Come gestire il link juice lavorando sulla struttura dei link interni di un sito

Andrea Camolese

lug 24, 201910 min di lettura
Come gestire il link juice lavorando sulla struttura dei link interni di un sito

Con il termine link juice si fa riferimento all’autorevolezza che viene trasferita attraverso l’utilizzo di un link da una pagina web ad un’altra.

Naturalmente, ottenere link da siti molto autorevoli e di rilevanza per un argomento specifico, porta più link juice al sito web, ossia aumenta l’autorevolezza, e di conseguenza aiuta anche il posizionamento del sito all’interno della SERP. 

Tanto più link juice riceve una pagina e tante più sono le possibilità che essa si posizioni all’interno della SERP.

Generalmente la pagina con maggiore autorevolezza è la homepage e da essa l’autorevolezza è ridistribuita all’interno di tutto il sito web attraverso l’ internal linking, ossia un’attività di collegamento tra pagine interne al sito web mediante l’utilizzo di link.

Attenzione però: il quantitativo di link juice che viene trasmesso da una pagina a quella linkata, dipende anche dal numero di link presenti all’interno della pagina di partenza: se una pagina contiene un solo link interno, il valore che essa trasmette risulta notevolmente maggiore rispetto a quello di una pagina in cui sono presenti una moltitudine di link. 

Ma come viene attribuita l’autorevolezza alla homepage?

L’autorevolezza della homepage viene attribuita attraverso il numero di link che riceve, sia che essi siano interni al sito sia che derivino da attività off-site, come la link building. Quest’ultima attività consiste nel fornire al sito link di valore, i quali contribuiranno a modificare il ranking del sito stesso incrementandone l’autorevolezza agli occhi del motore di ricerca. 

Ossia, come si attua un’attività di link building? Vi sono diversi metodi per metterla in atto: 

  • Realizzare contenuti molto rilevanti, curati e di interesse, così da essere riconosciuti come i numeri uno in quell’ambito e ottenere link in maniera naturale da parte di altri utenti; 
  • Pubblicare su siti terzi autorevoli, cioè in grado di trasmettere una buona autorevolezza, e richiedere l’inserimento di un link verso il proprio sito web;
  • Acquistando link, ossia pagando un sito terzo che pubblichi un articolo contenente un link diretto al proprio sito (questa tipologia di attività è chiamata anche SEO Grey Hat ed è molto utilizzata).

Internal linking

Con il termine linking interno si fa riferimento ai collegamenti tra pagine correlate all’interno del sito, meglio se effettuati tramite keyword rilevanti come anchor text.

L’applicazione di una corretta strategia di internal linking consente agli utenti di continuare la navigazione all’interno del sito web ottenendo sempre più informazioni. Questo, potenzialmente, aiuta siti come gli e-commerce a generare una conversione. 

Si tratta di una pratica spesso trascurata o sottovalutata, ma che in realtà può apportare innumerevoli benefici a costo zero.

Molte volte, nel settore, capita infatti che la strategia SEO si concentri, una volta risolte le principali criticità on-site, sulla ricerca di backlink di elevato valore perdendo però di vista il valore che le pagine interne al sito potrebbero trasmettere tra di loro. 

Proprio come la maggior parte della SEO on-site, la strategia di linking interno prende avvio con la keyword research, che consente di individuare le keyword di riferimento per l’attività che si sta analizzando.

Si tratta di un’analisi molto importante in quanto, effettuando ricerche relative alle parole chiave del proprio mercato, non solo è possibile apprendere i termini da utilizzare in ottica SEO, ma anche conoscere meglio i propri clienti. 

La keyword research indaga gli intenti di ricerca dei propri utenti, cioè cosa essi ricercano all’interno della search bar.

Il termine search intent fa riferimento al momento in cui una persona accede a un dispositivo per soddisfare un bisogno, che può essere sia di ricerca che di acquisto.

Indagando tali intenti di ricerca degli utenti, è possibile anticipare le richieste dei consumatori ed essere quindi pronti a fornirgli l’aiuto necessario nel momento in cui lo richiedono. 

Una volta ottenuto un insieme di keyword specifiche, tale informazione può essere utilizzata per organizzare il flusso di link juice, sfruttando tali parole chiave come anchor text per i link di rimando alle pagine interne più autorevoli.

