User journey, partiamo dal problema: i dati isolati
Se ti occupi di digital analytics o se ti vengono forniti report sull’analisi dei dati, molto probabilmente potresti avere quello che io chiamo “l’effetto dei dati isolati”, ovvero dati senza un flusso logico.
Di fatto è un po’ quello che ci accade quando consultiamo Google Analytics, ovvero navighiamo attraverso voci di menu verificando prima il pubblico, poi il traffico, poi le pagine viste, fino a controllare gli eventi e le conversioni.
Ma tutto questo avviene senza una visione che ci permetta di identificare e mappare quella che è la User journey dell’utente, cioè il percorso o i percorsi che i vari profili di utenti effettuano all'interno dei tuoi progetti web.
Altro problema è che spesso i kpi identificati non sono collegati agli obiettivi di business e quindi si rischia di tracciare eventi, azioni, ecc. che non sono significativi o non ci fanno capire se effettivamente il progetto web e le azioni di digital marketing stanno funzionando o meno.
Quindi il rischio è quello di avere:
-
kpi a caso
-
perdita di tempo
ma, ancora peggio, si rischia di dare la colpa alla digital analytics, vedendola come qualcosa di macchinoso e accessibile a pochi.
Come facciamo a risolvere questo problema?
fonte immagine : https://uxdesign.cc/10-rules-for-user-sign-up-journeys-7f9b19079a72
Con l’ausilio delle dashboard in Google Data Studio si possono ottenere già delle grosse facilitazioni e una maggiore comprensione dei dati, perché, come dico spesso ai corsi e ai convegni, “accostare i dati fa accendere delle lampadine”, cioè poter posizionare in maniera coerente i dati ci permette di comprenderli meglio e ovviamente ci evita di navigare all’interno dei menu e sottomenu dimenticandoci il dato che abbiamo consultato pochi secondi prima.
Però, ahimè, non basta: le “classiche” dashboard, sia fornite come template dalla piattaforma di Google Data Studio sia personalizzate come ho visto finora e che ovviamente anche io creavo, a mio avviso non risolvevano appieno il problema.
I passaggi per mappare la User Journey
I passi che ho identificato per creare un sistema di monitoraggio dell’esperienza dell’utente all’interno del tuo progetto web sono 3. Vediamoli step by step.
I passaggi per mappare la user journey
1. Creare un measurement plan
È essenziale creare un piano di misurazione che metta in relazione i kpi sul progetto web con i kpi di business, partendo dalla parte alta del funnel, ovvero dai canali di traffico, per passare poi al comportamento degli utenti, le loro azioni fino ad arrivare alle conversioni e ai kpi che indicano la fedeltà.
Ho già parlato di questo argomento in un altro articolo sul blog di SEMrush: puoi approfondire il measurement plan scoprendo come creare delle dashboard per il tuo business.
2. Percorsi buyer personas
L’approccio ideale che ti consiglio è quello di identificare i percorsi degli utenti attraverso le buyer personas; anche di questo ho parlato in un articolo di un paio di anni fa.
Si tratta quindi di avere due possibilità:
-
O si ha a disposizione tutta la progettazione dello UX designer, composta dai vari processi e touchpoint identificati per i vari percorsi (ad es. percorso brand, percorso prodotto, percorso rivenditore…).
-
Oppure occorre eseguire una analisi sia front end sia sui dati per identificare gli effettivi diversi percorsi.
Per approfondire puoi leggere il post: Analytics: i report per analizzare i percorsi degli utenti.
3. Contestualizzare le performance
Una volta che hai ben chiaro i diversi profili, sei in grado di identificare i segmenti sui quali contestualizzare le performance in base, ad esempio, all’interesse dell’utente dimostrato per la consultazione delle referenze, delle tipologie di servizio, delle categorie di prodotto o per diventare un possibile dealer.
Se prendiamo come esempio il sito web di un’azienda che produce tende da sole, in sostanza puoi identificare la “buyer persona privato” o “buyer persona architetto” che hanno percorsi e obiettivi ben diversi, in quanto il primo cerca un rivenditore nella propria città, e il secondo cerca un partner per realizzare soluzioni per i propri progetti.
Mappiamo e rappresentiamo la User journey
Ok, sei pronto per passare alla parte di progettazione e realizzazione del sistema di mappatura del comportamento degli utenti nei tuoi percorsi verso la conversione.
Come costruire il tracciamento della user journey utilizzando tag manager, progettando le dashsboard e realizzarle in Google Data Studio
Vediamo i tre passaggi:
1. Implementiamo gli eventi personalizzati
Anche qui hai due possibilità:
-
O hai un po’ di dimestichezza con Google Tag Manager
-
Oppure fornisci indicazioni ad uno sviluppatore per creare i tuoi tag e attivatori per tracciare i tuoi eventi personalizzati
Prima di tutto occorre identificare gli elementi da tracciare; ad esempio, la user journey sulla scheda di un prodotto potrebbe essere:
-
lo scrolling (almeno >50%)
-
consultazione fotogallery
-
download pdf
-
technical details
-
selezione materiale, colore…
-
interazione social, condivisioni
-
find location (store locator)
-
play video prodotto
-
iscrizione newsletter
-
compilazione form
-
telefonata
Quindi grazie a Google Tag Manager aumentiamo la granularità dei dati!
