Come analizzare il traffico organico con Search Console

Alessia Martalò

ago 26, 20165 min di lettura
Come analizzare il traffico organico con Search Console

Analisi delle ricerche: monitorare il traffico con Search Console

Il tool Analisi delle ricerche di Search Console permette di ottenere un’importante panoramica delle performance del tuo sito web o del tuo blog all’interno del motore di ricerca.

Analizzando i dati – per esempio valutando i cambiamenti del traffico organico nel corso del tempo, oppure esaminando le query maggiormente ricercate da dispositivo mobile – sarà possibile individuare una serie di accorgimenti e azioni utili a migliorare il rendimento del sito.

Search Console è una piattaforma che contiene una serie di tool di diverso tipo, ma il nostro obiettivo sarà piuttosto quello di mostrare come utilizzare, nel modo più efficace, Analisi delle ricerche, uno strumento molto potente e al tempo stesso non sempre di facile e immediata comprensione.

Primo Step: La configurazione dell’account

Partiamo da zero: la prima cosa da fare è configurare un account Search Console. Per farlo sarà sufficiente accedere al proprio account Google e, a seguire, aggiungere un sito nel pannello di controllo.

Come potrai facilmente appurare ci sono diversi modi per verificare il sito e, di fatto, poter accedere alle statistiche e ai report di monitoraggio. Senza dilungarci troppo sull’argomento, che non è il tema principale dell’articolo, se non ti è possibile utilizzare il metodo consigliato, ovvero collegare il tuo account Google Analytics, ti suggerisco di ricorrere alla prima opzione alternativa, ovvero caricare un file sul server, per esempio utilizzando Filezilla o altri programmi che consentono di accedere, via FTP, al sito.

Come configurare il tuo account su Search Console

Una volta effettuata l’operazione, avrai accesso a numerosi report e statistiche che ti aiuteranno a monitorare al meglio lo stato di salute del tuo sito, così da intervenire tempestivamente in caso di problemi di qualsiasi tipo (errori 404, eventuali azioni manuali e penalizzazioni, link spam, scansione difficoltosa, risorse bloccate e altro ancora).

Tra le tante funzionalità potrai:

  • visualizzare i link in entrata (backlink);

  • monitorare i link interni;

  • verificare l’usabilità sui dispositivi mobili (che, detto per inciso, è un importante fattore di ranking solo per le ricerche effettuate da mobile);

  • monitorare l’indicizzazione dei contenuti;

  • aggiungere una sitemap per una miglior comprensione, da parte di Google, della struttura del sito;

  • testare e modificare il file robots.txt;

  • gestire eventuali problemi di sicurezza, legati per esempio alla presenza di malware.

Dominio preferito: perché è così importante?

Prima di iniziare a parlare del report Analisi delle ricerche, facciamo un piccolo passo indietro. Accedendo alla funzionalità Impostazioni sito, sarà possibile scegliere il dominio preferito, utilizzato per indicizzare le pagine del tuo sito.

È consentito scegliere tra versione con www e versione senza www. Per procedere alla scelta, però, è indispensabile aggiungere e verificare entrambi i domini e, soltanto a questo punto, sarà possibile scegliere il dominio preferito.

Perché è così importante farlo? Al di là della scelta in sé (dal punto di vista SEO, le due soluzioni sono equivalenti), è fondamentale verificare che non vi siano duplicati, ovvero che non siano indicizzate entrambe le versioni del sito, con e senza www e, allo stesso modo, con e senza https. Se così non fosse, è indispensabile procedere con un redirect 301 verso la URL prescelta.

Registrando entrambe le versioni del sito, inoltre, sarà possibile effettuare un monitoraggio più accurato, per esempio analizzando nel dettaglio i backlink ottenuti e che puntano verso la URL con www e verso quella senza www.

Search Console: punti di forza… e di debolezza

Rispetto alla prima versione (Google Webmaster Tool), Search Console, negli anni, ha reso disponibili man mano nuove e importanti funzionalità, tra cui il tool Analisi delle ricerche che, se utilizzato unitamente a Google Analytics, permette di ottenere una panoramica, molto dettagliata, del traffico in ingresso (e non solo) del proprio sito web.

Ma torniamo a Search Console. Il tool Analisi delle ricerche, in particolare, consente di monitorare il traffico organico (dunque, soltanto quello derivante da ricerche Google).

Cosa comporta ciò? Evidentemente, se il tuo sito fa registrare un numero limitato di visite provenienti da traffico organico, non sarà possibile produrre statistiche e report affidabili: Analisi delle ricerche dà, infatti, il meglio di sé con una buona quantità di dati.

