Diventare Nomade digitale: 8 consigli per non fallire

Francesco Ambrosino

ott 16, 20175 min di lettura
Diventare Nomade digitale: 8 consigli per non fallire

Come diventare un nomade digitale e lavorare in mobilità

Essere un nomade digitale vuol dire lavorare in ogni luogo e in ogni lago, viaggiando costantemente e incontrando persone diverse ogni giorno, semplicemente sfruttando una connessione ad internet e una serie di tool per svolgere le proprie mansioni. 

Bisogna ammetterlo, questo è un po’ il sogno di ogni freelance, in particolare per chi opera in settori creativi e operativi, ma realizzarlo non è poi così semplice, perché bisogna affrontare la questione sia da un punto di vista organizzativo che mentale.

Tutto quello che devi sapere per lavorare in qualsiasi posto nel Mondo: 

Nº1: Diventare un nomade digitale non è per tutti

Diventare un nomade digitale presuppone non mettere radici, non avere un ufficio fisso, interagire con persone diverse, e questo stile di vita non è per tutti. 

Per riuscirci, infatti, è necessario avere una certa elasticità mentale, perché ci sono momenti in cui l’assenza di relazioni stabili e durature può creare qualche disagio emotivo. 

Se sei amante della routine, e hai bisogno di essere circondato dalle tue cose, le tue abitudini, i tuoi amici e parenti, allora la vita da nomade digitale non ti si addice. Se, invece, ami viaggiare e immergerti nella cultura del luogo non da turista, allora potresti riuscirci.

Nº2: Vuoi diventare un nomade digitale? Calcola i costi

Prendere e partire, per viaggiare e lavorare in mobilità, non è gratis, e non è nemmeno sempre economico. 

Certo, non dovrai spendere denaro per un ufficio, con canoni di affitto, utenze ed eventuali collaboratori a busta paga, ma il biglietto dell’aereo (nave, treno, autobus, ecc) non è gratis, così come non lo sono gli alloggi, i co-working, i ristoranti, i mezzi di trasporto locale, e così via. 

Non pensare che la parola nomade sia sinonimo di libertà totale, perché non è così. 

Devi prestare moltissima attenzione all’aspetto economico e finanziario, perché essendo un freelance avrai periodi più buoni e altri meno buoni, e non puoi certo tornare da mamma e papà ogni volta che salta qualche cliente. 

Prima di partire, quindi, metti da parte qualche soldino, azzera eventuali debiti contratti negli anni, e imparare a vivere con meno. 

Nº3: Fai le prove generali

Mollare tutto dalla sera alla mattina non è mai una scelta saggia, soprattutto se lo fai per lavoro, rischieresti di compromettere la tua carriera al primo passo falso. 

Se hai deciso di intraprendere la vita del nomade digitale, attiva un processo attraverso il quale abituarti progressivamente a quello che ti aspetta. Invece di lavorare da casa, o dall’ufficio, inizia a spostarti in un luogo pubblico dotato di Wi-Fi (centro commerciale, biblioteca, bar, etc...), per imparare a gestire il lavoro, le commesse, le comunicazioni con i clienti, in mobilità

Se nella tua città sono presenti dei coworking, sposta il tuo ufficio lì, in modo da abituarti a lavorare in un ambiente aperto, pubblico, dove ti capiterà di interagire con molte persone diverse, operanti in settori diversi dal tuo. 

Nº4: Parla con il tuo commercialista

Lavorare all’estero presuppone un adeguamento alle normative locali, soprattutto dal punto di vista fiscale. 

Prima di fare le valigie e partire per lidi sconosciuti, parla con il tuo commercialista per capire a cosa vai incontro. 

Dovrai emettere fattura con diciture specifiche?

Dovrai pagare delle imposte locali, e se sì, quali?

Avrai bisogno di autorizzazioni per operare in territorio straniero? 

Meglio partire preparati, che giocare con l’erario (ovunque) non è mai il massimo. 

Nº5: Crea la tua rete di contatti

Il nomade digitale non è un homeless connesso ad internet, ma un professionista in grado di offrire i propri servizi ovunque nel mondo, questo vuol dire che non puoi giungere in un Paese nuovo e partire da zero. 

Crea il tuo network di relazioni in quel Paese con mesi d’anticipo, individuando potenziali fornitori, clienti, consulenti, spazi coworking, in modo da essere subito operativo dal primo istante. 

Nº6: Verifica il tuo piano tariffario e la tua carta di credito/debito

Un nomade digitale lavora, per definizione, in mobilità, ecco che devi per forza considerare il tuo piano tariffario dello smartphone come una risorsa prioritaria, essenziale. Verifica la copertura del servizio del tuo operatore nel Paese in cui ti stai recando, e assicurati di avere un piano dati sufficiente per le tue esigenze. 

