Aumenta le visite al tuo blog grazie all'ottimizzazione SEO
Lo ammetto, adoro i titoli acchiappaclick. Però è anche un po’ vero ;-)
Febbraio 2016: 3.073 visitatori
Luglio 2016: 7.385 visitatori
Nota per il lettore precisino :-) ho scritto “un po’ vero” perché in realtà di nuovi articoli ne abbiamo scritti, e parecchi. Il nostro calendario editoriale, come quello di ogni blog degno di questo nome, non si ferma mai. Abbiamo continuato a pubblicare contenuti con regolarità, come facciamo da anni e continueremo a fare in futuro.
Ma dal momento che non abbiamo scritto né di più né di meno che nel periodo precedente, come si spiega quel notevole aumento di traffico organico nell’ultimo periodo?
Il vero responsabile è la semplice tecnica SEO di ottimizzazione che ti sto per descrivere passo passo in questo articolo, e che potrai applicare subito anche tu, se leggi fino alla fine.
Le premesse
Lungi da me l’idea di diffondere un messaggio sbagliato, o essere frainteso. La SEO - quella vera e seria - è tutto l’opposto di una serie di trucchi veloci e facili. Per aumentare le visite di un blog e ottenere risultati concreti e duraturi occorre tempo, dedizione, strategia, analisi, fantasia e competenza.
In questo caso particolare, però, si può dire che il metodo che ho utilizzato sia l’eccezione che conferma la regola: non richiede né molto tempo né particolari competenze tecniche. E, per la cronaca, non viola alcuna regola di Google, poiché non ha nulla a che fare con la link building.
Ma la cosa migliore di questo metodo è che può applicarlo chiunque, in qualunque settore.
Troppo bello per essere vero? Aspetta, i miracoli non riesco ancora a farli :-)
Affinché questa tecnica di ottimizzazione SEO possa funzionare, occorrono due presupposti indispensabili:
-
Devi avere un blog che genera già del traffico: non puoi applicare questa tecnica se hai appena aperto il sito, hai pochissime pagine indicizzate e zero parole chiave posizionate. Insomma, devi avere un sito/blog già un minimo avviato.
-
Devi avere (o dotarti di) uno strumento di monitoraggio dei risultati di ricerca. Quale ho utilizzato io? Uno a caso: SEMrush :-D
Se possiedi questi due requisiti, quello che leggerai da qui in avanti ti sarà particolarmente utile per aumentare il traffico organico del tuo blog.
L’idea
L’idea di base è di una semplicità imbarazzante, tanto che un po’ mi vergogno di non averci pensato prima :-)
Tutto comincia con questi due dati di fatto:
1# La prima pagina di Google genera molto più traffico web della seconda.
Ma molto molto. Questo studio, che riporto sempre durante i miei corsi, mostra come meno di un utente su 10 visiti la seconda pagina di Google:
91.5% contro 4.8%. Su 100 persone che cercano una parola, 91 visiteranno i siti che si trovano in prima pagina, solo 4 o 5 quelli che si trovano in seconda.
Se la matematica non è un’opinione, passare dalla seconda alla prima pagina potrebbe far aumentare il traffico organico portato da quella parola chiave di quasi 20 volte!
E questo ci porta al secondo dato di fatto:
2# Se il tuo sito si trova in seconda pagina di Google per una data parola chiave, è chiaro che sarà per te più semplice raggiungere la prima pagina rispetto ad un altro che, poniamo, si trova per la stessa parola a pagina 8.
Date queste due banali considerazioni, certamente hai già capito cosa sto per dirti: se riesci a modificare gli articoli che hai già scritto sul tuo blog (o qualunque altra pagina del tuo sito) e che stanno in seconda pagina quel tanto che basta da farli salire in prima, otterrai un sacco di traffico organico in più con uno sforzo minimo.
Tutto chiaro fin qui, no? Sembra facile vero? E lo è. Ma frena un momento l’entusiasmo e seguimi con attenzione, perché ci sono alcuni passaggi chiave che non puoi ignorare, quando metterai in pratica questo metodo per aumentare le visite del tuo blog.
Ora ti mostro esattamente cos’ho fatto.
Passo 1: ho scoperto con quali parole / URL ero in seconda pagina di Google
Il primo passaggio è estremamente semplice: basta entrare in SEMrush, inserire il proprio nome a dominio e successivamente cliccare su “Ricerca organica”:
Qui troviamo il report delle posizioni nella ricerca organica, ovvero le posizioni del dominio ricercato tra i primi 100 risultati di ricerca organica (cioè non a pagamento) di Google e le keyword da cui dipende la sua posizione:
Cliccando sulla colonna Pos. (posizione nei risultati Google) puoi ordinare i risultati per posizione crescente o decrescente:
Per poi passare agevolmente, cliccando sul pulsante “Next”, al rapporto delle posizioni dalla 11 alla 20, aka, gli articoli in seconda pagina di Google:
A questo punto, abbiamo sotto i nostri occhi una lista di URL con un buon potenziale, ovvero gli indirizzi dei nostri articoli (e pagine) che, con le dovute modifiche, potranno portare un bel po’ di traffico in più al nostro blog.
Passo 2 [NB]: ho controllato se le mie pagine erano posizionate anche con altre keyword
Questo è sicuramente il passaggio più delicato di tutto il processo.
