Come condurre un Esperimento SEO

Alessia Martalò

feb 10, 20175 min di lettura
Come condurre un Esperimento SEO

Quali fattori influenzano il posizionamento sui motori di ricerca? Inizia il Test

Perché gli esperimenti SEO sono così importanti? Sicuramente avrai sentito dire un milione di volte che inserire la parola chiave all’interno del meta title o nel tag H1 favorisce il posizionamento sui motori di ricerca. E, in effetti, è così.

Ma senza esperimenti rigorosi e ripetibili, condotti scrupolosamente su dati di varia natura, è impossibile sapere quali sono le linee guida e le indicazioni da seguire per migliorare il posizionamento del proprio sito web. Considerando, poi, che ciò che funziona bene in un settore non è detto che funzioni altrettanto bene in un altro, si capisce bene per quale motivo sia cruciale condurre esperimenti SEO.

Realizzare un esperimento di questo tipo, tuttavia, non è sempre facile e immediato.

Un test rigoroso dovrebbe essere fatto su siti identici, tranne che per una componente, al fine di escludere possibili altri fattori ed elementi di disturbo. E se ciò è facilmente realizzabile nel caso di uno split test A/B, utilizzato per lo più per analizzare l’efficacia di due landing page, nel caso di un sito web diventa un po’ più complicato. Infatti realizzare due versioni – quasi identiche – dello stesso sito è controproducente oltre che praticamente inattuabile (Google penalizzerebbe il contenuto duplicato). Come fare, dunque?

Ecco, per iniziare, alcune indicazioni utili da tenere bene a mente.

Esperimenti SEO: la checklist da seguire sempre

  1. Tutti i test hanno bisogno di un gruppo di controllo, ovvero è necessario fare un confronto per poter stabilire con precisione qual è il risultato finale dell’esperimento condotto. Facciamo un esempio: immaginiamo di gestire un blog di cucina e di voler valutare se estendere i contenuti testuali da, ipotizziamo, 300 a 500 parole, aggiungendo per esempio informazioni dettagliate sugli ingredienti utilizzati, può portare ad un miglioramento del posizionamento e, dunque, del traffico organico. Non potrò agire contemporaneamente su tutte le ricette, perché in questo caso non avrò modo di valutare se l’eventuale miglioramento dipenderà dall’azione sul contenuto o da tutt’altro. Per esempio, da un netto peggioramento dei competitor diretti o da un forte incremento di link in entrata o da altro ancora. Come procedere, allora, affinché il test risulti attendibile? Occorre ricorrere ai gruppi di controllo. Dovrò, dunque, selezionare un gruppo di ricette che in questo esperimento SEO beneficerà del contenuto testuale aggiuntivo e un ulteriore gruppo di ricette - di controllo - che non vedrà alcuna variazione. I due gruppi dovranno essere il più possibile omogenei, quantomeno in termini di ranking e di volumi di ricerca. È opportuno che i due gruppi siano similari anche per quanto riguarda il traffico organico e il numero di link in entrata. Per esempio, potrei decidere di mettere a confronto il gruppo delle ricette a base di pasta ripiena con il gruppo delle ricette a base di riso, a patto che le performance attuali siano similari. Ultima accortezza: nel selezionare i gruppi e le parole chiave da monitorare, prendete in esame le keyword e le pagine che si posizionano tra la prima e la terza pagina del motore di ricerca, in particolare tra la posizione 8 e la posizione 30. Per quale motivo? Oltre la quarta pagina, gli spostamenti in positivo (e in negativo) sono molto meno controllabili e possono dipendere da moltissimi fattori mentre, al contrario, tra la 1°e la 7 posizione sono molto più difficili da raggiungere.
  2. Tutti i test SEO dovrebbero essere ripetibili, più volte e sugli stessi gruppi per verificare se effettivamente la teoria alla base sia corretta. Nel caso del nostro blog di ricette, dunque, dopo aver messo a confronto le ricette di pasta ripiena (con testo più lungo) e le ricette a base di riso, potrei decidere di ripetere l’esperimento con altre pagine del blog, avendo sempre l’accortezza di individuare due gruppi similari, per esempio le ricette a base di peperoni e quelle a base di zucca. Cosa potrei scoprire al termine dell’esperimento? Se le ricette di pasta ripiena migliorano il proprio ranking e incrementano il numero di visitatori (rispetto al periodo precedente) e, invece, per le ricette a base di riso non accade lo stesso, è possibile che testi più lunghi favoriscano un miglior posizionamento. Per verificare ciò, però, sarà utile ripetere l’esperimento più volte e con differenti gruppi. È possibile, infatti, che nel periodo di tempo preso in esame (si consiglia un lasso di tempo di 10-15 giorni), l’interesse degli utenti verso le ricette con pasta ripiena sia incrementato per qualche motivo, indipendente dall’esperimento condotto. Solo la ripetizione del test potrà, quindi, validare la tesi.
  3. È corretto testare il ranking, ma non basta. Al termine dell’esperimento, bisognerà come abbiamo visto mettere a confronto il posizionamento raggiunto dai due gruppi rispetto al periodo precedente. Potresti scoprire, per esempio, che per il gruppo di ricette a base di pasta ripiena, il posizionamento medio è incrementato di 4 punti, mentre nel gruppo di controllo è incrementato di un solo punto. Che fare, però, se il posizionamento è rimasto stabile in entrambi i gruppi? Vale la pena proseguire l’esperimentoper un periodo di tempo più lungo oppure testare due diversi gruppi di ricette? Si potrebbe stabilire di valutare il traffico organico e non soltanto il posizionamento raggiunto. Il traffico, però, risente in larga misura dei trend (stagionali, per esempio: le ricette a base di zucca sono più gettonate nel periodo autunnale) ed ecco il motivo per cui, in un esperimento SEO di questo tipo, occorre valutare sia il traffico (l’obiettivo è sempre l’aumento delle visite e, quindi, delle conversioni) sia il ranking (lo scopo dell’esperimento è stabilire se contenuti più lunghi si posizionano meglio) e, soprattutto, occorre ripetere l’esperimento più volte e su diversi gruppi. In uno step successivo, oltre a verificare e valutare ranking e traffico in entrata, potrebbe essere utile monitorare anche:
  • il bounce rate,
  • il numero di condivisioni social o commenti al post,
  • il numero di pagine viste in ogni singola sessione.

