Tag Title e H1: come evitare duplicati sulle pagine del tuo sito

Giovanni Amato

dic 16, 20198 min di lettura
Tag Title e H1: come evitare duplicati sulle pagine del tuo sito

Uno degli errori più comuni nella realizzazione di un sito web è non prestare particolare attenzione alla SEO on page. O meglio, ignorare l'importanza di titoli e intestazioni uniche. 

Ed è così che il web si popola di titoli, descrizioni e, ancora peggio, intestazioni identiche tra loro. Addirittura, alle volte, viene utilizzato lo stesso titolo per OGNI pagina pubblicata. 

E questo, chiaramente, è una follia. 

Perché?

Beh, innanzitutto, anche dimenticandoci per un attimo di Google e delle sue "regole", fornire ai nostri utenti indicazioni precise e puntuali sul contenuto di una determinata pagina web è la base di una qualsivoglia attività di promozione online.

Eppure, come scritto in incipit, i siti web sparsi per il World Wide Web sono pieni zeppi di orrori del genere. 

Ma cosa possiamo fare per ovviare a un problema di questo tipo?

Possiamo (e dobbiamo) prevedere per ogni pagina del nostro sito Internet, uno scopo e, di conseguenza, un titolo U-N-I-C-O. 

Se la realizzazione (o l'ottimizzazione SEO) del sito è stata affidata a noi, basta seguire tutte le best practice sulla Search Engine Optimization - il web e il blog di SEMrush offrono numerosi spunti; ti consiglio di approfondire. 

Se, invece, "ereditiamo" il sito o, più semplicemente, ci è stata commissionata una SEO Audit, la checklist operativa cambia del tutto. 

Ed è proprio questo il leit motiv che mi ha spinto a scrivere l'articolo che stai leggendo con attenzione. 

Prima di entrare nel vivo della discussione, però, mi sembra opportuno aprire una piccola parentesi e definire cosa si intende per tag title e h1. 

PS → Se già sai cosa sono title e h1 salta pure questo paragrafo. ?

Tag title e h1: di che cosa stiamo parlando

Tag title: elemento html che specifica il titolo di una pagina web e indica al motore di ricerca l’argomento principale di quest’ultima. 

Hai presente il titolo cliccabile che trovi nelle pagine dei risultati dei motori di ricerca quando cerchi qualcosa? 

Un esempio di title nelle SERP di Google

Per essere efficace, il title di una pagina deve essere una descrizione accurata e concisa del suo contenuto. 

Accurata perché non è corretto (né saggio) fornire ai tuoi utenti e al motore di ricerca un titolo poco coerente con il contenuto che promette di contenere. Concisa perché Google, in genere, visualizza (e restituisce) i primi 50-60 caratteri di un tag title. Anche se, a onore del vero, non esiste un limite esatto di caratteri, poiché non tutte le parole occupano lo stesso spazio.

Esempio: 60 caratteri formati da 60 m hanno un certo volume in pixel. Questo: 

mmmmmmmmmm mmmmmmmmmm mmmmmmmmmm mmmmmmmmmm mmmmmmmmmm mmmmmmmmmm. 

60 caratteri formati da 60 i, invece, ne hanno uno nettamente minore. Quest’altro:

iiiiiiiiii iiiiiiiiii iiiiiiiiii iiiiiiiiii iiiiiiiiii iiiiiiiiii.

Ecco perché i SEO più navigati parlano di pixel, invece che di numero di caratteri. 

Ok, ti stai chiedendo qual è il numero ottimale in pixel per un tag title, non è vero? La risposta è 600 pixel.

Ora, passiamo agli h1.

H1: elemento html che specifica l’headline di una pagina web.

La differenza con il tag title è che l’h1 è visibile all’occhio umano, direttamente quando naviga un determinato sito web.

Se ne sta lì, fascinoso e tronfio in tutto il suo splendore, conscio della sua importanza.

Il tag title, invece, come scritto poc'anzi è visibile nelle pagine dei risultati dei motori di ricerca. Oltre che nelle tab di navigazione. 

Ecco come appare il tag title nelle tab del browser

Solitamente, il font utilizzato per identificare gli h1 è più imponente rispetto a quelli scelti per i paragrafi, le call to action e le altre intestazioni (h2, h3, h4, ecc.). E trattandosi di un titolo, pur non essendoci un limite ben preciso nel numero di caratteri da usare, è buona norma essere quanto più concisi e diretti possibili. 

Se vuoi approfondire l’argomento, ti suggerisco la lettura di questo articolo:  Scrivi Headings, Title e Meta Tag Description efficaci!

Ok, non è stata poi così breve come parentesi, lo ammetto. Ma credo sia sempre utile sviscerare un argomento, quando possibile. 

Detto ciò, possiamo, finalmente, concentrarci sul tema principale di questo blog post: le duplicazioni di tag title e h1. 

