Ci sono persone che hanno successo, che riescono davvero a raggiungere i propri obiettivi professionali (e personali), e ci sono individui che invece, già a metà strada, hanno perso la speranza di vedere coronati i propri sogni.
Certo, il mondo non è diviso in modo così preciso, non è bianco/nero (checché ne vogliano pensare i tifosi della Juventus), ma è indubbio che ci sono dei professionisti che, a un certo punto della loro carriera, possono guardare al percorso fatto con una grande soddisfazione. È altrettanto vero che ce ne sono invece molti altri che – senza cambiamenti concreti – non vivranno mai questo momento di beatitudine.
Ma da cosa è prodotta questa grande differenza?
Forse le persone del primo gruppo sono tutte più competenti? Forse hanno competenze più elevate? O magari sono più abili nel networking? In realtà, sì, tutti quanti questi fattori hanno un peso rilevante. Non è però tutto qui: nessuna competenza, nessuna esperienza, nessun aggancio, nulla può garantire il successo di fronte alla mancanza del giusto approccio, del giusto mindset.
Nessuno di noi nasce con i vestiti del vincente cuciti addosso, come nessuno arriva su questo mondo con la 'L' di loser tatuata in fronte. Qualcuno la pensa però diversamente, e forse sei anche tu in quella schiera. Magari anche tu pensi che tutto è deciso all'inizio, e che le carte che abbiamo in mano sono le medesime che terremo per tutta la nostra esistenza. Siamo tot intelligenti, tot lavoratori, tot acuti, tot cordiali, e questo non può cambiare nel tempo. La psicologa Carol Dweck chiama questa visione come il 'fixed mindset'.
Qualcun altro, invece, la pensa diversamente. Anzi, la pensa in modo diametralmente opposto, affermando che, con i dovuti sforzi, tutti quanti possiamo espandere il nostro intelletto, migliorare il nostro carattere, diventare grandi lavoratori e distruggere ogni ostacolo si voglia porre lungo il nostro percorso. Insomma, da questo punto di vista il successo non è la conseguenza di caratteristiche innate, no, è invece qualcosa che si conquista, giorno dopo giorno, con le proprie forze. In questo secondo caso, Dweck parla di 'growth mindset', ovvero mindset della crescita.
Serve davvero che ti dica come la pensano le persone che raggiungono il successo della vita?
Gli individui di successo sono tali perché hanno puntato dritto verso un obiettivo e si sono auto-migliorati per raggiungerlo, lavorando più o meno duramente sulle proprie abilità. E tu? Ipotizziamo che la tua carriera, la tua attività, i tuoi progetti non stiano avanzando quanto vorresti. Beh, se guardassi a questa situazione attraverso le lenti del fixed mindset, finiresti per convincerti che nulla potrà mai cambiare, in quanto il mazziere ha già dato le carte a inizio partita, senza permettere di pescarne altre tra una mano e l'altra. Tutto cambia, invece, nella prospettiva del mindset di crescita: da questo punto di vista sei tu a creare il tuo cambiamento, e sei tu a decidere il tuo successo.
Come sviluppare un mindset capace di guidarci verso i nostri obiettivi?
Ecco i passi che dovresti iniziare a seguire già a partire da domani!
La chiave del successo sta nello stabilire un'efficace routine quotidiana, ovvero:
- Imposta un calendario mensile in cui inserirai tutti i miglioramenti da apportare;
- Per quanto piccolo, per quanto minimo e impercettibile, impegnati per fare un passettino in avanti ogni giorno, così da poter chiudere la tua giornata con la certezza di essere un po' più vicino ai tuoi obiettivi;
- Raccogli tutte le informazioni che ti possono servire per agire al meglio, e fallo in modo sistematico. Questo vuol dire che dovrai avere sempre con te qualcosa nel quale appuntare le nuove informazioni e le nuove idee (uno smartphone o, se sei un inguaribile tradizionalista, un taccuino per gli appunti). E vuol dire anche che dovresti leggere tutto quello che può essere utile per la tua attività, seguendo i magazine e i blog del tuo settore, utilizzando eventualmente dei feed RSS per essere più efficiente;
- Cerca di non andare mai a letto senza aver già creato – ovvero scritto nero su bianco – la tua to-do list per il giorno seguente (occhio: sii realista, non sovraccaricarti di lavori che non riuscirai mai a completare);
- Stabilisci delle priorità razionali: questo significa che devi dare spazio alle attività più produttive che ti piacciono meno e rimandare, in caso, le attività che ti piacciono di più, ma che sono meno importanti per la tua crescita;
- Nel dubbio, affronta subito le attività più complesse, più difficili e più noiose. Prima o dopo dovrai farle comunque, e questa filosofia 'via il dente, via il dolore' ti permetterà di svolgere tutte le altre attività con più leggerezza.