Lo stesso dicasi per la carta di credito o di debito. 

Non puoi partire con la valigia piena di contanti come se fossi un ricettatore del Cartello di Cali, hai bisogno di utilizzare la tua carta sia per pagare negli esercizi commerciali che per prelevare agli ATM. 

Controlla il funzionamento della tua carta di credito nel Paese di destinazione, e verifica il costo applicato alle transazioni. 

Nº7: Acquista un numero Voip

Un nomade digitale deve essere facilmente rintracciabile, e devi consentire al tuo cliente o fornitore di contattarti telefonicamente senza difficoltà, a prescindere dal suo approccio con la tecnologia. 

Certo, potresti fornire il tuo numero di cellulare o il contatto Facebook Messenger e farti telefonare o videochiamare tramite WhatsApp oppure la chat, ma non devi ignorare chi, magari, non utilizza questi strumenti e preferisce la classica telefonata. 

Avere un numero di telefono fisso sul quale ricevere telefonate e dal quale chiamare i clienti è importante, appare anche più professionale. 

Essendo un nomade digitale, però, non devi per forza sottoscrivere un contratto per la telefonia, basterà acquistare un numero voip, ad esempio con Skype. 

Nº8: Seleziona i tool essenziali per il tuo lavoro 

Quando vivi da nomade digitale, il tuo lavoro si svolge interamente al pc o su dispositivo mobile, e puoi riuscirci solo se sfrutti una serie di strumenti essenziali. 

Oltre ai tool specifici per la tua professione, come può essere Photoshop per un grafico, oppure SEMrush per un SEO o content marketer, ci sono anche una serie di risorse utili in modo trasversale a tutti i nomadi digitali. 

Ecco quali.

  • Email 

L’email è, ancora oggi, un mezzo di comunicazione essenziale per tutti, in particolare per chi lavora online. 

Scegli con attenzione quale provider utilizzare per la gestione delle tue email, perché dovrai potervi accedere ovunque e da qualsiasi dispositivo. 

  • Servizio cloud

Quando lavori in mobilità non puoi pensare di essere operativo solo se seduto alla scrivania del tuo ufficio, con il tuo computer davanti, contenente i tuoi file. 

Devi poter accedere al tuo archivio ovunque, sia da desktop che da mobile, quindi seleziona un servizio cloud che ti consenta di stare sereno, come Google Drive, Dropbox, Box o altri. 

  • Gestionale per fatture e preventivi

Se devi emettere una fattura, oppure sviluppare un preventivo, hai bisogno di un software oppure di un tool online, al quale accedere in ogni momento anche da mobile. 

Pensare di dover aprire il tuo file excel salvato sull’hard disk del tuo computer è limitante. 

  • Home banking online

Gestire le tue finanze in mobilità è fondamentale, soprattutto per tenere traccia dell’avvenuta ricezione dei pagamenti dai clienti. 

Apri un conto corrente, oppure sposta il tuo attuale, presso una banca online, oppure una banca che offra un ottimo sistema di home banking e che, magari, abbia degli sportelli abilitati nel Paese nel quale stai andando, per eventuali problemi e disagi. 

  • Social network e IM

I social network e le piattaforme di Instant Messaging non sono solo luoghi deputati allo svago e all’intrattenimento: se utilizzati correttamente rappresentano strumenti essenziali per il lavoro da remoto, soprattutto nella gestione dei gruppi di lavoro. 

Gruppi Facebook, WhatsApp, Telegram, Messenger facilitano le comunicazioni con colleghi, collaboratori, clienti, fornitori, e puoi farlo in mobilità in modo semplice e veloce.

 Sfruttali, in modo professionale. 

Diventare un nomade digitale: conclusioni

Come vedi, diventare un nomade digitale non è sinonimo di libertà e vita on the road alla Kerouac, è un modo di vivere la propria vita, e la propria professione, in modo non convenzionale. 

Per riuscirci, però, è necessario essere preparati, sia mentalmente che tecnicamente, quindi pensaci bene prima di fare il biglietto sola andata. 

Stai pensando di diventare un nomade digitale?

Se hai ancora qualche dubbio, scrivi un commento sotto questo post!

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32 anni, Laureato in Scienze della Comunicazione, mi occupo di Content Marketing, Social Media, Copywriting e Blogging. Sono burbero, sbuffo spesso e ho già le rughe. Amo il cinema, le serie tv americane, la musica, i libri. Mi nutro di parole, pop corn ed emozioni forti. Mi commuovo spesso, e non me ne vergogno affatto. Le cuffie dell'iPhone sono il mio scudo contro le chiacchiere inutili. Non parlo di cose che non conosco, quindi parlo poco. Se posso, scrivo. Per lavoro, coso il coso.