Come individuo tag title e h1 duplicati?

Il primo controllo che puoi effettuare per scovare eventuali duplicazioni è affidarti al caro e vecchio site:

Questo operatore di Google è stupefacente per mettere in atto una prima e rapida analisi del dominio su cui devi intervenire "SEOsticamente" - neanche fosse l'Uomo Ragno!

Operatore Google site: in azione per vedere i titoli delle pagine
L'operatore Google site: mostra le pagine indicizzate dal motore di ricerca

Utilizzare questo "semplice" comando, direttamente dalla barra di ricerca di Google, però, ha i suoi contro. Uno su tutti, l'impossibilità di esportare in un foglio excel quanto scovato. E questo, come ben puoi intuire, si traduce in un'altra impossibilità: quella di avere una lista delle pagine sulle quali intervenire.

Fortuna vuole che esistano tool, creati (anche) per questo!

Screaming Frog ed Excel: 2 tool indispensabili per la cassetta degli attrezzi di un buon SEO

Excel l'ho evocato nel paragrafo precedente, e sono pronto a scommettere che sai già cos'è e come funziona; Screaming Frog, invece, puoi anche non conoscerlo.

Ed è (anche) per questo motivo che ho scelto di inserirlo in questa mini guida.

Cos'è Screaming Frog?

Screaming Frog è un software di crawling che analizza le pagine di un dominio, restituendo dati sui vari response code (3xx, 4xx, 5xx), protocolli (http vs https), meta tag (title, description), URI, heading, canonical e tanto altro.

Ok, so cos'è Screaming Frog... Adesso, come lo uso?

Ora, questo non è un articolo tutorial su come utilizzare al meglio Screaming Frog. Però, posso (e devo) darti il mio modus operandi quando voglio analizzare i title e gli heading duplicati di uno specifico sito web.

La mia checklist può riassumersi in 3 passaggi:

  1. inserire nella barra di Screaming Frog il nome del dominio, escludendo il protocollo (https, ad esempio) e il suffisso (www), e avviare la scansione
  2. cliccare sulla tab "Page Titles" e visionare quelli riconosciuti dal software come "duplicates"
  3. esportare i dati in formato excel

Chiaramente, i dati esportati sono "sporchi". Per avere una visione più attenta e corretta, bisogna passare al microscopio (chiamato anche buon senso e conoscenza personale) tutti i risultati.

Successivamente, bisogna pulirli e, una volta ultimata questa revisione certosina, identificare i title che apportano una vera e propria minaccia.

schermata title duplicati screaming frog
La schermata dei title duplicati di Screaming Frog

Guardando lo screenshot sovrastante, si nota subito la presenza di alcuni title uguali tra loro.

Con un'analisi più attenta, però, si evince come alcuni di questi title appartengano alle pagine di categoria del blog.

Ecco, in questo caso specifico, i title duplicati non rappresentano un problema. Certo, il web master avrebbe potuto prevedere un piccolo script per aggiungere al title un bel "page N of N"; ma ripeto, non è un affatto un errore. 

Tra l'altro, Big G ha dichiarato più volte che il suo algoritmo è in grado di riconoscere le paginazioni. Addirittura, quest'anno ha sconvolto l'intera community SEO, annunciando apertamente lo stato di pensione del Rel=prev/next.

Per approfondire puoi leggere il post:  Come si deve gestire la paginazione di un sito? I miei consigli in ottica SEO.

Quindi, almeno per quanto riguarda i problemi legati alla duplicazione di title (e description) nelle pagine di categoria, puoi dormire sogni tranquilli.

Discorso differente per quel "Keyword Magic Tool | SEMrush" presente in 2 pagine distinte. Ecco, questo potrebbe creare qualche problema al corretto posizionamento delle landing page prese or ora in esame. Ma, anche in questo caso, si tratta di un falso allarme. Innanzitutto, data la scarsa competitività della keyword (appena 10 ricerche mensili dall'Italia) e il fatto stesso che sia un prodotto della suite di SEMrush, Google ignora questo "errore", restituendo entrambe le pagine - rispettivamente in prima e in seconda posizione - per la query di ricerca "keyword magic tool".

serp google keyword magic tool
La SERP per la query "keyword magic tool

NB → Quello che hai appena letto vale anche qualora tu volessi scovare gli h1 duplicati. Anche in questo caso, infatti, Screaming Frog ha una tab dedicata.

schermata h1 duplicati screaming frog
La schermata degli h1 duplicati di Screaming Frog

SEO Audit di SEMrush può aiutarti a risolvere le duplicazioni del tuo sito web

Oltre gli operatori di Google, Screaming Frog e il sempreverde Excel, anche SEMrush può rivelarsi un ottimo alleato per scovare (e risolvere) le duplicazioni di tag title e h1.