Una volta che avrai creato la tua routine quotidiana, e che riuscirai a seguirla ogni giorno in modo abbastanza rigoroso, potrai effettivamente iniziare a cambiare il tuo approccio verso il lavoro.
Ricordatelo bene: non è tutto già scritto.
Che tu sia un imprenditore, un freelance, un consulente, un dipendente o persino uno studente, il concetto non cambia. Tu sei prima di tutto il CEO, l'amministratore della tua via.
Del resto, chi altri potrebbe esserlo?
E proprio da questo concetto si sviluppano i passi successivi che ti permetteranno di impostare il giusto mindset per raggiungere tutti i tuoi obiettivi:
- In quanto amministratore, devi iniziare a prendere delle vere decisioni gestionali, smettendo di posticipare le scelte e di affidarti al corso degli eventi;
- Per prendere le decisioni corrette, prenditi del tempo, e immaginati tutti i possibili scenari. Devi pensare: se io farò questa determinata scelta, allora succederà... se il risultato che immagini è quello che stavi cercando, allora la tua decisione è probabilmente quella giusta;
- Sii razionale. Una volta che hai preso la tua decisione, domandati se questa è figlia della logica e delle informazioni che hai raccolto o se invece è viziata da simpatie, pregiudizi o stereotipi;
- Qualsiasi sia la tua decisione, qualunque sia la posta in gioco, per quanto tempo tu abbia speso per decidere, ci sarà sempre la possibilità che qualcosa vada storto: cerca dunque di immaginare sempre anche lo scenario peggiore, per prepararti a gestire al meglio la crisi – piccola o grande;
- Prepararsi agli errori e ai loro contraccolpi vuol dire non essere ingenuamente e ottusamente ottimisti. Questo non significa però che devi lasciarti appesantire dal pessimismo: metti a tacere tutte quelle vocine che ti dicono 'ma cosa stai facendo?' o 'è troppo rischioso' oppure 'ma che ti sbatti a fare' o ancora 'tanto non cambia niente';
- Tutti sbagliano: oltre ad essere preparato a questa eventualità, come ricorda l'adagio popolare, devi 'imparare dagli errori'. E non dico per dire. Dopo aver sbagliato qualcosa, dopo aver fatto un casino, lascia sbollire la rabbia, e domandati come, perché e quando hai sbagliato;
- Non distrarti: di fronte a te ci sono i tuoi obiettivi, ed è lì che devi guardare;
- Il tuo capo, il tuo professore, i tuoi clienti, i tuo colleghi: tutti quanti, per qualche motivo, possono avere delle critiche positive o negative da fare nei tuoi confronti. Impara a sfruttare queste opinioni – buone e cattive – per accrescere i tuoi punti di forza e per riempire eventuali gap;
- Studia. Qualsiasi sia il tuo ruolo, ci sarà sempre qualcosa che puoi imparare per fare meglio;
- Continua ad avanzare. Ci sono momenti di stallo, e tu devi imparare a ridurli al minimo e a rimetterti subito in pista. E ci sono altri frangenti in cui sei convinto di essere 'arrivato': ebbene, guarda più in là. Sono sicuro che in un nanosecondo avrai già un altro obiettivo in testa.
Questo articolo ti ha incuriosito?
Se ti interessa approfondire l'argomento puoi scaricare gratis il mio ebook sul Digital Mindset sul mio sito web.