Tuttavia, è bene prestare attenzione a non utilizzare come ancore solamente le corrispondenze esatte delle parole chiave, in quanto tale attività potrebbe essere percepita come spam agli occhi del motore di ricerca. Si consiglia infatti l’utilizzo di sinonimi o keyword LSI (Latent Semantic Indexing).

Con il termine keyword LSI si fa riferimento alle parole chiave che sono semanticamente connesse alla keyword principale, pertanto si intendono tutte le parole che appartengono al medesimo contesto.

Verifica che il tuo profilo backlink appaia naturale, ad esempio SEMrush te lo rende molto facile: per trovare tutti i domini che linkano al tuo sito con un particolare testo, vai al rapporto  Anchor del tool Analisi Backlink e digita le parole che vuoi controllare. Nel menu a discesa verranno visualizzati i suggerimenti che rispondono a tutti gli anchor text che hai.

Trova gli anchor text con cui sei stato linkato

Naturalmente, è importante che una strategia di internal linking sia basata su buone basi che consentano al motore di ricerca di comprendere:

  • la rilevanza delle pagine collegate,
  • la relazione che intercorre tra di esse,
  • il valore della pagine.

Quanto è importante l’alberatura per la strategia di linking interno?

La risposta è: molto!

Immaginate il vostro sito web come se questo fosse un albero: ci troveremmo di fronte ad un tronco, fondamentale per tutta la struttura,  ossia l’homepage, da cui poi si diramano i rami, ossia le pagine di primo livello, e cioè quelle a cui è possibile arrivare con un click diretto dalla home, ed infine arriviamo alle foglie, le pagine più “nascoste” e “profonde” del sito web. 

Pertanto, come si evince dalla precedente descrizione, l’importanza di una pagina aumenta con il diminuire della sua profondità, ossia più essa è vicina alla homepage e più è importante.

Va da sé che l’homepage sia la pagina pilastro di tutta la struttura. Inoltre, essa è la pagina che solitamente possiede maggior autorevolezza all’interno del sito grazie al gran numero di backlink che riceve, e tale valore verrà poi ridistribuito all’interno delle pagine del sito che sono linkate dalla homepage. 

Nel caso in cui abbiate un blog, i post più recenti riceveranno un valore maggiore in termini di autorevolezza se collegati direttamente alla homepage invece che solo alla pagina di categoria. 

All’inizio degli anni 2000 si riteneva che la miglior strategia di internal linking fosse quella di utilizzare internamente link NoFollow in modo da non disperdere il PageRank in pagine poco utili; tale tecnica veniva definita come PageRank Sculpturing.  

Con il termine PageRank Sculpturing si fa riferimento all’attività volta a manipolare il PageRank del proprio sito attraverso il link juice.

Si riteneva infatti che inserendo il link NoFollow l’autorevolezza di una pagina non venisse dispersa all’interno di tutte le pagine linkate al suo interno, ma che fosse in qualche modo possibile indirizzare il link juice verso le pagine di proprio interesse. 

Questa tecnica non viene più utilizzata ai giorni d’oggi in quanto Google ha rivelato che, sebbene venga inserito l’attributo tag NoFollow all’interno di un link, l’autorevolezza trasferita attraverso gli altri link è la medesima. Pertanto, con questo tipo di attività, non si guadagna qualcosa ma anzi si perde un’opportunità. 

Come facilitare l’implementazione di una strategia di Internal Linking?

Per disporre di una buona strategia di internal linking è necessario avvalersi di una buona rappresentazione grafica dell’alberatura del sito web in esame e, soprattutto, di una buona keyword research. Quest’ultima, infatti, se eseguita nel migliore dei modi, è molto utile per mettere in evidenza le tematiche affini che vengono trattate nelle pagine del sito web e tra le quale, di conseguenza, è possibile fare link interni.

Col fine di verificare di aver implementato una corretta strategia di internal linking si può utilizzare la funzione “Force-Directed Crawl Diagram” del tool Screaming Frog. Essa genera un diagramma che rappresenta una mappa dei link interni del sito web analizzato. 

