Come usare Facebook per creare buyer personas con i Big Data

Elisa Iandiorio

ago 28, 20196 min di lettura
Come usare Facebook per creare buyer personas con i Big Data

Hai storto un po’ il naso vedendo la parola Big Data sulla stessa riga di Facebook?

Non ti preoccupare, è la reazione più comune, infatti una delle frasi che per la maggior parte mi sento dire dalle PMI e dai liberi professionisti quando parlo di Big Data è: «Si, ma io sono piccolo, non ho e non sono in grado di gestire queste cose “da grandi”».

Se all’inizio dell’era dei Big Data questo poteva essere vero, ad oggi non è più così. Perché? Per un unico e semplice motivo: sono cambiate le tecnologie e oggi chiunque può avere accesso e utilizzare in maniera strategica i grandi e potenti dati.

Per questo possiamo affermare che i Big Data sono democratici e alla portata di tutti, infatti per essere così definiti devono rispettare la regola delle “3V” di Doug Laney, indicate per la prima volta nel 2000: volume, velocità e varietà. Il volume dei dati creati è vasto, soprattutto paragonato a risorse tradizionali, e l’aumento della mole di dati catturati è stata notevole in particolar modo nell’ultimo periodo storico.

Quantità di dati prodotti dall'umanità ogni giorno

La velocità, invece, fa riferimento all’aumento della velocità con cui i dati sono creati, immagazzinati, processati e analizzati dai database e dai software di nuova generazione. Come ben sai, i dati possono essere processati anche in tempo reale, rendendo possibile ad alcune aziende di mostrare pubblicità personalizzate basate sulle ricerche recenti e sugli acquisti passati, sul sito visitato, oppure anche nello store sulla base di informazioni di CRM (Customer Relationship Management), il cosiddetto re-marketing.

Infine, la varietà: i dati, arrivando da diverse fonti, sono raccolti con qualsiasi tipo di formato, partendo da quelli strutturati e numerici fino ad arrivare ai video, documenti di testo, immagini, etc., dunque le organizzazioni devono essere in grado di gestire ed elaborare una grande molteplicità di informazioni destrutturate.

Pensaci bene, che tu lo voglia o no, tutti i giorni produci una grande quantità di dati, da diverse fonti e in tempo reale. Basta un piccolo gesto come aprire l’app di Facebook sul tuo smartphone.

Di contro, per il business, qualsiasi esso sia, è più semplice entrare in possesso di molti dati (VOLUME) in tempo reale (VELOCITÀ) nei formati più disparati (VARIETÀ) sui clienti attuali e potenziali.

Big data: le variabili che li definiscono
Le 3 V dei Big Data. Elaborazione propria

Quindi che cosa centrano Facebook e le Buyer personas con i Big data?

Partiamo da un assunto: il social network di Mark Zuckerberg può essere senza dubbio definito come il CRM più grande della storia. Questo enorme database di informazioni, dichiarate autonomamente dagli utenti, consente di creare profili comportamentali incrociandoli con tutte le attività che ogni iscritto effettua giornalmente. È intorno a questo principio che si basa tutto il business di Facebook e per cui ad oggi un’azienda non può prescindere dall’utilizzarlo.

Sono tre gli strumenti più avanzati del social blu che permettono di fare analisi approfondite sugli utenti e ricavarne delle informazioni di business:

  • Audience Insight
  • Pixel
  • Pubblici personalizzati e Lookalike 

Per accedervi è necessario creare un account di Business Manager, lo strumento per gestire le pagine Facebook e gli account pubblicitari in maniera professionale. In questo articolo voglio approfondire il primo strumento, molto utile per creare e costruire le tanto famose quanto potenti buyer personas

Ma come costruisce le audience Facebook? Come decide che un utente ha quel determinato interesse o è più propenso a compiere un acquisto piuttosto che scaricare un contenuto?

È presto detto, oltre a tutte le informazioni del profilo personale, come sesso, giorno del compleanno, pagine seguite etc, Mark monitora ed estrae dati da tutte le azioni che si compiono su Facebook e, grazie al Pixel, non solo lì.

Nell'immagine che segue è spiegato proprio questo con un esempio pratico: se una persona, che chiameremo Mario, clicca su una Facebook ads e acquista scarpe Nike sul sito Zappos.com, da questa azione si capisce che questo utente acquista scarpe, gli piace il brand Nike e il sito Zasppos.com, gli piacciono la corsa e le scarpe da scorsa, quindi si prende nota del fatto che Mario ha “convertito”, ha cioè compiuto l’azione per cui l’ads è stata creata. 

Facebook raccoglie le informazioni a livello individuale
Come Facebook costruisce le Audience. Fonte: Facebook

Con al massimo 3 click Facebook ha scoperto più cose di Mario del suo vicino di casa.

Ma se Mario avesse acquistato queste scarpe per l’amico che non si fida di fare acquisti online, e in realtà lui odia la corsa e lo sport? Tranquillo, Facebook lo sa perché incrocia altri dati e comunque, proprio per questo motivo, le Custom Audience – cioè i pubblici generalisti che si creano quando si fanno le prime Ads – pur essendo eccezionali, hanno i loro limiti che vengono ampiamente superati dai Pubblici personalizzati e i lookalike (i pubblici simili), ma questa è un’altra storia.