2. Progettazione layout dashboard
Ok, ci siamo quasi, ti chiedo di avere ancora un po’ di pazienza prima di buttarti a pesce su Google Data Studio.
La parte di progettazione del layout ha due grandi vantaggi:
-
ti permette di creare una dashboard con qualità e personalizzazione più alte
-
ti permette di risparmiare tempo
Senza la progettazione il rischio è quello di non rappresentare in maniera efficace i tuoi kpi.
Una delle attività che svolgo abitualmente è la formazione e, in particolare durante i workshop sulle dashboard, mi sono reso conto di quanto fosse importante trasferire un metodo più che insegnare lo strumento Google Data Studio.
Quindi cosa ti serve per progettare?
-
Armati di fogli, possibilmente A3
-
Matite o penne
-
Colori, evidenziatori
Consigli per la progettazione:
-
cerca di NON AVERE LIMITI, non pensare cosa è possibile rappresentare o meno
-
usa tutta la tua creatività… lo so che ce l’hai :)
-
prendi spunto da idee grafiche che ti piacciono
-
sfrutta il visual del progetto web
-
utilizza immagini del “cliente”
-
inserisci il logo dell’azienda, del progetto o del partner (così valorizzi il progetto)
-
utilizza icone rappresentative del kpi
-
prevedi filtri interattivi (per canale, per dispositivo, fascia di età..)
-
inserisci elementi interattivi come bottoni o link per richiamare approfondimenti
-
nessuno ti vieta di inserire valori di kpi di esempio
-
più dettagliato sarà il tuo progetto su carta, più ti sarà facile implementarlo sullo strumento Google Data Studio
3. Realizziamo le dashboard in Data Studio
A questo punto non ti resta che implementare quello che hai progettato su carta con lo strumento Google Data Studio.
I canvas per mappare la User journey
Per facilitare ancora di più questo processo voglio condividere due canvas che ho realizzato per fornire delle linee guida e per aiutarti nella rappresentazione delle dashboard.
Il metodo: funnel e focus su momenti chiave
Il processo che ho standardizzato prevede di avere due tipologie di visione:
-
panoramica del flusso rappresentata da un funnel ideale
-
vari focus su percorsi o momenti chiave specifici
Ecco i relativi canvas
Consigli e linee guida in Google Data Studio
-
fidati di quello che hai progettato
-
esegui prima un audit della configurazione di analytics per verificare la correttezza della configurazione e della vista da utilizzare
-
sfrutta eventuali segmenti già esistenti
-
verifica conversioni esistenti da richiamare nelle dashboard
-
utilizza i filtri per creare segmenti da rappresentare
-
crea un buon contrasto sui kpi (no grigio chiaro su bianco)
-
inserisci etichette testuali per enfatizzare l'informazione fornita dal dato
-
utilizza i grafici più adatti per i tuoi kpi ( usa il graph suggestion)
-
inserisci tabelle in modalità TOP 10 per dettagli valori come pagine più viste, il prodotto più venduto, città da cui arriva più traffico...
-
abilita sempre il confronto con il periodo precedente
-
verifica la possibilità di connettere più sorgenti di dati (es. da diverse viste, da lingua diversa, dominio campagna o landing page…)
-
inserisci link per passare da una dashboard principale ai vari approfondimenti
-
confronta il segmento “tutti gli utenti” con segmenti specifici ad es. l’età e il sesso degli utenti rapportata all’età e il sesso degli utenti che acquistano
-
segui un flusso logico nella rappresentazione dello User journey, pensa alla “narrazione dei dati” e a chi dovrà leggerli
-
utilizza i filtri per selezionare determinate categorie o etichette di eventi personalizzati (es. scroll maggiore di 50%)
-
per le dashboard panoramiche, utilizza riquadri o linee per separare aree tematiche di KPI come ad es. sorgenti di traffico, dati demografici, conversioni, categorie prodotti o servizi
-
inserisci sempre il tracciamento delle dashboard in modo da sapere se il tuo cliente o i vari stakeholder stanno guardando le tue dashboard
-
infine condividile: tramite permesso di visualizzazione con account Google o anticipa una preview in pdf
Qui l'esempio di una dashboard che ho creato per descrivere dettagliatamente il viaggio dell'utente su una scheda prodotto:
Dashboard di esempio che descrive user journey su una scheda prodotto
Adesso tocca a te: scarica i canvas che ti ho messo a disposizione e realizza le tue dashboard.
Mi fai sapere com'è andata? Aspetto i tuoi commenti.
Scopri di più: L'integrazione di SEMrush con Google Data Studio