Non è affatto detto che un URL sia posizionato soltanto con una parola chiave. Al contrario, è probabile che si trovi, per esempio, in seconda pagina per una certa keyword, in prima per una parola simile, in quinta con un’altra ancora, eccetera. Per questo, prima di effettuare qualunque modifica, devi essere sicuro che i tuoi articoli non siano già posizionate con altre parole chiave che portano un volume di traffico organico uguale o maggiore.
Se sbagli questo passaggio, tutto il gioco potrebbe rivelarsi inutile o addirittura controproducente, facendoti perdere tempo o, nella peggiore delle ipotesi, traffico al sito!
Un paio di schermate di esempio ci possono aiutare a comprendere meglio questo passaggio importante.
Nella mia lista, per esempio, c’era la keyword “vendite e commerce”, con la quale un mio vecchio post sull'e-commerce si trovava nella prima posizione della seconda pagina Google (posizione 11):
Andando a modificare l’articolo, avrei potuto facilmente portarlo in prima pagina con quella keyword, ma avrei rischiato di perdere posizioni (e quindi visite al blog) per le altre parole con cui l’articolo è posizionato... ed avrei combinato un mezzo disastro.
Sono andato infatti a controllare, cliccando sull’URL dell’articolo:
Ed ho scoperto che quell’articolo era già posizionato per ben 42 parole chiave:
Non solo: per alcune di queste parole era posizionato molto meglio, e portavano anche più traffico rispetto alla keyword “vendite e commerce”:
Alla luce di questi dati, andare a modificare quell’articolo sarebbe stato un autogol clamoroso perché non avrei aumentato le visite al blog e avrei potuto perdere del traffico proveniente dalle altre keyword!
Fortunatamente, nella lista erano presenti anche diversi articoli con un buon potenziale, ma che non erano già posizionati con altre parole chiave migliori.
Un esempio? Eccolo:
Questo è stato uno degli articoli che ho deciso di modificare. È un esempio perfetto, perché pur essendosi posizionato in seconda pagina con la ricerca “come scrivere un comunicato stampa”, non conteneva tale parola in alcuni punti strategici.
Inoltre, con tutte le altre keyword era posizionato più in basso, e queste parole chiave avevano inoltre un volume inferiore:
Infatti, quando si decide di sottoporre ad alcune ottimizzazioni SEO un articolo, non bisogna considerare solo la posizione, ma anche il volume, ovvero quante volte una parola chiave viene cercata, mediamente, ogni mese. Quest’ultimo dato è importante per toglierci ogni dubbio su quale parola chiave prendere di mira quando si effettueranno le modifiche.
Maggiore è il volume, maggiore sarà il traffico organico che otterremo se riusciamo ad arrivare in prima pagina.
Ed infine, l’ultimo passo, ovvero le modifiche.
Passo 3: ho modificato gli articoli “rafforzando” la pertinenza con le parole chiave
A questo punto è bastato applicare un po’ delle care vecchie regole SEO on-site, quelle che sono più o meno le stesse dagli anni ‘90, per intenderci ;-)
Tipo inserire la parola chiave obiettivo nel:
-
Title tag
-
H1 (titolo visibile)
-
Alt delle immagini
-
Primo paragrafo del testo
In questa fase, il nostro amico Yoast SEO (per WordPress) può essere un valido aiuto per i meno esperti.
Nell’esempio del paragrafo precedente, è stato davvero un gioco da ragazzi procedere con le ottimizzazioni SEO: ho inserito la mia parola chiave obiettivo nel title:
Nel testo Alt di qualche immagine:
E verso l’inizio del testo, facendo attenzione a non forzare in alcun modo la scrittura:
Ed ecco il risultato, ad oggi:
Obbiettivo raggiunto! :-D
Ripetendo questa procedura su tutti gli articoli con un buon potenziale, in poco tempo ho visto lievitare il mio traffico organico e le visite al blog.
Certo, a volte non è stato così facile vedere miglioramenti. Per far salire certi articoli, ad esempio, ho deciso di aggiungere del testo, in altri ho inserito sottotitoli con parole chiave correlate. Insomma, un po’ di lavoro l’ho dovuto fare, ma certamente molto meno che se avessi scritto gli stessi articoli ex novo.
Inoltre, non mi sono limitato alla seconda pagina di Google, ho esaminato e modificato lo stesso genere di articoli in terza, quarta pagina e oltre:
Se vuoi aumentare le visite al tuo blog, ti suggerisco di fare la stessa cosa, potrai trovare un sacco di tesori nascosti: articoli che si sono posizionati “spontaneamente” abbastanza bene pur non contenendo la parola chiave migliore nei punti importanti lato SEO.
Questi articoli sono una vera manna dal cielo per chi vuole ottenere un grande traffico con un piccolo sforzo.
Un’ultima precisazione: come ho dimostrato, questo metodo funziona alla grande, ma non è matematico. Si sa che la SEO non è una scienza esatta, e qualche volta, anche se abbiamo seguito alla lettera le migliori pratiche di ottimizzazione, non otterremo il risultato sperato.
In alcuni casi infatti, le modifiche che ho effettuato non hanno portato alcun cambiamento di posizione. Ma che mi importa? Tanto ciò che conta è che, alla fine della fiera, ho raddoppiato il traffico organico del blog senza scrivere un solo articolo ;-)