Raccolta di dati da facebook per conoscere i potenziali clienti

Audience Insight di Facebook, è quel posto magico dove puoi accedere alle informazioni sugli utenti, proprio quelle descritte qualche riga fa. Nasce come strumento di pianificazione delle campagne pubblicitarie, ma se sfruttato al meglio può darti una panoramica dettagliata delle caratteristiche e delle attività di tutti gli utenti iscritti a Facebook, o in alternativa, di quelli collegati ad una Pagina aziendale del quale sei amministratore.

È evidente che, soprattutto nel caso in cui scegli di analizzare “tutti su Facebook” hai la possibilità di fare una ricerca sulle caratteristiche e le attività di tutti gli utenti iscritti al social che corrispondono ai parametri che ti interessano. In particolare puoi filtrare gli utenti per:

  • Zona geografica: nazione, città o paese.
  • Età e sesso.
  • Interessi: questi sono molteplici e puoi sceglierne più di uno.
  • Connessioni: puoi indicare le pagine con cui sono connessi o anche quelle da escludere.
  • Lingua: puoi indicare la lingua con cui utilizzano Facebook.
  • Situazione sentimentale: puoi scegliere se cercare solo coloro che sono sposati o al contrario separati o single.
  • Istruzione: il livello di istruzione raggiunto.
  • Lavoro: puoi indicare uno o più titoli professionali che ti interessano.
  • Segmenti di mercato: questo riguarda solo il mercato americano e puoi scegliere ad esempio tra nord americani, ispanici, asiatici etc.
  • Genitori: puoi selezionare coloro che hanno figli neonati o anche adolescenti, puoi arrivare fino a figli di 26 anni.
  • Politica (USA): anche questa è valida solo per il mercato americano e distingue tra democratici e conservatori.
  • Avvenimenti importanti: qui sono racchiuse tutte le informazioni come ad esempio chi ha una relazione a distanza, chi vive lontano da casa, chi ha traslocato recentemente etc.

Una volta che hai selezionato le caratteristiche che ti interessano, Facebook ti restituisce diverse informazioni sugli utenti che rispecchiano quei determinati attributi.

A partire dai dati demografici come sesso e fascia di età, livello di istruzione e situazione sentimentale, rilascia anche i dati sulle pagine che questi utenti frequentano maggiormente e le attività che eseguono, quindi se sono più propensi a mettere like o a commentare i post.

Facebook e buyer personas, un esempio pratico

Prendiamo ad esempio un progetto di realizzazione di prodotti che girano intorno alla serie dedicata al marketing e alla pubblicità, “Mad Men”. I prodotti saranno venduti in Italia, per cui si sceglie questo come Paese, ma non si definiscono altre caratteristiche se non gli interessi, tra i quali si scrive “Mad Men”. In questo modo Facebook fornisce dei suggerimenti tra i quali si seleziona “Mad Man serie televisiva”.

Analizzando le informazioni che Facebook fornisce si può ottenere un profilo utente con le seguenti caratteristiche:

  • Uomo tra i 45-54 anni
  • Sposato
  • Laureato
  • Lavora nel management
  • È un amante della lettura e della scrittura, guarda Netflix e segue programmi di coaching
  • Vive nel Centro Italia
  • Interagisce con i post mettendo like e cliccando sulle inserzioni
  • Va su Facebook da telefono, che è soprattutto Android.

Di seguito la buyer persona che si può ricavare da queste informazioni. Ovviamente il profilo del nostro uomo può essere raffinato e dettagliato incrociando i dati provenienti da altre fonti, come ad esempio il sito web o altri social.

img-semblog
Buyer Persona. Fonte: Elaborazione propria

Che cosa ne pensi del quadro che ti ho descritto?

Mi piacerebbe sapere se hai mai usato Facebook per raccogliere informazioni sui tuoi potenziali clienti.

Se ti va di scoprire di più sui Big Data, come analizzarli e utilizzarli per fare marketing, te lo racconto nel mio libro che parla proprio di questo tema con esempi pratici.

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Nasco nella torrida estate del 1982, l’Italia aveva da poco vinto i mondiali e in cima alle Hit italiane c’era Miguel Bosé con “Bravi Ragazzi” la cui frase “La vita è solo acrobazia” deve aver segnato il mio DNA! Non sono una nativa digitale ma vivo nell’era di internet e del digitale. Guardando il bicchiere mezzo pieno ritengo questa una grande fortuna nonché un’ opportunità, perché mi ha permesso di conoscere il mondo prima di internet per poterci lavorare al meglio dopo, ho potuto conoscere e studiare il Marketing e la Comunicazione appena prima dell’avvento del Web e questo mi ha fatto comprendere che imparando a guidare su una Fiat 500 del 1967 poi si può più facilmente guidare una Ferrari! Mi sono laureata in Marketing e Strategie Commerciali a Parma nel 2006 e lavoro come consulente e docente di marketing dal 2007. Ho lavorato per diverse agenzie fino al 2017 quando ho deciso di iniziare a camminare sulle mie gambe ho aperto lo studio che porta il mio nome. Nel tempo mi sono specializzata in tutto quello che è web e digital marketing, sia come consulente che come formatore. Dal 2016 insegno all’Università degli Studi della Tuscia nel corso di Laurea in Marketing & Qualità. Nel 2019 ho pubblicato il mio primo libro, edito Dario Flaccovio, "Big Data. Cosa sono, come analizzarli e utilizzarli per fare marketing." Una delle mie frasi preferite è: “La conoscenza è sapere che un pomodoro è un frutto; la saggezza è sapere di non doverlo mettere in una macedonia di frutta”