Come rimuovere la penalizzazione di un e-commerce, recuperare il traffico perduto e quintuplicarlo in meno di un anno [Caso studio]

Valentino Mea

nov 18, 20197 min di lettura
Come rimuovere la penalizzazione di un e-commerce, recuperare il traffico perduto e quintuplicarlo in meno di un anno [Caso studio]

Non sempre capita di lavorare a progetti SEO che veramente ti appassionano e che mettono a dura prova le tue competenze. Quello che segue è proprio il racconto di uno di questi progetti. Ti farò vedere come ho rimosso una penalizzazione per un sito e-commerce, recuperato il traffico perduto e quintuplicato il traffico in meno di un anno.

La sfida: perdita di circa il 90% del traffico organico

Il cliente ha deciso di acquistare la mia consulenza SEO dopo che il suo sito e-commerce aveva subito una pesante penalizzazione algoritmica. Il traffico organico all'epoca era diminuito in modo significativo, con una perdita di circa il 90%.

Calo di traffico organico case study Valentino MeaCalo di traffico organico

Se hai subito una penalizzazione di Google, puoi ben comprendere la frustrazione del cliente e il danno economico di una tale situazione.

L’obiettivo principale della consulenza SEO era determinare le cause della penalizzazione per poi proporre soluzioni pratiche ai fini di recupero.

Work in progress: dall’analisi del sito all'individuazione delle problematiche

Per cominciare ho analizzato a fondo i dati messi a disposizione dai vari tool di analisi, oltre ai dettagli forniti dal cliente. L'approccio iniziale ha riguardato l’analisi dei dati forniti dai seguenti strumenti:

  • Google Analytics
  • Google Search Console
  • SEMrush
  • Ahrefs

Ho preparato un SEO audit completo in merito a tutti i fattori on-site, off-site e tecnici, prima di adoperarmi in strategie di link building e link earning per aumentare l’autorità del dominio.

L’audit è stato necessario per comprendere le problematiche relative alla scansione del sito e all’ottimizzazione del crawl budget e i problemi relativi alle duplicazioni di contenuti. 

Il Site Audit di SEMrush mi ha aiutato ad identificare quasi tutti i principali problemi tecnici come i link verso le pagine di errore 404, l’errata implementazioni del rel canonical, i problemi di duplicazione degli URL, ecc. Mentre il Backlink Audit è stato fondamentale per aiutarmi comprendere le problematiche off-page.

Terminata la fase di Audit, i problemi principali che avevo riscontrato e che probabilmente avevano portato alla penalizzazione del sito, riguardavano:

  1. Duplicazioni delle schede prodotto
  2. Cannibalizzazione delle keyword
  3. Backlink di scarsa qualità

Vediamo nel dettaglio come li ho approcciati e risolti.

Duplicazioni dei contenuti

Chi si occupa di SEO per eCommerce sa benissimo che i problemi relativi ai contenuti duplicati e ai contenuti di bassa qualità possono provocare gravi conseguenza in merito al posizionamento sui motori di ricerca e al traffico organico di un sito. 

Man mano che Google e gli altri motori di ricerca diventano più sofisticati, tendono a penalizzare sempre di più i siti che presentano molti contenuti duplicati internamente e/o copiati da altri siti.

Un sito e-commerce può generare contenuti duplicati internamente in diversi modi, sia per cause tecniche che editoriali.

In questo caso specifico, la maggior parte dei contenuti duplicati dipendevano da una errata gestione del data entry dove diversi prodotti erano stati inseriti più volte e in categorie differenti, generando diversi URL per lo stesso prodotto inserito in più categorie. Praticamente avevamo una situazione del genere:

Esempio URL duplicati case study Valentino MeaEsempio URL duplicati in un ecommerce

Come si può immaginare, una situazione del genere comporta problemi consistenti in merito ai contenuti duplicati per le schede prodotto, che sono in genere le pagine con il più alto tasso di conversione in un sito e-commerce.

Per risolvere tale problematica, insieme al mio reparto tecnico, abbiamo riscritto gli URL in modo da rimuovere la categoria di appartenenza dagli URL delle schede prodotto, come nell’esempio che segue:
 

Risolvere Duplicazione URL Case History Valentino Mea

Questo accorgimento tecnico mi ha consentito di risolvere in tempi celeri la problematica degli stessi prodotti raggiungibili da URL differenti. A questo punto la principale problematica relativa ai contenuti duplicati era risolta.

Per approfondire puoi leggere il post: La gestione dei contenuti duplicati negli Ecommerce.

Cannibalizzazione delle keyword

Durante il SEO audit mi sono reso conto che diverse pagine competevano per la stesse parole chiave, creando quell’effetto che in gergo tecnico è conosciuto come “keyword cannibalization”.

Ad esempio, una delle categorie principali risultava pesantemente cannibalizzata rispetto alla Homepage, creando una confusione in Google che alternava in SERP entrambe le pagine, le quali man mano perdevano di posizionamento. 

Per migliorare questa situazione in tempi ragionevoli, abbiamo modificato i tag title e gli H1 della pagine principali affette da questa problematica, in modo da pilotare la Homepage per alcune keyword, mentre la pagina di categoria per altre.

La soluzione è davvero semplice e può essere descritta in 2 passaggi:

  1. Rimuovi la parola chiave dal tag title della pagina di categoria e sostituiscila con un’altra keyword che non va in competizione;
  2. Inserisci la parola chiave nel tag title della Homepage.