In queste condizioni, tuttavia, è possibile estendere al massimo (90 giorni) l’intervallo di date utilizzato per ricavare le statistiche. Non sempre ciò consente di aggirare il problema (in altri termini se il sito è posizionato mediamente, ipotizziamo, in quarta pagina e raggiunge la prima pagina esclusivamente per pochissime query, i dati relativi alle impressioni e ai clic saranno di conseguenza piuttosto bassi), ma è possibile in ogni caso riuscire a ricavare alcune informazioni utili, in attesa, naturalmente, di poter contare su un traffico organico più corposo.

Il limite di 90 giorni, inoltre, è in effetti piuttosto stringente e potrebbe risultare critico nelle analisi a più ampio raggio, per le quali potrebbe essere maggiormente utile Google Analytics.

È consigliabile, da questo punto di vista, collegare tra di loro gli account Search Console e Google Analytics, accedendo alla procedura guidata all’interno di Analytics (raggiungibile nella sezione Acquisizione del pannello di controllo del sito).

Sono disponibili quattro diversi report: Pagine di destinazione, Paesi, Dispositivi e Query.

In questo modo, sarà possibile per esempio verificare la frequenza di rimbalzo delle pagine più visitate, esaminare gli obiettivi di conversione a seconda del dispositivo utilizzato per la navigazione o esaminare nel dettaglio le query di ricerca raggruppate per la categoria del dispositivo.

Tuttavia, pur con i già citati limiti, il tool Analisi delle ricerche è fondamentale per individuare anomalie e opportunità per incrementare il traffico organico verso il proprio sito, agendo opportunamente sui parametri on page.

Panoramica del tool Analisi delle ricerche di Search Console

Per esempio è possibile identificare le pagine con un buon CTR (ovvero una buona percentuale di clic) ma che non presentano un posizionamento ottimale. Intervenendo sui parametri on site (URL e meta title, per esempio) può essere fattibile migliorare il posizionamento e dunque la visibilità della risorsa stessa.

Clic, impressioni, posizione e CTR: di cosa parliamo esattamente?

Il grafico di Analisi delle ricerche permette di visualizzare informazioni riguardanti il numero di clic, le impressioni, il CTR e il posizionamento medio. Se il numero di clic e il CTR (rapporto tra clic e impressioni) sono concetti intuitivi, è bene soffermarsi sul reale significato di impressione.

L’impressione, infatti, viene conteggiata soltanto se lo snippet viene visualizzato nella pagina di ricerca. Se lo snippet si trova in terza pagina e l’utente si ferma alla seconda pagina dei risultati di ricerca, l’impressione non sarà conteggiata. L’impressione sarà invece conteggiata se l’utente naviga all’interno della terza pagina, anche nel caso in cui lo snippet non sia effettivamente reso visibile tramite scrolling della pagina.

I dati potranno poi essere raggruppati per query, pagina, paese, dispositivo, tipologia di ricerca e intervallo di date. Cliccando su query, per esempio, saranno visualizzate tutte le chiavi di ricerca che hanno prodotto traffico organico verso il tuo sito. Modificando l’intervallo di date, impostando 90 giorni, sarà possibile visualizzare le chiavi più “redditizie” degli ultimi 3 mesi.

Se, a questo punto, selezioni una query di tuo interesse, e poi fai clic su pagine, verranno mostrate le pagine maggiormente visitate in base alla chiave di ricerca prescelta. Viceversa, selezionando una pagina e poi cliccando su query sarà possibile individuare le parole chiave che hanno portato traffico verso la pagina del tuo sito.

Nel video riportato qui di seguito potrai approfondire l’utilizzo del tool Analisi delle ricerche e scoprire nuovi modi per individuare anomalie, criticità o dati ambigui in maniera tale da intervenire tempestivamente nel modo più opportuno.

Youtube video thumbnail

Schematizzando ecco alcuni ulteriori spunti e idee utili sull’utilizzo di questo tool:

  • individua le query con un buon posizionamento e bassa percentuale di clic; migliorare lo snippet e i contenuti potrà aiutarti a ottenere più visite;

  • verifica quali sono le query che producono maggior traffico, in questo modo potresti facilmente individuare nuovi argomenti o tematiche di interesse per l’utente;

  • individua le chiavi di ricerca con performance migliori sul mobile; potresti scoprire in questo modo quali sono i contenuti che interessano maggiormente gli utenti che navigano da dispositivi mobili;

  • verifica, dopo un’attività di ottimizzazione on page, il cambiamento in termini di traffico organico effettuando un confronto tra intervalli di date.

E ora tocca a te: utilizzi il tool Analisi delle ricerche di Search Console?

Quali sono le difficoltà che incontri maggiormente? L’analisi dei dati ti ha aiutato realmente ad individuare criticità e opportunità su cui intervenire?

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Consulente SEO. Vivo a Milano e collaboro con web agency italiane e mi occupo, nello specifico, di ottimizzazione SEO on site e posizionamento sui motori di ricerca. Il Content Marketing è la mia arma vincente: amo la scrittura in tutte le sue forme. Le mie passioni oltre alla SEO? Le serie TV e l'estate.