Esperimenti SEO: cosa si può testare?

Come abbiamo visto, pianificare e realizzare un test SEO richiede tempo e soprattutto dati su cui lavorare. Il blog di cucina del nostro esempio necessita infatti di un buon numero di ricette, un discreto posizionamento e un consistente traffico organico in entrata.

A queste condizioni, è possibile realizzare esperimenti SEO di qualsiasi natura. Si possono testare, per esempio:

La cosa importante da ricordare è che, in un esperimento SEO, bisognerà, ogni volta, modificare uno e un solo fattore, evitando di farsi tentare dall’idea di intervenire su più parametri per risparmiare tempo e fatica.

Ecco, schematizzando, il giusto modo di condurre un esperimento SEO:

  1. Identificare l’obiettivo di conversione, per esempio l’iscrizione alla newsletter oppure la compilazione di un modulo.
  2. Generare un’ipotesi da testare, che dovrà interessare un solo elemento (il colore, la presenza o meno di un sub-headline, la scelta dell’immagine).
  3. Creare dei gruppi omogenei sui quali svolgere il test.
  4. Introdurre una variazione in uno dei gruppi.
  5. Condurre l’esperimento per un lasso di tempo ragionevole.
  6. Analizzare i risultati, cercando di comprendere se la variazione è statisticamente significativa. Per far ciò, potrà essere necessario ripetere l’esperimento più volte e su altri gruppi di dati.

Ora tocca a te: hai mai realizzato un esperimento SEO?

Hai potuto trarre conclusioni significative dai tuoi test?

Fammi sapere quali sono i tool che consideri più utili e quali le modalità e le linee guida che cerchi sempre di seguire.

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Consulente SEO. Vivo a Milano e collaboro con web agency italiane e mi occupo, nello specifico, di ottimizzazione SEO on site e posizionamento sui motori di ricerca. Il Content Marketing è la mia arma vincente: amo la scrittura in tutte le sue forme. Le mie passioni oltre alla SEO? Le serie TV e l'estate.