In questo caso, tra i tool che mette a disposizione la suite di SEMrush, uno su tutti spicca per utilità (almeno per quello che serve a noi, in questo caso specifico). Sto parlando del Site Audit, uno strumento davvero fantastico, quando analisi, affidabilità e velocità sono un tris da giocare subito!

Il tool riporta una serie di dati, informazioni e consigli sullo stato di salute del dominio dato in pasto all'analisi.

Anche in questo caso, questo articolo non vuole essere un tutorial su come usare al meglio il Site Audit di SEMrush (in questo caso puoi scaricare l' ebook gratuito su come usare il toolkit SEO di SEMrush!).

Piuttosto, concentriamoci sulle funzionalità di Site Audit che riguardano questa guida.

Panoramica del Site Audit di SEMrush

Site Audit tool di SEMrush
Schermata principale del Site Audit di SEMrush

Questa è la schermata principale della Site Audit di SEMrush. Come anticipato poche righe più su, la mole dei dati che restituisce è davvero notevole.

A noi, però, in questa fase interessa scoprire se nel nostro sito sono presenti o meno title e h1 duplicati. Ed è anche in questo che il Site Audit brilla di utilità e precisione!

Nello screenshot sottostante, ho evidenziato proprio la segnalazione di eventuali problemi di duplicazione dei title tag.

lista errori segnalati dal site audit di semrush
Gli errori scovati dal Site Audit di SEMrush

Ok, in questo caso il tool segnala 0 problemi, ma, purtroppo, non ho tra le mani un sito da ottimizzare on-page. Ad ogni modo, cliccando sulla voce "problemi con duplicato di title tag", SEMrush restituisce la lista delle URL dove è presente - per l'appunto - un title duplicato.

Successivamente, puoi o esportare in un comodo file excel (un po' come suggerito per Screaming Frog), oppure puoi usare l'elenco di SEMrush come scaletta - e come checklist - delle URL sulle quali intervenire. Chiaramente, anche SEMrush segnala "falsi errori", ma qui, purtroppo (o per fortuna) solo l'esperienza può dirti quali allert dei tool sono rischiosi o meno per la tua SEO.

Meglio utilizzare Screaming Frog o il Site Audit di SEMrush?

Avrei voluto evitare di scrivere questo paragrafo, ma so già che arrivato a questo punto, te lo stai chiedendo di certo.

Quindi, ecco la mia risposta: dipende.

Ok, forse "dipende" non era la risposta che ti aspettavi - o perlomeno è quella più fastidiosa che potessi ricevere. Eppure, è quella più sincera. Il motivo è presto detto.

Screaming Frog è utile quando ti serve un'analisi "oneshot", una tantum. O quando il SEO lo fai di mestiere. Anche perché, come scritto nel paragrafo dedicato al software di crawling britannico, Screaming Frog restituisce, davvero, un'enormita di dati.

Il Site Audit di SEMrush, invece, fa parte della suite e in versione free ha delle limitazioni. Una su tutte la possibilità di scansionare soltanto 100 URL. Di conseguenza, per progetti più grandi, occorre sottoscrivere un abbonamento.

Il vantaggio di una scelta di questo tipo è palese, tanto quanto l'utilità del Site Audit.

Innanzitutto, il Site Audit di SEMrush scansiona periodicamente i progetti che tu vuoi monitorare. 

Di conseguenza, se qualcosa non dovesse andare secondo i piani (mi viene in mente la multigestione di un progetto web, con ciò che ne consegue a livello di inserimento dei contenuti, ad esempio), puoi accorgertene per tempo, senza dovere necessariamente eseguire nuove analisi con Screaming Frog.

Non solo: Site Audit ti permette di controllare, contemporaneamente (quindi senza perdere altro tempo) moltissimi altri errori presenti molto spesso su un sito web.

E tu, tieni sotto controllo title e h1 del tuo sito web?

Quanto hai letto finora è frutto della mia esperienza come SEO Specialist. Spero che la mia checklist possa aiutarti a strutturare il tuo lavoro di ottimizzazione in maniera più semplice e schematica.

Per qualunque dubbio o domanda, non esitare a scrivermi un commento; sarò ben lieto di risponderti quanto prima... Per tutto il resto, puoi sempre fare affidamento al Site Audit di SEMrush e iniziare, davvero, a fare sul serio!

Buona SEO e buona ricerca di title e h1 duplicati!

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Classe 82, padre, marito, poeta, SEM Specialist. Amante delle parole e del loro significato, ho trasformato la mia più grande passione in una professione. Oggi, mi occupo di Digital Marketing. Nello specifico, di ottimizzazione per i motori di ricerca e campagne di advertising. Nel tempo libero, resetto il cervello. O almeno ci provo. La mia giornata ideale? Marialuisa, la spiaggia e un Mojito. Questa sarebbe stata la mia risposta fino a qualche anno fa. Ora, è "Fabio" la mia giornata ideale.