Al centro del grafico, generalmente, è possibile visualizzare un pallino verde scuro da cui poi si diramano delle linee, dette “edges”. Il pallino verde scuro è l’homepage, da cui poi si diramano i link (edges) diretti verso le altre pagine del sito. Il colore e la dimensione del pallino di queste ultime varia in base al livello di profondità della pagina: con l’aumentare della profondità i nodi risulteranno più piccoli e più chiari.

esempio internal linking

Nel caso di Wordpress, invece, esiste il plugin Yoast SEO Premium che offre la possibilità di utilizzare il tool di suggerimento dei linking interni, il quale consente di individuare automaticamente i post correlati a cui linkare. Quando state scrivendo un post potete immediatamente collegarlo ad un altro articolo correlato trascinando il link all’interno dell’editor. 

Tale plugin consente anche di contrassegnare gli articoli più importanti come contenuto fondamentale, in questo modo il tool di suggerimento dei linking interni mostrerà in automatico tali articoli in cima alla lista dei contenuti da linkare così da non farvi perdere di vista la vostra strategia iniziale. 

Per verificare che le pagine del tuo sito web siano internamente ben collegate puoi anche usare il report di Internal Linking del potente tool  Site Audit di SEMrush. Per accedere al rapporto vai sul tuo progetto con impostato Site Audit o creane uno nuovo e fai clic sul pulsante "Visualizza dettagli". Qui troverai tutte le informazioni sull'architettura dei link del tuo sito web in un'unica pagina.

Il rapporto Internal linking di semrush (site audit)

Attenzione ai 404!

Quando ci si trova di fronte a siti di ingenti dimensioni con una complessa struttura di internal linking bisogna prestare particolare attenzione a tutte le attività che si eseguono sulle pagine. Potrebbe capitare di decidere di eliminare una pagina ma di non eliminare i link che internamente puntano verso di essa. Cosa accade in questo caso? Un errore 404! 

Questa tipologia di errore indica che la pagina non è stata trovata ed esso viene visualizzato ogni volta che il server non riesce a raggiungere tale pagina. Risolvere questo errore è particolarmente importante in quanto esso non solo non consente una corretta navigazione dell’utente ma comporta anche una perdita di link juice proveniente dalla pagina di origine del caricamento.  

Pertanto, in questi casi potrebbe essere utile eseguire periodicamente un crawl dell’interno sito web con tool specifici, come ad esempio Screaming Frog o Site Audit di SEMrush. Questi tool eseguono una scansione dell’intero sito web e verificano gli status code per ogni pagina presente in esso. Grazie a questi strumenti  potrete facilmente individuare tutte le pagine che hanno link interni attualmente rotti e che necessitano di essere aggiornati. 

Anche i link inseriti all’interno dei menu trasferiscono autorevolezza, in quanto si è sempre di fronte ad un linking interno. Naturalmente il grado di rilevanza del link varia in base alla tipologia di menu di cui si sta parlando: i link inseriti all’interno dei menu principali trasmettono una maggiore autorevolezza rispetto a quelli che vengono inseriti all’interno dei menu secondari.

È molto importante prestare attenzione alla scelta dei link che sono presenti in tutte le pagine del sito (link side-wide), in quanto essi influenzano la crawlability del motore di ricerca per l’individuazione delle pagine più importanti presenti all’interno del sito. Inoltre, limitando il numero di link presenti all’interno di una pagina, si aumentano le probabilità che l'utente segua il percorso da noi desiderato. 

È anche bene sottolineare che le dimensioni contano! Infatti, leggenda narra, un link di dimensioni ridotte trasmette molta meno autorità rispetto ad un link di dimensioni maggiori. Ci troveremo di fronte alla milionesima leggenda metropolitana?

Conclusioni

Eseguire un buon linking interno richiede sì molti sforzi iniziali, ma allo stesso tempo apporta benefici non indifferenti. Esso infatti vi consente di godere di un profilo backlink più autorevole agli occhi di Google ed anche di una migliore strategia SEO. 

L'internal linking infatti influenza anche il ranking di un sito web, in quanto suggerisce ai crawler il percorso da seguire all’interno del sito: Google imita i comportamenti degli utenti sul sito web esaminato, pertanto, se un contenuto è ben collegato con tutte le pagine del sito, oltre ad essere più visibile, godrà di una maggiore autorevolezza agli occhi del motore di ricerca. 

Pertanto, se una pagina A linka una pagina B, allora il link juice fluisce dalla pagina A verso la B aiutando il posizionamento di quest’ultima all’interno della SERP. 

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Mi sono innamorato della SEO nel 2008 e da allora non sono più riuscito a farne a meno. Senza dimenticare l'importanza dei link prediligo l'ottimizzazione di tutti i fattori on-site.