Lo stesso e identico lavoro è stato fatto per i tag di intestazione H1 e ripetuto su tutte le pagine principali affette da questa problematica.

In questo modo, Google non si confondeva più e sceglieva come target sempre la pagina dove avevo inserito la parola chiave nel tag title e nel tag H1 (la Homepage in questo esempio specifico), rimuovendo dalle classifiche l'altra pagina.

Infine, devi essere consapevole del fatto che quando risolvi problemi di cannibalizzazione potresti registrare un calo nel numero complessivo di parole chiave per le quali il tuo sito è posizionato, ma questo non significa assolutamente che stai perdendo visibilità. 

Praticamente se hai tre URL posizionate per una stessa parola chiave, strumenti come SEMrush conterebbero 3 pagine posizionate per quella stessa keyword e quindi aumenterà il traffico organico stimato. 

Una volta risolta la cannibalizzazione, invece, sarà contato un solo URL nello strumento e quindi potrebbe registrarsi una diminuzione di traffico ma, allo stesso tempo, dovresti riscontrare un miglioramento della posizione per quella determinata parola chiave.

Per approfondire puoi leggere il post: Keyword cannibalization: cos’è, come riconoscerla ed evitarla.

L’ultimo passaggio importante che abbiamo svolto è stata l’analisi e la conseguente pulizia del profilo di backlink. L’e-commerce del cliente era linkato da diversi domini di bassa autorità e da diversi contenitori di guest post.

Poiché una precedente verifica automatica del profilo di backlink era stata eseguita dalla precedente web agency che seguiva il progetto, ho iniziato proprio esaminando i risultati e le considerazioni di questa verifica.

Man mano che analizzavo e confrontavo la link profile, mi rendevo conto che erano stati presi in considerazione solo i backlink provenienti dalla Search Console di Google, la quale presenta solo un campione di backlink. 

Durante la mia carriera decennale da consulente SEO indipendente, ho ben compreso che quando si analizza un profilo di backlink bisogna essere molto accurati e recuperare dati da quante più fonti possibili, soprattutto quando si è dinanzi ad una penalizzazione algoritmica così impattante sul traffico di un sito. 

Ho preferito quindi ricreare completamente la Link Profile, scaricando i dati sui backlink dalle seguenti fonti (oltre alla Search Console):

1. SEMrush: vai in Analisi Dominio > Backlink > Tab Backlink e clicca su Esporta. Ricorda di selezionare l'opzione "Tutti i link" per ottenere tutti i dati.

analisi Backlink di semrush

2. Ahrefs: vai in Site explorer > Backlinks > Live e clicca su Esporta. Ricorda di selezionare l'opzione "Full export" per ottenere tutti i dati.

Ahrefs backlink

Avevo ora tutti i dati, ma occorreva analizzarli per poter trarre conclusioni corrette e stabilire i backlink da rimuovere. Attraverso un foglio di calcolo ho cominciato un processo di analisi manuale di tutti i backlink, col fine di classificarli in 3 categorie:

  • Naturale: si tratta di backlink di buona qualità.
  • Neutro: sono i backlink ininfluenti sul posizionamento (come ad esempio quelli con il rel nofollow) o che comunque sia improbabile che vengano contrassegnati come dannosi.
  • Innaturale: tutti i backlink che rientrano in pratiche di spam e comunque ritenuti dannosi per il sito in esame.

Ecco un'anteprima del documento che ho creato per il backlink audit (chiamato anche "link pruning"):

Backlink Audit Valentino Mea

A questo punto era tutto pronto per preparare il “disavow file” e caricarlo nel Disavow Tool di Google. Ho confrontato i risultati della mia analisi con l'attuale disavow file e ho dovuto aggiungere circa 142 nuovi domini e 89 nuovi URL prima di ricaricare il file attraverso il Disavow Tool di Google Search Console.

Nota bene: quando ritenevo che l’intero dominio da cui proveniva il backlink fosse di bassa qualità o addirittura spam, rifiutavo l'intero dominio usando la direttiva "domain:" nel disavow file, invece di inserire solo l’URL del backlink.

Risultati e conclusioni

Ecco cosa è successo:

Risultati recupero traffico SEO Valentino Mea

Non solo il mio cliente ha ottenuto un pieno recupero del traffico organico del suo e-commerce, ma il traffico è addirittura quintuplicato da quando è cominciata la consulenza SEO, dimostrando che quando si individuano le problematiche impattanti e si riescono a risolvere i problemi in modo efficace, è possibile non solo recuperare, ma anche migliorare la situazione.

Spero che questa mia esperienza ti abbia fornito alcuni spunti sulla rimozione delle penalizzazioni di Google e su come la costruzione di strategie a lungo termine possa ripagare l’investimento in consulenza.

A questo punto, se hai qualche dubbio da chiarire, non esitare ad utilizzare i commenti e sarò felice di risponderti personalmente.

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Classe 1983, consulente SEO a livello professionale dal 2010. Esperto in campagne SEO per E-commerce e portali editoriali, sia dal punto di vista tecnico on-site che di digital PR off-site. Abitualmente svolge sessioni di coaching online per formare altri consulenti e dipendenti di web agency. Nel Gennaio del 2020 ha pubblicato il libro "SEO per E-Commerce PRO: Il metodo scientifico per ottimizzare siti eCommerce e aumentare visibilità e vendite su Google" acquistabile su Amazon.