai appena creato. Questo ti serve a evitare quella brutta cosa chiamata Flickering.
No, non è una malattia, ma è comunque qualcosa che non ti auguro, perchè non fa bene alla User Experience. Praticamente, quando eseguiamo degli A/B test, il Flickering è quel fenomeno per cui, per un attimo, l’utente visualizza la pagina originale (la versione A) e subito dopo la versione B dello split test.

Bleah! Tu che come me di sicuro ami le cose fatte bene, non vuoi incappare certamente in una sbavatura del genere! Questo problema è dovuto al caricamento asincrono del Tag di GTM: vuol dire che i Tag si caricano simultaneamente, per velocizzare il caricamento (è proprio uno dei vantaggi di GTM, di solito). In questo caso il Tag di Google Optimize dovrà caricarsi prima del Pageview, quindi in sincrono, in modo da far partire immediatamente la versione di esperimento della pagina.

Non ti preoccupare, questo passaggio è molto facile!

Ahimè, c’è però una brutta notizia :(

Purtroppo il #barbatrucco che ti ho mostrato non basta per evitare errori. Se vuoi essere assolutamente sicuro che i tuoi utenti non pensino che il tuo sito sia posseduto, dovrai installare anche il Page-Hiding Snippet.

<HTML>
<HEAD>
<!-- Page hiding snippet (recommended)-->
<style>.async-hide { opacity: 0 !important} </style>
<script>(function(a,s,y,n,c,h,i,d,e){s.className+=' '+y;h.start=1*new Date;
h.end=i=function(){s.className=s.className.replace(RegExp(' ?'+y),'')};
(a[n]=a[n]||[]).hide=h;setTimeout(function(){i();h.end=null},c);h.timeout=c;
})(window,document.documentElement,'async-hide','dataLayer',4000,
{'GTM-XXXXXX':true});</script>

La buona notizia però è che questo è l’unico pezzo di codice che dovrai installare a manina, ed è una cosa abbastanza semplice per uno sviluppatore (non dovrebbe fare troppe storie).

Una volta completato quest’ultimo step, non ti resta altro che divertirti a creare e modificare nuovi esperimenti.

E ti dirò: è anche molto semplice, perché Casa Google ti mette a disposizione un’estensione Chrome che andrà a semplificarti la vita. Si chiama Visual Editor ed è super intuitivo, perché ti permette di creare le tue varianti, senza andare a scrivere una riga di codice (per i più esperti, c’è la possibilità di modificare il CSS).

Puoi davvero fare qualsiasi modifica ti venga in mente, e senza andare a disturbare grafici a destra e a manca. 

Visual Editor: l’estensione Chrome per Google OptimizeVisual Editor

In più, hai anche un sistema di reportistica per visualizzare l’andamento dei test e analizzare i risultati raggiunti (e quindi decidere se alla fine vuoi implementare le nuove modifiche o no).

Google Optimize, sistema di reportisticaReport dei Test in Google Optimize

Ecco, non hai davvero più scuse per non ottimizzare il tuo sito web, hai a disposizione uno strumento completo e per di più gratuito. Ci sono dei limiti nella versione gratuita (ad esempio non puoi fare più di 3 test in contemporanea), ma direi che è già qualcosa averlo, no?

Allora, hai già in mente qualche test da fare con Google Optimize?

Fammi sapere nei commenti!

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​Amministratore dell’agenzia digitale In Risalto e fondatore di Tag Manager Italia – il club per gli utenti avanzati di Google Tag Manager - Matteo Zambon ha un’esperienza decennale come web developer senior, alla quale affianca una forte specializzazione in ambito SEM e SEO, con certificazione Google Partners e Google Analytics. Rising Star nella sezione Analytics della Community di Google Italia, Matteo ha ideato e sviluppato diversi progetti strutturati di system integration, tra cui “IRMA” - il primo servizio pubblico in Italia di prenotazione mezzi per il trasporto pubblico a chiamata via SMS. Primo divulgatore italiano di Google Tag Manager e figura di riferimento per l’apprendimento e la divulgazione di Google Tag Manager nei maggiori eventi del settore, Matteo è l’autore del primo libro in italiano sull’argomento (“Google Tag Manager per principianti”), tradotto in lingua inglese, bestseller su Amazon della sua categoria ed oggi alla sua seconda edizione su ► http://www.tagmanageritalia.it/anteprima-libro/ In aggiunta al libro, Matteo ha realizzato “Al Comando”, il primo ed unico videocorso in italiano su Google Tag Manager, considerato come il corso su Google Tag Manager più esteso, completo ed avanzato al mondo.